Fantascienza distopica di genere orwelliano, dominata da una scenografia capace di creare un ambiente suggestivo e sufficientemente futuribile (con pochi tocchi indovinati), da una fotografia in cui prevalgono i toni verde acquario e giallo lampeggiante e da alcuni personaggi ben delineati (su tutti l'impiegata dell'Ufficio risorse umane Goria e l'amico del protagonista, il goffo e timido Sebastian). Ma il gusto per certi tocchi grotteschi non convincenti e la scarsa voglia degli autori di raccontare una storia trasformano il film, che aveva creato delle ottime premesse, in una sostanziale delusione. Peccato, perché l'occasione di cavarne qualcosa di buono c'era. Comunque, malgrado gli enormi difetti, almeno una visione la merita.