giovanna
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martedì 17 aprile 2018
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più che tempesta...pioggerellina.
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Purtroppo l'immenso Giallini non basta per tutti...
Idea potenzialmente buona, dialoghi efficaci, ma personaggi a tratti al limite del sopportabile, improbabile rimando a "Shining" con il giovincello della situazione che anziché sul triciclo, gira l'Overlook su un automobilino da trentamila euro...
Si riprende verso il finale, ma per un tema così attuale ,ci si aspettava molto di più! Peccato...
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flyanto
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lunedì 16 aprile 2018
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quanto riesce ad ottenere il denaro!
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"Io Sono Tempesta" , la nuova commedia di Daniele Lucchetti, è la frase che un imprenditore pronuncia sempre con le persone con cui si trova a che fare, per presentarsi e conseguentemente anche per sottolineare il proprio potere economico superiore, nella maggioranza dei casi, a quello degli altri. Di origini oscure o, per lo meno, creatosi dal nulla, Nemo Tempesta, il protagonista appunto, è diventato un uomo talmente ricco da intraprendere affari ed avere una rete di relazioni sociali che gli permettono uno stile di vita molto lussuoso.
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"Io Sono Tempesta" , la nuova commedia di Daniele Lucchetti, è la frase che un imprenditore pronuncia sempre con le persone con cui si trova a che fare, per presentarsi e conseguentemente anche per sottolineare il proprio potere economico superiore, nella maggioranza dei casi, a quello degli altri. Di origini oscure o, per lo meno, creatosi dal nulla, Nemo Tempesta, il protagonista appunto, è diventato un uomo talmente ricco da intraprendere affari ed avere una rete di relazioni sociali che gli permettono uno stile di vita molto lussuoso. Ma, poichè non sempre si è comportato legalmente nel corso delle sue operazioni finanziarie, un giorno egli viene arrestato e condannato ad un anno di lavori socialmente utili presso una sorta di 'caritas' che offre sostegno ai bisognosi. Ovviamente, riluttante e poco ben disposto a mettersi al servizio di altre persone, e per di più di indigenti, nel corso delle sue giornate di lavoro 'forzato' Tempesta scaltramente riesce a 'corrompere' con il denaro i suddetti bisognosi e a farseli amici, nonchè anche sostenitori di suoi traffici poco puliti. Ma non tutto andrà come previsto....
Daniele Lucchetti firma una commedia divertente ma parecchio amara: il ritratto del protagonista Tempesta è quello di un uomo apparentemente simpatico, dedito esclusivamente al proprio interesse, arrogante, presuntuoso e che si relaziona agli altri solo per un proprio torna conto. In lui risiede anche una certa dose di umanità ma ciò non lo assolve ugualmente dal proprio cinismo ed egoismo. Lucchetti, però, non si esimia nemmeno dal dipingere negativamente, sia pure con sottile e profonda ironia, l'intera umanità che egli considera piuttosto sensibile e corruttibile nei confronti del denaro: i bisognosi del centro, infatti, si dimostrano ben disposti ad assencondare il protagonista in cambio di cospicue somme di denaro. evidente conferma di quanto, in fondo, l'animo umano non sia poi così esente da colpa. L'unico personaggio positivo in quanto incorruttibile e, pertanto, onesto è rappresentato dalla direttrice del centro 'caritas' che, però, al fine di essere coerente con i propri prinicpi morali, non ha una fine proprio meritevole rispetto agli altri personaggi. Insomma,uan pellicola che induce molto a riflettere e, purtroppo, a trarre delle conclusioni negative sull'intero genere umano.
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maurizio.meres
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lunedì 16 aprile 2018
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il bravo luchetti,doveva osare molto di più
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Mi sarei aspettato di più,da un regista come Luchetti sempre sensibile e accorto nel creare atmosfere di ricordi attraverso una sensibilità sul sociale,scavando sempre nel più profondo intimo,questa volta la superficialità,alcune pause di troppo e scarsamente pungente,nascondono purtroppo un idea senza dubbio valida,dove i personaggi nella fantasticheria del film potevano e dovevano essere più reali,sicuramente il filo conduttore di una sceneggiatura più volte evasiva e poco fluida nella figura dei personaggi principali,non rispecchia la realtà di chi si dovrebbe riconoscere nel film,pur essendo una commedia con facili battute,simpatiche ma che solo la bravura di Giallini e Germano rendono il film accettabile in quanto un film definito commedia su di un tema sociale la stessa diventa un contorno solo per spezzare l'intensità,e non come in questo caso la parte più importante,doveva essere più profondo e fare uscire nei vari personaggi la loro personalità ,secondo il mio punto di vista.
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Mi sarei aspettato di più,da un regista come Luchetti sempre sensibile e accorto nel creare atmosfere di ricordi attraverso una sensibilità sul sociale,scavando sempre nel più profondo intimo,questa volta la superficialità,alcune pause di troppo e scarsamente pungente,nascondono purtroppo un idea senza dubbio valida,dove i personaggi nella fantasticheria del film potevano e dovevano essere più reali,sicuramente il filo conduttore di una sceneggiatura più volte evasiva e poco fluida nella figura dei personaggi principali,non rispecchia la realtà di chi si dovrebbe riconoscere nel film,pur essendo una commedia con facili battute,simpatiche ma che solo la bravura di Giallini e Germano rendono il film accettabile in quanto un film definito commedia su di un tema sociale la stessa diventa un contorno solo per spezzare l'intensità,e non come in questo caso la parte più importante,doveva essere più profondo e fare uscire nei vari personaggi la loro personalità ,secondo il mio punto di vista.
Non si possono riconoscere nel film figure pseudo politiche attuali mancano gli elementi personali che rendono intuitivo il riconoscimento del personaggio,figure come Tempesta ce ne sono in tutti i ceti sociali e attualmente politicamente parlando basta un piccolo incarico per sentirsi come il personaggio del film.
Un grazie comunque a Luchetti per aver girato il film nel sempre bello e caratteristico quartiere di San Lorenzo a cui sono sempre molto legato.
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lbavassano
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domenica 15 aprile 2018
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nella migliore tradizione della commedia italiana
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Ben ancorato alla realtà del nostro paese, la rappresenta in forme efficacemente comiche, senza moralismi e con la necessaria dose di cinismo. Rinverdisce le glorie della migliore commedia all'italiana, anche e soprattutto grazie agli interpreti, protagonisti e caratteristi. (Vale a dire: ci si guarda allo specchio, non ci si annoia, e, non stupidamente, si ride, ma la versatilità di Elio Germano ancora una volta convince).
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moviesfan
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domenica 15 aprile 2018
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una fiaba che intrattiene e fa sorridere
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Consigliatissimo a chi ama passare un po' di tempo con leggerezza al cinema. Forse la commedia italiana più divertente del 2018.
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spione
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sabato 14 aprile 2018
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mi aspettavo di più
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Avendo in mente il Luchetti del "Portaborse" e "Mio fratello è figlio unico", mi sarei aspettato un ritratto molto più efficace e ficcante dei vizi del Belpaese versione terzo millennio. Invece il film (che mi pare ispirarsi più al modus operandi dei "furbetti del quartierino" che non alle tragicomiche vicende berlusconiane) si regge tutto sulla prova d'attore di Elio Germano e Marco Giallini, la cui maestria non si discute, ma risulta debole e poco convincente - a mio umile parere - sul versante della sceneggiatura. Ed è un peccato, perché gli spunti per ricavarne un'opera di pregio c'erano tutti.
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Avendo in mente il Luchetti del "Portaborse" e "Mio fratello è figlio unico", mi sarei aspettato un ritratto molto più efficace e ficcante dei vizi del Belpaese versione terzo millennio. Invece il film (che mi pare ispirarsi più al modus operandi dei "furbetti del quartierino" che non alle tragicomiche vicende berlusconiane) si regge tutto sulla prova d'attore di Elio Germano e Marco Giallini, la cui maestria non si discute, ma risulta debole e poco convincente - a mio umile parere - sul versante della sceneggiatura. Ed è un peccato, perché gli spunti per ricavarne un'opera di pregio c'erano tutti. Forse però la produzione punta su un pubblico più ampio, che per definizione è "di bocca buona" e anche molto indulgente nei confronti dei "nuovi mostri" che - in teoria - si tratterebbe di mettere alla berlina.
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