elgatoloco
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mercoledì 22 gennaio 2020
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for ever burton
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Da un romanzo di Random Riggs, questo"Miss Peregrines'Home for Peculair Children"(2016)è sempre nello stile del suo originalissimo autore, uno dei grandi regisit-autori del cinema fantastico di sempre. La vicenda del sedicenne Jacob/Asa Butterfield)è paradimatica: un grande film, che al limite qualcuno/a può gustare anche senza capirlo in pieno, affidandosi al fascino delle immagini; ma in realtà oltre al gap(ma anche alla ricomposizione spazio.temporale)al multimondo/puriverso e al muitiverso dei mondi, alla pluralità spaziotemporale anche nelle vicende dei singoli protagonisti, siamo nella dimensione della realtà storica di persecuzione(1943, quella del popolo eletto perseguitato, ossia degli Ebrei perseguiati dal nazismo, nella vicneda ritornante del nonno, un ancora poderoso Ternce Stamp, come è notevolissima la prova di Samuel Jacckson e quella di Eva Green, assime però alle/gli intepreti giovani o comunque più giovani.
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Da un romanzo di Random Riggs, questo"Miss Peregrines'Home for Peculair Children"(2016)è sempre nello stile del suo originalissimo autore, uno dei grandi regisit-autori del cinema fantastico di sempre. La vicenda del sedicenne Jacob/Asa Butterfield)è paradimatica: un grande film, che al limite qualcuno/a può gustare anche senza capirlo in pieno, affidandosi al fascino delle immagini; ma in realtà oltre al gap(ma anche alla ricomposizione spazio.temporale)al multimondo/puriverso e al muitiverso dei mondi, alla pluralità spaziotemporale anche nelle vicende dei singoli protagonisti, siamo nella dimensione della realtà storica di persecuzione(1943, quella del popolo eletto perseguitato, ossia degli Ebrei perseguiati dal nazismo, nella vicneda ritornante del nonno, un ancora poderoso Ternce Stamp, come è notevolissima la prova di Samuel Jacckson e quella di Eva Green, assime però alle/gli intepreti giovani o comunque più giovani. Quello di Burton è un formidabile viaggio nel tempo, nello spaziotempo, nell'inconscio-Superconscio di tutti/e noi: un'operazione straordinaria, per molti versi, a parere di chi scrive, anche superiore, a tratti a quella dei grandi visionari del cinema. Pabst, Bunuel, Hitchock, Fellini, Jodorowsky. El Gato
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fra_by
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martedì 20 dicembre 2016
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il ritorno di burton
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Devo ammettere che sono andata a vedere questo film con pregiudizi negativi; mi sono dovuta ricredere. Temevo che, dopo "Dark Shadows", Burton fosse ormai in lento declino. Questo film, invece, mi ha fatto ben sperare che ci sia ancora un briciolo del caro vecchio Burton, creatore di un capolavoro come "Nightmare Before Christmas". In "Miss Peregrine" ha infatti ripreso, seppur per brevi sequenze, la magnifica tecnica stop-motion. In generale il film non manca di fantasia: mostri, ambientazioni, personaggi dai caratteri interessanti. In alcuni istanti è un po' assente l'aspetto "gotico" e cupo, tipico di Burton. Non manca invece un tocco di ironia, il quale non guasta mai.
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Devo ammettere che sono andata a vedere questo film con pregiudizi negativi; mi sono dovuta ricredere. Temevo che, dopo "Dark Shadows", Burton fosse ormai in lento declino. Questo film, invece, mi ha fatto ben sperare che ci sia ancora un briciolo del caro vecchio Burton, creatore di un capolavoro come "Nightmare Before Christmas". In "Miss Peregrine" ha infatti ripreso, seppur per brevi sequenze, la magnifica tecnica stop-motion. In generale il film non manca di fantasia: mostri, ambientazioni, personaggi dai caratteri interessanti. In alcuni istanti è un po' assente l'aspetto "gotico" e cupo, tipico di Burton. Non manca invece un tocco di ironia, il quale non guasta mai. In generale consiglio la visione di questo film che è senza dubbio migliore rispetto a "Dark Shadows", ma che non sfiora minimamente la bellezza di "Nightmare Before Christmas".
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tim_darkshadows
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sabato 7 gennaio 2017
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tim burton incanta ancora
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Un film di Tim Burton è, che piaccia o meno, un appuntamento cinematografico che perlomeno suscita l’interesse di non pochi cinefili, anche ai non conquistati dal suo recente adattamento alla cultura pop di cui “Dark shadows” ed “Alice in wonderland” sono i più lampanti esempi. Dopo un biopic atipico e personale come quello di “Big eyes”, il regista californiano torna nelle sale con un adattamento del best-seller di Ransom Riggs, romanzo che offriva troppi spunti per non passare tra le mani del geniale regista. Protagonista ed adorabile mattatrice ne è una meravigliosa Eva Green, alla sua seconda collaborazione con Burton.
Le grandi aspettative del film vengono altamente ripagate da cast e crew, confezionando uno dei lavori più riusciti e sentiti della carriera di Burton.
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Un film di Tim Burton è, che piaccia o meno, un appuntamento cinematografico che perlomeno suscita l’interesse di non pochi cinefili, anche ai non conquistati dal suo recente adattamento alla cultura pop di cui “Dark shadows” ed “Alice in wonderland” sono i più lampanti esempi. Dopo un biopic atipico e personale come quello di “Big eyes”, il regista californiano torna nelle sale con un adattamento del best-seller di Ransom Riggs, romanzo che offriva troppi spunti per non passare tra le mani del geniale regista. Protagonista ed adorabile mattatrice ne è una meravigliosa Eva Green, alla sua seconda collaborazione con Burton.
Le grandi aspettative del film vengono altamente ripagate da cast e crew, confezionando uno dei lavori più riusciti e sentiti della carriera di Burton. Un’avventura mozzafiato, ricca di colpi di scena, sottile umorismo, personaggi a cui è impossibile non affezionarsi, alternati a numerosi momenti di profondità riguardanti l’elaborazione del lutto, l’eterno conflitto burtoniano tra un mondo fantastico e uno reale, e anche una geniale rilettura sulla Seconda Guerra Mondiale. La mano del regista è riconoscibile sin dai titoli di testa, accompagnati da una soundtrack perfettamente in simbiosi coi toni della pellicola, per poi introdurre il film con una regia sempre delicata ma accattivante verso un magico racconto il cui azzeccato protagonista è Asa Butterfield, il quale riesce a tenere testa ai suoi comprimari.
D’altro canto è Eva Green il cuore pulsante del film, tratteggiando magnificamente la sua Miss Peregrine, della quale dà un ritratto a tutto tondo, toccante, ricco di sfumature grazie alla sua grande capacità espressiva e al suo magnetico sguardo, qui al servizio di una regia che riesce a valorizzarla a dovere. Non da meno è Samuel L Jackson, nei panni di un antagonista inquietante e meschino, il cui carisma ne fa un villain di tutto rispetto. Degno di nota è tutto il cast di supporto, a cominciare dal team di giovani attori che impersonano i “ragazzi speciali” che lasciano tutti il segno, fino ai gustosissimi camei degli inglesi Rupert Everett e Judi Dench, talentuosi anche in piccole parti come queste.
Impeccabile l’apparato tecnico del film, un montaggio che serra sapientemente i ritmi del film, i costumi sempre molto curati del tre volte Premio Oscar Coleen Atwood, una colonna sonora che ben accompagna i momenti di vario registro del film (la mancanza di Danny Elfman in questo caso non si fa sentire), e uno scipt che dosa con equilibrio le atmosfere fantasy con sequenze d’azione. Non manca un uso splendido della grafica CGI, che rende ancor più spettacolari alcune scene del film. Il make-up riesce a trasformare gli attori al servizio della sempre viva immaginazione del regista. Pur mantenendo i tratti distintivi del romanzo, Tim Burton aggiunge momenti in cui la sua vena più dark viene fuori, che risultano le trovate più suggestive dell’intera pellicola, rielaborando il testo di partenza.
Difficile incasellare l’ultima fatica di Burton in un genere solo: film per famiglie? young adult movie? Più di un semplice fantasy, la pellicola è la testimonianza che il regista californiano ha (fortunatamente) ancora qualcosa da dire al mondo del cinema.
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taxidriver
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venerdì 16 dicembre 2016
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l'ennesima prova della decadenza burtoniana
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E' da un po' che non guardo più i film di Tim Burton, fatta eccezione per Alice e il rifacimento di Frankenweenie. Guardando questo film, mi rendo conto che ormai Burton è diventato un regista totalmente assorbito dal circuito mainstream, quello delle mega produzioni digitali, del fantasy da blockbuster, del cinema di massa. Certo la sua impronta è ancora ben riconoscibile ma siamo lontani anni luce dal Burton di Mani di forbice e abbastanza anche da quello di Big Fish.
Burton ha decisamente virato verso un cinema che strizza l'occhio al digitale, alla forma, agli effetti speciali e coreografici, relegando la poesia e i sentimenti sullo sfondo.
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E' da un po' che non guardo più i film di Tim Burton, fatta eccezione per Alice e il rifacimento di Frankenweenie. Guardando questo film, mi rendo conto che ormai Burton è diventato un regista totalmente assorbito dal circuito mainstream, quello delle mega produzioni digitali, del fantasy da blockbuster, del cinema di massa. Certo la sua impronta è ancora ben riconoscibile ma siamo lontani anni luce dal Burton di Mani di forbice e abbastanza anche da quello di Big Fish.
Burton ha decisamente virato verso un cinema che strizza l'occhio al digitale, alla forma, agli effetti speciali e coreografici, relegando la poesia e i sentimenti sullo sfondo. E' vero, il progresso tecnologico va avanti e Burton dimostra di essere al passo coi tempi, attento alle mode e alle nuove tendenze del cinema, confezionando un prodotto davvero ben realizzato dal punto di vista tecnico. Come regista il suo valore resta indiscutibile. Eppure la sceneggiatura di Miss Peregrine è noiosa, non coinvolge, piuttosto ripetitiva. A corto di idee, Burton punta dritto verso il cinema d'azione per ravvivare una narrazione povera e priva di originalità. A questo punto, forse farebbe bene a ritirarsi dalle scene o a prendersi una lunga pausa, visto che sembra non abbia più nulla di nuovo da dire.
Voto: 4
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irulan
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giovedì 29 dicembre 2016
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un burton poco burton
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attenzione, contiene spoiler
Il film di Burton tratto dal romanzo di Riggs ha solo un pò di Riggs e solo un pò di Burton;
chi ha letto i libri si ritrova con alcune situazioni pensantemente modificate per motivi, apparentemente, inspiegabili; per quasi tutto il primo tempo il film scorre simile al libro, anche se lo psicologo del libro qui diventa psicologa ed il potere speciale della Emma del libro (manipolare fuoco e calore) è scambiato con quello di Olive (che nel libro vola). contrariamente alla tendenza di altri registi di "estrarre" tre film da un singolo libro, Burton costruisce un film autoconclusivo partendo da una trilogia.
I canoni tradizionali delle storie alla Burton risultano stravolti; i toni cupi si alternano sì a momenti pieni di colore, ma non sempre questo passaggio va di pari passo col carattere della scena.
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attenzione, contiene spoiler
Il film di Burton tratto dal romanzo di Riggs ha solo un pò di Riggs e solo un pò di Burton;
chi ha letto i libri si ritrova con alcune situazioni pensantemente modificate per motivi, apparentemente, inspiegabili; per quasi tutto il primo tempo il film scorre simile al libro, anche se lo psicologo del libro qui diventa psicologa ed il potere speciale della Emma del libro (manipolare fuoco e calore) è scambiato con quello di Olive (che nel libro vola). contrariamente alla tendenza di altri registi di "estrarre" tre film da un singolo libro, Burton costruisce un film autoconclusivo partendo da una trilogia.
I canoni tradizionali delle storie alla Burton risultano stravolti; i toni cupi si alternano sì a momenti pieni di colore, ma non sempre questo passaggio va di pari passo col carattere della scena.
I cattivi vengono disegnati in termini quasi disneyani e non risultano per nulla credibili con le aspettative dell'inizio del film; la frase "sai cosa vuol dire essere stato tre settimane in Florida???" scambiata tra due mostri che per riacquistare parvenza di umanità rubano ai bambini gli occhi è abbastanza straniante; la battaglia finale è combattuta a colpi di palle di neve, caramelle e zucchero filato in un luna park, mentre uno dei cattivi scambia battute sull'alito di Emma e un'altra rivela le gambe pelose e la coda, a mo' di scimmia. e, dulcis in fundo, il cattivo non viene sconfitto da un eroe, ma da un altro cattivo.
alcune sviste lasciano perplessi; Emma lascia le scarpe che l'appesantiscono sul fondo del mare, ma la scena dopo le ha ancora indosso. le stesse scarpe che usa per affondare non le sono di intralcio per nuotare.
La bellezza del mondo riprodotto in pellicola da Burton, la complessità dei personaggi e l'idea dei bambini imprigionati in un eterno presente senza possibilità di invecchiare sono prese in prestito dall'opera di Riggs; tuttavia, al di là dell'idea di base resta poco dei libri. in più, in una pellicola si ha difficoltà ad esprimere certe idee così come in un libro, ed i personaggi risultano poco profondi.
globalmente piacevole da vedere; ma sembra essere più un film disney per bambini che un film di Burton.
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riccardog
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giovedì 17 agosto 2017
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ennesima delusione...
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Premessa: ho letto prima il libro di Riggs. Probabilmente non bisognerebbe mai vedere l'adattamento cinematografico di un libro dopo averlo letto. E viceversa.
Altra premessa: non avevo nemmeno grandi aspettative da Tim Burton, poichè gli ultimi suoi film mi hanno lasciato molto perplesso. Pensavo che il materiale fosse abbastanza buono da poter creare un buon film a prescindere, ma invece...
Il film mi ha deluso molto, devo ammettere che la trama mi è sembrata un pò confusionaria (pur avendo già letto il libro!). L'inizio è molto veloce, la scoperta dei ragazzi speciali avviene troppo rapidamente facendo perdere tutta la "suspence" che invece è la parte centrale nel libro di Riggs e, a mio dire, l'interesse principale di tutta la vicenda, che crea un'atmosfera gotica ed inquietante (almeno nel libro).
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Premessa: ho letto prima il libro di Riggs. Probabilmente non bisognerebbe mai vedere l'adattamento cinematografico di un libro dopo averlo letto. E viceversa.
Altra premessa: non avevo nemmeno grandi aspettative da Tim Burton, poichè gli ultimi suoi film mi hanno lasciato molto perplesso. Pensavo che il materiale fosse abbastanza buono da poter creare un buon film a prescindere, ma invece...
Il film mi ha deluso molto, devo ammettere che la trama mi è sembrata un pò confusionaria (pur avendo già letto il libro!). L'inizio è molto veloce, la scoperta dei ragazzi speciali avviene troppo rapidamente facendo perdere tutta la "suspence" che invece è la parte centrale nel libro di Riggs e, a mio dire, l'interesse principale di tutta la vicenda, che crea un'atmosfera gotica ed inquietante (almeno nel libro).
Gli attori non mi hanno convinto, da Eva Green a Samuel L. Jackson, troppo macchiettati, quasi fuori luogo.
A metà film sopraggiunge una leggera noia, si riprende verso la fine dove diventa un film di eroi adolescenti. Potrei anche osare e dire che alla fin fine è tutto un film di eroi adolescenti. In quest'ottica potrei anche perdonare le scelte stilistiche e di cast come Eva Green e Jackson per l'appunto. Ma in ogni caso quest'alchimia per me non funziona.
Personaggi freddi, non ci si emoziona, non si prende sul serio nessuna delle loro emozioni.
Poi vabbè, il perchè lo sceneggiatore abbia stravolto la trama del libro, questa scelta non l'ho proprio capita!
Metto 2 stelle perchè può benissimo essere un film da non vedere.
Al contrario del libro, che non è un capolavoro, ma si fa leggere.
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