Downsizing - Vivere alla grande

Emiliano Morreale

Seppure in maniera meno dirompente che negli ultimi anni (con La La Land e Gravity), il film d'apertura di Venezia 74 svolge il suo compito. Un regista di nome (Sideways, Nebraska), qualche divo (Matt Damon protagonista), una storia spettacolare e a suo modo "impegnata". In un prossimo futuro, il problema della sovrappopolazione e dell'inquinamento s'immagina risolto con una miniaturizzazione degli esseri umani e la creazione di piccole comunità ideali e molto "sostenibili". All'esperimento (a pagamento) si sottopone circa il 3% del genere umano, tra cui il protagonista, che vorrebbe trasferirsi in questa "Leisureland" con la moglie: ma lei all'ultimo minuto ci ripensa, e il poverino si ritrova lì da solo. Lo spunto fantascientifico viene però abbandonato ben presto, puntando alla commedia sociale ispirata a Frank Capra o a Preston Sturges; un film tardo-obamiano, su un uomo qualunque e una clandestina che scoprono, anche in questo mondo ideale, l'esistenza dell'ingiustizia. La sceneggiatura, un po' meccanica nell'impianto (si sentono molto gli snodi) e dolciastra verso la fine, ma sfrutta bene le potenzialità della metafora.
Da La Repubblica, 31 agosto 2017


di Emiliano Morreale, 31 agosto 2017