spione
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mercoledì 26 dicembre 2018
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ma perché quel finale?!?
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(contiene spoiler) Il film è ben fatto, e pur senza essere un capolavoro si segue volentieri e diverte. Il tema del disagio psicologico degli "esclusi" dalla società dell'apparenza è trattato con una certa leggerezza ma in maniera non superficiale, e la scena della preparazione alla gara finale crea una suspense perfetta: tutto il cinema era nei panni (anzi: nel costume da bagno) dei protagonisti. Quello che davvero non si capisce è perché alla fine li si sia voluti far diventare addirittura campioni del mondo. A meno di volerlo leggere in chiave puramente metaforica, non ha alcuna credibilità. "La mossa del pinguino", che ricorda molto la vicenda, aveva avuto il pregio di ridimensionare realisticamente la "vittoria" dei nostri eroi circoscrivendola alla conquista di un singolo punto in una gara di selezione.
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(contiene spoiler) Il film è ben fatto, e pur senza essere un capolavoro si segue volentieri e diverte. Il tema del disagio psicologico degli "esclusi" dalla società dell'apparenza è trattato con una certa leggerezza ma in maniera non superficiale, e la scena della preparazione alla gara finale crea una suspense perfetta: tutto il cinema era nei panni (anzi: nel costume da bagno) dei protagonisti. Quello che davvero non si capisce è perché alla fine li si sia voluti far diventare addirittura campioni del mondo. A meno di volerlo leggere in chiave puramente metaforica, non ha alcuna credibilità. "La mossa del pinguino", che ricorda molto la vicenda, aveva avuto il pregio di ridimensionare realisticamente la "vittoria" dei nostri eroi circoscrivendola alla conquista di un singolo punto in una gara di selezione. Questi invece sono degli sfigati che si iscrivono online a un campionato del mondo, ci vanno attraversando mezza Europa a bordo di un camper e... vincono, battendo atleti con la metà dei loro anni e il decuplo della loro preparazione. Mi chiedo che bisogno ci fosse di tirare così tanto la corda.
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rumon
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lunedì 31 dicembre 2018
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buttarsi e nuotare per ritrovare la dignità
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"7 uomini a mollo" si inserisce in un ampio filone di pellicole che hanno per tema il riscatto finale di un gruppo eterogeneo di sconfitti, che, attraverso l'impegno e lo spirito di gruppo, riescono a tirare fuori da se stessi e dai compagni il meglio delle loro possibilità. Nel caso specifico, un gruppo raccogliticcio di falliti o aspiranti tali si ritrova ad allenarsi sotto la guida di due ex campionesse di nuoto sincronizzato femminile, loro stesse scivolate sul ciglio del fallimento umano. Scopo: prepararsi per i mondiali di nuoto sincronizzato maschile, che si tengono in Norvegia. Contro ogni previsione, la squadra francese vince il mondiale. La ritrovata fiducia in se stessi e nella vita genera una serie di conseguenze positive, come veniamo a sapere nel finale.
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"7 uomini a mollo" si inserisce in un ampio filone di pellicole che hanno per tema il riscatto finale di un gruppo eterogeneo di sconfitti, che, attraverso l'impegno e lo spirito di gruppo, riescono a tirare fuori da se stessi e dai compagni il meglio delle loro possibilità. Nel caso specifico, un gruppo raccogliticcio di falliti o aspiranti tali si ritrova ad allenarsi sotto la guida di due ex campionesse di nuoto sincronizzato femminile, loro stesse scivolate sul ciglio del fallimento umano. Scopo: prepararsi per i mondiali di nuoto sincronizzato maschile, che si tengono in Norvegia. Contro ogni previsione, la squadra francese vince il mondiale. La ritrovata fiducia in se stessi e nella vita genera una serie di conseguenze positive, come veniamo a sapere nel finale. Il regista è bravo a evitare scivoloni nella melensaggine o nell'umorismo terra terra. Riesce a darci, sia pure abbozzati con pochi tratti, dei personaggi veri, che potrebbero essere nostri vicini di casa o nostri amici. Sono persone che trovano la chiave, o se si preferisce il salvagente, nel reimparare a cercare di capire l'altro, nell'avere fiducia nelle sue possibilità e appunto nell'impegno e nello spirito di gruppo. E allora, "Allez, les bleus".
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felicity
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mercoledì 22 gennaio 2020
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commedia convenzionale solo a tratti divertente
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Commedia convenzionale solo a tratti divertente, 7 uomini a mollo di Gilles Lellouche, punta tutto sul semplice e un po’ banale inserimento del suo cast stellare in una situazione bizzarra.
Una commedia per il grande pubblico che si riveste di qualche cliché di troppo nel tratteggiare gli uomini in crisi di mezza età e che alla fine resta un piacevole passatempo senza troppe pretese.
Dalle crisi di coppia, alla depressione post licenziamento, sono molti i momenti di difficoltà che affrontano i nostri aspiranti nuotatori, e dopo qualche difficoltà iniziale, ognuno trova conforto nella disgrazia dell’altro, trasformando lo spogliatoio della piscina in un luogo di confronto e di conforto.
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Commedia convenzionale solo a tratti divertente, 7 uomini a mollo di Gilles Lellouche, punta tutto sul semplice e un po’ banale inserimento del suo cast stellare in una situazione bizzarra.
Una commedia per il grande pubblico che si riveste di qualche cliché di troppo nel tratteggiare gli uomini in crisi di mezza età e che alla fine resta un piacevole passatempo senza troppe pretese.
Dalle crisi di coppia, alla depressione post licenziamento, sono molti i momenti di difficoltà che affrontano i nostri aspiranti nuotatori, e dopo qualche difficoltà iniziale, ognuno trova conforto nella disgrazia dell’altro, trasformando lo spogliatoio della piscina in un luogo di confronto e di conforto.
Peccato perché il potenziale comico del cast era notevole e le poche scene davvero ispirate sono esilaranti e trascinanti, probabilmente affidate al talento recitativo dei protagonisti.
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