UN altro film"fantastico", "The Hole in the Ground"(Lee Cronin,anche autore della sceneggiatura, con Stephen Shields, 2019)che sembra voler contraddire la tesi wittgensteiniana, ribadendo invece che"l'engima esiste". è nella protagonista, ragazza madre che vive isoltaa in un luogo quasi irraggiungibile con un figlio che non risconosce piàù come suo(crsii dell'identità), che non sa ritrovare il suo passato né vuole ritrovarlo, che si sente"estranea"alla vita, al"figlio"(ma cfr.sopra), che in qualche momento pensa di recuperare tutto quanto, ma solo"per accidens", solo per qualche momento, astrattamente, senza nessuna vera volontà di radicarsi, che invece contempla il fmoso"hole in the ground", terribile, atavicamente prresnete come"presenza tellurica"che la chiama a sè, la vuole avere necessariamente con sé.
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UN altro film"fantastico", "The Hole in the Ground"(Lee Cronin,anche autore della sceneggiatura, con Stephen Shields, 2019)che sembra voler contraddire la tesi wittgensteiniana, ribadendo invece che"l'engima esiste". è nella protagonista, ragazza madre che vive isoltaa in un luogo quasi irraggiungibile con un figlio che non risconosce piàù come suo(crsii dell'identità), che non sa ritrovare il suo passato né vuole ritrovarlo, che si sente"estranea"alla vita, al"figlio"(ma cfr.sopra), che in qualche momento pensa di recuperare tutto quanto, ma solo"per accidens", solo per qualche momento, astrattamente, senza nessuna vera volontà di radicarsi, che invece contempla il fmoso"hole in the ground", terribile, atavicamente prresnete come"presenza tellurica"che la chiama a sè, la vuole avere necessariamente con sé. Tutto questo viene espresso appunto enigmaticamente, tanto che l'irrisolto ad un certo punto stanca, tanto che molti spettatori vorrebbero un'uscita, almeno"potenziale", una soluzione provvisoria che invece regista e autori non vogliono dare, in nessun modo. Rimangono aperti tutti i temi, anche"reali"ma trasposti in un clima fantastico: L'essere"altro", il tema del duende, del Doppelgaenger, del"doppio", di chi è fuori di ogni "aseità"e alterità, oltre che il tema dell'emanciapzione femminile anche attraverso il generare, dove però poi il"figlio"è altro rispetto alla madre, la comunicazione che è incomunicabilità sostenziale, l'essere comuqnue "stranger"e"foreigner"a sè come agli altri. L'ambiente naturale, i paesaggi, non sono riuscito a capire se realizzati in Irlanda o in FInlandia sono francamete inquietanti quanto adattti a creare sconcerto in chi guarda, anche se magari, di per sè vagheggia la campagna, la montagna, il"vivere nella e con la natura"... Convicente la strana protagonisa, bella ma inquietante, dal profilo finnico.orientale(la derivazione orientale dei Finnici è nota, non solo per gli Eskimesi)Seana Kerlake, ma anche la figura dell'anziano-saggio/che saggio non è)james Kosmo, anche lui"gettato"esistenzialisticamente nel mondo, come anche James Quinn Makay, il figlio/non figlio, l'"altro"per eccellenza, in qualche modo, rispetto a tutto. Da vedere certamente, esprimendo poi ogni possibile giudizio personale, anche proprio rispetto a come si è"percepito"il film, il che può variare non solo soggettivamente ma anche situazionalmente. . El Gato
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