carloalberto
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mercoledì 27 ottobre 2021
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un altro bambino indemoniato?
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L’ennesimo bambino indemoniato, appartenente alla serie infinita degli analoghi fanciulli posseduti protagonisti di Damien, Presagio, Shock, etc. etc., è al centro di un fantasy horror psicodrammatico, alla Babadook, del regista irlandese Lee Cronin, al suo esordio nel lungometraggio. Il film inizia bene, riuscendo da subito a creare una certa suspense, tutta giocata sulla doppia identità del bambino, e rimane inquietante finché il mostro non si palesa sottoforma di creatura diabolica digitale, purtroppo dall’aspetto già sfruttato ampiamente nella cinematografia di genere, al punto tale da essere diventata quasi una figura familiare per i cultori dell’horror, quindi banale e per niente spaventosamente sorprendente, come il classico fantasma col lenzuolo.
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L’ennesimo bambino indemoniato, appartenente alla serie infinita degli analoghi fanciulli posseduti protagonisti di Damien, Presagio, Shock, etc. etc., è al centro di un fantasy horror psicodrammatico, alla Babadook, del regista irlandese Lee Cronin, al suo esordio nel lungometraggio. Il film inizia bene, riuscendo da subito a creare una certa suspense, tutta giocata sulla doppia identità del bambino, e rimane inquietante finché il mostro non si palesa sottoforma di creatura diabolica digitale, purtroppo dall’aspetto già sfruttato ampiamente nella cinematografia di genere, al punto tale da essere diventata quasi una figura familiare per i cultori dell’horror, quindi banale e per niente spaventosamente sorprendente, come il classico fantasma col lenzuolo. Nel cast James Cosmo è l’unico attore noto al grande pubblico.
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elgatoloco
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lunedì 20 luglio 2020
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notevole, quanto notevolmente irrisolto
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UN altro film"fantastico", "The Hole in the Ground"(Lee Cronin,anche autore della sceneggiatura, con Stephen Shields, 2019)che sembra voler contraddire la tesi wittgensteiniana, ribadendo invece che"l'engima esiste". è nella protagonista, ragazza madre che vive isoltaa in un luogo quasi irraggiungibile con un figlio che non risconosce piàù come suo(crsii dell'identità), che non sa ritrovare il suo passato né vuole ritrovarlo, che si sente"estranea"alla vita, al"figlio"(ma cfr.sopra), che in qualche momento pensa di recuperare tutto quanto, ma solo"per accidens", solo per qualche momento, astrattamente, senza nessuna vera volontà di radicarsi, che invece contempla il fmoso"hole in the ground", terribile, atavicamente prresnete come"presenza tellurica"che la chiama a sè, la vuole avere necessariamente con sé.
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UN altro film"fantastico", "The Hole in the Ground"(Lee Cronin,anche autore della sceneggiatura, con Stephen Shields, 2019)che sembra voler contraddire la tesi wittgensteiniana, ribadendo invece che"l'engima esiste". è nella protagonista, ragazza madre che vive isoltaa in un luogo quasi irraggiungibile con un figlio che non risconosce piàù come suo(crsii dell'identità), che non sa ritrovare il suo passato né vuole ritrovarlo, che si sente"estranea"alla vita, al"figlio"(ma cfr.sopra), che in qualche momento pensa di recuperare tutto quanto, ma solo"per accidens", solo per qualche momento, astrattamente, senza nessuna vera volontà di radicarsi, che invece contempla il fmoso"hole in the ground", terribile, atavicamente prresnete come"presenza tellurica"che la chiama a sè, la vuole avere necessariamente con sé. Tutto questo viene espresso appunto enigmaticamente, tanto che l'irrisolto ad un certo punto stanca, tanto che molti spettatori vorrebbero un'uscita, almeno"potenziale", una soluzione provvisoria che invece regista e autori non vogliono dare, in nessun modo. Rimangono aperti tutti i temi, anche"reali"ma trasposti in un clima fantastico: L'essere"altro", il tema del duende, del Doppelgaenger, del"doppio", di chi è fuori di ogni "aseità"e alterità, oltre che il tema dell'emanciapzione femminile anche attraverso il generare, dove però poi il"figlio"è altro rispetto alla madre, la comunicazione che è incomunicabilità sostenziale, l'essere comuqnue "stranger"e"foreigner"a sè come agli altri. L'ambiente naturale, i paesaggi, non sono riuscito a capire se realizzati in Irlanda o in FInlandia sono francamete inquietanti quanto adattti a creare sconcerto in chi guarda, anche se magari, di per sè vagheggia la campagna, la montagna, il"vivere nella e con la natura"... Convicente la strana protagonisa, bella ma inquietante, dal profilo finnico.orientale(la derivazione orientale dei Finnici è nota, non solo per gli Eskimesi)Seana Kerlake, ma anche la figura dell'anziano-saggio/che saggio non è)james Kosmo, anche lui"gettato"esistenzialisticamente nel mondo, come anche James Quinn Makay, il figlio/non figlio, l'"altro"per eccellenza, in qualche modo, rispetto a tutto. Da vedere certamente, esprimendo poi ogni possibile giudizio personale, anche proprio rispetto a come si è"percepito"il film, il che può variare non solo soggettivamente ma anche situazionalmente. . El Gato
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onufrio
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martedì 2 giugno 2020
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un abisso..
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Horror dalla trama vista e rivista che lascia ben presto la suspense per regalare momenti di noia e di calma apparente. Tutto sembra già visto, la madre da sola, il proprio figlio che muta atteggiamento. La presenza del buco, poteva essere sfruttata maggiormente, invece si dà tutto per scontato, come se già si possa intuire ogni cosa, o meglio ancora, non ci si pone domande valide per avere un'altrettanta spiegazione valida.
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pascar
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lunedì 9 marzo 2020
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quanti non-sense!
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Non è il fatto che sia il classico, trito e ritrito e stravisto film sul genitore (di solito la madre) rimasto solo con un figlio e il figlio che vittima di qualcosa di mostruoso, no. Su quello si può anche passare. Il cliché è sopportabile, se il film (o un libro) è fatto bene. Ma, da un certo punto in poi, i non-sense fioccano e la valutazione di quel che sembrava un film discreto precipita.
SPOILER (e chiedo scusa se, purtroppo, senza farne mi è impossibile dire perché il film fa acqua).
– Sarah intrappola il falso Cris e si reca nella foresta, al "buco". E ci si tuffa, si lascia inghiottire non avendo la benché minima idea di cosa ci sia (e se ci sia) sotto. Ha letto un libro, un documento, ha udito una testimonianza? No.
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Non è il fatto che sia il classico, trito e ritrito e stravisto film sul genitore (di solito la madre) rimasto solo con un figlio e il figlio che vittima di qualcosa di mostruoso, no. Su quello si può anche passare. Il cliché è sopportabile, se il film (o un libro) è fatto bene. Ma, da un certo punto in poi, i non-sense fioccano e la valutazione di quel che sembrava un film discreto precipita.
SPOILER (e chiedo scusa se, purtroppo, senza farne mi è impossibile dire perché il film fa acqua).
– Sarah intrappola il falso Cris e si reca nella foresta, al "buco". E ci si tuffa, si lascia inghiottire non avendo la benché minima idea di cosa ci sia (e se ci sia) sotto. Ha letto un libro, un documento, ha udito una testimonianza? No. Lo fa così, a occhio, a intuito, quando poteva benissimo trattarsi di un risucchio terreno dove morire sottoterra. Ma si lascia inghiottire, senza nemmeno mostrare troppa ansia a riguardo, come fosse sicura di uscire da qualche parte. Beata lei. – Finisce in questa rete di cunicoli dove, si basi, avanza molto a fatica. Striscia e striscia e, a volte, si incastra. Quindi il passaggio è lungo e difficoltoso. Tenetelo a mente. – Arriva in questa caverna sottoterra dove vedere resti umani e, guardacaso, suo figlio invece riposa placidamente. Vivo, ma addoormentato. Adesso ditemi perché il bambino è vivo. Sono passati due giorni? ma non mi pare, molti di più E i mostri non lo hanno toccato? lo hanno lasciato dormire? Ma che casualità. – Afferra il bambino e, non si sa bene come, ha tutto il tempo (coi mostri a due passi) di tornare su per i cunicoli avanzando all'indietro. Tipo gambero, per intenderci, tirando suo figlio di peso. Ebbene, i cunicoli lunghi e claustrofobici all'andata sembrano una passeggiata al ritorno, anche se lei avanza all'indietro (!!!), col peso del figlio da trascinare, e i mostri che la inseguono molto più veloci e potenti di lei. Eppure ci riesce, non chiedetemi come, l'apice dell'assurdità. – Esce e scappa a casa dove, non si sa nemmeno questo come, il falso Cris (che in teoria ha una forza sovrumana e l'ha fatta volare in scene precedenti) non è stato capace di buttare giù una porticina.
Alla fine, unico punto positivo, è che ci si aspetta che il Cris salvato sia di nuovo un mostro; che lo sia Sarah, o che lo siano perfino tutti e due, ma questa idea viene smontata perché Sarah ha ricoperto la casa di specchi. Quindi si suppone che siano loro, veri, e questo onestamente non lo speravo. Ma tutti i non-sense e le assurdità nei minuti precedenti guastano il film penosamente. Peccato. Poteva essere, sebbene scontato e stra-visto, almeno fatto bene, perché erano brava la protagonista e belle le atmosfere. Bocciato. E io non mi scomodo MAI per recensire. Ho dovuto registrarmi apposta per commentare l'assurdità del film.
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