giuseppetoro
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domenica 14 gennaio 2018
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bel film
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Film sul disastro di una diga...bello
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vepra81
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lunedì 8 maggio 2017
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il fuoco no
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ma come fai a fare un film dove arriva una cascata di acqua e ci sono incendi. Fai correre tua figlia e si salva. Tanta incoerenza in un film che poteva dare di piu. Troppo impossibile.
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contrammiraglio
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martedì 21 marzo 2017
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mah
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Niente di nuovo, ma noiosetto; bei paesaggi.
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dian71cinema
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giovedì 8 dicembre 2016
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una cascata..di emozioni..
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UN TITOLO IRONICO PER UN FILM CHE CERCA DI SFRUTTARE IL MEGLIO DALLE RISORSE DISPONIBILI..LA PRIMA FASE DI CIRCA 40 MINUTI EVIDENZIA LA BELLEZZA DEL PAESAGGIO NORVEGESE.. E LA TRAMA SI DILUNGA MINUZIOSAMENTE IN DETTAGLI E IN MANIERA PIUTTOSTO PROLISSA E STANCANTE SUL GIOCO DI UNA PREMONIZIONE DI CHI SVOLGE IL PROPRIO LAVORO CON DEDIZIONE E CHI LO SVOLGE IN MANIERA..CLASSICA. GIUNTI AL PUNTO X C'E' POCO DA FARE.. A PARTE FUGGIRE.. MOMENTO A CUI IL REGISTA DEDICA INVECE FORSE TROPPO POCO SPAZIO..(FORSE PER IMPOSSIBILITA' DI MEZZI STRUMENTALI..?).. DI FATTO IL FILM SI CONCENTRA PIU' SULLA SOGGETTIVITA' DEGLI INTERPRETI ..SULL'EMOZIONE MIELOSA DI BACI ED ABBRACCI PER FARE PRESA SULLO SPETTATORE.
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UN TITOLO IRONICO PER UN FILM CHE CERCA DI SFRUTTARE IL MEGLIO DALLE RISORSE DISPONIBILI..LA PRIMA FASE DI CIRCA 40 MINUTI EVIDENZIA LA BELLEZZA DEL PAESAGGIO NORVEGESE.. E LA TRAMA SI DILUNGA MINUZIOSAMENTE IN DETTAGLI E IN MANIERA PIUTTOSTO PROLISSA E STANCANTE SUL GIOCO DI UNA PREMONIZIONE DI CHI SVOLGE IL PROPRIO LAVORO CON DEDIZIONE E CHI LO SVOLGE IN MANIERA..CLASSICA. GIUNTI AL PUNTO X C'E' POCO DA FARE.. A PARTE FUGGIRE.. MOMENTO A CUI IL REGISTA DEDICA INVECE FORSE TROPPO POCO SPAZIO..(FORSE PER IMPOSSIBILITA' DI MEZZI STRUMENTALI..?).. DI FATTO IL FILM SI CONCENTRA PIU' SULLA SOGGETTIVITA' DEGLI INTERPRETI ..SULL'EMOZIONE MIELOSA DI BACI ED ABBRACCI PER FARE PRESA SULLO SPETTATORE.. ED IN PARTE RIESCE ANCHE ..INDUCENDOLO A TRALASCIARE DIFETTI TECNICI E SCELTE NELLA SCENEGGIATURA DISCUTIBILI E PIUTTOSTO.."CREATIVE".. VI SONO SEQUENZE CHE SE FOSSERO STATE SVILUPPATE AVREBBERO AUMENTATO L'EFFETTO TIPICO DI UNA TEMATICA DI QUESTO GENERE..PURTROPPO NON SI C'ENTRA L'OBIETTIVO ED IL FILM, MI PIACE USARE UNA METAFORA ..NON AFFONDA..MA "GALLEGGIA A PELO DELL'ACQUA" E RIESCE A SALVARSI IN EXTREMIS.. PECCATO
VOTO 6-
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ashtray_bliss
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venerdì 15 luglio 2016
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disaster movie norvegese modesto e onesto.
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La novità apportata da questo film non è certo la tematica trattata ben si il fatto che si tratta d'una pellicola realizzata con un budget piuttosto basso e porta la firma delle produzioni norvegesi. Un disaster movie su scala decisamente più piccola di quella alla quale ci hanno abituato i cugini americani ma che non sfigura affatto e si spoglia, per una volta, di quell'etichetta che sta tanto stretta al cinema europeo di 'independent movie'.
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La novità apportata da questo film non è certo la tematica trattata ben si il fatto che si tratta d'una pellicola realizzata con un budget piuttosto basso e porta la firma delle produzioni norvegesi. Un disaster movie su scala decisamente più piccola di quella alla quale ci hanno abituato i cugini americani ma che non sfigura affatto e si spoglia, per una volta, di quell'etichetta che sta tanto stretta al cinema europeo di 'independent movie'. The Wave è un film con un preciso traguardo: quello di riportare l'arte americana di filmmaking in Europa e puntare sulla realizzazione, riuscita, di un film catastrofico onesto e non pretenzioso e per questo godibile. Spoglio di effetti speciali ecclatanti e inversomili, le scene sorrette dalla CGI si concentrano sopratutto nella realizzazione dell'onda anomala alla quale fa riferimento il titolo. Per il resto tutti gli ingredienti tipicamenti americani sono presenti e la storia, lineare e consequenziale, segue le vicende di un geologo e della sua famiglia in procinto di trasferimento da una zona rurale, avvolta dai magnifici fiordi norvegesi, in una cittadina più grande. Purtroppo Kristian, questo il nome del protagonista, si accorgerà ben presto che una delle rocce del fiordo di Geirangen sta per cedere ed emette segnali preoccupanti. Il resto dei colleghi ovviamente lo reputano un allarmismo senza fondamento e ignorano gli avvertimenti di Kristian e i segnali emessi dai sensori che monitorano la roccia del fiordo. E mentre la sua famiglia è pronta a lasciare la loro casa ecco che accade la prima separazione, funzionale per il procedere della storia, tra i protagonisti rispettosa dei clichè del genere (per portare la tensione e drammaticità al climax); La madre col figlio maggiore si recano nell'hotel dov'è impiegata la donna, mentre il padre e la figlioletta più piccola trascorrono l'ultima notte in casa. Da li a breve la catastrofe è imminente. La roccia inizia a sgretolarsi e scatta l'allarme che avverte i cittadini di recarsi al rifugio più alto per salvarsi dall'onda anomala che si genera. La sopravvivenza alla catastrofe naturale si traferisce al centro dell'azione della pellicola, arrichita da alcuni momenti di vera suspence e colpi di scena ben studiati e riusciti. Alcuni passaggi, pur non essendo originali e innovativi, sono comunque ad alto tasso adrenalinico (vedi la scena del bunker) e il film sa bene come destreggiarsi e mantenere un ritmo narrativo stabile, nè troppo lungo nè troppo corto, per non stancare gli spettatori e sopratutto sa bene come non appesantire il film oltre il dovuto mentre segue gli sforzi della famiglia di ricongiurgersi e salvarsi.
The Wave, segna probabilmente la rinascita di un cinema europeo piccolo e famoso per sfornare piccole perle indipendenti e letterarie ma poco appettibili o adatte al grande pubblico. Con questo prodotto si dà il via ad una nuova generazione di cinematografia europea che una volta appresa l'arte e lo stile americano non esitano a cimentarsi in generi notoriamente collegati alle produzioni oltreoceaniche da blockbuster.
Buona, oltre alla regia, anche la recitazione in pieno stile nordico, dove gli eccessi emotivi sono accuratamente evitati e il tutto mantiene una rigida compostezza anche nelle scene piu' tensive e drammatiche.
In definitiva, Bolgen, è una scomessa vinta ed un prodotto appetibile e riuscito di cui il suo punto di forza si concentra proprio sulla sua identità (nord-europea) e la location nella quale si svolge l'azione: quella di una Norvegia imponente e selvaggia, cupa e glaciale rendendosi immancabilmente la vera protagonista e rubando la scena agli attori stessi. Un film che intrattiene a dovere e non sfigura nel lungo filone di produzioni catastrofiche. Consigliato. 2,5/5.
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liuk!
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lunedì 23 maggio 2016
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lasciate stare!
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Come ho già detto in altra recensione, credo che girare un film di devastazione con un basso budget sia impossibile. E The Wave conferma assolutamente la regola.
Per carità le ambientazioni sono splendide, la storia a tratti credibile, ma gli effetti speciali e la qualità degli attori sono di un livello talmente basso da rendere la visione piuttosto difficile. Penso che la Scandinavia abbia grosse potenzialità ma in altri settori, non in quello cinematografico.
Sarebbe interessante un remake hollywoodiano.
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kondor17
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giovedì 19 maggio 2016
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un film "vero"
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Forse non proprio 4 stelle piene, ma un film ampiamente oltre le attese, con una suspance crescente e alcune scene mozzafiato. Panorami stupendi che ti sembra esser lì, in Norvegia, in quei fiordi freddi e tersi anche d'estate. Bravi gli attori,fotografia splendida, migliorabile la computer animation, ma più che accettabile visto il budget.
Un geologo in forza a una piccola stazione in baia a un fiordo, in procinto di trasferirsi in città in quanto assunto da un'azienda petrolifera,durante il suo ultimo giorno ha come un presentimento e torna alla base per fare ulteriori rilevamenti su due sensori che sono improvvisamente off line. Durante quella notte succederà di tutto, incollando lo spettatore allo schermo dall'inizio alla fine.
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Forse non proprio 4 stelle piene, ma un film ampiamente oltre le attese, con una suspance crescente e alcune scene mozzafiato. Panorami stupendi che ti sembra esser lì, in Norvegia, in quei fiordi freddi e tersi anche d'estate. Bravi gli attori,fotografia splendida, migliorabile la computer animation, ma più che accettabile visto il budget.
Un geologo in forza a una piccola stazione in baia a un fiordo, in procinto di trasferirsi in città in quanto assunto da un'azienda petrolifera,durante il suo ultimo giorno ha come un presentimento e torna alla base per fare ulteriori rilevamenti su due sensori che sono improvvisamente off line. Durante quella notte succederà di tutto, incollando lo spettatore allo schermo dall'inizio alla fine.
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