Un'Europa in decomposizione nel sogno malato di un corpo
di Luigi Abiusi Il Manifesto
Già da qualche anno, dal tempo della Settimana della Critica di Venezia di qualche anno fa, Anna Eriksson cantante di successo in Finlandia, poi regista, montatrice imperversa in Europa, ne solca i festival incrinandone l'immaginario con il suo cinema carnale, conturbante, politico. Nel 2018 era stato M, con una Marilyn Monroe sfatta e attraente, a forzare, a violentare lo sguardo, l'imene oculare degli spettatori del festival di Venezia. Con W, presente nel fuori concorso di Locarno, Anna Eriksson accentua ancora di più il grado di disperazione del suo cinema, quel nichilismo intriso di una filigrana oscura, il nero di un baratro entro cui cadono e si perdono i significati, i concetti, il filo logico di una storia ancora più connotata che in passato da inferenze politiche. [...]
di Luigi Abiusi, articolo completo (3282 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 18 agosto 2022