stefano b. da pisa
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lunedì 11 novembre 2019
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peccato per il doppiaggio
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La Belle Epoque, è un bel film, recitato molto, molto bene, un intreccio di vari livelli di narrazione che ti sorprendono... insomma, non il romantico romanzuccio che ci si poteva aspettare; unica pecca la doppiatrice di Fanny Ardant (quella storica di Meryl Streep, che mi è sempre piaciuta): ha tenuto un registro che definirlo "fastidioso" è un eufemismo; evidentemente lo richiedeva il personaggio, ma è stato irritante.
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clod
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lunedì 11 novembre 2019
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la vita è troppo breve
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per perdere tempo a vedere questo film: una regia convenzionale con un montaggio adatto ad un trailer di videogioco. Doppiaggio penoso. Insomma: un soggetto promettente sprecato.
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cristina poggipollini
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domenica 10 novembre 2019
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deludente
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Francamente, date le premesse esegetiche e l'afflusso di pubblico, sono rimasta sino alla fine perchè il film è stato più veloce dei me ad uscire di scena.
A parte il protagonista, disegnatore in disarmo, dipinto con la consueta classe di un impareggiabile Auteuil, non ho visto e ascoltato che volgarità e non mi riferisco alla sceneggiatura, ma ai sentimenti ordinari e aggressivi che la sottendono, non emendabili da un'ultima lacrimuccia fuori parte della Tillier.
Lo splatter, film nel film iniziale, è purtrppo in corrente con quel che segue
Da evitare.
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flaw54
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domenica 10 novembre 2019
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artificioso
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Falso e artificioso. Film tipicamente francese, basato su battute e dialoghi che alla fine stancano e annoiano. Centrato però il tema di fondo basato sull'amore e tutte le sue varie possibilità. Viste le recensioni pensavo molto meglio.
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frankmoovie
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domenica 10 novembre 2019
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la belle époque: un can can di tenerezza e sorrisi
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Un gran bel film: in genere una recensione riporta il giudizio alla fine, ma questo film merita l’evidenza. Da anni non mi capitava di sorprendermi che fossero trascorse già due ore circa dall’inizio, senza intervallo: un susseguirsi di momenti di tenerezza, di sorrisi, di commozione e di romanticismo non permette distrazioni. Il risentirsi “giovane” del protagonista, ritrovando sensazioni, stimoli, batticuori, e il riportarlo alla realtà con una nuova forza e voglia di vivere, coinvolge ogni spettatore.
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Un gran bel film: in genere una recensione riporta il giudizio alla fine, ma questo film merita l’evidenza. Da anni non mi capitava di sorprendermi che fossero trascorse già due ore circa dall’inizio, senza intervallo: un susseguirsi di momenti di tenerezza, di sorrisi, di commozione e di romanticismo non permette distrazioni. Il risentirsi “giovane” del protagonista, ritrovando sensazioni, stimoli, batticuori, e il riportarlo alla realtà con una nuova forza e voglia di vivere, coinvolge ogni spettatore. In sala si sentono risate, commenti silenziosi, sospiri e, al termine, qualche applauso non frenato, come a teatro. La trama qui non la racconto, non è un thriller, né una commedia alla francese: la storia va vissuta per l’energia sentimentale che trasmette lo schermo verso chi guarda, portandolo “dentro” le varie situazioni, con un aggancio alla propria vita … Buona la regia di Nicolas Bedos. Gli interpreti: il grande Daniel Auteuil che ogni volta riserva sorprese e trasuda esperienza, Fanny Ardant che col suo eterno fascino, il sorriso stupendo e quegli occhi lucenti, attrae oggi come anni fa, Doria Tillier che non conoscevamo, sensuale, brava, trasformista, Guillame Canet che artisticamente cresce a ogni film, Pierre Arditi forte nella sua caratterizzazione, e tanti altri ben scelti e preziosi per il successo di questa pellicola che ha anche un’ottima fotografia. Cosa dire per concludere? All’accensione delle luci in sala, volti soddisfatti, commenti positivi, il volteggiare di ricordi e speranze degli spettatori: un can can …
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nadia meden
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sabato 9 novembre 2019
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nostalgia
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Ho potuto assistere a un film molto particolare, molto ben strutturato e molto ben recitato. Un film molto originale, una commedia elegante, nostalgica e , perchè no, anche commovente. Chi non vorrebbe rivivere anche solo per un giorno o per un po' di tempo, seppur limitato, una situazione piacevole della propria vita? Un grandissimo Daniel Auteuil, nei panni di Victor, disegnatore e fumettista che non accetta tutte le novità dei tempi moderni e sposato con Marianne, la bravissima Funny Ardant, rivive grazie all' uso di scenografie cinematografiche, attori , comparse e trucchi di scena, i suoi anni ' 70 e l' incontro con la moglie nel bistrot che usava frequentare.
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Ho potuto assistere a un film molto particolare, molto ben strutturato e molto ben recitato. Un film molto originale, una commedia elegante, nostalgica e , perchè no, anche commovente. Chi non vorrebbe rivivere anche solo per un giorno o per un po' di tempo, seppur limitato, una situazione piacevole della propria vita? Un grandissimo Daniel Auteuil, nei panni di Victor, disegnatore e fumettista che non accetta tutte le novità dei tempi moderni e sposato con Marianne, la bravissima Funny Ardant, rivive grazie all' uso di scenografie cinematografiche, attori , comparse e trucchi di scena, i suoi anni ' 70 e l' incontro con la moglie nel bistrot che usava frequentare. Dopo tante vicissitudini dove la vita vera si intreccia con la finzione cinematofrafica, i due coniugi si ritriveranno nello stesso bistrot a dichiararsi di nuovo il loro amore . Finzione o realtà ? meglio vivere il passato, il presente o pensare al futuro ? Chi lo sa....... Grazie.
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marina guerrero
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giovedì 31 ottobre 2019
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la ventata fresca e intrigante del passato
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Per una volta, il passato regala un potente senso di libertà. Siamo abituate a trovare nel futuro la ventata fresca e intrigante che ci fa sentire vive... ma poi scopriamo che è il passato a racchiudere la forza prorompente capace di rivoluzionare l'esistenza. La Belle Epoque è un film intenso, che salda in conti in sospeso, mette al loro posto i rimpianti, i dolori, l'amore troppo intenso. Finalmente, con questa storia, ciò che è stato non è più un monolito immutabile che ci zavorra. Al contrario, l'esperienza si carica di tutta la dolcezza, il vissuto esiste nella sua lampante e struggente semplicità, rendendo i protagonisti e le protagoniste - e noi che facciamo il tifo per loro - capaci di disporre liberamente del proprio tempo, presente e futuro.
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Per una volta, il passato regala un potente senso di libertà. Siamo abituate a trovare nel futuro la ventata fresca e intrigante che ci fa sentire vive... ma poi scopriamo che è il passato a racchiudere la forza prorompente capace di rivoluzionare l'esistenza. La Belle Epoque è un film intenso, che salda in conti in sospeso, mette al loro posto i rimpianti, i dolori, l'amore troppo intenso. Finalmente, con questa storia, ciò che è stato non è più un monolito immutabile che ci zavorra. Al contrario, l'esperienza si carica di tutta la dolcezza, il vissuto esiste nella sua lampante e struggente semplicità, rendendo i protagonisti e le protagoniste - e noi che facciamo il tifo per loro - capaci di disporre liberamente del proprio tempo, presente e futuro. Nei 110 minuti del film, il marchio soffocante del passato scompare, assieme alla paura di soffrire (ancora). Dialoghi taglienti a tratti esilaranti, una colonna musicale che vorremmo come sottofondo di tutte le nostre serate d'autunno, interpretazioni sincere e perfette, una buona dose di cinismo misto a divertentissima perfidia e un modo giocoso di presentare una narrazione complessa e fantasiosa che dialoga con i grandi temi del nostro tempo - per un film affascinante e unico nel suo genere che non passerà inosservato.
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kolymbetra79
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giovedì 31 ottobre 2019
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il presente che richiede il passato e il passato c
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Una commedia brillante, due interpreti fenomenali che restituiscono al pubblico emozioni forti e sincere. Un racconto sull’amore che, logorato dalla routine della vita quotidiana, perde la sua essenza. Una lettura profonda dei sentimenti proposta con eleganza e ironia.
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barberis
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giovedì 31 ottobre 2019
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da vedere e far vedere
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Cosa diventa l'amore quando viene ingoiato dalla routine? Quando la noia ci pervade e tutto ciò che abbiamo intorno ci sembra già visto, così uguale a se stesso e da così tanto tempo da sembrare alieno? La Belle Époque parla di riscoprire l'emozione di un tempo perduto, di una gioventù mitica in cui ancora tutto era nuovo e perciò affascinante. Rivivere il proprio passato per capire che nel presente ciò che è cambiato siamo noi, il nostro sguardo disincantato che non ci fa più apprezzare la realtà di chi abbiamo accanto. E lo fa con una malinconia esilarante che non lascia un attimo per pensare, che ci trasporta da un'epoca all'altra negli enormi set di una agenzia di ricostruzioni storiche in cui realtà e finzione, passato e presente si rincorrono come fanno i protagonisti.
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Cosa diventa l'amore quando viene ingoiato dalla routine? Quando la noia ci pervade e tutto ciò che abbiamo intorno ci sembra già visto, così uguale a se stesso e da così tanto tempo da sembrare alieno? La Belle Époque parla di riscoprire l'emozione di un tempo perduto, di una gioventù mitica in cui ancora tutto era nuovo e perciò affascinante. Rivivere il proprio passato per capire che nel presente ciò che è cambiato siamo noi, il nostro sguardo disincantato che non ci fa più apprezzare la realtà di chi abbiamo accanto. E lo fa con una malinconia esilarante che non lascia un attimo per pensare, che ci trasporta da un'epoca all'altra negli enormi set di una agenzia di ricostruzioni storiche in cui realtà e finzione, passato e presente si rincorrono come fanno i protagonisti. Un film in cui tifiamo per tutti, buoni e cattivi, perché tutti sono alla ricerca di un momento migliore, come lo siamo tutti noi. Tra uno schiaffo a Hitler, letti rotanti, psicologi virtuali e uova con zucchero, un film che garantisce delle belle risate e tanti motivi di riflessione. Love it!
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andrea romeo
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giovedì 31 ottobre 2019
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il film della vita. per chiunque abbia amato.
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La sceneggiatura di Nicolas Bedos mi ha intrigato a tal punto da farmi pensare a questo film come ad una storia importante per la mia vita. Con una regia e un ritmo entusiasmanti La Belle Époque ci porta in una storia d'amore che assomiglia molto alla nostra, a quella dei nostri genitori, a quella che vivranno i nostri figli. In equilibrio tra la vertigine dell'innamoramento e la comodità della routine.
Fanny Ardant in tutta la sua magnificenza sfida Daniel Auteuil riportandolo ad un ruolo memorabile. E in una coralità di grandi interpreti francesi di almeno tre generazioni (da Pierre Arditi a Guillaume Canet) spicca l'interpretazione della magnifica Doria Tillier: una nuova e originalissima interprete della commedia romantica francesce e presto mondiale.
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