"The Queen of Sin"(2018, Jean-François Rivard), film USA con regista québécois, ossia del Canada fdrancese, non accresce in alcun modo il nostro sapere né sul thriller né sul gotico. Film a destinazione in primis TV, ha in sé la doppiezza di alcune(se non proprio di tutte, sarebbe ingeneroso dirlo)opere moralistiche: la condanana del"sin" , del peccato ma anche una certa fascinazione del male/peccato, con chiare conseguenze a livello di influenza sullo spettatore(anche se, ormai lo sappiamo ampiamente, tale influsso è in realtà molto relativo, comunque nettamente inferiore a quanto si pensava un tempo). C'è il"mostro", ossia il riccone perverso che si fa portare da due, anzi tre "sgherri"capeggiati dalla "queen of sin", ragazze da drogare , possedere e poi uccidere(la piena realizzazione dell'"ideale"della donna -oggetto), ci sono le "prede", in particolare una e anche una seconda, la cugina un po'più"dark"della prima, comunque meno"Imbranata"e una vicenda che si conclude in modo da un lato tragico, dall'altro vagamente "happy", ma.
[+]
"The Queen of Sin"(2018, Jean-François Rivard), film USA con regista québécois, ossia del Canada fdrancese, non accresce in alcun modo il nostro sapere né sul thriller né sul gotico. Film a destinazione in primis TV, ha in sé la doppiezza di alcune(se non proprio di tutte, sarebbe ingeneroso dirlo)opere moralistiche: la condanana del"sin" , del peccato ma anche una certa fascinazione del male/peccato, con chiare conseguenze a livello di influenza sullo spettatore(anche se, ormai lo sappiamo ampiamente, tale influsso è in realtà molto relativo, comunque nettamente inferiore a quanto si pensava un tempo). C'è il"mostro", ossia il riccone perverso che si fa portare da due, anzi tre "sgherri"capeggiati dalla "queen of sin", ragazze da drogare , possedere e poi uccidere(la piena realizzazione dell'"ideale"della donna -oggetto), ci sono le "prede", in particolare una e anche una seconda, la cugina un po'più"dark"della prima, comunque meno"Imbranata"e una vicenda che si conclude in modo da un lato tragico, dall'altro vagamente "happy", ma... non diremo per chi, in che modo e null'altro... UNa grande confusione, premesse per nulla rispettate(chi abbia visto l'inizio nel parco s' aspetta uno sviluppo comunque diverso della vicenda), dove non abbiamo a che fare né con il"polar"né con un film di mostri propriamente detti8ma qui si tratta di intendersi....)né di altro ancora, ben lungi, comunque, Rivard dall'aver in qualche modo"inventato"un "nuovo genere", rimanendo il film nella mediocrità della contaminazione tra generi diversi, contaminazione che avrebbe un senso, peraltro, se creasse qualcosa di nuovo, prospettiva lontanissima da ciò che il film raggiunge.... UN verso disastro, ad essere chiari, con interpreti(donne e uomini)decisamente scarse/i. Ci sarà, senz'altro, di peggio, ma a volerlo cercare! El Gato
[-]
|
|