rob8
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sabato 4 agosto 2018
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andamento in calando
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Daniele Luchetti è un autore importante nel cinema italiano e pur con discontinua attitudine ci ha consegnato film di ottima fattura. Quest’ultima prova conferma la sua capacità di guardare alle vicende umane con ironica partecipazione, calandole in contesti sempre ben tratteggiati.
Qui un finanziere senza scrupoli (un Giallini molto misurato) ed un disgraziato con figlio a carico (un ottimo Germano) si trovano a contatto in un centro di assistenza, dove il primo sconta una pena ai servizi sociali. L’evidente riferimento ai trascorsi di un ex premier funge peraltro solo da spunto, permettendo di trattare, soprattutto nella prima parte della pellicola, in modo divertente ed originale la dinamica tra i senzatetto (e la responsabile) del centro e l’inaspettato ospite.
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Daniele Luchetti è un autore importante nel cinema italiano e pur con discontinua attitudine ci ha consegnato film di ottima fattura. Quest’ultima prova conferma la sua capacità di guardare alle vicende umane con ironica partecipazione, calandole in contesti sempre ben tratteggiati.
Qui un finanziere senza scrupoli (un Giallini molto misurato) ed un disgraziato con figlio a carico (un ottimo Germano) si trovano a contatto in un centro di assistenza, dove il primo sconta una pena ai servizi sociali. L’evidente riferimento ai trascorsi di un ex premier funge peraltro solo da spunto, permettendo di trattare, soprattutto nella prima parte della pellicola, in modo divertente ed originale la dinamica tra i senzatetto (e la responsabile) del centro e l’inaspettato ospite.
Ma col procedere della storia, essa si fa narrativamente meno convincente e la sostanziale benevolenza che Luchetti concede al suo protagonista appare ben distante dal trattamento da egli stesso riservato al politico rampante (anch’esso ispirato ad un Presidente del Consiglio) raccontato ne Il portaborse (1991).
Confermandosi purtroppo che certa Italia non è mai cambiata, ma il regista un poco sì.
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ninopellino
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mercoledì 25 aprile 2018
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tra commedia e satira sociale
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Questo film del regista Daniele Lucchetti racconta la storia di un imprenditore, Numa Tempesta, interpretato da un convincente Marco Giallini, il quale tenta qualsiasi stratagemma. anche illegale, pur di arricchirsi negli affari. E proprio mentre sta per concludere un progetto immobiliare in Kazakistan con degli imprenditori internazionali, viene a conoscenza dai suoi legali che la giustizia italiana gli ha inflitto una condanna per frode fiscale che dovrà scontare non in carcere ma effettuando servizi sociali all'interno di un centro sociale. Inoltre gli vengono sequestrati sia il passaporto che il cellulare che vengono affidati in consegna alla referente che gestisce il centro, Angela, con il compito di controllarlo e di monitorare gli sviluppi positivi che il protagonista Numa Tempesta riuscirà a raggiungere con il suo operato.
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Questo film del regista Daniele Lucchetti racconta la storia di un imprenditore, Numa Tempesta, interpretato da un convincente Marco Giallini, il quale tenta qualsiasi stratagemma. anche illegale, pur di arricchirsi negli affari. E proprio mentre sta per concludere un progetto immobiliare in Kazakistan con degli imprenditori internazionali, viene a conoscenza dai suoi legali che la giustizia italiana gli ha inflitto una condanna per frode fiscale che dovrà scontare non in carcere ma effettuando servizi sociali all'interno di un centro sociale. Inoltre gli vengono sequestrati sia il passaporto che il cellulare che vengono affidati in consegna alla referente che gestisce il centro, Angela, con il compito di controllarlo e di monitorare gli sviluppi positivi che il protagonista Numa Tempesta riuscirà a raggiungere con il suo operato. Il compito per lui non sarà affato faclie in quanto dovrà riuscire a conquistare la simpatia degli ospiti del centro a causa del divario sociale e delle conseguenti antipatie che essi nutrono nei suoi riguardi. Ma un poco alla volta, grazie alla sua intelligenza e soprattutto alla sua furberia, egli riuscirà a conquistare tutti, perfino la fredda e dstaccata Angela con la quale concretizzerà anche una storia d'amore. Ma proprio mentre Numa Tempesta sta per concludere un nuovo losco affare all'estero, dopo aver coinvolto i poveri ospiti del centro, sarà scoperto da Angela, la quale, sentitasi tradita dalla troppa fiducia che gli ha concesso, decide di punirlo nuovamente dinnanzi la legge. Questo film di Daniele Lucchetti è un perfetto incrocio tra commedia e satira sociale, nella quale convivono furbizia, corruzione sociale, ma anche i buoni sentimenti e dove, pertanto, oltre ad una mentalità di facile e illegale arrivismo che caratterizza molti strati sociali, per fortuna esistono anche persone che con le loro gesta sono capaci di dare amore e futuro a coloro che ne hanno bisogno. Proprio come il protagonista Numa Tempesta che alla fine si rivelerà un perfetto incorcio tra queste due tendenze sociali diametralmente opposte tra loro. Come a dire, egli simboleggia un'eccezione alla regola
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[+] si chiama luchetti non lucchetti.
(di atrixxirta)
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1978
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martedì 24 aprile 2018
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niente di che
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Un film che non diverte, ma che non ha neanche una sua minima profondità. Giallini esattamente come te lo aspetti, nel senso che fa stesso.
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fra
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lunedì 23 aprile 2018
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non mi è piaciuto
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No, impressione decisamente negativa. Devo dire che anche il trailer non mi aveva molto convinto, ma gli ho dato una chance...mi ero sbagliata, film poco divertente e anche piuttosto banalotto.
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belragzorm
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lunedì 23 aprile 2018
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film dimenticabile
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L'ho visto ieri e francamente mi ha deluso. Giallini generalmente mi piace, ma qui è il film intorno a lui che non funziona.
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8e1/2
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lunedì 23 aprile 2018
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modesto
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Film modesto. Avevo letto recensioni negative che la visione in sala mi ha confermato. Da Luchetti mi aspettavo di più.
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eccociqui
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domenica 22 aprile 2018
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film decisamente mediocre
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Nessuna originalità in questo film di Luchetti. Nessuna. Una sceneggiatura con grosse lacune, passaggi forzati e che non risulta mai fluida. Giallini e Germano, che sono ottimi attori, qui risultano a servizio di un film che proprio non funziona. Sconsigliato.
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fra
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sabato 21 aprile 2018
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film minore di luchetti
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Film decisamente minore nella filmografia di Daniele Luchetti. Un'operazione che sembra nata già un po' "datata" e fuori tempo massimo.
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francesca meneghetti
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giovedì 19 aprile 2018
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una tempesta in una tazza di the
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Marco Giallini giganteggia in questo film e, se all’inizio poteva essere oggetto, per transfer, di antipatie di stampo anti-berlusconiano, alla fine risulta il personaggio forse più positivo. Finanziere cinico e sprezzante, immerso nel lusso più pacchiano, ma anche nella solitudine, Numa Tempesta cade in disgrazia, cioè viene assegnato ai servizi sociali (onde evitare il carcere per frode fiscali). Dovrà collaborare a un centro di accoglienza per poveri, svolgendo tutte le mansioni più umili che si possono immaginare. Potrà sperare di uscire prima dell’anno previsto solo se la direttrice, inflessibile, incorruttibile, e tendente al fanatismo religioso, esprimerà un parere favorevole, sulla base del feedback conseguito da Numa.
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Marco Giallini giganteggia in questo film e, se all’inizio poteva essere oggetto, per transfer, di antipatie di stampo anti-berlusconiano, alla fine risulta il personaggio forse più positivo. Finanziere cinico e sprezzante, immerso nel lusso più pacchiano, ma anche nella solitudine, Numa Tempesta cade in disgrazia, cioè viene assegnato ai servizi sociali (onde evitare il carcere per frode fiscali). Dovrà collaborare a un centro di accoglienza per poveri, svolgendo tutte le mansioni più umili che si possono immaginare. Potrà sperare di uscire prima dell’anno previsto solo se la direttrice, inflessibile, incorruttibile, e tendente al fanatismo religioso, esprimerà un parere favorevole, sulla base del feedback conseguito da Numa. Costui, capita l’antifona, e compreso anche che le differenze sociali sono così enormi da rendere insuperabile un certo odio di classe da parte dei frequentatori del centro, per accattivarseli, li corrompe, simulando con loro un gioco di finanza. Ma con grazia, con stile. Nel frattempo svolge il suo lavoro senza lamentarsi, senza deprimersi, senza protestare per come viene trattato (male): comprende l’inevitabilità dell’odio di classe. E prende in simpatia prima un giovane padre, barista caduto in disgrazia, e suo figlio (quello che afferra per primo il trucco del gioco finanziario). E poi allarga l’alone della generosità, portandosi a casa, ovvero nel lussuoso albergo in cui abita, tutti i “suoi” poveracci del centro. La loro stima è guadagnata. Per ammansire la direttrice, userà altri mezzi, fino ad ottenere il permesso per un viaggio all’estero (passaporto compreso), assieme ai suoi poveracci debitamente travestiti: il che gli consentirà di tornare agli affari. Ma la furia della direttrice ingannata lo manderà dritto in carcere, dove troverà il modo di fare qualcosa di buono: riallacciare i rapporti con il padre, dimenticando sfarzi, lussi e olgettine-psicologhe. Nel film, che inizia con la canzone di Jannacci “Ho visto un re” ma appare molto incerto circa la propria vocazione (film sociale o psicologico, favola o commedia), si apprezzano le interpretazioni di Giallini, come si è detto, di Francesco Gheghi (il piccolo Nicola) e, in minor misura, di Elio Germano che qui sembra imitare Valerio Mastandrea. Originale l’idea delle olgettine-psicologhe, anche se, a guardar bene, esse rispondono a un oscuro desiderio maschile. C'era un messaggio impegnato nel film, la denuncia dell'italica propensione alla corruzione? Se sì, molto evanescente.
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themoon
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giovedì 19 aprile 2018
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una trama marinata
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Un'idea divertente con ovvi riferimenti di attualità ,un giallini sempre nel ruolo Ma!!!!!!!:una trama non sempre ritmata,a tratti piacevole a tratti simpatica,si perde nell'ovvio si riprende nella storia nostalgica fra padri e figli e un triste lieto fine con le alici marinate.
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