Cosa dirà la gente |
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Un film di Iram Haq.
Con Maria Mozhdah, Adil Hussain, Ekavali Khanna, Rohit Saraf.
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Titolo originale Hva vil folk si.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 106 min.
- Norvegia, Germania, Svezia 2017.
- Lucky Red
uscita giovedì 3 maggio 2018.
MYMONETRO
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Non un ritorno a sane tradizioni bucoliche
di cardclauFeedback: 16427 | altri commenti e recensioni di cardclau |
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mercoledì 9 maggio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Secondo film di Iram Haq sull'argomento. Il primo "I am yours", in svedese-norvegese, con sottotitoli in inglese, non è maI arrivato in Italia, me lo son fatto spedire da Amazon.uk. Il ritorno alle tradizioni pachistane è un viaggio liberticida, angoscioso, infernale, in una cultutra dove la donna è fondamentalemente schiava, sempre colpevole di quello che succede (anche nel caso che venga stuprata), inerentemente prostituta. la cosa impressionante è che le donne mature risultano le più accanite nel difendere lo status quo della tradizione femminicida, hanno totalmente rimosso la loro sofferenza adolescenziale/giovanile, hanno definivamente chinato la testa e si vendicano sulla gioventù con indecente sadismo. Pensiamo alla questione delle mutilazioni dei genitali femminili. Neanche il maschio in quella cultura ne viene fuori in modo dIgnitoso. Burattini in mano alla legge irrevocabile che l'omeostasi non può cambiare, i padri e i figli ottemperano ciecamente ad un imperativo fuori di loro, i padri non pensano minimamente che la tradizione possa essere migliorata, i figli non pensano minimamente che i padri possano essere costruttivamente messi in discussione. Nel dolore e nel malessere generale, i maschi e le femmine non hanno la possibilità di godere della cosa più bella che Dio ci ha donato, la possibilità di un rapporto d'amore tra due diversi sì ma complementari, diversi ma di uguale digninità, dove la costrizione e l'obbligo è sconosciuta. Lo spettatore per tutta la durata del film rimane inchiodato alla sedia, nel terrore che la protagonista, come unica via di scampo alla pazzia, si dia alla morte. E in qualche momento ci rimaniamo molto vicini. Ma alla fine la scelta è per la vita, ad un prezzo pesantissimo, la perdita inerorabile e non rimediabile del padre, della madre, del fratello. Il padre, la madre, il fratello, la zia, lo zio sono degli attori bravissimi, perché lo spettatore li ritrova completamente odios e insopportabilii, nella più completa immedesimazione.
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