dodix2013
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domenica 22 novembre 2015
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"sanza 'nfamia e sanza lodo"
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Inizio davvero molto bello.
Lo svilupparsi del pensiero inizale di De NIro (ottimo il doppiatore) sulla ricaduta della pensione nella propria vita, vale da solo metà del prezzo del biglietto del film.
Poi, purtroppo, ciò che segue non mantiene le promesse.
La scena della ricerca affannosa del pc per cancellare un'email sbagliata é davvero grottesca e ridicola.
Il tutto evolve in una commediola sentimental-romantica, con immancabile lieto fine.
A parte De Niro, attori appena "diligenti" (dicono così, vero, i critici Professionisti?).
Non mi sentirei di sconsigliarlo vigorosamente ma neppure di raccomandarne la visione.
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Inizio davvero molto bello.
Lo svilupparsi del pensiero inizale di De NIro (ottimo il doppiatore) sulla ricaduta della pensione nella propria vita, vale da solo metà del prezzo del biglietto del film.
Poi, purtroppo, ciò che segue non mantiene le promesse.
La scena della ricerca affannosa del pc per cancellare un'email sbagliata é davvero grottesca e ridicola.
Il tutto evolve in una commediola sentimental-romantica, con immancabile lieto fine.
A parte De Niro, attori appena "diligenti" (dicono così, vero, i critici Professionisti?).
Non mi sentirei di sconsigliarlo vigorosamente ma neppure di raccomandarne la visione.
Usando i parametri di mymovie direi NI (con un po' più NO che SI).
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renatoc.
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martedì 26 giugno 2018
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simpatica commedia del nostro tempo!
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Un bel film "pulito" adatto ai problemi del nostro tempo! All'anziano pensionato vedovo che si annoia ma rimasto con la mentalità del suo tempo (Robert De Niro), fa da contraltare la donna manager factotum (Anne Hathaway), che addirittura trasforma il marito in un padre casalingo per poter far fronte ai suoi impegni di lavoro. Questi che va alle riunioni scolastiche della figlia al posto della moglie e quindi si intrattiene con le madri degli altri alunni, alla fine stanco e trascurato, tradisce la moglie con una di queste! Fra la donna boss di industria e l'anziano stagista si instaura un grande e confidenziale rapporto di amicizia che rimane così "pulito" che quando questi accompagna la protagonista a San Francisco e si vengono a trovare ne
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Un bel film "pulito" adatto ai problemi del nostro tempo! All'anziano pensionato vedovo che si annoia ma rimasto con la mentalità del suo tempo (Robert De Niro), fa da contraltare la donna manager factotum (Anne Hathaway), che addirittura trasforma il marito in un padre casalingo per poter far fronte ai suoi impegni di lavoro. Questi che va alle riunioni scolastiche della figlia al posto della moglie e quindi si intrattiene con le madri degli altri alunni, alla fine stanco e trascurato, tradisce la moglie con una di queste! Fra la donna boss di industria e l'anziano stagista si instaura un grande e confidenziale rapporto di amicizia che rimane così "pulito" che quando questi accompagna la protagonista a San Francisco e si vengono a trovare nella stessa stanza d'albergo, entrambi in vestaglia su un letto matrimoniale non succede nulla di sessuale nonostante il protagonista abbia un po' una "cotta" per la sua capa! E la potenza sessuale non gli sarebbe mancata, visto che intreccia poi una relazione con la sexy massaggiatrice dell'azienda! Alla fine tutto è bene ciò che finisce bene: il marito della protagonista si pente del tradimento e torna dalla moglie, questa rinuncia ad assumere un AD per gestire l'azienda ma la tiene in sue mani, e lo stagista continua la sua funzione di angelo custode mantaenendo comunque la relazione con la massaggiatrice! Happy-end!
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catcarlo
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mercoledì 4 novembre 2015
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lo stagista inaspettato
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Una classica commedia hollywoodiana dove la cattiveria è bandita perchè tutti quanti sono pieni di buona volontà e pervasi da delicati sentimenti, così che le difficoltà si superano e gli spigoli (più apparenti che reali) si smussano conducendo lo spettatore per mano verso l’inevitabile lieto fine. Un corretto alternarsi di tocchi più leggeri e momenti commoventi – o, più semplicemente, commossi – con una sola deviazione nel comico puro: la scrittura di Nancy Meyers resta quasi sempre in equilibrio mentre la sua regia attenta ai dettagli fa sì che scorrano due ore di rilassante sogno a occhi aperti in una fascinosa New York autunnale ben fotografata da Stephen Goldblatt.
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Una classica commedia hollywoodiana dove la cattiveria è bandita perchè tutti quanti sono pieni di buona volontà e pervasi da delicati sentimenti, così che le difficoltà si superano e gli spigoli (più apparenti che reali) si smussano conducendo lo spettatore per mano verso l’inevitabile lieto fine. Un corretto alternarsi di tocchi più leggeri e momenti commoventi – o, più semplicemente, commossi – con una sola deviazione nel comico puro: la scrittura di Nancy Meyers resta quasi sempre in equilibrio mentre la sua regia attenta ai dettagli fa sì che scorrano due ore di rilassante sogno a occhi aperti in una fascinosa New York autunnale ben fotografata da Stephen Goldblatt. Tutti ingredienti abbastanza ben dosati da consentire di ignorare il peana all’etica statunitense del lavoro, ma che fanno pensare a un film già visto mille volte da tenere presente, magari, per una futura visione televisiva. Senonchè c’è un ‘ma’ e questo ‘ma’ è, com’è ovvio, la presenza di Robert De Niro: non il solito De Niro svogliato e puramente alimentare di quelle moltissime fra le ultime prove che ne avevano fatto supporre una trista decadenza, bensì un attore che dà l’impressione di essere convinto della parte e riesce così a recuperare quasi tutto lo smalto che pareva ormai smarrito (sarà forse perché all’inizio parla a se stesso riflesso in uno specchio?). Bob veste i panni di Ben, un benestante pensionato settantenne che, vedovo, si ritrova con una vita da riempire: risponde così a un annuncio di un’azienda che vende moda on-line e che, aderendo a un programma di recupero, è alla ricerca di stagisti anziani. Educato e sempre tirato a lucido, l’uomo entra ben presto nelle simpatie di colleghi che potrebbero essere suoi nipoti e, pian piano, incrina la non certo invincibile corazza che avvolge la fondatrice e boss dell’impresa Jules Ostin: sostituendosi ai genitori inesistenti, Ben l’aiuta a sbrogliare l’ingorgo tra impegni familiari e professione. Per rendere il carattere discreto, ma allo stesso tempo deciso del suo personaggio De Niro sceglie saggiamente di rimanere sotto le righe usando con parsimonia la mimica senza far ricorso a troppe mossette: così operando, contribuisce assai a dare il tono a tutta la vicenda, grazie anche alla giusta sintonia che si stabilisce da subito con Anne Hathaway, la cui bellezza dolce e luminosa non riesce a far credere neppure per un attimo che Jules sia davvero una tirannica padrona. Purtroppo, la stessa chimica non scatta tra lei e Anders Holm, che ne interpreta il marito Matt, il quale risulta la figura di gran lunga meno a fuoco di tutto il film. Ben diverso è il discorso per le figure di secondo piano, i cui caratteri sono ben delineati, ad esempio, da Rene Russo nel ruolo di un’avvenente psicologa e dal trio, costituito da Adam DeVine, Zack Pearlman e Jason Orley, che finisce per spalleggiare Ben in una divertentissima quanto del tutto ingiustificata effrazione. Il finale che porta a chiudere il cerchio su toni smorzati potrà piacere o meno, ma, riflettendoci, è sulla medesima lunghezza d’onda del resto di un lavoro non eccelso che, però, raggiunge in pieno il suo scopo di far stare bene chi vi si abbandona.
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papageno
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giovedì 31 gennaio 2019
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carino ma incongruente
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Film che si lascia vedere con piacere. Bravissima la Hathaway, un po' troppo paterno ed ammiccante lui. Quello che non torna, in questo film, è che lui fa parte di una generazione precedente a quella cui pretende di appartenere! Un settantenne dei giorni nostri, è passato attraverso il 68, la contestazione, la guerra del Vietnam, ha cominciato a lavorare negli anni 70 ed è andato in pensione a fine primo decennio del 2000! Ha lavorato col computer almeno 20 anni! Ben, da come si racconta, sembra che abbia lavorato negli anni 50 e che sia andato in pensione negli anni 80. Troppo anacronistico! Altro appunto: il siparietto con la (stupenda) Rene Russo è del tutto pleonastico ed improbabile, nonostante se ne percepisca la funzione.
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Film che si lascia vedere con piacere. Bravissima la Hathaway, un po' troppo paterno ed ammiccante lui. Quello che non torna, in questo film, è che lui fa parte di una generazione precedente a quella cui pretende di appartenere! Un settantenne dei giorni nostri, è passato attraverso il 68, la contestazione, la guerra del Vietnam, ha cominciato a lavorare negli anni 70 ed è andato in pensione a fine primo decennio del 2000! Ha lavorato col computer almeno 20 anni! Ben, da come si racconta, sembra che abbia lavorato negli anni 50 e che sia andato in pensione negli anni 80. Troppo anacronistico! Altro appunto: il siparietto con la (stupenda) Rene Russo è del tutto pleonastico ed improbabile, nonostante se ne percepisca la funzione...
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lorenzodv
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domenica 5 aprile 2020
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un film sulla voglia di creare
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Jules ha fondato e dirige la "About the Fit", un'azienda di e-commerce di abbigliamento nata meno di un anno fa e che ora ha superato i duecento dipendenti. Il suo lavoro si svolge a ritmi piuttosto nevrotici, gira gli uffici in bicicletta, risolve eprsonalmente i problemi con i clienti, prende appuntamenti di fila distanziati di cinque minuti e tarda sempre un'ora. E dimentica, come ha dimenticato di aver dato il suo benestare ad una campagna di assunzione di stagisti anziani, non nel senso che hanno già esperienza ma che sono in pensione.
Lo aveva dimenticato e adesso non ne vorrebbe uno ma Ben insiste di lavorare con lei e diventerà il suo stagista barra migliore amico.
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Jules ha fondato e dirige la "About the Fit", un'azienda di e-commerce di abbigliamento nata meno di un anno fa e che ora ha superato i duecento dipendenti. Il suo lavoro si svolge a ritmi piuttosto nevrotici, gira gli uffici in bicicletta, risolve eprsonalmente i problemi con i clienti, prende appuntamenti di fila distanziati di cinque minuti e tarda sempre un'ora. E dimentica, come ha dimenticato di aver dato il suo benestare ad una campagna di assunzione di stagisti anziani, non nel senso che hanno già esperienza ma che sono in pensione.
Lo aveva dimenticato e adesso non ne vorrebbe uno ma Ben insiste di lavorare con lei e diventerà il suo stagista barra migliore amico.
Anne Hathaway si conferma bellissima e bravissima, Robert De Niro si dimostra come il vino rosso tannico ed a settant'anni è perfetto da gustare; entrambi interpreti perfetti di personaggi dal carattere intenso e sensibile.
E' un film sui rapporti di lavoro, sulla dedizione a ciò che si fa e sulla vita, sui molti aspetti della vita, senza esclusione dei funerali.
Un quattro e mezzo (decimi) al doppiaggio della Hathaway, non perché sia fatto male (altrimenti avrei scritto un voto basso) ma perché la voce della doppiatrice è troppo roca, non somiglia a quella dell'attrice che invece la caratterizza e contribuisce a disegnarne la personalità.
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samanta
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mercoledì 13 marzo 2024
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due generazioni a confronto
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Lo stagista inaspettato è uscito nel 2015, e che recentemente ha avuto passaggi in tv, il film ritengo che meriti una buona atttenzione, malgrado il titolo maldestro, la regia è di Nancy Meyers in questo caso anche produttore e sceneggiatrice, che aveva già diretti film di successo (Genitori in trappola, What Women Want) sensibile alle tematiche femminili affrontate però senza fanatismi alla Me Too, si ispira nelle sue regie alle commedie brillanti anni '40 e '50, impregnandole di un romanticismo critico, recentemente ha diretto Il Padre dello Sposo - 3. Lo stagista inaspettato ha avuto un notevole successo commerciale (budget 35 milioni di $, box office circa 200 milioni), l'esito positivo certamente si fonda non solo sull'abile direzione ma anche sulle performance recitative di Robert De Niro e di Anne Hathaway.
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Lo stagista inaspettato è uscito nel 2015, e che recentemente ha avuto passaggi in tv, il film ritengo che meriti una buona atttenzione, malgrado il titolo maldestro, la regia è di Nancy Meyers in questo caso anche produttore e sceneggiatrice, che aveva già diretti film di successo (Genitori in trappola, What Women Want) sensibile alle tematiche femminili affrontate però senza fanatismi alla Me Too, si ispira nelle sue regie alle commedie brillanti anni '40 e '50, impregnandole di un romanticismo critico, recentemente ha diretto Il Padre dello Sposo - 3. Lo stagista inaspettato ha avuto un notevole successo commerciale (budget 35 milioni di $, box office circa 200 milioni), l'esito positivo certamente si fonda non solo sull'abile direzione ma anche sulle performance recitative di Robert De Niro e di Anne Hathaway. De Niro è una della grandi star di Hollywood, a mio avviso a livello del grande Spencer Tracy, negli ultimi 20 anni ha interpretato molti film spesso, purtroppo, prestandosi a prestazioni professionali in cui si limita a "gigioneggiare", ma non è il caso di questo film; Anne Hathaway dopo un inizio incerto ha dimostrato una professionalità di eccellente livello (Il diavolo veste Prada, Oscar migliore attrice n.p. ne I Misérables).
Ben Whittaker (Robert De Niro) ha 70 anni rimasto vedovo da 8 (dopo 42 anni di matrimonio), ha una situazione economica soddisfacente, si sente solo anche perché la ditta in cui era un manager ha chiuso da anni (stampava gli elenchi telefonici), decide di entrare nel progetto di stagisti senior di una società star up con sede a Brooklyn (proprio nell'edificio della sua ex società) che vende abiti di moda on line. All'interno della società il lavoro è condotto a un ritmo convulso, diretto dal Presidente Jules Ostin (Anne Hathaway) che ha creato all'interno di un gruppo che ha sede a San Francisco, la società va benissimo ma Jules che le ha dato l'impronta è diventata, a causa del metodo di lavoro, nevrotica, la sua situazione è aggravata dal fatto che il marito per permetterle che svolgesse il suo lavoro, fa il "casalingo" accudendo alla casa e badando alla figlia di 4 anni e la tradisce, Ben all'inizio messo in un cantuccio senza occupazioni, di venta poi un aiuto grazie alla sua esperienza per tutti, poi diopo un difficile inizio con Jules diventa anche indispensabile a lei anche nella vita privata di lei. Ben riuscirà anche ad avere una fidanzata, la bella massaggiatrice dell'azienda Fiona (Renè Russo: Ransom, Nel centro del mirino, Arma letale 3).
Il film è una commedia romantica con risvolti brillanti e comici e con qualche lacrimuccia; De Niro è in forma alcune scene sono esemplari come quando Ben seduto tra 2 colleghi viene massaggiato alle spalle e alle gambe dalla sensuale Fiona, con pochi accenni del viso, spalancando e strizzando gli occhi, mostra il suo "disagio" tra i 2 costernati colleghi con esileranti effetti comici. Costruito con abilità il rapporto generazionale, Ben pur accettando le novità affronta con calma i problemi del team lavorativo costretto ai frenetici ritmi lavorativi voluti dal "capo", una bravissima Anne Hathaway che alla fine riuscirà a mettere in quadro la sua vita salvando la professionalità e la società che ha creato contemporaneamente al suo matrimonio. Un finale sentimentale e un pò zuccheroso? Forse, ma il film è divertente e produce 2 ore di serenità.
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pierri93
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venerdì 16 ottobre 2015
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de niro in splendida forma per una piacevole comm
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Robert De Niro in splendida forma per una piacevole commedia che sa intrattenere il pubblico dall'inizio alla fine .
Nel film si affrontano temi importanti,caratteristici della nostra era, quali il lavoro e l'amore .
Gli attori principali sono molto bravi:De Niro mi ha sorpreso (non l'ho mai visto alle prese con una commedia) e Anne Hathaway è stata una conferma .
L'unica pecca del film è la durata :potevano benissimo tagliare qualche scena noiosa ma del resto è stato abbastanza piacevole .
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themaster
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lunedì 22 agosto 2016
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""""""film"""""" penoso.
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Nancy Meyers è una figura insopportabile nel cinema americano,una finta autrice capace solamente di inserire nelle sue opere miele rancido e dialoghi talmente finti e inutili da risultare quasi affascinanti e questa pellicola è la riprova che questa donna non farà mai e poi mai qualcosa di interessante.
Partendo dalla sceneggiatura si può dire che è scialba,stupida e banale e non è pregiudizio dovuto ad una mancanza di sensibilità da parte del genere maschile perchè un film come Il Lato Positivo non è così male ed è molto romantico,oppure possiamo citare Interstellar che è un film molto romantico ma non è pesante nemmeno un secondo.
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Nancy Meyers è una figura insopportabile nel cinema americano,una finta autrice capace solamente di inserire nelle sue opere miele rancido e dialoghi talmente finti e inutili da risultare quasi affascinanti e questa pellicola è la riprova che questa donna non farà mai e poi mai qualcosa di interessante.
Partendo dalla sceneggiatura si può dire che è scialba,stupida e banale e non è pregiudizio dovuto ad una mancanza di sensibilità da parte del genere maschile perchè un film come Il Lato Positivo non è così male ed è molto romantico,oppure possiamo citare Interstellar che è un film molto romantico ma non è pesante nemmeno un secondo.
Se Lo Stagista Inaspettato fosse brutto solamente per lo script starei gridando al capolavoro.
Se potessimo fare un paragone tangibile tra un'elemento della vita reale e la regia della Meyer quest'ultima si potrebbe definire come una mietitrebbia,appiattisce e distrugge,diciamo che il senso è questo,la fotografia è orrenda e il montaggio è talmente piatto e privo di idee che farebbe impallidire Michael Bay,per concludere l'accompagnamento sonoro è talmente modaiolo e stanco da suscitare imbarazzo e disinteresse,in sintesi il lato tecnico de Lo Stagista Inaspettato è patinato,privo di profondità e bidimensionale,gli attori sono inetti,da un Robert DeNiro in coma ad una Anne Hataway più incapace che mai per finire con una Rene Russo che dopo l'ottima prova in Nightcrawler - Lo Sciacallo recita come in trans.
In sintesi Lo Stagista Inaspettato è una pellicola vecchia nella sua concezione,una commediaccia per famiglie mentalmente inabili che può piacere a due tipi di persone :ai coglioni e alle casalinghe,una pellicola anti romantica e distruttiva per il cervello dello spettatore che annoia chi ha almeno un quarto di cervello funzionante e che piacerà alle categorie già citate ma la cosa peggiore è che il cinema non esiste qui dentro,non c'è regia,non c'è sceneggiatura e non c'è cervello,solo tanta,tanta monnezza. Voto 3/10
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maynardi araldi
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domenica 25 ottobre 2015
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menù: consiglio le pere cotte di de niro
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Dacché mondo è mondo, sono le chiacchiere a tenerci in vita. Se un problema consistesse nella disoccupazione (o nell’essere esodati) niente paura (come dichiarato in alcuni talk show televisivi):è sufficiente “tener duro”. E con un pizzico d’intraprendenza imprenditoriale e di sano ottimismo –hoplà- si risolve! Se invece, la difficoltà riguardasse il piccolo pensionato, beh! ringrazi il cielo di spillare qualche soldino, invece di cercare le pere cotte nel secchio dell’immondizia. E se a lamentare il vuoto di una esistenza vuota, fosse un RICCO pensionato…? E’ sufficiente nascere nelle scarpe di De Niro nel film “lo stagista inaspettato“ e il problema è risolto! Il film scivola tranquillo sui binari ben oliati della tradizione Happy End.
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Dacché mondo è mondo, sono le chiacchiere a tenerci in vita. Se un problema consistesse nella disoccupazione (o nell’essere esodati) niente paura (come dichiarato in alcuni talk show televisivi):è sufficiente “tener duro”. E con un pizzico d’intraprendenza imprenditoriale e di sano ottimismo –hoplà- si risolve! Se invece, la difficoltà riguardasse il piccolo pensionato, beh! ringrazi il cielo di spillare qualche soldino, invece di cercare le pere cotte nel secchio dell’immondizia. E se a lamentare il vuoto di una esistenza vuota, fosse un RICCO pensionato…? E’ sufficiente nascere nelle scarpe di De Niro nel film “lo stagista inaspettato“ e il problema è risolto! Il film scivola tranquillo sui binari ben oliati della tradizione Happy End. Presentando allo spettatore le solite dinamiche. Si sa già in partenza come funziona e come finisce. Inizia da un pregiudizio (in questo caso quello su un signore attempato e fuori contesto) che alla fine ti risolverà la situazione, per quanto ingarbugliata dagli sceneggiatori. Perché lui è anziano ma saggio. Dimesso ma audace. E’ la storia riciclata del principe azzurro, diventato grigio col passar del tempo. Screditare la realtà, è la missione, dimostrando che la stessa ci riserva sempre delle “sorprendenti sorprese che non ci sorprendono.” Di questo passo si potrebbe girare un film su un uomo sprovvisto di polmoni che attraversa l’Oceano Atlantico in un atletico ‘stile rana’. De Niro batte bene le ciglia. La signorina “Il diavola veste Prada” interpreta sempre lo stesso ruolo. Salvo l’accorgimento del cambio di costume: promossa da stagista a manager. Il target del pubblico probabilmente è la casalinga di mezza età. Se così prevedibile, questo film, perché consigliarlo??? Perché la prevedibilità è tranquillizzante! Scansa gli imprevisti. Fa bene alla salute. Ti rilassa la pelle. Di imprevisti -nella realtà tridimensionale- ne abbiamo a sufficienza. Qui, invece, siamo cullati, come dei gatti in poltrona, con una regia che ci fa i grattini sulla testa. Ci mangiamo i popcorn. Stiamo tutti insieme. Ogni tanto ci facciamo una bella risata. Perché dopo, fuori, ci aspetta la realtà quella vera. E nella realtà, ben pochi hanno il principe grigio, col cavallo bigio, che ci risolve il guaio.
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