Maria Sole Colombo
Film TV
Il world cinema - termine già problematico, denso di impliciti - ci ha spalancato le porte su storie non bianche. Gli studi postcoloniali le hanno trasformate in storie di corpi, prima ancora che di parole. Abbiamo visto questi corpi incarnare uno spaesamento, metabolizzare il proprio essere altri mutandosi in zombie, fantasmi, animali. Per Justino, operaio di origine desana nel porto industriale di Manaus, la frattura duole a scoppio ritardato, anni dopo l'addio alla tribù amazzonica di appartenenza, e si somatizza nella febbre: un male sottile e inspiegabile che si manifesta con l'innalzamento della temperatura - la risposta immunitaria per proteggersi dall'estraneo sottopelle -, che compare quando la figlia annuncia il trasferimento a Brasilia, dove studierà medicina («e potrà scrivere le ricette, come i bianchi»). [...]
di Maria Sole Colombo, articolo completo (1703 caratteri spazi inclusi) su Film TV 18 agosto 2020
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