Mia figlia lo ha visto con la sua classe durante una matinée e, quando è rientrata a casa, mi ha detto "Mamma, ho visto un film importante".
Oltre al sorriso che mi ha portato questa frase da una ragazza di 13 anni, ho anche cercato di capire per quale motivo fosse importante, ma ho ottenuto solo la risposta "È una storia per dire di non fare stupidaggini, che con la droga non si scherza".
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Mia figlia lo ha visto con la sua classe durante una matinée e, quando è rientrata a casa, mi ha detto "Mamma, ho visto un film importante".
Oltre al sorriso che mi ha portato questa frase da una ragazza di 13 anni, ho anche cercato di capire per quale motivo fosse importante, ma ho ottenuto solo la risposta "È una storia per dire di non fare stupidaggini, che con la droga non si scherza".
Poi ho visto la ragazza a cui è ispirato il film in tv e mi ha emozionato il suo racconto, così ho deciso di andare a vederlo.
Devo dire che mi è piaciuto. Si vede che non è una grande produzione, ma ho visto che il produttore è anche molto giovane, quindi penso sia normale. Il film forse è un po' lento, in qualche momento un po' troppo aulico per i miei gusti, ma il messaggio passa chiaramente. Con mezza pasticca puoi morire. Magari ti va bene, ma magari no. E se ti va male, te ne vai nel giro di una settimana.
Da mamma, quello che mi ha emozionato di più vedere non è stato tanto il dramma della ragazza colpita, quanto il dramma di quelli che le sono accanto. Che “non siamo isole” lo dice ad un certo punto anche la voce narrante, e se questo vale in un qualsiasi gruppo, in una famiglia vale ancora di più.
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