gabriella
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lunedì 22 gennaio 2018
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non varcate quel cancello
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Fare un remake è sempre rischioso, si finisce inevitabilmente a dover reggere un confronto con il lavoro precedente, se poi è tratto da un libro si sommano ulteriormente i paragoni. A prescindere da questo, devo dire che il film di Sofia Coppola a me è piaciuto, non solo per la raffinata messa in scena, le luci soffuse, l'eleganza nelle movenze tra i fruscii delle gonne, l'atmosfera gloomy e la scena d'inzio che sembra un dipinto di Carl Blechen, ma per l'accurato quanto scomposto universo femminile che abita la casa di Miss Martha ( un'algida e altera Nicole Kidman).
Durante la guerra di secessione, in Virgina, un soldato nordista ferito viene accolto in un collegio femminile e curato da Miss Martha , da Edwina, un'altra insegnante e da cinque studentesse ancora nell'età dell'innocenza.
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Fare un remake è sempre rischioso, si finisce inevitabilmente a dover reggere un confronto con il lavoro precedente, se poi è tratto da un libro si sommano ulteriormente i paragoni. A prescindere da questo, devo dire che il film di Sofia Coppola a me è piaciuto, non solo per la raffinata messa in scena, le luci soffuse, l'eleganza nelle movenze tra i fruscii delle gonne, l'atmosfera gloomy e la scena d'inzio che sembra un dipinto di Carl Blechen, ma per l'accurato quanto scomposto universo femminile che abita la casa di Miss Martha ( un'algida e altera Nicole Kidman).
Durante la guerra di secessione, in Virgina, un soldato nordista ferito viene accolto in un collegio femminile e curato da Miss Martha , da Edwina, un'altra insegnante e da cinque studentesse ancora nell'età dell'innocenza.. Varcare quel cancello , per il caporale Mc Burney significa violare un rigido ordine stabilito , scandito da lezioni di francese, cucito e preghiera serale, anche perchè , opportunista e incauto , cerca di accattivarsi le simpatie di tutte le donne della casa, instillando in esse la convinzione di essere la prescelta. Un elemento maschile in un interno femminile scatena pulsioni inaspettate e represse, improvvisamente ci si rende conto della propria femminilità e il desiderio di ostentarla, attraverso una spilla, una collana o la ribellione di sciogliere i capelli, non solo per essere desiderabili, ma per piacere a loro stesse,così che si incrina anche la formale armonia che per scelta o imposizione rappresentava l'ordine e la certezza. Come api fuori dall'aveare, svolazzano e si contendono un unico fiore, così che rivalità, gelosie e crudeltà hanno il sopravvento, e sarà proprio il soldato a pagarne le conseguenze; non più maschio conteso, ma mina vagante, pericoloso,per cui non basta disinnescare il detonatore per renderlo inoffensivo, bisogna distruggerlo. Solo così la vita dentro e non oltre quel cancello potrà continuare come prima. E il mondo fuori rimane un'entità estranea, non saranno permesse altre intrusioni a turbare l'inquietante cornice puritana e soffocante , di garbata ipocrisia.
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spaziani
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giovedì 16 novembre 2017
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stupendo.
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Non dico nulla. Vedetelo. !
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mariaf.
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sabato 4 novembre 2017
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evviva i buoni film!
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In qualsiasi film trovo sempre un elemento che possa salvare l'opera.
Qui é stato impossibile.
Il film é di una noia mortale. Non propone una storia il cui contenuto possa essere non dico avvincente ma nemmeno coerente.
Io giudico questo film un vero disastro, come si dice in gergo? un flop.
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martinside
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giovedì 2 novembre 2017
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l'inganno che interroga
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Non esistono bene e male, buoni o cattivi, nemici. E nemmeno ruoli o comportamenti più da donna o più da uomo quando si tratta di proteggere sé stessi e la nostra "tribù" dal pericolo. Sofia Coppola con una trama del tutto banale realizza un film che ci tiene incollati allo schermo. Ritmo ottimo, bravi attori, in primis Kidman e Dunst, ma anche le ragazzine che non sono mai falsamente infantili. L'inganno abbraccia il tema della Guerra, delle guerre interne ad una comunità e di quelle ancora più intere, anzi, interiori. Non è perfetto ma da vedere
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emanuele1968
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domenica 29 ottobre 2017
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un po particolare
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Belli gli abiti, niente luce e telefoni auto aerei ecc, e lui se l'è cercata. Fuori dal cinema parecchi visi dubbiosi e delusi, non capisco neppure il titolo, film un po cosi.
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evak.
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mercoledì 18 ottobre 2017
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le vergini cresciute
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Sofia Coppola, ad oggi, rappresenta senza dubbio la regista per eccellenza.
Ha il coraggio e la capacità di raccontare - e lo sa fare con un'eleganza tangibile - il genere a cui appartiene, senza rinneggarne le fragilità, il desiderio talvolta represso e controllato, gli istinti più bassi, la rabbia, le scompostezze e l'umanità. Lo fa a tratti con distanza, a tratti con sadico piacere, consapevole di sconvolgere ogni aspettativa degli stessi personaggi.
Ne "L'inganno" sembra di ritrovare un pò le giovani donne de "Il giardino delle vergine suicide". Non è certo un caso che abbia richiamato nel cast Kirsten Dunst.
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Sofia Coppola, ad oggi, rappresenta senza dubbio la regista per eccellenza.
Ha il coraggio e la capacità di raccontare - e lo sa fare con un'eleganza tangibile - il genere a cui appartiene, senza rinneggarne le fragilità, il desiderio talvolta represso e controllato, gli istinti più bassi, la rabbia, le scompostezze e l'umanità. Lo fa a tratti con distanza, a tratti con sadico piacere, consapevole di sconvolgere ogni aspettativa degli stessi personaggi.
Ne "L'inganno" sembra di ritrovare un pò le giovani donne de "Il giardino delle vergine suicide". Non è certo un caso che abbia richiamato nel cast Kirsten Dunst. Coppola non fa nulla mai per caso.
Al di là di ogni paragone narrativo, qui le protagoniste sono più cresciute, non più propense alla rassegnata noia e alla distruzione di un sè che non riesce a rompere le regole severe. Sono parti vive dell'intero, tra dinamiche pacatamente aggressive e in superficie fredde nella loro piccola comunità.
Non subiscono più, si ribellano, si spogliano delle loro insicurezze formali, anche se poi tornano alla loro apparente rigidità e compostezza. Non rinnegano la loro parte viva, ci convivono, salvando l'apparenza e pensando di distruggere proprio quella parte sbarazzandosi del "corpo estraneo".
Hanno imparato a conoscere la vendetta per salvaguardare il loro rassicurante mondo. C'è una forma di emencipazione che non piace molto al pubblico maschile, che si aspettava probabilmente più Dionisio legato alla storia originale e meno Antigone.
Il film ben lontano dal manierismo stilistico ha una fotografia che ben si adatta alle atmosfere che si svelano piano allo spettatore. Gli interni ombreggiati da candele, l'esterno più rarefatto. All'interno quell'ombreggiatura serve a far da scudo alla loro integrità, ai sentimenti di invidia, di potere, di vendetta, di amore. All'esterno non si vede che con rarefazione quasi a voler tener lontano ciò che romperebbe la nebbia fittizia della loro rassicurante vita.
Una prova superba per Nicola Kidman.
Sofia Coppola regna regina.
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tmpsvita
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venerdì 13 ottobre 2017
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un remake intelligente
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Sofia Coppola ripropone, questa volta dal punto di vista femminile, il classico di Don Siegel con protagonista il grande Clint Eastwood (che non ho ancora visto).
Anche in questo caso il cast è d'eccezione con delle attrici (Nicole Kidman, Kristen Dunst, Elle Fanning) e un attore (Colin Farrell) qualitativamente notevoli.
Per quanto mi riguarda, "L'inganno" è una delle più belle sorprese di questo anno, le mie aspettative erano abbastanza tiepide a causa di recensioni, da parte del pubblico, non particolarmente entusiaste.
In anzitutto su tratta di un remake molto intelligente già solo per il soggetto non completamente uguale all'originale, ma anzi trova proprio il suo punto di forza in questo diverso approccio che Sofia Coppola ha deciso di intraprendere.
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Sofia Coppola ripropone, questa volta dal punto di vista femminile, il classico di Don Siegel con protagonista il grande Clint Eastwood (che non ho ancora visto).
Anche in questo caso il cast è d'eccezione con delle attrici (Nicole Kidman, Kristen Dunst, Elle Fanning) e un attore (Colin Farrell) qualitativamente notevoli.
Per quanto mi riguarda, "L'inganno" è una delle più belle sorprese di questo anno, le mie aspettative erano abbastanza tiepide a causa di recensioni, da parte del pubblico, non particolarmente entusiaste.
In anzitutto su tratta di un remake molto intelligente già solo per il soggetto non completamente uguale all'originale, ma anzi trova proprio il suo punto di forza in questo diverso approccio che Sofia Coppola ha deciso di intraprendere. Naturalmente si tratta di una scelta molto furba, non a caso la regista ha scelto questo periodo, ovvero un momento di florida espansione del concetto di girl-power nel cinema grazie a vari film e attrici.
Ma si tratta, comunque, di qualcosa di nuovo e, per questo, apprezzato (almeno da me).
Inoltre, soprattutto per quanto riguarda questa storia in particolare, il cambiamento del punto di vista offre molti spunti ancora inesplorati dall'originale.
L'arrivo di questo sconosciuto all'interno della casa scaturisce diversi comportamenti e azioni da parte delle cinque donne: c'è chi vede in lui un possibile amante, chi una via di uscita, chi uno sfogo per i propri desideri e le proprie fantasie, chi cerca in lui la conferma di un vero nemico fuori da quelle mura e quindi una sorta di comprensione e/o giustificazione per la guerra in atto mentre chi cerca solo un amico o una figura che possa sostituire un familiare scomparso a causa di una delle battaglie.
Tutto questo poi avrà uno sviluppo molto interessante che troverà poi una splendida e Inaspettata conclusione.
L'intera vicenda viene diretta in maniera, seppur semplice, con una notevole prevalenza di inquadrature fisse, sublime; ho adorato la precisione delle suddette inquadrature, all'interno di ognuna di esse tutti gli elementi sono impostati e inseriti (compresi gli attori) seguendo un determinato studio, tanto da creare un'atmosfera molto particolare che, in alcuni casi mi ha ricordato un'impostazione teatrale; le inquadrature sembrano più dei quadri dell'epoca che delle semplici scene di un film.
Splendide le varie interpretazioni, soprattutto quelle delle tre attrici femminili che, con i loro sguardi, rendono percepibile la costante, ma nascosta, tensione tra di loro. Mentre ho trovato Colin Farrell sì bravo ma non convincente tanto quanto loro che riescono facilmente a metterlo in ombra.
Splendida la parte finale durante la quale la calma regia comincia ha muoversi sempre più, la colonna sonora, fino ad ora composta esclusivamente da suoni naturali (come il vento, gli uccelli e le foglie) e dal rumore delle bombe in lontananza, si fa sentire con degli incontrollati suoni profondi; ciò che prima era controllo e calma rischia di sprofondare nel caos.
Il film poi si chiude con una meravigliosa inquadratura che da sola meriterebbe la nomination agli Oscar.
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lucascialo
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martedì 3 ottobre 2017
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il giardino delle vergini omicide
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Sofia Coppola torna dove tutto è cominciato. Una casa candida con giardino intorno, al riparo da un mondo in delirio. Allora erano gli anni '90 e le tentazioni pericolose di un mondo post-moderno. Ora è la guerra di secessione. Anche le protagoniste sono le stesse: donne illibate, agnelli da proteggere dai lupi del mondo esterno. Ma se ne Il giardino delle vergini suicide, quelle piccole donne scelsero l'autodistruzione, in questa pellicola scelgono l'auto-difesa. E coraggiosamente di farlo fuori uno di questi lupi. Un caporale nordista salvato da una morte certa. Almeno momentaneamente.
Film lento, che si svela poco a poco, tra gli sguardi turbati e gelosi delle protagoniste che si contendono, a modo proprio, il misterioso soldato.
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Sofia Coppola torna dove tutto è cominciato. Una casa candida con giardino intorno, al riparo da un mondo in delirio. Allora erano gli anni '90 e le tentazioni pericolose di un mondo post-moderno. Ora è la guerra di secessione. Anche le protagoniste sono le stesse: donne illibate, agnelli da proteggere dai lupi del mondo esterno. Ma se ne Il giardino delle vergini suicide, quelle piccole donne scelsero l'autodistruzione, in questa pellicola scelgono l'auto-difesa. E coraggiosamente di farlo fuori uno di questi lupi. Un caporale nordista salvato da una morte certa. Almeno momentaneamente.
Film lento, che si svela poco a poco, tra gli sguardi turbati e gelosi delle protagoniste che si contendono, a modo proprio, il misterioso soldato. Fino all'epilogo spiazzante. Ottima la fotografia, specie della scena finale. Immancabile nei film riusciti della Coppola è Kirsten Dust, mentre Nicole Kidman, ormai imbruttita dal botox, fa rievocare The Others.
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