albert
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martedì 22 luglio 2025
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una vita in bilico
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Il film si basa sulle memorie Molly's Game: From Hollywood's Elite to Wall Street's Billionaire Boys Club, My High-Stakes Adventure in the World of Underground Poker di Molly Bloom. Protagonista della pellicola è Jessica Chastain, affiancata da un cast che comprende anche Idris Elba, Kevin Costner e Michael Cera.
Il film è stato accolto positivamente dalla critica cinematografica, ricevendo candidature in numerose premiazioni, tra cui per la sceneggiatura ai Premi Oscar, ai Golden Globe e ai BAFTA. Per la sua interpretazione Chastain ha ottenuto candidature ai Golden Globe, Critics' Choice Award e Satellite Award. Aaron Sorkin si è specializzato in biopic che hanno un ritmo forsennato, in questo caso tutto è raccontato dalla voce fuori campo della protagonista.
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Il film si basa sulle memorie Molly's Game: From Hollywood's Elite to Wall Street's Billionaire Boys Club, My High-Stakes Adventure in the World of Underground Poker di Molly Bloom. Protagonista della pellicola è Jessica Chastain, affiancata da un cast che comprende anche Idris Elba, Kevin Costner e Michael Cera.
Il film è stato accolto positivamente dalla critica cinematografica, ricevendo candidature in numerose premiazioni, tra cui per la sceneggiatura ai Premi Oscar, ai Golden Globe e ai BAFTA. Per la sua interpretazione Chastain ha ottenuto candidature ai Golden Globe, Critics' Choice Award e Satellite Award. Aaron Sorkin si è specializzato in biopic che hanno un ritmo forsennato, in questo caso tutto è raccontato dalla voce fuori campo della protagonista. In questo vortice di parole che ci guida alla scoperta del carattere della protagonista stessa tra flashback e presente dove deve subire un processo per aver gestito una bisca clandestina, si inserisce la figura dell'avvocato, coscienzioso ed irreprensibile e del padre, psichiatria perspicace che ama profondamente la figlia, ma che con lei è sempre stato bloccato dal fattto che lei sapesse che tradiva la propria madre. Senza queste due figure avremmo un one woman show con una Chastain che domina la scena con l'ottima performance di una donna talmente sicura di sé da potersi permettere di essere all'altezza di uomini molto potenti. Sorkin si rivela molto abile nel mettere in scena il gioco del poker nei suoi momenti clou. Ultima considerazione: Sorkin e' stato lo sceneggiatore sia del film su Jobs sia di quello riguardante Zuckenberg e di questo film ne è il regista; ebbene tutti e tre i film hanno la stessa caratteristica di avere un ritmo indiavolato. A volte, però, quando esagera risulta stancante, per un eccesso di verbosita' di cui si potrebbe fare volentieri a meno.
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(di albert)
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lauro
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sabato 5 dicembre 2020
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manuale su come sprecare il proprio talento
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Molly, è prima una ragazzina lanciata verso il successo sportivo, ma poi stroncata da una sfortuna di quelle che si incontrano poche volte nella vita.
Alla ricerca di una se stessa, la vita la porta a scegliere facili guadagni. Prima vendendo la sua acuta empatia e poi cercando un sistema di businnes, dove in bilico tra la legalità ed l'illegalità, alla fine cede alla tentazione, tentazione che ovviamente ha il colore dei soldied altri brutti colori.
Ma Molly si dimostra quasi sempre all'altezza, sopratutto nelle sue sconfitte, ed alla fine, nonostante la via più semplice per uscirne, sceglia quella in cui rinuncia al proprio tornaconto scegliendo la propria dignità di persona, persona colpevole di alcuni reati, ma non (quasi) colpevole delle debolezze umane che lei ha sfruttato e potrebbero in seguito pagare.
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Molly, è prima una ragazzina lanciata verso il successo sportivo, ma poi stroncata da una sfortuna di quelle che si incontrano poche volte nella vita.
Alla ricerca di una se stessa, la vita la porta a scegliere facili guadagni. Prima vendendo la sua acuta empatia e poi cercando un sistema di businnes, dove in bilico tra la legalità ed l'illegalità, alla fine cede alla tentazione, tentazione che ovviamente ha il colore dei soldied altri brutti colori.
Ma Molly si dimostra quasi sempre all'altezza, sopratutto nelle sue sconfitte, ed alla fine, nonostante la via più semplice per uscirne, sceglia quella in cui rinuncia al proprio tornaconto scegliendo la propria dignità di persona, persona colpevole di alcuni reati, ma non (quasi) colpevole delle debolezze umane che lei ha sfruttato e potrebbero in seguito pagare.
Molly non accetta compromessi con la vita.
Scelta che a volte non paga. ma volte, in parte lo fa. E non importa il prezzo da pagare.
Perchè Molly alla fine sa di avere carattere da vendere, e sa che in qualche modo normalizzerà il tutto.
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felicity
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martedì 23 ottobre 2018
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jessica chastain è strepitosa
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Jessica Chastain è strepitosa nell'interpretazione di una Molly Bloom loquace, intelligente e autodistruttiva che, indubbiamente, ricorda Jobs e Zuckerberg nei precedenti film di Sorkin.
Il film non è perfetto, a tratti verboso, ma mi è piaciuto.
La morale? Per vincere nella vita la fortuna non basta. Serve intelligenza e talento. Ma anche etica e umanità.
E Molly resta fino alla fine integra nella sua morale.
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themoon
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mercoledì 2 maggio 2018
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una partita ben giocata
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Siamo vicini al capolavoro,un film vero come la storia che rappresenta,commovente intrigante attento mai noioso e una straordinaria Jessica chastain profondamente nella parte.Il miglior film dell'anno.
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vanessa zarastro
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domenica 29 aprile 2018
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teresina americana
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Lo sceneggiatore Aaron Sorkin per il suo primo film da regista ha scelto una storia vera che ha avuto una vasta eco in America. La storia di Molly Bloom, che da atleta olimpica è diventata organizzatrice di partite di poker milionarie, è stata raccolta nell’autobiografia Molly’s Game: The True Story of the 26-Year-Old Woman Behind the Most Exclusive, High-Stakes Underground Poker Game in the World, del 2014. Sembrerebbe una vicenda tutta al femminile, dove le donne diventano virago e sono fredde e calcolatrici, quasi dei geni matematici, mentre gli uomini invece sono rappresentati deboli e viziosi, impulsivi e invidiosi.
Una tremenda caduta costringe la sciatrice olimpica freestyle Molly Bloom (Jessica Chastain) a interrompere la sua attività (qui Sorkin trasforma leggermente i dati biografici) e, in attesa di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza, inizia a fare dei piccoli lavoretti per mantenersi.
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Lo sceneggiatore Aaron Sorkin per il suo primo film da regista ha scelto una storia vera che ha avuto una vasta eco in America. La storia di Molly Bloom, che da atleta olimpica è diventata organizzatrice di partite di poker milionarie, è stata raccolta nell’autobiografia Molly’s Game: The True Story of the 26-Year-Old Woman Behind the Most Exclusive, High-Stakes Underground Poker Game in the World, del 2014. Sembrerebbe una vicenda tutta al femminile, dove le donne diventano virago e sono fredde e calcolatrici, quasi dei geni matematici, mentre gli uomini invece sono rappresentati deboli e viziosi, impulsivi e invidiosi.
Una tremenda caduta costringe la sciatrice olimpica freestyle Molly Bloom (Jessica Chastain) a interrompere la sua attività (qui Sorkin trasforma leggermente i dati biografici) e, in attesa di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza, inizia a fare dei piccoli lavoretti per mantenersi. Da cameriera presso un bar passa a diventare assistente di un organizzatore di sale da gioco e lì, con la sua intelligenza e abilità informatica, si rende indispensabile arricchendosi con le mance dei giocatori di poker. Ma la sua bravura crea invidia e viene quindi mandata via dal capo (Jeremy Strong), che farà in tal modo la sua fortuna. Molly si mette in proprio con l’aiuto di X (Chris O’Dowd), un abilissimo giocatore e attore di successo – molti nomi lei non li farà mai – diventando una famosa e ambita organizzatrice di poker in esclusive suites d’albergo a Los Angeles. Lei controlla tutti i dati dei giocatori, la loro solvibilità e le loro proprietà, ma senza prendere percentuali sulle vincite, unico dato che negli Stati Uniti trasformerebbe un’attività da legale in illegale. Inutile dire che la sua bravura darà fastidio anche all’abile giocatore che, addirittura, avrebbe voluto mettere un tetto alle mance. È quindi fatta fuori dal giro, ma lei non si perde d’animo e si trasferisce sulla East Coast dove ricomincia tutto da capo. A New York diventerà una vera potenza, ingaggerà croupiers, autisti-guardie del corpo e buttafuori e, alla fine si troverà costretta a trattenere una percentuale per garantire eventuali perdite da capogiro. Nel film si narra la vicenda di un giocatore, usualmente razionale e controllato, che “sbrocca” e arriverà a perdere 100 milioni di dollari in una notte!
Ci si chiede come abbia fatto una donna da sola a riuscire a gestire cifre e dipendenze da gioco per così tanti anni indisturbatamente. Infatti, dopo otto anni, si trova invischiata e minacciata dalla mafia russa. Dopo un periodo di droghe e pillole per star sveglia il più possibile o per dormire un poco a comando, Molly sarà arrestata dalla FBI accusata di collusione con la mafia. Nel frattempo, uscita dal giro del gioco da due anni, ha pubblicato il libro-scoop autobiografico dichiarando solo i nomi dei giocatori già noti alla polizia perché denunciati da altri, ma mantenendo come “segreto professionale” il silenzio su tutte quelle vite rovinate e le disperazioni che aveva visto in quei lunghi anni.
La storia è avvincente, ma è stano come un bravo sceneggiatore possa sbagliare un film proprio nella ricostruzione della vicenda. Come tipico dei suoi lavori (“The Social Network”, “L’arte di vincere”, “Steve Job”), il film è troppo verboso e con un ritmo accelerato che si fa fatica a seguire. Memorizzare nomi, situazioni, mani di Teresina – o meglio il Texas holdem con le varie Flop, Turn e River - e problemi finanziari per lo spettatore medio è un’impresa, che finisce per accontentarsi di avere una vaga idea di ciò che invece sta avvenendo e dell’abilità di Molly. Il molto parlato va a discapito delle immagini, nessun compiacimento di spazi, arredi, suites d’albergo trasformati in bische, né ai vestiti della protagonista e della sua croupier preferita. Le riprese sottolineano il racconto con la voce fuori campo e, forse per dare idea dell’inchiesta o di immagini rubate, sono tutte a telecamera dove sembra di distinguere perfino i vari pixels.
L’incontro tra Molly e il suo avvocato Charlie Jaffey (Idris Elba) – e qui la storia è romanzata dal regista - con i relativi dialoghi pungenti è una classica visione di sfida buonista americana con happy end. Per non parlare della bambina intelligentissima figlia dell’avvocato, naturalmente neri.
E cosa dire del papà Shrink e Professore universitario (l’improbabile ex bellone Kevin Costner) che tutto insieme appare alla figlia il giorno prima del suo processo e le svela in dieci minuti tutti i segreti della sua psiche? Ed ha aspettato ben 37 anni!
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jurimoretti
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sabato 28 aprile 2018
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un film che richiede una particolare attenzione...
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MOLLY’S GAME è basato sulla storia vera di Molly Bloom (Jessica Chastain), una giovane e carismatica speranza olimpica dello sci, costretta ad abbandonare lo sport dopo una grave lesione fisica. Molly, dopo gli studi di legge, ottiene un lavoro estivo che la introduce a una nuova impresa, in cui sono necessarie disciplina e energia simili a quelle per lo sport: scalare il mondo più esclusivo e ad alto budget del poker clandestino.
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MOLLY’S GAME è basato sulla storia vera di Molly Bloom (Jessica Chastain), una giovane e carismatica speranza olimpica dello sci, costretta ad abbandonare lo sport dopo una grave lesione fisica. Molly, dopo gli studi di legge, ottiene un lavoro estivo che la introduce a una nuova impresa, in cui sono necessarie disciplina e energia simili a quelle per lo sport: scalare il mondo più esclusivo e ad alto budget del poker clandestino. I grossi portafogli delle stelle di Hollywood, dei giganti dello sport e degli affari le regalano una decade di sfarzi, successo e glamour, ma attirano anche le attenzioni sbagliate quando, senza esserne a conoscenza, mette al tavolo da gioco dei membri della mafia russa. La sua scia fortunata si arresta bruscamente quando viene arrestata in piena notte da 17 agenti dell'FBI che imbracciano armi automatiche. Costretta ad affrontare le accuse a suo carico, diventa suo unico alleato il suo avvocato difensore (Idris Elba), riluttante all’inizio, e che invece scopre che c'è molto di più in Molly Bloom di quello che le volgari storie da tabloid rivelano.
MOLLY'S GAME segna il debutto alla regia del noto drammaturgo e sceneggiatore Aaron Sorkin, pluri-candidato e vincitore di un Oscar® per "Miglior sceneggiatura non originale" per The social network e cinque Emmy® per la serie Tv The best wing. I lavori più famosi di Sorkin sono la pellicola, ambientata in una corte marziale e candidata all'Oscar® Codice d'onore, con Jack Nicholson e Tom Cruise, e L'arte di vincere con Brad Pitt protagonista.
Oltre a Chastain e Elba, il cast è di altissimo livello con il vincitore del premio Oscar® Kevin Costner (Draft day, Balla coi lupi), Michael Cera (Juno,Ti presento i miei), Jeremy Strong (La grande scommessa, The Judge, Lincoln), Bill Camp (Loving, Midnight Special, The Night Of: cos’è successo quella notte), Chris O’Dowd (Miss Peregrine, la casa dei ragazzi speciali, Sapphires, Le amiche della sposa), Brian d’Arcy James (Rebel in the Rye, Il caso Spotlight), e il candidato all’Oscar® Graham Greene (Balla coi lupi, Il miglio verde).
Il film è ben costruito, ben strutturato, con una fotografia quasi opaca.
La pellicola richiede una particolare attenzione da parte dello spettatore nello svolgimento della trama, quando sentiremo per buona parte del film la voce narrante della protagonista.
Grande cast, grande regia, insomma grande film che andrebbe apprezzato meglio dal pubblico.
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flyanto
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venerdì 27 aprile 2018
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molly bloom: il ritratto di una donna intelligente
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"Molly's Game" ritrae il reale personaggio di Molly Bloom, che, campionessa di sci alla fine degli anni'90/inizio del nuovo millennio, abbandonata forzatamente la propria carriera sciistica in seguito ad un grave incidente che le compromise per sempre la schiena, organizzò a Los Angeles, e poi a New York, un giro di giocate a poker clandestine, reclutando ricchi e famosi personaggi e costruendosi così un personale impero finanziario di una cospicua portata. La protagonista, una giovane donna molto intelligente ed abile, portò via al proprio datore di lavoro, un uomo che organizzava giocate a poker clandestine e di cui ella era assistente, molti clienti ed organizzò un suo giro più ampio frequentato da persone molto ricche e famose.
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"Molly's Game" ritrae il reale personaggio di Molly Bloom, che, campionessa di sci alla fine degli anni'90/inizio del nuovo millennio, abbandonata forzatamente la propria carriera sciistica in seguito ad un grave incidente che le compromise per sempre la schiena, organizzò a Los Angeles, e poi a New York, un giro di giocate a poker clandestine, reclutando ricchi e famosi personaggi e costruendosi così un personale impero finanziario di una cospicua portata. La protagonista, una giovane donna molto intelligente ed abile, portò via al proprio datore di lavoro, un uomo che organizzava giocate a poker clandestine e di cui ella era assistente, molti clienti ed organizzò un suo giro più ampio frequentato da persone molto ricche e famose. Ben presto però ella sarà nel mirino di alcuni esponenti sia della mafia russa che degli agenti dell'FBI i quali alla fine riusciranno ad accusarla di evasione fiscale, ad arrestarla ed a confiscarle tutti i beni messi da parte nel corso degli anni. In seguito, Molly scriverà un libro su questa sua esperienza personale dove, collaborando con l'FBI, rivelerà loro parte dei nomi delle svariate persone coinvolte nei suoi giri delle giocate organizzate e, grazie ad un molto valente avvocato, riuscirà poi ad evitare la condanna ben più severa e lunga del carcere.
E proprio dal libro autobiografico di Molly Bloom che il regista Aaron Sorkin trae l'ispirazione per questa sua opera prima "Molly's Game" e, pur essendo, appunto alla sua prima prova registica, occorre ammettere che essa risulta ottima. Grazie al ritmo incalzante e serrato, ai dialoghi brillanti e scattanti ed alle riprese stesse ben congegnate e ben assemblate in fase di montaggio, la pellicola risulta molto avvincente e di un certo valore dal punto di vista cinematografico. Occorre, inoltre, rimarcare che parte del suo successo è dovuto alla presenza dell' attrice Jessica Chastain che ben impersona il personaggio della vera Molly Bloom, rendendolo accattivante, seducente e, soprattutto credibile.
Insomma, un film molto interessante e, pertanto, del tutto consigliabile.
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marta
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mercoledì 25 aprile 2018
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noioso.
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Noioso. E' l'aggettivo migliore per descrivere questo film. Mi aspettavo di più da Aaron Sorkin.
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lama
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mercoledì 25 aprile 2018
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opera non riuscita
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Opera non riuscita di Aaron Sorkin, grande sceneggiatore. Purtroppo, nella sua prima prova da regista, non è stato capace di catturare l'attenzione del pubblico. Film noioso e lento.
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cinefilo
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mercoledì 25 aprile 2018
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troppo lungo
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Ci sono ovviamente scene interessanti, in cui viene fuori il talento di Aaron Sorkin, però in generale mi è sembrato un film minore e non riuscito.
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