The Wave |
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Un film di Roar Uthaug.
Con Kristoffer Joner, Ane Dahl Torp, Jonas Hoff Oftebro, Eili Harboe.
continua»
Titolo originale Bølgen.
Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 105 min.
- Norvegia 2015.
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Disaster movie norvegese modesto e onesto.di ashtray_blissFeedback: 29534 | altri commenti e recensioni di ashtray_bliss |
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venerdì 15 luglio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La novità apportata da questo film non è certo la tematica trattata ben si il fatto che si tratta d'una pellicola realizzata con un budget piuttosto basso e porta la firma delle produzioni norvegesi. Un disaster movie su scala decisamente più piccola di quella alla quale ci hanno abituato i cugini americani ma che non sfigura affatto e si spoglia, per una volta, di quell'etichetta che sta tanto stretta al cinema europeo di 'independent movie'. The Wave è un film con un preciso traguardo: quello di riportare l'arte americana di filmmaking in Europa e puntare sulla realizzazione, riuscita, di un film catastrofico onesto e non pretenzioso e per questo godibile. Spoglio di effetti speciali ecclatanti e inversomili, le scene sorrette dalla CGI si concentrano sopratutto nella realizzazione dell'onda anomala alla quale fa riferimento il titolo. Per il resto tutti gli ingredienti tipicamenti americani sono presenti e la storia, lineare e consequenziale, segue le vicende di un geologo e della sua famiglia in procinto di trasferimento da una zona rurale, avvolta dai magnifici fiordi norvegesi, in una cittadina più grande. Purtroppo Kristian, questo il nome del protagonista, si accorgerà ben presto che una delle rocce del fiordo di Geirangen sta per cedere ed emette segnali preoccupanti. Il resto dei colleghi ovviamente lo reputano un allarmismo senza fondamento e ignorano gli avvertimenti di Kristian e i segnali emessi dai sensori che monitorano la roccia del fiordo. E mentre la sua famiglia è pronta a lasciare la loro casa ecco che accade la prima separazione, funzionale per il procedere della storia, tra i protagonisti rispettosa dei clichè del genere (per portare la tensione e drammaticità al climax); La madre col figlio maggiore si recano nell'hotel dov'è impiegata la donna, mentre il padre e la figlioletta più piccola trascorrono l'ultima notte in casa. Da li a breve la catastrofe è imminente. La roccia inizia a sgretolarsi e scatta l'allarme che avverte i cittadini di recarsi al rifugio più alto per salvarsi dall'onda anomala che si genera. La sopravvivenza alla catastrofe naturale si traferisce al centro dell'azione della pellicola, arrichita da alcuni momenti di vera suspence e colpi di scena ben studiati e riusciti. Alcuni passaggi, pur non essendo originali e innovativi, sono comunque ad alto tasso adrenalinico (vedi la scena del bunker) e il film sa bene come destreggiarsi e mantenere un ritmo narrativo stabile, nè troppo lungo nè troppo corto, per non stancare gli spettatori e sopratutto sa bene come non appesantire il film oltre il dovuto mentre segue gli sforzi della famiglia di ricongiurgersi e salvarsi.
The Wave, segna probabilmente la rinascita di un cinema europeo piccolo e famoso per sfornare piccole perle indipendenti e letterarie ma poco appettibili o adatte al grande pubblico. Con questo prodotto si dà il via ad una nuova generazione di cinematografia europea che una volta appresa l'arte e lo stile americano non esitano a cimentarsi in generi notoriamente collegati alle produzioni oltreoceaniche da blockbuster.
Buona, oltre alla regia, anche la recitazione in pieno stile nordico, dove gli eccessi emotivi sono accuratamente evitati e il tutto mantiene una rigida compostezza anche nelle scene piu' tensive e drammatiche.
In definitiva, Bolgen, è una scomessa vinta ed un prodotto appetibile e riuscito di cui il suo punto di forza si concentra proprio sulla sua identità (nord-europea) e la location nella quale si svolge l'azione: quella di una Norvegia imponente e selvaggia, cupa e glaciale rendendosi immancabilmente la vera protagonista e rubando la scena agli attori stessi. Un film che intrattiene a dovere e non sfigura nel lungo filone di produzioni catastrofiche. Consigliato. 2,5/5.
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