16:9
|
mercoledì 16 maggio 2018
|
manca il/la regista
|
|
|
|
Gentile Sig.ra Casella, la storia di A Beautiful Day la narra Lei nella Sua critica ma non il film nella sua pellicola, purtroppo per noi spettatori. Questo film più che ad una narrazione somiglia ad uno storyboard: ogni sequenza - e ognuna è perfetta, su questo sono perfettamente in accordo con Lei - suscita l'inutile speranza che qualche mano ispirata le rileghi in una storia che le racconti tutte insieme, portandoci dentro un racconto che invece non accade. Ottimo il direttore della fotografia, strepitoso l'operatore ... ma manca il regista, appunto. Peccato. Cordialmente, Alberto Postogna
|
|
[+] lascia un commento a 16:9 »
[ - ] lascia un commento a 16:9 »
|
|
d'accordo? |
|
maumauroma
|
sabato 12 maggio 2018
|
a beautiful day
|
|
|
|
Prima una infanzia vissuta tra sopraffazioni e molestie. Poi soldato nella guerra in Iraq dove ha assistito ad atrocita' di ogni tipo. Oggi Joe, vive solo come un cane, accudisce amorevolmente la anziana madre e ammazza gente su commissione e a pagamento, da bravo sicario, con una martellata ben assestata sulla capoccia della vittima. E si puo' dire, paradossalmente, che questa particolare attivita' lo faccia sentire in qualche modo ancora utile a questo mondo, sentire ancora parte integrante nel consesso umano in cui si trova a vivere' . Ma e' solo una pia illusione. Perche' quando verra' chiamato a "risolvere" il caso di una ragazzina, figlia di un potente uomo politico, sequestrata e rinchiusa in un appartamento e vittima di uno squallido giro di prostituzione minorile, ecco che nella mente di Joe riemergeranno prepotenti le angosce del suo passato e la consapevolezza definitiva di quella sua vita cosi' inutilmente vissuta.
[+]
Prima una infanzia vissuta tra sopraffazioni e molestie. Poi soldato nella guerra in Iraq dove ha assistito ad atrocita' di ogni tipo. Oggi Joe, vive solo come un cane, accudisce amorevolmente la anziana madre e ammazza gente su commissione e a pagamento, da bravo sicario, con una martellata ben assestata sulla capoccia della vittima. E si puo' dire, paradossalmente, che questa particolare attivita' lo faccia sentire in qualche modo ancora utile a questo mondo, sentire ancora parte integrante nel consesso umano in cui si trova a vivere' . Ma e' solo una pia illusione. Perche' quando verra' chiamato a "risolvere" il caso di una ragazzina, figlia di un potente uomo politico, sequestrata e rinchiusa in un appartamento e vittima di uno squallido giro di prostituzione minorile, ecco che nella mente di Joe riemergeranno prepotenti le angosce del suo passato e la consapevolezza definitiva di quella sua vita cosi' inutilmente vissuta. Negli occhi e nello sguardo della giovane che riuscira' a portar via da quell' inferno, Joe rivedra' lui bambino, e le sevizie subite in famiglia , che hanno finito, una volta adulto, per prosciugargli l' anima e devastargli la coscienza. Prendera' cosi' drammaticamente atto della sua disperata solitudine in una societa' fatta di marciume decomposto , del tutto indifferente ai suoi problemi, una societa' che nemmeno si accorgerebbe se, seduto al tavolo di un bar, si sparasse un colpo di pistola in bocca, mentre la cameriera gli si avvicina per consegnargli il conto.
L' opera di Lynne Ramsey e' sicuramente interessante e coinvolgente, anche se non particolarmente originale. Meglio la prima parte, tesa e essenziale. Poi la sceneggiatura da' l' impressione di srotolars in modo un po' troppo sbrigativo e in parte irrisolto, indugiando eccessivamente e con un certo compiacimento in una serie di scene di particolare crudezza e violenza , dove il sangue finisce per scorrere a fiumi . Efficacissima la colonna sonora. Bravo come sempre Joaquin Phoenix, a cui urge pero' iniziare una drastica dieta dimagrante
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maumauroma »
[ - ] lascia un commento a maumauroma »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
mercoledì 9 maggio 2018
|
un uomo che cerca di salvare se stesso e gli altri
|
|
|
|
"A Beautiful Day" è la frase finale che viene pronunciata alla fine del film dall'adolescente protagonista come speranza di un futuro migliore per i due protagonisti della storia qui raccontata che sono due individui che sin dall'infanzia hanno subito abusi di ogni genere. L'uomo (Joaquin Phoenix), ormai cresciuto, che svolge l'ambigua attività di ricercare persone scomparse da parte di una sedicente agenzia investigativa, è vissuto in una famiglia in cui il padre era un individuo violento che picchiava lui e la madre. La ragazzina, appena adolescente ed orfana di madre, è la figlia di un senatore da cui scappa per ribellione e che viene abusata sessualmente da un giro di adulti appartenenti al mondo corrotto della Politica.
[+]
"A Beautiful Day" è la frase finale che viene pronunciata alla fine del film dall'adolescente protagonista come speranza di un futuro migliore per i due protagonisti della storia qui raccontata che sono due individui che sin dall'infanzia hanno subito abusi di ogni genere. L'uomo (Joaquin Phoenix), ormai cresciuto, che svolge l'ambigua attività di ricercare persone scomparse da parte di una sedicente agenzia investigativa, è vissuto in una famiglia in cui il padre era un individuo violento che picchiava lui e la madre. La ragazzina, appena adolescente ed orfana di madre, è la figlia di un senatore da cui scappa per ribellione e che viene abusata sessualmente da un giro di adulti appartenenti al mondo corrotto della Politica. Il compito del protagonista è, appunto, quello di ritrovare la giovane fuggita ma, una volta scoperto il luogo dove ella viene tenuta rinchiusa, si troverà a contatto con un ambiente del tutto violento e corrotto moralmente....
Insomma, la storia di due individui accomunati più o meno da simili esperienze ed all'insegna della violenza a cui, però, alla fine delle lunghe e triste vicende vissute da entrambi, sembra aprirsi una possibilità di riscatto e di felicità. Un finale, pieno di speranza ma poco probabile sotto molti aspetti che svilisce di molto il film.: si fa fatica, infatti, a credere possibile che una storia così cruda possa risolversi nel modo in cui esso termina all'insegna della confusione e dell'affrettata semplificazione. Senza alcun dubbio si comprende che la possibilità di un futuro roseo, come un anelito di speranza, risulta necessaria al fine di alleviare la tensione e la dose di violenza che impera nella pellicola ma, nel suo complesso, nel corso della vicenda le buone premesse iniziali, vengono, purtroppo, meno.
Invece, in "A Beautiful Day" occorre apprezzare il ritmo con cui la regista Lynne Ramsay lo ha girato che si dimostra ben serrato ed incalzante con scene ad effetto, sia pure un poco crude, all'insegna di un'ottima fotografia e di una scandente colonna sonora formata da brani di musica tecno che ben si armonizzano all'intera vicenda.
Inoltre, l'interpretazione di Joaquin Phoenix, qui visibilmente ingrassato e truccato da uomo ridotto in uno stato piuttosto malconcio fisicamente parlando, risulta veramente efficace tanto da far sì che, nel suo complesso, valga la pena di andare il film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
biso93
|
martedì 8 maggio 2018
|
mi piace il verde
|
|
|
|
You were never really here e un film del 2018 scritto e diretto da Lyanne Ramsay ed interpretato da un grande Joaquin Phoenix. La trama del film ricalca molto quella di film come Taxi Driver e Leon ma lo sguardo che la Ramsay riesce a trasmettere sul suo protagonista, trasforma la pellicola in un prodotto nuovo, intimo e psicologico. Le vicende che il nostro protagonista Joe subisce non sembrano altro che un pretesto per scavare all'interno della psiche di un uomo distrutto e tormentato, in bilico tra la voglia di farla finita e la speranza di poter cominciare a vivere. Una gran bella fotografia e una colonna sonora pop un po' pretenziosa sono il collante tra una regia molto europea che resta attaccata al protagonista, ed una intensa performance di Phoenix.
[+]
You were never really here e un film del 2018 scritto e diretto da Lyanne Ramsay ed interpretato da un grande Joaquin Phoenix. La trama del film ricalca molto quella di film come Taxi Driver e Leon ma lo sguardo che la Ramsay riesce a trasmettere sul suo protagonista, trasforma la pellicola in un prodotto nuovo, intimo e psicologico. Le vicende che il nostro protagonista Joe subisce non sembrano altro che un pretesto per scavare all'interno della psiche di un uomo distrutto e tormentato, in bilico tra la voglia di farla finita e la speranza di poter cominciare a vivere. Una gran bella fotografia e una colonna sonora pop un po' pretenziosa sono il collante tra una regia molto europea che resta attaccata al protagonista, ed una intensa performance di Phoenix.
Il risultato é un film che si ritaglia il suo spazio nel genere, visivamente molto potente ed intenso nonostante strizzi a volte troppo l'occhio ai cari e vecchi cinefili ma che indubbiamente colpisce l'occhio e la mente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a biso93 »
[ - ] lascia un commento a biso93 »
|
|
d'accordo? |
|
mabster
|
lunedì 7 maggio 2018
|
da non perdere
|
|
|
|
Buona la regia, grande interpretazione di Joaquin Phoenix, notevole fotografia e ancora più notevoli la colonna sonora e il montaggio audio.
|
|
[+] lascia un commento a mabster »
[ - ] lascia un commento a mabster »
|
|
d'accordo? |
|
philwes
|
lunedì 7 maggio 2018
|
introspezione nella follia
|
|
|
|
You Were Never Really Here, in italiano "A Beautiful Day" per sottolineare la punta di speranza che il film prova debolmente (in modo voluto) a dare, è Cinema puro con la "C" maiuscola. Un film visivamente spettacolare che solo grazie alle immagini guidate da una regia meravigliosa di Lynne Ramsay fa capire tutto quello che c'è da capire. In questo film troverete diversi influenze registiche di grandi autori come Hitchcock, sia per il modo in cui la tensione viene gestita sia per questa poetica di guidare lo spettatore solo grazie alla macchina da presa (e non dimentichiamo l'esplicito riferimento a Psycho), Kubrick, basti pensare alle scene nella villa che ricorda molto Shining, il Refn di Drive, dalla colonna sonora elettronica alla presenza del classico personaggio silente (il film in molte parti è praticamente muto se non fosse per la colonna sonora) e calmo in apparenza ma incline a una violenza spietata, ed ovviamente Scorsese col suo Taxi Driver più per le tematiche e i parallelismi che sul piano registico.
[+]
You Were Never Really Here, in italiano "A Beautiful Day" per sottolineare la punta di speranza che il film prova debolmente (in modo voluto) a dare, è Cinema puro con la "C" maiuscola. Un film visivamente spettacolare che solo grazie alle immagini guidate da una regia meravigliosa di Lynne Ramsay fa capire tutto quello che c'è da capire. In questo film troverete diversi influenze registiche di grandi autori come Hitchcock, sia per il modo in cui la tensione viene gestita sia per questa poetica di guidare lo spettatore solo grazie alla macchina da presa (e non dimentichiamo l'esplicito riferimento a Psycho), Kubrick, basti pensare alle scene nella villa che ricorda molto Shining, il Refn di Drive, dalla colonna sonora elettronica alla presenza del classico personaggio silente (il film in molte parti è praticamente muto se non fosse per la colonna sonora) e calmo in apparenza ma incline a una violenza spietata, ed ovviamente Scorsese col suo Taxi Driver più per le tematiche e i parallelismi che sul piano registico. Un film che a mio avviso merita la visione già solo per il suo lato tecnico, con una fotografia splendida di questa New York sotto la pioggia, a un montaggio frenetico a tratti e che gioca tantissimo con una violenza fuori campo come non se ne vedeva da "Non è un paese per vecchi" dei fratelli Coen. La storia non racconta nulla di nuovo, tra passati traumatici, classi di potere corrotte e abusi sui più deboli, ma è proprio il modo in cui viene raccontato che rende questo film un piccolo gioiello. Ramsay riesce a coinvolgere lo spettatore con immagini mai banali ma neanche fini a se stesse, e allo stesso tempo trasmette tutta la tensione del personaggio interpretato magistralmente da Phoenix: dai primissimi piani claustrofobici, a contrasti fortissimi come quello delle musichette americane da diner e la presenza di personaggi completamente folli e vuoti, scene pazzesche come quella del diner, del lago, del pavimento con il sicario o della sauna. Film ricchissimo di spunti e di dettagli che non vuole lasciare nulla se non un senso di disagio e di empatia con due personaggi alla fine e possibile nuovo inizio delle loro vite.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a philwes »
[ - ] lascia un commento a philwes »
|
|
d'accordo? |
|
flaw54
|
sabato 5 maggio 2018
|
troppo formale
|
|
|
|
L'argomento non è nuovo e fa ripensare immediatamente a taxi driver e a 8mm, ma la regista lo affronta su di un piano prettamente estetico, formale e intimistico. Le scene di violenza sono filtrate come se appartenessero ad un'altra realtà ( tranne il suicidio vero o immaginato che sia del protagonista ). Joaquin Phoenix sembra il clone di Robert de Niro con i suoi stessi fantasmi e adotta una recitazione monocorde e molto simile specialmente nelle scene di violenza. Prodotto ricercato, ma non perfettamente riuscito.
|
|
[+] lascia un commento a flaw54 »
[ - ] lascia un commento a flaw54 »
|
|
d'accordo? |
|
elpiezo
|
giovedì 3 maggio 2018
|
crudo!!!!!!!!!
|
|
|
|
Un veterano di guerra si guadagna da vivere come mercenario tra i sobborghi di una New York inquieta.
Un profondo viaggio nella singolare esistenza di un uomo disagiato e tormentato da ricordi sgradevoli; le gesta di un carnefice che attraverso la sua brutalità cerca di redimere la propria tormentata esistenza.
|
|
[+] lascia un commento a elpiezo »
[ - ] lascia un commento a elpiezo »
|
|
d'accordo? |
|
vincenzobasile
|
martedì 1 maggio 2018
|
l'eleganza nella violenza.
|
|
|
|
Lynne Ramsay scrive e dirige un film meravigliosamente citazionista che si rifà a cult come Taxi Driver o Leon senza, però, scadere nel banale. La regista scozzese delinea caratterialemente il protagonista in maniera chiara e precisa, attraverso una montaggio frenetico, con flashback che sbattono il faccia allo spettatore il perché Joe è quel che è.
Un plauso proprio a Phoenix che, attraverso silenzi e sguardi, comunica ed emoziona. Nota di merito anche a Jonny Greenwood e Thomas Townend, rispettivamente compositore e direttore della fotografia. Greenwood alla seconda collaborazione con la Ramsay è, indubbiamente, l'elemento in più di questo film, egli ci fa strada per l'intero film sia con musiche dolci che frenetiche senza mai ripetersi.
[+]
Lynne Ramsay scrive e dirige un film meravigliosamente citazionista che si rifà a cult come Taxi Driver o Leon senza, però, scadere nel banale. La regista scozzese delinea caratterialemente il protagonista in maniera chiara e precisa, attraverso una montaggio frenetico, con flashback che sbattono il faccia allo spettatore il perché Joe è quel che è.
Un plauso proprio a Phoenix che, attraverso silenzi e sguardi, comunica ed emoziona. Nota di merito anche a Jonny Greenwood e Thomas Townend, rispettivamente compositore e direttore della fotografia. Greenwood alla seconda collaborazione con la Ramsay è, indubbiamente, l'elemento in più di questo film, egli ci fa strada per l'intero film sia con musiche dolci che frenetiche senza mai ripetersi. Townend, invece, è un'esteta che riesce a rendere elegante ogni singola scena, anche in contesto pulp come questo.
Lynne Ramsay torna al cinema dopo ben sette anni dirigendo, scrivendo e amando questo film e si vede.
[-]
[+] sintesi perfetta!
(di mabster)
[ - ] sintesi perfetta!
|
|
[+] lascia un commento a vincenzobasile »
[ - ] lascia un commento a vincenzobasile »
|
|
d'accordo? |
|
tmpsvita
|
sabato 21 aprile 2018
|
straordinario phoenix in un dramma ben bilanciato
|
|
|
|
Un dramma dalle poche parole ma dai tanti pensieri e dalle forti, dense e intense immagini che si basa con molta convinzione su di una strepitosa interpretazione, l'ennesima, di un Joaquin Phoenix dal volto trasformato da un passato tormentoso e inquieto e da un presente difficile in un mondo spietato e disgustoso.
Un film dalla forte personalità che però allo stesso tempo rischia più volte di crollare nella banalità della trama ma soprattutto nel lento ritmo che accompagna la vicenda, sono molti infatti i momenti nei quali il film si fa un po' pesante ed è qui che purtroppo non coinvolge quanto potrebbe.
Per fortuna tutto viene abbastanza bilanciato da un montaggio affascinante e una regia caparbia, matura e imprevedibile che colpisce per la sua grande sicurezza e tonalità.
[+]
Un dramma dalle poche parole ma dai tanti pensieri e dalle forti, dense e intense immagini che si basa con molta convinzione su di una strepitosa interpretazione, l'ennesima, di un Joaquin Phoenix dal volto trasformato da un passato tormentoso e inquieto e da un presente difficile in un mondo spietato e disgustoso.
Un film dalla forte personalità che però allo stesso tempo rischia più volte di crollare nella banalità della trama ma soprattutto nel lento ritmo che accompagna la vicenda, sono molti infatti i momenti nei quali il film si fa un po' pesante ed è qui che purtroppo non coinvolge quanto potrebbe.
Per fortuna tutto viene abbastanza bilanciato da un montaggio affascinante e una regia caparbia, matura e imprevedibile che colpisce per la sua grande sicurezza e tonalità.
Il tutto viene accompagnato da suggestiva e atmosferica colonna sonora tanto inorganica quanto ben contestualizzata che conferisce al film un aspetto maggiormente autoriale ed interessante.
Un film difficile da digerire e da vedere che colpisce come un pugno nello stomaco, in particolar modo nella fase conclusiva, e che, per quanto non sia esente da imperfezioni, regala un ora e mezza di forti emozioni anche se in maniera altalenante.
Voto: 7,5/10
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tmpsvita »
[ - ] lascia un commento a tmpsvita »
|
|
d'accordo? |
|
|