giovanni
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lunedì 3 febbraio 2020
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pubblicità francese?
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Film di promozione turistica per la Francia? Penso di sì, perché la storia è poco consistente e i sentimenti sono sfumati in un buonismo zuccheroso. Invece l'esaltazione delle bellezze paesaggistiche e delle bontà gastronomiche (della Francia) abbonda e domina le immagini e le conversazioni. Di tanto in tanto dovrebbe comparire in sovrimpressione l'avviso: "Messaggio pubblicitario".
Bravi però i due protagonisti, specialmente la Lane, che sanno esprimersi con gli occhi e i gesti come se, invece che in un film, fossero in teatro. Dunque film godibile con gli occhi, ma deboluccio nel significato.
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vanessa zarastro
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mercoledì 28 giugno 2017
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stereotipi gentili
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Parigi può attendere è un breviario di come gli americani (ricchi of course) vedono l’Europa e come i maschi francesi! Un’infilata di frasi fatte, di banalità e di stereotipi messi insieme con garbo, che alla fine si rivela quasi piacevole.
Anna è la bella moglie cinquantenne di Michael, produttore cinematografico hollywoodiano, che, per un leggero fastidio alle orecchie, evita di andare a Budapest con il marito in aereo privato, ma accetta invece un passaggio in macchina per Parigi da Jacques Clement, un collaboratore francese del marito.
Jacques è un vero gourmet, fine conoscitore di vini e di haute cuisine che ama sinceramente la sua terra che vuole mostrare ad Anna, una donna puritana Anna nata e cresciuta a Cleveland.
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Parigi può attendere è un breviario di come gli americani (ricchi of course) vedono l’Europa e come i maschi francesi! Un’infilata di frasi fatte, di banalità e di stereotipi messi insieme con garbo, che alla fine si rivela quasi piacevole.
Anna è la bella moglie cinquantenne di Michael, produttore cinematografico hollywoodiano, che, per un leggero fastidio alle orecchie, evita di andare a Budapest con il marito in aereo privato, ma accetta invece un passaggio in macchina per Parigi da Jacques Clement, un collaboratore francese del marito.
Jacques è un vero gourmet, fine conoscitore di vini e di haute cuisine che ama sinceramente la sua terra che vuole mostrare ad Anna, una donna puritana Anna nata e cresciuta a Cleveland. Sarà proprio attraverso questo viaggio che Anna fa una scoperta di mondi, di sensazioni, di piaceri e di desideri più o meno latenti, registrando le suggestioni con una macchinetta fotografica di immagini di dettagli.
Da Cannes a Parigi a bordo di una vecchia Peugeot blu decapottabile, passando per i campi di lavanda della Provennza, per l’abbazia cluniacense di Vezelay, cibandosi di ottimo pinot nero della Borgogna e altrettanti formaggi squisiti (con il latte non pastorizzato!) della zona gastronomica più famosa al mondo. Pranzo a Lyone dopo aver visitato il museo del vino e il museo dei ricami (ma non era ad Aubusson quello famoso?). In effetti Parigi può veramente aspettare!
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yris2002
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lunedì 19 giugno 2017
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una celebrazione del cibo e dei paesaggi francesi
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E' ormai noto che il cibo piace molto alla cinematografia, capace com'è di coglierne ogni aspetto accattivante e di far presa sui sensi dello spettatore in modo così naturale e sensuale. Se a questo uniamo l'ingrediente del road trip lungo le strade e i paesaggi più belli di Francia, con la promessa di un intreccio romantico, ecco che ci si potrebbe aspettare un film coinvolgente ed appetitoso. Al contrario, Parigi può attendere, appare come un film che stenta a decollare: si è costantemente in attesa di un momento significativo, di un senso, che si dipani dopo l'ennesimo piatto succulento o dopo un'accelerata in curva, e invece nulla, tutto si riduce ad una sequenza di deliziose portate e magnifici paesaggi, che da soli tuttavia non riescono a coinvolgere lo spettatore in una esperienza che voglia veramente comunicare qualcosa.
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E' ormai noto che il cibo piace molto alla cinematografia, capace com'è di coglierne ogni aspetto accattivante e di far presa sui sensi dello spettatore in modo così naturale e sensuale. Se a questo uniamo l'ingrediente del road trip lungo le strade e i paesaggi più belli di Francia, con la promessa di un intreccio romantico, ecco che ci si potrebbe aspettare un film coinvolgente ed appetitoso. Al contrario, Parigi può attendere, appare come un film che stenta a decollare: si è costantemente in attesa di un momento significativo, di un senso, che si dipani dopo l'ennesimo piatto succulento o dopo un'accelerata in curva, e invece nulla, tutto si riduce ad una sequenza di deliziose portate e magnifici paesaggi, che da soli tuttavia non riescono a coinvolgere lo spettatore in una esperienza che voglia veramente comunicare qualcosa.
Diane Lane si conferma attrice di grande talento, ma l'intesa con i partner maschili latita, e questo non fa che appesantire il procedere esclusivamente culinario del film, che alla fine risulta tuttavia piuttosto insipido. L'esperienza documentaristica della regista, al suo esordio cinematografico, si rispecchia sicuramente nell'attenzione al dettaglio, soprattutto nella presentazione e descrizione dei cibi, ma non altrettanto nel trattare le relazioni umane tra i personaggi, che paiono poco definiti e sospesi in un limbo di esperienze di gusto e olfatto fine a se stesse. Nel complesso, un'esaltazione del buon cibo e dei paesaggi francesi, ma nulla di più.
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flyanto
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lunedì 19 giugno 2017
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un romantico viaggio alla volta della capitale fra
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Diretto da Eleanor Coppola, moglie del grande Francis e madre di Sofia, "Parigi può Attendere" è una deliziosa e romantica commedia dove una donna di circa 50 anni (Diane Lane), moglie un poco trascurata di un famoso e molto indaffarato produttore cinematografico (Alec Baldwin), riscopre se stessa e l'essere tenuta nella giusta considerazione da un collega francese, "tombeur des femmes", dello stesso marito con cui, da Cannes intraprende un viaggio in macchina, lungo la Provenza, verso Parigi. In realtà il percorso in automobile sarebbe dovuto durare non più di una giornata ma nel suo svolgersi viene prolungato da entrambi in seguito a continue soste presso ristoranti tipici, brevi visite a monumenti e musei di alcune suggestive e romantiche città cosicchè il tempo trascorso insieme concede la possibilità di approfondire la conoscenza l'uno dell'altra ed aumentare l'apprezzamento (soprattutto da parte della donna inizialmente riluttante) nei confronti dello "charmant" compagno di viaggio.
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Diretto da Eleanor Coppola, moglie del grande Francis e madre di Sofia, "Parigi può Attendere" è una deliziosa e romantica commedia dove una donna di circa 50 anni (Diane Lane), moglie un poco trascurata di un famoso e molto indaffarato produttore cinematografico (Alec Baldwin), riscopre se stessa e l'essere tenuta nella giusta considerazione da un collega francese, "tombeur des femmes", dello stesso marito con cui, da Cannes intraprende un viaggio in macchina, lungo la Provenza, verso Parigi. In realtà il percorso in automobile sarebbe dovuto durare non più di una giornata ma nel suo svolgersi viene prolungato da entrambi in seguito a continue soste presso ristoranti tipici, brevi visite a monumenti e musei di alcune suggestive e romantiche città cosicchè il tempo trascorso insieme concede la possibilità di approfondire la conoscenza l'uno dell'altra ed aumentare l'apprezzamento (soprattutto da parte della donna inizialmente riluttante) nei confronti dello "charmant" compagno di viaggio. Sarà l'inizio di una nuova esistenza e soprattutto di un nuovo modo di concepire se stessa....
Forse autobiografico, forse no, in ogni caso Eleanor Coppola confeziona una commedia tipicamente americana intrisa di un leggiadro romanticismo a cui fa da sfondo il bel e dolce paesaggio della Provenza ed in cui una donna si sente quasi a disagio, ma ormai rassegnata, in quanto, seppur amata dal consorte, viene ormai da lui data per scontata. Attraverso il lungo e lento tragitto "on the road" verso la capitale francese, peraltro città simbolo delle storie d'amore, piano piano la Coppola, da donna, riesce bene ed efficacemente a rappresentare la trasformazione della protagonista come persona ricorrendo a delle riprese nitide e precise che ben ne evidenziano il mutare, appunto, dei sentimenti e della propria considerazione di sè. Pur non costituendo sicuramente un capolavoro cinematografico, la commedia risulta assai piacevole, soprattutto al pubblico femminile, perchè riesce bene a comunicare un'atmosfera di intimità e di veridicità nel suo insieme da renderlo un piccolo gioiello da vedere.
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