petrossi
|
martedì 31 maggio 2022
|
felice mitizza napoli, il regista l''egitto
|
|
|
|
Un'ottimo Favino, che la regia rende alla fine un po' imbambolato, sempre sorridente e per nulla conscio di quanto succede. Il mondo egiziano di Felice è un "paese d'o sole" più occidentale dei sogni occidentali. Per il resto un buon film, chiaro nel delineare una disperata mancanza di speranza se non come momento provvisorio o come continua lotta. Fotografia e colonna sonora coinvolgenti. Grandi attori. Confermo l'impressione di una immersione in un "Cuore di tenebra" che lo stesso amico / antagonista di Felice riconosce come "L'orrore".
|
|
[+] lascia un commento a petrossi »
[ - ] lascia un commento a petrossi »
|
|
d'accordo? |
|
|
lunedì 30 maggio 2022
|
come sempre, d'accordo.
|
|
|
|
Grazie. Come sempre, concordo con la sua visione e interpretazione di un film, e infatti, dopo averlo visto al cinema, corro a leggere la recensione di quel film su mymovies, sperando che sia la sua.
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
rosmersholm
|
lunedì 30 maggio 2022
|
scontato
|
|
|
|
Spiace dirlo, ma stavolta il film di Martone non funziona. Sarà forse per una sceneggiatura quasi arcaica nella sua scontatezza o per un Favino troppo impegnato a fare il "bravo attore" per dare un'anima vera al personaggio, che il film si siede su se stesso dopo un avvio promettente e manca tutti gli obiettivi che si era dato.
|
|
[+] lascia un commento a rosmersholm »
[ - ] lascia un commento a rosmersholm »
|
|
d'accordo? |
|
francesca meneghetti
|
sabato 28 maggio 2022
|
un film avvolgente
|
|
|
|
“Nostalgia” di Mario Martone, ispirato all’omonimo romanzo di Ermanno Rea, è un film avvolgente, che ti trascina, gli occhi incollati allo schermo, fino alla fine. Uno spettatore-tabula rasa (che arriva al cinema senza pre-requisiti di conoscenza) assiste allo sbarco all’aeroporto di Napoli di un uomo che parla arabo e italiano, male, con uno strano accento. Si sistema in albergo, ma subito si incammina per via (camminerà tanto) alla ricerca di qualcosa nel rione Sanità. Trova, in un palazzo degradato, sua mamma, divenuta ormai anziana e ridottasi a vivere in un basso. Felice Lasco, questo è il nome del protagonista, che si scopre convertito all’Islam, appare come un figlio dolce e delicato nell’accudire una donna ormai invecchiata e incapace di prendersi cura di sé, anche se l’idea di ritornare a Napoli a salutarla non pare spontanea: gli è stata suggerita dalla moglie, residente al Cairo.
[+]
“Nostalgia” di Mario Martone, ispirato all’omonimo romanzo di Ermanno Rea, è un film avvolgente, che ti trascina, gli occhi incollati allo schermo, fino alla fine. Uno spettatore-tabula rasa (che arriva al cinema senza pre-requisiti di conoscenza) assiste allo sbarco all’aeroporto di Napoli di un uomo che parla arabo e italiano, male, con uno strano accento. Si sistema in albergo, ma subito si incammina per via (camminerà tanto) alla ricerca di qualcosa nel rione Sanità. Trova, in un palazzo degradato, sua mamma, divenuta ormai anziana e ridottasi a vivere in un basso. Felice Lasco, questo è il nome del protagonista, che si scopre convertito all’Islam, appare come un figlio dolce e delicato nell’accudire una donna ormai invecchiata e incapace di prendersi cura di sé, anche se l’idea di ritornare a Napoli a salutarla non pare spontanea: gli è stata suggerita dalla moglie, residente al Cairo. La scena del bagno alla mamma, interpretata da Aurora Quattrocchi, ancora bellissima nel viso rugoso e nel corpo, è assolutamente iconica. A quel punto lo spettatore non staccherà più la sua attenzione e la sua simpatia da Felice, anche quando lo vedrà prendere strade sbagliate. La mamma muore poco dopo. Il funerale determina l’incontro di Felice con un altro personaggio di grande risalto, don Luigi: un prete di frontiera, combattivo, empatico, bravissimo a capire le persone. A lui Felice comunicherà il suo desiderio di restare a Napoli, nonostante un episodio del passato, o forse a causa di quello, in un’ambiguità crescente, che lo porta a sfiorare pericolosamente il territorio presidiato dalla camorra. Ma nel periodo che segue al funerale, Felice si sente travolto dalla nostalgia delle radici e dal desiderio di stabilirsi a Napoli, con la moglie egiziana, dopo quarant’anni di esilio in Africa. È sommerso dai ricordi dell’adolescenza, quand’era uno scugnizzo fin troppo vivace e amante del rischio. E più esplora il rione Sanità, con tutte le sue caratteristiche urbanistiche e antropiche che lo fanno amare o detestare, o tutte due le cose al tempo stesso, più ne rimane affascinato, come se fosse un labirinto da cui alla fine si può uscire.
Favino è, ancora una volta, strepitoso nella sua parte. Ma spacca anche Francesco Leva, nella parte di un prete che riesce a piacere anche ai SenzaCristo. Breve ma potente la parte di Tommaso Ragno, Oreste, amico di adolescenza di Felice.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesca meneghetti »
[ - ] lascia un commento a francesca meneghetti »
|
|
d'accordo? |
|
|
sabato 28 maggio 2022
|
napoli struggimento senza fine
|
|
|
|
Sono d’ accordo con Paolo Casella .Il film fin dalle prime inquadrature e’ una sinfonia struggente di una città dolente e palpitante e basterebbero quelle a farti capire quanto Napoli ci appartiene nel suo bene e nel suo male,nel volersi redimere e nello sprofondare .Un film palpitante che strappa lacrime rabbia dolore.Elvira Maddaloni
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
goldy
|
sabato 28 maggio 2022
|
napoli immutata e immutabile
|
|
|
|
I sentimenti dominanti sono lo sgomento e l'incredulità. Sgomento dell'arresa totale alle leggi di camorra e incredulità nel constatare l'incapacità di popolazione e istituzioni a operare con un minimo di dignità verso foze avverse evidentemente invincibili. Dove si manifesta la dignità napoletana, dove si evidenzia la fantasia napoletana dove si esprime l'indignazione napoletana? L'insieme di tutta questa negatività sbiadisce il resto e non so accontentarmi della bravura di Favino o della capacità registica di Martone.
|
|
[+] lascia un commento a goldy »
[ - ] lascia un commento a goldy »
|
|
d'accordo? |
|
figliounico
|
venerdì 27 maggio 2022
|
martone artista discontinuo favino rifà buscetta
|
|
|
|
Dopo il bellissimo Qui rido io c’è ora la mezza delusione di Nostalgia, che fa il paio con quella del precedente Sindaco del rione Sanità, altra storia ma stesso quartiere, visto attraverso gli occhi di Rea, meno borghesi di quelli di Eduardo, ma che nella sventura che ha colpito Napoli fin dal secondo dopoguerra, ossia la condanna ad essere un paradiso abitato da diavoli, similmente intravedono la luce della redenzione e del riscatto in fondo al tunnel, che purtroppo rimane una pia letteraria illusione degli scrittori partenopei benpensanti. Discontinuo non è soltanto l’estro cinematografico di Martone nella sua carriera ma anche in questo stesso film, che alterna momenti di intensa emotività, esagerata o meglio inguaiata da un Favino lacrimoso, ottimo piagnucolone nazionale, a tempi di stasi filmica in cui non accade nulla oppure il superfluo, vedi le scene girate in un ospedale al Cairo.
[+]
Dopo il bellissimo Qui rido io c’è ora la mezza delusione di Nostalgia, che fa il paio con quella del precedente Sindaco del rione Sanità, altra storia ma stesso quartiere, visto attraverso gli occhi di Rea, meno borghesi di quelli di Eduardo, ma che nella sventura che ha colpito Napoli fin dal secondo dopoguerra, ossia la condanna ad essere un paradiso abitato da diavoli, similmente intravedono la luce della redenzione e del riscatto in fondo al tunnel, che purtroppo rimane una pia letteraria illusione degli scrittori partenopei benpensanti. Discontinuo non è soltanto l’estro cinematografico di Martone nella sua carriera ma anche in questo stesso film, che alterna momenti di intensa emotività, esagerata o meglio inguaiata da un Favino lacrimoso, ottimo piagnucolone nazionale, a tempi di stasi filmica in cui non accade nulla oppure il superfluo, vedi le scene girate in un ospedale al Cairo. Il personaggio del protagonista, a parte il cast dei comprimari formato da eccellenti professionisti, potrebbe essere credibile se non fosse che Favino rifà il verso a sé stesso mentre interpreta Buscetta, con un tono di voce ed una cadenza quasi identiche a quella del mafioso immigrato in Brasile. Questo però è un napoletano emigrato in Egitto e ci sarà una differenza o no? Dopo aver visto il film mi è passata d’incanto la nostalgia di ritornare a Napoli. Ma non era meglio fermarsi a Munasterio ‘e Santa Chiara?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a figliounico »
[ - ] lascia un commento a figliounico »
|
|
d'accordo? |
|
enzo70
|
giovedì 26 maggio 2022
|
i mille colori e le mille paure di napoli
|
|
|
|
Favino, Rea, Martone, Di Leva, motorini, caos, silenzio, vicoli stretti, inerpicati, scale, si sale, si scende, Nostalgia è un intenso omaggio ai mille colori e alle mille paure di Napoli, paura e speranza, la camorra e i ragazzi che aprono al mondo le viscere delle catacombe di San Gennaro. Martone riesce a dare corpo cinematografico al romanzo di Ermanno Rea e lo fa conoscendo da napoletano bene la materia da plasmare, il labirinto infinito del rione Sanità, sempre alla ricerca del suo sindaco cui chiedere giustizia. Ottima l’interpretazione di Favino che interpreta Felice, il protagonista fuggito oltre quaranta anni prima da Napoli. La capacità di utilizzare la lingua, anzi le lingue, gli consente di passare da un italiano stentato, reso improbabile da quasi mezzo secolo in Africa, ad un napoletano sempre più sicuro.
[+]
Favino, Rea, Martone, Di Leva, motorini, caos, silenzio, vicoli stretti, inerpicati, scale, si sale, si scende, Nostalgia è un intenso omaggio ai mille colori e alle mille paure di Napoli, paura e speranza, la camorra e i ragazzi che aprono al mondo le viscere delle catacombe di San Gennaro. Martone riesce a dare corpo cinematografico al romanzo di Ermanno Rea e lo fa conoscendo da napoletano bene la materia da plasmare, il labirinto infinito del rione Sanità, sempre alla ricerca del suo sindaco cui chiedere giustizia. Ottima l’interpretazione di Favino che interpreta Felice, il protagonista fuggito oltre quaranta anni prima da Napoli. La capacità di utilizzare la lingua, anzi le lingue, gli consente di passare da un italiano stentato, reso improbabile da quasi mezzo secolo in Africa, ad un napoletano sempre più sicuro. Felice ritrova le sue radici e con quelle la contraddittorietà di una città che rimane uguale a sé stessa, festa, farina e forca e che al tempo stesso si trasforma giorno per giorno rinnovando le sue millenarie tradizioni. Bravissimo anche Francesco Di Leva nell’interpretazione di Don Luigi, in realtà personaggio mutato da Padre Loffredo, un prete che ha ridato fiato alla Sanità. Il cinema italiano è un momento di grazia, ha ottimi registi e straordinari attori e con Napoli protagonista la qualità è assicurata.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enzo70 »
[ - ] lascia un commento a enzo70 »
|
|
d'accordo? |
|
|