Enrico Azzano
Quinlan
L'automatico rimando a La città incantata e a Your Name., per mere ragioni di botteghino, è ovviamente fuorviante. Decisamente meno ambizioso, sia dal punto di vista narrativo sia da quello tecnico-artistico, Demon Slayer: Il Treno Mugen di Haruo Sotozaki si ricollega semmai a quella lunghissima, altalenante, a volte preziosa e a volte più che dimenticabile lista di pellicole legate alle produzioni per il piccolo schermo. Insomma, la serialità della televisione declinata dieci, cento, mille volte in sala fin dagli anni Settanta, dai trionfi della space opera di Leiji Matsumoto Corazzata spaziale Yamato - già in questa saga sci-fi, per ambientazione e spettacolarità a suo agio sul grande schermo, si potevano valutare le differenze tra la mera pellicola di montaggio, spesso zoppicante sul piano narrativo, e le storie scritte e calibrate per il Cinema: da allora a oggi, le dinamiche sono più o meno sempre le stesse, da Doraemon a One Piece, da Dragonball a Gundam. [...]
di Enrico Azzano, articolo completo (3075 caratteri spazi inclusi) su Quinlan 19 gennaio 2022