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venerdì 10 novembre 2023
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ermetismo controproducente.
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Ma farsi capire da chi legge no eh !
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athos
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lunedì 6 novembre 2023
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pesante
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Se penso al film francese vincitore due anni fa (Titane) devo dire che i cugini d'Oltralpe segnano il passo. Azzeccato il titolo, dove in un processo quantomeno strano viene sezionata la vita di una coppia, per scoprire la verità sulla morte del coniuge. Film lunghissimo, pedante, con l'attrice principale bravissima a sostenere tutta la pellicola. Le riflessioni del bambino undicenne, pur figlio di scrittori, sembrano troppo articolate.
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passito
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domenica 5 novembre 2023
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da non perdere
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due ore di tensione e suspence. Grande prova attoriale
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francesca meneghetti
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domenica 5 novembre 2023
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anatomia di una caduta e di una coppia
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Una scrittrice di nome Sandra, famosa per romanzi in cui mescola liberamente autobiografia e finzione, viene intervistata nel suo chalet di montagna, vicino a Grenoble. C’è ancora la neve intorno. La casa è senza lussi (si dirà poi di alcune difficoltà finanziarie). Sandra è imbacuccata in un maglione pesante. È bendisposta verso la ragazza che l’intervista, ma il colloquio non può continuare a causa della musica assordante, sparata dal marito dalla mansarda. Sandra non si arrabbia e annuncia di doversi ritirare in camera a fare delle traduzioni. Suo figlio, ipovedente, esce per una passeggiata con il cane e al suo ritorno trova il padre disteso a terra nella neve, in una pozza di sangue (la musica terribile nel frattempo è cessata).
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Una scrittrice di nome Sandra, famosa per romanzi in cui mescola liberamente autobiografia e finzione, viene intervistata nel suo chalet di montagna, vicino a Grenoble. C’è ancora la neve intorno. La casa è senza lussi (si dirà poi di alcune difficoltà finanziarie). Sandra è imbacuccata in un maglione pesante. È bendisposta verso la ragazza che l’intervista, ma il colloquio non può continuare a causa della musica assordante, sparata dal marito dalla mansarda. Sandra non si arrabbia e annuncia di doversi ritirare in camera a fare delle traduzioni. Suo figlio, ipovedente, esce per una passeggiata con il cane e al suo ritorno trova il padre disteso a terra nella neve, in una pozza di sangue (la musica terribile nel frattempo è cessata). Sandra, invocata dal figlio, chiama i soccorsi, ma l‘uomo è morto e l’autopsia si chiude con un referto ambiguo: la ferita in testa, mortale, potrebbe essere tanto accidentale quanto inferta con rabbia o intenzione.
Così Sandra da testimone diventa indagata e inizia così il processo, che si traamuta presto nell’anatomia della vita di una coppia, che viene scandagliata nei minimi dettagli, alla presenza in aula del piccolo e coraggioso Daniel. Il PM sembra un inquisitore d’altri tempi, intenzionato a far emergere, dai panni di una Sandra dimessa, mansueta, addolorata, la mantide religiosa, la strega in competizione con il marito, ugualmente scrittore, ma senza fortuna, la traditrice, la vendicativa (per rancore verso il marito, responsabile, per incuria, dell’incidente che aveva causato la cecità del bambino).
La difesa fa sua parte, ma sembra in difficoltà, anche perché accadono diversi colpi di scena che tengono sulla corda il pubblico del processo e lo spettatore. Di fronte al tema di fondo (per altro molto attuale, se ne estendiamo la portata - l’intreccio tra apparenza e realtà, ovvero tra finzione e verità), la conclusion non azzera i dubbi. Manca, volutamente, una profonda catarsi liberatoria.
Questo bel film di Justine Triet deve molto all’espressività di Sandra Huller, sottolineata da molti primissimi piani in stile Bergman. Palma d’oro meritata al festival di Cannes.
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maracaibo
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sabato 4 novembre 2023
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anatomia di un processo non di una caduta!
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Film che lo definiscono GIALLO , ma di giallo non ha nulla . E' il film del dubbio : come sono andata le Vicende? e si assiste ad un lungo supplizio di un processo infinito! bravi gli attori ma nient'altro. Mi stupisco solo a perchè sia stato preferito allo stupendo film IO capitano di Garrone . questo è il vero MISTERO!
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paolorol
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sabato 4 novembre 2023
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da vedere in v.o.
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Una linea sempre più sottile separa ormai Cinema e TV. Film che durano, come questo, due ore e mezza, sono diventati la normaa, dimenticando l'aurea regola che ci ricorda che la nostra attenzione, e la nostra pazienza, decadono dopo novanta minuti. Qui si riesce a sopravvivere grazie all'abile mano della regista Justine Triet, ma ci si chiede se davvero il film avrebbe perso significato se sforbiciato di un quarto d'ora, minimo. La TV dell'informazione scoptofila trash non può ulteriormente espandersi perchè ha già raggiunto spazi enormi. Vedi le mostruosità di trasmissioni come La Vita in Diretta & bad Co., nelle quali interi pomeriggi sono dedicati all' interminabile rovistamento di casi di cronaca nera, laddove si viola il diritto alla riservatezza delle persone anche solo lontanamente implicate nei fatti, con vergognose esposizioni delle loro vite intime.
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Una linea sempre più sottile separa ormai Cinema e TV. Film che durano, come questo, due ore e mezza, sono diventati la normaa, dimenticando l'aurea regola che ci ricorda che la nostra attenzione, e la nostra pazienza, decadono dopo novanta minuti. Qui si riesce a sopravvivere grazie all'abile mano della regista Justine Triet, ma ci si chiede se davvero il film avrebbe perso significato se sforbiciato di un quarto d'ora, minimo. La TV dell'informazione scoptofila trash non può ulteriormente espandersi perchè ha già raggiunto spazi enormi. Vedi le mostruosità di trasmissioni come La Vita in Diretta & bad Co., nelle quali interi pomeriggi sono dedicati all' interminabile rovistamento di casi di cronaca nera, laddove si viola il diritto alla riservatezza delle persone anche solo lontanamente implicate nei fatti, con vergognose esposizioni delle loro vite intime. Questa barbarie è qui ben descritta: una morte avvenuta in circostanze non chiare attira l'interesse dei media ed il caso smette di essere un dramma personale per diventare un fenomeno da baraccone. Un film visibile esclusivamente in versione originale, stante il bilinguismo della protagonista, magistralmente interpretato da Sandra Huller. Il fatto che al film sia stata assegnata la Palma d'Oro a Cannes 2023 induce alte aspettative che in parte vengono frustrate. A mio parere non può essere considerato un film femminista soltanto perchè rappresenta una coppia dove i ruoli sono invertiti rispetto a quelli di una tradizione in via di estinzione. Lei è la capofamiglia, quella abile, intelligente e produttiva. Lui è un citrullo buono a niente, incapace di portare a compimento ogni iniziativa. Inevitabile pertanto l'inversione dei ruoli, causa di continue tensioni, come spesso accade nella realtà. Un film vedibile come se fosse una miniserie tv da seguire sprofondati in un sofa. Peccato che le sedie dei cinema spesso non siano altrettanto comode e che ci spingano a controllare l'ora per sapere per quanto tempo ancora dobbiamo soffrire.
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kostanzo
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sabato 4 novembre 2023
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scoppia la coppia radical chic
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Applausi da tutte le parti per questo film-teatro. Nessuna voce minimamente critica. Non sarò certo io, misero me, a negare che siamo di fronte a un'opera ineccepibile sul piano < tecnico>. Direi perfetta, nell'deazione e nello svolgimento. Eppure confesso che non vedevo l'ora che finisse.
Per 2 ragioni: 1) il doppiaggio. Inconfondibile, imbolsito, insopportabile nella sua banalità e appiattimento, soprattuto - in certi momenti -quello del ragazzino ipovedente. Purtroppo non sono riuscito a vedere il film in lingua originale. Grave errore, me ne pento amaramenmte. Mi sarei risparmiato due ore di nervosismo. Bisognerebbe incrementare la diffusione dei film in lingua originale (con sottotitoli)
2) E' evidente che la vicenda è un pretesto per esaminare - riassumo in modo estremo - la crisi di coppia causata dal successo di lei maldigeritto da lui.
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Applausi da tutte le parti per questo film-teatro. Nessuna voce minimamente critica. Non sarò certo io, misero me, a negare che siamo di fronte a un'opera ineccepibile sul piano < tecnico>. Direi perfetta, nell'deazione e nello svolgimento. Eppure confesso che non vedevo l'ora che finisse.
Per 2 ragioni: 1) il doppiaggio. Inconfondibile, imbolsito, insopportabile nella sua banalità e appiattimento, soprattuto - in certi momenti -quello del ragazzino ipovedente. Purtroppo non sono riuscito a vedere il film in lingua originale. Grave errore, me ne pento amaramenmte. Mi sarei risparmiato due ore di nervosismo. Bisognerebbe incrementare la diffusione dei film in lingua originale (con sottotitoli)
2) E' evidente che la vicenda è un pretesto per esaminare - riassumo in modo estremo - la crisi di coppia causata dal successo di lei maldigeritto da lui.Un tema che va di moda, visto anche il recente <Fair Play>, della regista Chloe Dumont, spacciato per film erotico, mentre invece presenta la difficoltà dell'uomo ad accettare la posizione dominante della donna. Ma è possibile che nessuno si chieda: che tipo di coppia?
Ovvia la risposta, no? Sempre quella : quella della cosiddetta ZTL, radical chic, dei salotti della buona borghesia italiana, parigina o americana. Insomma sempre di una fascia alta parliamo.
Ve l'immaginate un portinaio o un operaio che si scontra con la moglie badante?
O un fruttivendolo in crisi di nervi perchè la sua donna fa l'impiegata alle poste dove ha...successo? Non chiedo una filmografia ..proletaria, ma qualche opera che esaminasse gli sconvolgimenti familiari anche della gente comune e non dei soliti intellettuali o speculatori finanziari
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giovedì 2 novembre 2023
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impossibile una miglior recenzione
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Dopo aver visto questo film bello ma difficile da cogliere a pieno in una sola visione, credevo ancora più complicato renderlo con le parole di una recensione ma Paola Casella ci è riuscita brillantemente, brava!
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maddai_chedici
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martedì 31 ottobre 2023
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anatomia di una caduta dalla poltroncina
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Per i film che vincono Cannes c'è sempre una reverenza ostentata, come se solo in Francia possano capire qual è il vero Cinema, quello che vale la pena di vedere, e quale no. Per "Anatomia di una caduta" vale lo stesso principio: ha vinto Cannes e non se ne può parlar male. E invece grazie a Mymovies sì.
Un infinito film sbrindellato, incentrato su un personaggio, la protagonista - una brava attrice - una persona orribile. Un film inutilemente angosciante che lascia poco se non il fastidio per certe scene (ad esempio un cane morente o un processo noisoissimo). La regista francese Triet si esercita con piani, dialoghi e montaggi fighetti, in una sequela di luoghi comuni sulle coppie di oggi, sugli scazzi e sui figli che diventano un peso per l'emancipazione dei genitori, due ore e mezzo di esercizi di stile che putroppo non lasciano spazio né all'emotività né al coinvolgimento dello spettatore, che resta distante, disinteressato, annoiato.
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Per i film che vincono Cannes c'è sempre una reverenza ostentata, come se solo in Francia possano capire qual è il vero Cinema, quello che vale la pena di vedere, e quale no. Per "Anatomia di una caduta" vale lo stesso principio: ha vinto Cannes e non se ne può parlar male. E invece grazie a Mymovies sì.
Un infinito film sbrindellato, incentrato su un personaggio, la protagonista - una brava attrice - una persona orribile. Un film inutilemente angosciante che lascia poco se non il fastidio per certe scene (ad esempio un cane morente o un processo noisoissimo). La regista francese Triet si esercita con piani, dialoghi e montaggi fighetti, in una sequela di luoghi comuni sulle coppie di oggi, sugli scazzi e sui figli che diventano un peso per l'emancipazione dei genitori, due ore e mezzo di esercizi di stile che putroppo non lasciano spazio né all'emotività né al coinvolgimento dello spettatore, che resta distante, disinteressato, annoiato. Da evitare.
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fr�
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martedì 31 ottobre 2023
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buon film , ma non nuovo
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Buon film, ben recitato e diretto.
Struttura classica da legal thriller, che però non aggiunge nulla al filone.
Durata di 2h30 che poteva essere ridotta senza rinunciare a nessun contenuto.
Valido ma non all'altezza delle aspettative create a Cannes.
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