3 Generations - Una famiglia quasi perfetta |
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Un film di Gaby Dellal.
Con Naomi Watts, Susan Sarandon, Elle Fanning, Linda Emond.
continua»
Titolo originale About Ray.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 87 min.
- USA 2015.
- Videa
uscita giovedì 24 novembre 2016.
MYMONETRO
3 Generations - Una famiglia quasi perfetta
valutazione media:
2,63
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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UNA SPASSOSA ANGOSCIAdi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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lunedì 28 novembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una….sala… oscura che la diritta via era smarrita ”, già perché mi sono trovato ad assistere ad una famiglia che è il concentrato del diastro di tante situazioni attuali, appunto esseri smarriti. Come non fare oggi un film sui “diversi”? E così non c’è più nessuno che sia “normale”. Un film assolutamente non educativo, ma mi si dirà che il cinema è fatto per divertire. Verissimo, deve piacere in qualche modo, deve soddisfare il bisogno che lo spettatore ha nel momento della scelta. La brava regista inglese Gaby Dellal ha pensato bene di accontentare tutti. Tre generazioni, ovvero tre G, dove la “G” starebbe per Generi: il maschile, il femminile, il “diverso”. Una figlia, una madre,una nonna, i padri, tutti diversi da quella che si potrebbe definire un famiglia perfetta . Inoltre è rimasta tra il serio ed il faceto e col suo humor inglese ha raccontato un dramma terribile che ha rasentato la tragedia nel momento di un crollo psicologico, dinanzi ad una verità devastante, così è difficile catalogarlo tra i film drammatici o di commedia. Peccato ! Non si può scherzare con i sentimenti, con le tendenze, con le scelte sol perché non sono affari nostri, in un momento storico del trasformismo non si può confondere uno stato di naturale necessità dal solo piacere di trasgredire. Gaby Dellal ha voluto forse dimostrare che anche i drammi più profondi vanno affrontati con umorismo e nonchalance, o che non c’è niente di serio in una società moderna? Il film non coinvolge, diverte ma non rende partecipi, un finale “a tarallucci e vino”, vuol fare di un gruppo , che non ha nulla della famiglia , “Una famiglia quasi perfetta”. La trama non va oltre le 2 stelle, là dove il film avulso dal suo contenuto ne meriterebbe 4, infatti, a prescindere da queste personali considerazioni attinenti l’argomento presentato in sala, mi corre l’obbligo di parlare del film solo come tale. Ottima l’interpretazione di tutte le quattro donne: Elle Fanning nella parte di Ray,i cui panni le vanno stretti, Naomi Watts, nella parte di Maggie la madre, Susan Sarandon, Dolly la nonna di Ray e la madre di Maggie, ed infine Linda Emond nella parte di Frances, la compagna inseparabile del terzetto. Buono il sonoro e le sceneggiatura accompagnate da leggere note musicali che non disturbano, in armonia con la scena,l’azione. Molto belle le riprese con buona fotografia spesso con effetti tridimensionali. Chi va al cinema generalmente si sofferma sulla storia trascurando il resto, un po’ come purtroppo succede per la lettura dei libri. Le immagini di una città dai grandi grattaceli sembra schiacciare il dramma che si consuma in una modestissimo nucleo e soprattutto in Elle Fanning, la frequente ripresa di lunghi ponti protetti da barriere, le riprese di caseggiati con solo finestre chiuse inducono a pensare al lungo tragitto del passaggio che la giovanissima Elle Fanning, nei panni di Ray, deve fare, ad un labirinto, una prigione da cui deve venir fuori, sotto gli occhi smarriti dei suoi compagni e famigliari. Un film al femminile in cui la presenza incerta maschile a tutti i livelli vuol forse annunciare l’avvento della fine del maschio come scrive Lucio Dal Buono in “Dall’atomo all’anima”. “Possiamo ragionevolmente prevedere che la futura famiglia sarà formata da due o tre donne,che si aiuteranno nelle cure parentali. Come le leonesse”. Uscendo dalla sala mi torna così a mente il capolavoro “The Danish Girl”.
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