gabrjack
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venerdì 22 maggio 2020
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orgoglio e tradimenti
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Ottima commedia sui vizietti di certa borghesia inglese. L'intellighenzia messa alla berlina, gli ideali buttati giu per il gabinetto e tutto per un paio di corna spuntate fuori non si sa per quale motivo. Ma il motivo c'è eccome. Ed è tutta questione di apparenze, le corna si possono fare beatamente in tutte le salse sia etero che omo. L'importante è che non si sappia in giro, altimenti apriti cielo, crolla il mondo, la neoministra deve dimettersi non può sopportare che il marito la tradisca con la sua migliore amica.
Una sceneggiatura compatta collaudata, un po' Harold Pinter e un po' Agathe Christie, un bianco e nero stile Hitch, sopratutto quando una lampada accecante si accende sopra la testa dell'imputato il traditore colui che rovinerà la brillante carriera della neoministra moglie.
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Ottima commedia sui vizietti di certa borghesia inglese. L'intellighenzia messa alla berlina, gli ideali buttati giu per il gabinetto e tutto per un paio di corna spuntate fuori non si sa per quale motivo. Ma il motivo c'è eccome. Ed è tutta questione di apparenze, le corna si possono fare beatamente in tutte le salse sia etero che omo. L'importante è che non si sappia in giro, altimenti apriti cielo, crolla il mondo, la neoministra deve dimettersi non può sopportare che il marito la tradisca con la sua migliore amica.
Una sceneggiatura compatta collaudata, un po' Harold Pinter e un po' Agathe Christie, un bianco e nero stile Hitch, sopratutto quando una lampada accecante si accende sopra la testa dell'imputato il traditore colui che rovinerà la brillante carriera della neoministra moglie. Gli attori sono a loro agio, è un canovaccio che conoscono benissimo quasi tutti provenienti dal teatro perchè di teatro si tratta in fin dei conti, ma T.Spall è una spanna sopra gli altri con quello sguardo tra il folle e l'angosciato dal primo all'ultimo fotogramma.Un film che ha l'unica pecca di essere un po' troppo corto, si ha l'impressione che il regista voglia chiudere in fretta e svelare l'imprevedibile finale. Peccato, stavo proprio cominciando a divertirmi.
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astromelia
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giovedì 6 settembre 2018
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no grazie
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film in bianco e nero NO GRAZIE
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domenica 26 agosto 2018
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sconsigliato
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Un film con evidenti problemi di sceneggiatura che non sa decidere se seguire la chiave del dramma o la chiave del grottesco. Una fatica.
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fabio
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giovedì 9 agosto 2018
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il dio del massacro al party della potter
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Un po' troppo inverosimili ed eccessivi, caricaturali, i personaggi messi in scena. La teatralità ci sta' tutta ma qui si è andato troppo oltre e ne risente la tensione di questo psicodramma allo humor inglese.
Nel complesso il film parte male per poi riprendersi nel secondo tempo e col finale a sorpresa. L'umorismo c'è ma un po' goffo; comunque ce n'è abbastanza per lasciare lo spettatore soddisfatto.
Di buono c'è che dura poco, 71 minuti si possono spendere ma senza pretese. Azzeccata la scelta musicale e bella la fotografia.
Si può perdere al cinema; magari lo ripeschi alla tv e va' bene lo stesso.
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michelino
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giovedì 17 maggio 2018
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michelino va al cinema
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Qui c'è più teatro che cinema, non è una critica
è un avvertimento
tanto più che a me il film è pure piaciuto parecchio.
Il meccanismo della storia narrata è stato già visto
e rivisto innumerevoli volte sia dal cinema che dal teatro.
Eppure...eppure, in qualche modo mi è sembrato
di respirare un pochino di aria nuova.
Complimenti alla regista e agli attori...a Timothy Spall
in particolare...qui calato in un personaggio inverosimile,
come del resto inverosimile (grottesco) è un aggettivo
che si adatta benissimo a quasi tutta la narrazione.
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Qui c'è più teatro che cinema, non è una critica
è un avvertimento
tanto più che a me il film è pure piaciuto parecchio.
Il meccanismo della storia narrata è stato già visto
e rivisto innumerevoli volte sia dal cinema che dal teatro.
Eppure...eppure, in qualche modo mi è sembrato
di respirare un pochino di aria nuova.
Complimenti alla regista e agli attori...a Timothy Spall
in particolare...qui calato in un personaggio inverosimile,
come del resto inverosimile (grottesco) è un aggettivo
che si adatta benissimo a quasi tutta la narrazione.
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lbavassano
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martedì 20 marzo 2018
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cinismo inglese
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Concentrato di cinismo ed ironia molto inglesi, sostenuto da una buona sceneggiatura teatrale e da ottimi interpreti.
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thomas49
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martedì 13 marzo 2018
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mettiti lil pigiama...
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... perché vorrai vederlo una seconda volta prima di andare a letto. Difficile fare la graduatoris degli attori, Tutti sul podio più alto, per questa storia che ti prende per mano e non ti molla più.
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domenica 11 marzo 2018
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peccato che manchi il secondo tempo
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Evidentemente The Party è solo il primo tempo di questo film, peccato che manchi il secondo. Consiglio di sostituire il giudizio di 3 stelle con un più realistico 2 palle.
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gerol_a
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mercoledì 21 febbraio 2018
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semplicemente fantastico!
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Finalmente una commedia brillante, ricca d’intensita e colpi di scena dall’inizio alla fine del film. Peccato sia troppo breve. Andrebbe visto due volte! Forse a far da sfondo alla protagonista sono stati scelti personaggi troppo estremi a dimostrare le problematiche che ha la nostra società “ così evoluta”. Favoloso humor britannico. W la verità!
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maramaldo
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domenica 18 febbraio 2018
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non cercate messaggi...
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... qualora, per caso, ne trovaste - negativi, amari, impietosi - fate finta di niente, come se non ce l'avessero con voi.
Godetevi senza pensieri questo pezzo di "bravura" non così frequente. The Party, una volta tanto, azzecca il connubio tra teatro e cinema: recitazioni esemplari ed un'efficace espressività drammatica, il tutto cadenzato da secche staffilate di sarcasmo, altro che british humour. Un bianco e nero che non promette allegria, cinquanta sfumature di grigio da obitorio, da incubo. Non voglio scoraggiare dall'usare le vostre capacità di analisi; se volete, chinatevi pensosi sulle ambasce del Labour inglese, chissà ne ricaverete insegnamenti.
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... qualora, per caso, ne trovaste - negativi, amari, impietosi - fate finta di niente, come se non ce l'avessero con voi.
Godetevi senza pensieri questo pezzo di "bravura" non così frequente. The Party, una volta tanto, azzecca il connubio tra teatro e cinema: recitazioni esemplari ed un'efficace espressività drammatica, il tutto cadenzato da secche staffilate di sarcasmo, altro che british humour. Un bianco e nero che non promette allegria, cinquanta sfumature di grigio da obitorio, da incubo. Non voglio scoraggiare dall'usare le vostre capacità di analisi; se volete, chinatevi pensosi sulle ambasce del Labour inglese, chissà ne ricaverete insegnamenti. Rischioso, invece, per un eventuale coinvolgimento, inoltrarsi nella visione del disagio e del disastro di quella società avanzata anche...nella decomposizione.
Qual è l'inconveniente di questi film impoetici e amorali? L'effetto immedesimazione. Mancando una patina rosa o un'atmosfera azzurrina, lo scorfano gigantesco che alberga nella tua anima tu non te l'abbracci ma sospetti di essere lui. Per esempio, molti di voi si vedranno in Gottfried (Bruno Ganz): saggezza, bonomia, scarso successo in famiglia, concezioni alternative, a proprio agio con gli "universali". Una più approfondita riflessione vi porterà a riconoscervi in Bill (Timothy Spall), il personaggio centrale di questa tragedia, vilipeso dalla sorte, oltraggiato dagli intimi, abbrutito al pensiero della fine imminente, nonostante ciò ha ancora "grilli per la testa".
Non mi soffermo su di "lei", Janet (Kristin Scott) in quanto può avere valenze supplementari a quella di essere il simbolo di una visceralità implacabile. All'inizio e alla fine vi punta una pistola. Contateci, ucciderà.
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