btnrrt
|
sabato 11 novembre 2017
|
pro loco
|
|
|
|
Plot debolissimo, ecologia di sottofondo sempre buona, logica assente (inquinamento uccide gli uomini e risparmia le vigne). Posti bellissimi (abito a Treviso) e fotograficamente valorizzatissimi con occhio alla promozione turistica ed agroalimentare. Battiston grande in tutti i sensi ma sarebbe ore che attraversasse la linea gotica. Caratteristi e comprimari da compitino. Qualche messinscena ridicola, come la confraternita del Prosecco (quella del Gorgonzola in "Benvenuti al Sud" almeno era simpatica e funzionale) Il film fa appena sorridere ogni tanto, non coinvolge, come poliziesco somiglia al prosecco; leggero e gradevole, da bersi prima che svapori. Ma i grandi vini (e i veri polizieschi) sono un'altra cosa.
|
|
[+] lascia un commento a btnrrt »
[ - ] lascia un commento a btnrrt »
|
|
d'accordo? |
|
no_data
|
domenica 5 novembre 2017
|
film-prosecco
|
|
|
|
Questo film è come un prosecchino: leggero, piacevole, non lascia il mal di testa, ma non è certo champagne, e neppure spumante. Si lascia guardare, ottimo il protagonista, ma non ha neppure l’ombra di un guizzo davvero creativo. Il prosecco è piacevole, ma il cinema è un’al cosa.
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
gsgaravato
|
domenica 5 novembre 2017
|
poliziesco anni 90
|
|
|
|
Film abbastanza originale nel panorama italiano. Regia sicuramente incerta e alle prime armi (forse volutamente anni 90?) ma compensata da una "luce" bellissima, spesso originale e inaspettata che ti trascina in alcune scene in atmosfere fantastiche a volte anche emozionanti. La fotografia sarebbe da Oscar se non fosse che ogni tanto, forse perché trascinata dalla regia, scade anche lei nel televisivo. Attori bravissimi, un po' troppo macchiette del genere ma comunque bravi. Mi è piaciuto perché diverso nei ritmi e nei contenuti da un cinema italiano che passa dal cine panettone al film d' autore che si prende veramente troppo sul serio anche quando non serve. Qualche colpo di scena in più non avrebbe guastato, ma comunque mi piacerebbe vedere altre indagini dell' ispettore Stuky.
[+]
Film abbastanza originale nel panorama italiano. Regia sicuramente incerta e alle prime armi (forse volutamente anni 90?) ma compensata da una "luce" bellissima, spesso originale e inaspettata che ti trascina in alcune scene in atmosfere fantastiche a volte anche emozionanti. La fotografia sarebbe da Oscar se non fosse che ogni tanto, forse perché trascinata dalla regia, scade anche lei nel televisivo. Attori bravissimi, un po' troppo macchiette del genere ma comunque bravi. Mi è piaciuto perché diverso nei ritmi e nei contenuti da un cinema italiano che passa dal cine panettone al film d' autore che si prende veramente troppo sul serio anche quando non serve. Qualche colpo di scena in più non avrebbe guastato, ma comunque mi piacerebbe vedere altre indagini dell' ispettore Stuky. Sarebbe sicuramente un'ottima serie.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gsgaravato »
[ - ] lascia un commento a gsgaravato »
|
|
d'accordo? |
|
francesca meneghetti
|
sabato 4 novembre 2017
|
una commedia spumeggiante come il prosecco
|
|
|
|
Benché la locandina del film richiami le copertina dei gialli Mondadori, non c’è alcuna tensione da thriller in questo film, che pure ricostruisce vicende malavitose proprie di una élite di benestanti collusi con il potere. La riunione della Confraternita del Prosecco sembra riprendere i rituali e lo stile delle logge massoniche (in realtà esiste davvero una Confraternita di Valdobbiadene che si riunisce nella stessa cupa cantina del film e che impone ai soci l’uso di una divisa che comprende tabarro e cappello!). Potrebbe evocare una sorta di mafia, ma non è proprio così.
Non c’è nell’opera di Antonio Padovan la cupezza delle storie del commissario Montalbano, anche se, quando a morti, non si scherza (per quanto non vi sia alcuna forma di voyeurismo attorno ai cadaveri.
[+]
Benché la locandina del film richiami le copertina dei gialli Mondadori, non c’è alcuna tensione da thriller in questo film, che pure ricostruisce vicende malavitose proprie di una élite di benestanti collusi con il potere. La riunione della Confraternita del Prosecco sembra riprendere i rituali e lo stile delle logge massoniche (in realtà esiste davvero una Confraternita di Valdobbiadene che si riunisce nella stessa cupa cantina del film e che impone ai soci l’uso di una divisa che comprende tabarro e cappello!). Potrebbe evocare una sorta di mafia, ma non è proprio così.
Non c’è nell’opera di Antonio Padovan la cupezza delle storie del commissario Montalbano, anche se, quando a morti, non si scherza (per quanto non vi sia alcuna forma di voyeurismo attorno ai cadaveri. Sarà la morbida e malinconica figura del commissario Stuky (interpretatoda uno splendido Giuseppe Battiston, che qui ritrova compagni di altre avventure cinematografiche, come Roberto Citran e Mirko Artuso). Sarà la dolcezza del paesaggio, che spazia dall’isola della Giudecca alle colline del prosecco, da Valdobbiadene fino a Conegliano, passando per la città di Treviso (la piazza, la riviera del Sile, l’affascinante vicolo Dotti con i suoi ciottoli e i suoi portici). Sarà il tono lieve e talora comico della sceneggiatura, che poi deriva dall’omonimo romanzo (2010) di Fulvio Ervas, che continuava la fortunata serie di gialli ambientati a Treviso e risolti dal commissario Stucky, mezzo veneziano e mezzo persiano. Ma l’intreccio di questi elementi porta lo spettatore a immaginarsi di fronte a una commedia.
Il che non significa che la critica sia negativa. Il tono leggero e brillante fa pensare a quelle commedie francesi che tanto amiamo: spumeggianti, con le bollicine, come il prosecco. A proposito di questo vino, il più amato, si sa che l’amore del profitto ha portato a estendere i vigneti ovunque, nel Veneto, anche in luoghi diversi dalle colline, a sfruttare in maniera intensiva la terra e a utilizzare veleni che finiscono nei polmoni degli abitanti. La tematica è presente: il conte Ancillotto, che produce un ottimo vino, attenendosi alla regola del “meno, ma meglio” è in conflitto con alcuni membri della Confraternita, tesi al profitto e indifferenti alla salubrità dell’ambiente. Ma l’agente chimico pericoloso non starà, in questo caso, nei fitofarmaci sparati sulle vigne…
Anche l’amore per la bellezza di questi paesaggi collinari contribuisce all’armonia del film (si riconoscono Rolle, la chiesa di San Lorenzo di Farra di Soligo, l’osteria Senza Oste di S. Pietro di Barbozza, San Vigilio di Col S. Martino, i vigneti di Valdobbiadene e di Conegliano, splendidamente fotografati da Massimo Moschin, mentre si vorrebbe ritrovare dal vero il magnifico cimitero, realizzato con il polistirolo, vicino alla chiesa di san Lorenzo: opera dello scenografo Massimo Pauletto, ispirata forse a Spoon River).
Se a tutto ciò si aggiungono le interpretazioni di Giuseppe Battiston, Rade Serbedzija e del caratterista Teco Cilio, si può concludere che per il giovanissimo regista Antonio Padovan, nato tra queste colline, ma vissuto dieci anni negli States, è stato un ottimo esordio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesca meneghetti »
[ - ] lascia un commento a francesca meneghetti »
|
|
d'accordo? |
|
diego
|
sabato 4 novembre 2017
|
gradevole anni 90
|
|
|
|
Film abbastanza originale nel panorama del cinema Italiano che spesso passa dal cine-panettone a prendersi troppo sul serio!! Regia incerta alle prime armi, che scivola nel telefilm anni 90 (forse volutamente?) ma compensata da una "luce" eccezionale, fantasiosa e originale, oltre che da ottimi attori. In alcune scene, particolarmente emozionati, fotografia sarebbe da Oscar, in altre magari è un po troppo "italiana" ma comunque gradevole. Magari qualche colpo di scena non sarebbe guastato. Nel complesso un film da vedere.
|
|
[+] lascia un commento a diego »
[ - ] lascia un commento a diego »
|
|
d'accordo? |
|
curtis
|
sabato 4 novembre 2017
|
delicato e sognante
|
|
|
|
Bel film che fa scoprire, con una fotografia fantastica, una zona poco incline allo sfruttamento cinematografico. Bella storia, attori magnifici. Da vedere, consigliatissimo!
Adele
|
|
[+] lascia un commento a curtis »
[ - ] lascia un commento a curtis »
|
|
d'accordo? |
|
curtis
|
sabato 4 novembre 2017
|
finalmente!
|
|
|
|
Un film bello, di un genere che non è più ormai molto diffuso, se non nelle serie tv e dove (finalmente!) non ci sono parroci o medici o carabinieri, ma soprattutto un film che scopre (finalmente!) e fa scoprire un territorio bellissimo, poco conosciuto ed esplorato dalla settima arte (citiamo ad esempio, anche se di tutt'altro genere ed epoca "Signori e signore"): la marca trevigiana. Personaggi ben caratterizzati e attori azzeccati per le varie parti. Bravissimo Teco, un grande Battiston. Da vedere assolutamente! Filippo
|
|
[+] lascia un commento a curtis »
[ - ] lascia un commento a curtis »
|
|
d'accordo? |
|
iciotiz
|
sabato 4 novembre 2017
|
peccato!
|
|
|
|
Non nego alcuni aspetti se vogliamo "interessanti", ma il film è di una lentezza ed una monotonia e s a g a r a t a!!!
E la cosa che mi ha deluso è che i presupposti per un bel film c'erano tutt... ma non mi sarei mai aspettato una monotonia tale in un giallo.
|
|
[+] lascia un commento a iciotiz »
[ - ] lascia un commento a iciotiz »
|
|
d'accordo? |
|
paolad.g.81
|
venerdì 3 novembre 2017
|
cin cin!
|
|
|
|
Vedere "casa mia" sul grande schermo, attraverso l'opera di un regista mio concittadino, è stata già di per sè una grande emozione. Se poi aggiungiamo un cast superlativo (indimenticabile Battiston nei panni dell'ispettore Stucky!), una splendida colonna sonora, una fotografia bellissima e un tema quanto mai attuale e scottante (la salvaguardia del territorio nelle colline del Prosecco, candidate a diventare patrimonio Unesco eppure sfruttate fino all'inverosimile e avvelenate dai pesticidi), il quadro è completo. Finché c'è prosecco c'è speranza, dal mio punto di vista, è una perla, che rende magistralmente tutta la bellezza, la malinconia e la grazia del nostro pezzetto di Nordest, con tutte le sue contraddizioni.
[+]
Vedere "casa mia" sul grande schermo, attraverso l'opera di un regista mio concittadino, è stata già di per sè una grande emozione. Se poi aggiungiamo un cast superlativo (indimenticabile Battiston nei panni dell'ispettore Stucky!), una splendida colonna sonora, una fotografia bellissima e un tema quanto mai attuale e scottante (la salvaguardia del territorio nelle colline del Prosecco, candidate a diventare patrimonio Unesco eppure sfruttate fino all'inverosimile e avvelenate dai pesticidi), il quadro è completo. Finché c'è prosecco c'è speranza, dal mio punto di vista, è una perla, che rende magistralmente tutta la bellezza, la malinconia e la grazia del nostro pezzetto di Nordest, con tutte le sue contraddizioni. Da guardare e riguardare!! Non ho ancora letto il libro da cui il film è stato tratto, ma date le premesse, e visto che Stucky mi è entrato nel cuore, credo che leggerò tutti i romanzi di Fulvio Ervas!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolad.g.81 »
[ - ] lascia un commento a paolad.g.81 »
|
|
d'accordo? |
|
|
giovedì 2 novembre 2017
|
di livello internazionale
|
|
|
|
Era da tempo che non vedevo un film italiano con tutte le credenziali necessarie per essere visto anche all'estero: bella storia, begli interpreti, fotografia da premio e pieno di luce. Si esce dal cinema con un sorriso ed il cuore più leggero. Like!
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
|