Storia di un Matrimonio |
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Un film di Noah Baumbach.
Con Scarlett Johansson, Adam Driver, Laura Dern, Merritt Wever.
continua»
Titolo originale Marriage Story.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 136 min.
- USA 2019.
- Cineteca di Bologna
uscita lunedì 18 novembre 2019.
MYMONETRO
Storia di un Matrimonio
valutazione media:
3,77
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Fabio Ferzetti
L'Espresso
Faceva uno strano effetto invece, dopo aver visto il delizioso L'amour flou, una commedia francese tutta ottimismo in sala da pochi giorni, ritrovarsi davanti a una specie di Kramer contro Kramer dei nostri giorni, ispirato per giunta alla storia vera del divorzio del regista. Dietro l'Adam driver e la Scarlett Johansson di Marriage Story ci sono infatti l'autore del film, Noah Baumbach, e la sua ex moglie Jennifer Jason Leigh, ma forse anche molti ricordi d'infanzia dello stesso Baumbach, classe 1969, figlio di genitori divorziati in un'epoca in cui in Italia il divorzio stava appena diventando legale. Ma a dare a tutto il sapore amaro e talvolta buffo della vita ci sono anche i loro mestieri. Charlie/Adam Driver è infatti un regista teatrale d'avanguardia che si prepara a fare il grande salto a Broadway, mentre sua moglie Nicole/Scarlett Johansson è un'attrice californiana strappata a una promettente carriera di star, o almeno così la pensa lei, per fare arte nelle cantine di New York.
Il bello, come risulta dalle due toccanti liste parallele recitate in apertura(ciò che mi piace di lei e di lui), è che questi due coniugi destinati a sbranarsi in tribunale sembrano essersi amati moltissimo, e probabilmente continuano ad amarsi anche durante l'estenuante battaglia legale spinta sul terreni senza ritorno della lotta senza quartiere da due avvocati losangelini che traducono in chiave post coniugale il vecchio detto se vuoi la pace prepara la guerra. Con spreco di affondi e colpi bassi che permettono a Laura Dern e a un invecchiato ma sempre formidabile Ray Liotta di dar fondo a tutta la loro più soave carogneria.
Molte le scene memorabili perché Baumbach, già autore di molti film notevoli come Il Calamaro e la balena, Greenberg o Frances Ha, sa maneggiare i registri più diversi. Senza mai cadere nel patetico né nel regolamento di conti fuori tempo massimo, anche se tutto è inevitabilmente e onestamente raccontato dal suo punto di vista. Con momenti straordinari, ma mai manipolatori, quando nel duello fra i due divorziandi viene in primo pano il loro bambino, costretto a festeggiare due volte Halloween per non far torto a nessuno. E una sorprendente esibizione canora di Adam Driver, che sfoga tutto il suo dolore cantando - benissimo - davanti a un gruppo di amici tutta la struggente Being Alive di Stephen Sondheim.
Da brivido. E sempre coniugando estro e rigore, senza ricorrere a nessuno di quei trucchetti di sceneggiatura o di regia che una volta erano la gloria e l'infamia di Hollywood. Un certo cinema che una volta si chiamava indipendente ormai lo produce solo Netflix (o Amazon). Bisognerà farci l'abitudine.
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