stellab
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giovedì 26 marzo 2015
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imbarazzante
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Un'occasione persa. Un film ripiegato suse stesso che scorre lento e noioso per 3/4 della sua durata. Bravi gli attori. Fastidioso Scianna.
[+] polpettone noioso
(di klarence)
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anima65
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mercoledì 25 marzo 2015
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..nostalgicamente bello ..
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..nostalgicamente bello, un film gradevole,amorevole ... un cast di attori bravi e simpatici.. un po' d'amarcord per il tempo del cinema di altri tempi ... e poi l'Amore sempre l'Amore, in tutte le sue visioni, nel bene e nel male ... brava la Comencini ...
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robert eroica
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mercoledì 25 marzo 2015
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donne sull'orlo di una crisi di nervi
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C’è più di un tocco alla Almodovar nell’ultima, riuscita, commedia di Cristina Comencini, “Latin lover”. Le donne in crisi, di varia età e con stili di vita diversissimi, hanno tutte a che fare con il bell’imbusto del titolo, il grande attore del cinema italiano Saverio Crispo (Francesco Scianna, già con Tornatore per “Baaria”), morto ormai da una decina d’anni e di cui si apprestano a celebrare i successi di una carriera (una via di mezzo tra Gassman, Mastroianni e De Sica). Sono infatti due le mogli (una italiana, l’altra spagnola) e ben 5 le figlie (tre avute da relazioni extraconiugali) che si incontrano nel paese natale di Saverio, San Vito dei Normanni, sotto l’egida del noto critico e biografo Picchi.
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C’è più di un tocco alla Almodovar nell’ultima, riuscita, commedia di Cristina Comencini, “Latin lover”. Le donne in crisi, di varia età e con stili di vita diversissimi, hanno tutte a che fare con il bell’imbusto del titolo, il grande attore del cinema italiano Saverio Crispo (Francesco Scianna, già con Tornatore per “Baaria”), morto ormai da una decina d’anni e di cui si apprestano a celebrare i successi di una carriera (una via di mezzo tra Gassman, Mastroianni e De Sica). Sono infatti due le mogli (una italiana, l’altra spagnola) e ben 5 le figlie (tre avute da relazioni extraconiugali) che si incontrano nel paese natale di Saverio, San Vito dei Normanni, sotto l’egida del noto critico e biografo Picchi. Emergono, come si potrà immaginare, rancori mai sopiti, rivalità, piccoli e grandi egoismi, e anche sul defunto, probabilmente, un segreto ben custodito potrà finalmente essere rivelato. Alla fine, come in un valzer gioioso, la morale è assolutoria e coerente con un ideale di vita leggero ma non frivolo, giocoso ma non superficiale. La Comencini sa di giocare forte e va sul sicuro nel rispetto dei ruoli, usando attori della sua Factory (la Finocchiaro, simile a se stessa, ma funzionale alla trama, era anche nel cast de “La bestia nel cuore”) e new entry (Marcorè, Pena, Bruni Tedeschi, che disegna forse il personaggio meno riuscito) e lasciando la scena a veri e propri mostri sacri; non c’è che dire, quando hanno la parola la Lisi (purtroppo al suo ultimo lavoro) e Marisa Paredes (meravigliosa) alle altre vengono lasciate solo le briciole… La macchina da presa quindi non ha bisogno di inventarsi una regia complessa, e spesso resta ammirata a seguire il gioco d’attrici. Ma non è teatro e l’atmosfera non è mai asfittica. Non tutto è a fuoco e certe sequenze, come quella della parata con la banda nelle vie del paese, suona sghemba e grottesca, come ne “La terra” di Sergio Rubini, ma il risultato c’è, ed è tangibile. Di prodotti italiani, preferiamo trovare cento film come questi nel cinema sotto casa, piuttosto che roba come “Il nome del figlio” fastidioso birignao radical chic che non diverte nessuno. La Comencini, almeno, fa ancora un cinema popolare che guarda alla testa e al cuore.
Robert Eroica
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maopar
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martedì 24 marzo 2015
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elogio alla commedia italiana,ma forse molto dipiù
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Tutto fa pensare che è un film autobiografico,ma più che a una storia privata ,fa riferimento a un ambiente, a un vissuto profondamente assaporato ,forse patito…
La Comencini racconta con molta partecipazione ,dimostrando di conoscere intimamente ,le relazioni che intercorrono tra un DIVO e il suo contesto
familiare ,il più Delle volte complesso ,articolato in una baraonda di affetti non fioriti .
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Tutto fa pensare che è un film autobiografico,ma più che a una storia privata ,fa riferimento a un ambiente, a un vissuto profondamente assaporato ,forse patito…
La Comencini racconta con molta partecipazione ,dimostrando di conoscere intimamente ,le relazioni che intercorrono tra un DIVO e il suo contesto
familiare ,il più Delle volte complesso ,articolato in una baraonda di affetti non fioriti .Si aprono le persiane della amata casa di Saverio Crispo Divo del cinema ,per
ospitare tutti i suoi familiari in occasione del decennale della sua morte. Sotto una pioggia di petali del maestoso albero fiorito tutti si abbracciano nel ricordo del
tempo che fu ,avaro di relazioni appagate ,perché la vita frenetica del divo scorre più velocemente .Flirt, amori occasionali ,incontri amorosi sui set , distraggono il bel Divo
che “non si accorge di quanta bellezza lo circonda”, le sue donne la prima italiana , la spagnola ,la francese …le figlie i nipoti ,l’altra figlia americana, la figlia della serva…..
Una costellazione di donne ,di storie che necessitano un chiarimento narrativo che occupa tutto il primo tempo appesantendolo…..Ma il film si riprende alla grande,
e si percepisce chiaro e forte il messaggio della Comencini : esaltare l’intesa sincera e affettuosa di donne diverse , che hanno amato lo stesso (grande) uomo… una volta scopertone
l’ assoluta ordinarietà .Bellissima la sequenza dei frammenti dei film interpretati ,nei quali volutamente ci si rifà a , Gasman ,Sordi,Vittorio De Sica,e Tognazzi ecc..
e forse alle loro storie familiari…! perché la vita privata dei Divi è pubblica..!
E dopo un susseguirsi di situazioni che sembrerebbero insormontabili, questo gruppo di donne dimostra addirittura ,superandole di migliorare anche nei comportamenti
e sotto una pioggia di petali si chiudono le persiane di casa ,ma dopo tutto quanto è anche merito di Saverio?
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alex2044
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lunedì 23 marzo 2015
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che bella storia il cinema italiano
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Un film gradevole , simpatico , sincero . Gli attori sono bravi e credibili . Una citazione in particolare per Marisa Paredes e Valeria Bruni Tedeschi . Si sorride ,qualche volta si ride ma con educazione e senza volgarità . Cristina Comencini ha diretto il film con mano ferma e senza sbavature o lungaggini . Ma la sequenza migliore arriva nel finale ed è la commemorazione del grande attore scomparso . Un vero pezzo di bravura che ad un appassionato di cinema , con tutti i rimandi presenti , fa venire un groppo alla gola . Ma che bei ricordi , che film indimenticabili . In quelle sequenze inoltre emerge la notevole bravura di Francesco Scianna , perfetto nella sua parte , una rivelazione sorprendente per me ma forse una conferma per altri di un ottimo attore .
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Un film gradevole , simpatico , sincero . Gli attori sono bravi e credibili . Una citazione in particolare per Marisa Paredes e Valeria Bruni Tedeschi . Si sorride ,qualche volta si ride ma con educazione e senza volgarità . Cristina Comencini ha diretto il film con mano ferma e senza sbavature o lungaggini . Ma la sequenza migliore arriva nel finale ed è la commemorazione del grande attore scomparso . Un vero pezzo di bravura che ad un appassionato di cinema , con tutti i rimandi presenti , fa venire un groppo alla gola . Ma che bei ricordi , che film indimenticabili . In quelle sequenze inoltre emerge la notevole bravura di Francesco Scianna , perfetto nella sua parte , una rivelazione sorprendente per me ma forse una conferma per altri di un ottimo attore . Si esce contenti che poi è il motivo principale per cui si va al cinema .
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vava76
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lunedì 23 marzo 2015
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che minestrone!
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Un minestrone dalla psicologia spicciola Nella storia manca solo l'arrivo dei marziani! Guardatelo in tv se proprio non avete nient'altro da fare
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francesca50
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lunedì 23 marzo 2015
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una commedia gradevole
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Un film garbato che mette in luce la figura di un attore in cui potrebbero rispecchiarsi i nostri migliori, se non fosse per quella strizzata d'occhio al mondo gay e al tradimento in casa di una sorella, che ne fa un prodotto attuale, in quanto mette in luce una morale completamente mutata rispetto all'epoca in cui è ambientato il film.
Comunque ripeto il film, senza essere eccezionale, è vedibile e fa fare qualche risatina anche per la bravura di vari attori tra cui la defunta Virna Lisi.
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amgiad
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lunedì 23 marzo 2015
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il ritorno della buona commedia all' italiana
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Per primo un piccolo appunto a My Movies. Nella locandina, nella parte superiore, il film è indicato come "drammatico". Se questo lo è mi chiedo come saranno quelli che veramente lo sono?
Invece siamo davanti a una garbata commedia nel solco della migliore tradizione italiana. Più che al padre la Comencini pare sia maggiormente debitrice a Monicelli e alla struttura dei suoi indimenticabili film. Anche la sceneggiatura è molto valida, con dialoghi veri, personaggi ben disegnati e un ritmo molto buono.
Un film valido che riconcilia con un caratteristico linguaggio italiano che, troppo spesso, impropabili eredi riducono invece a mera elencazione di barzellette, o a rappresentazione di situazioni cervellotiche e incomprensibili ai più.
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Per primo un piccolo appunto a My Movies. Nella locandina, nella parte superiore, il film è indicato come "drammatico". Se questo lo è mi chiedo come saranno quelli che veramente lo sono?
Invece siamo davanti a una garbata commedia nel solco della migliore tradizione italiana. Più che al padre la Comencini pare sia maggiormente debitrice a Monicelli e alla struttura dei suoi indimenticabili film. Anche la sceneggiatura è molto valida, con dialoghi veri, personaggi ben disegnati e un ritmo molto buono.
Un film valido che riconcilia con un caratteristico linguaggio italiano che, troppo spesso, impropabili eredi riducono invece a mera elencazione di barzellette, o a rappresentazione di situazioni cervellotiche e incomprensibili ai più.
Bravi tutti gli interpreti ma un bacio a Virna Lisi.
Finisco sparandola non troppo grossa. Lo terrei presente nella scelta per il film che rappresenterà l' Italia per il prossimo Oscar. Il fascino del Latin Lover è uno stereotipo che potrebbe ancora piacere agli anziani giurati americani. Badate che vuole essere solo una considerazione oggettiva, confortata dall' analisi degli ultimi successi.
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maurizio meres
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lunedì 23 marzo 2015
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un italiano
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Gradevole commedia che vuole dare una visione grottesca di quello che nel dopo guerra i divi Italiani seminavano nel mondo ,in quel periodo erano i più ricercati per la loro bravura ma soprattutto per il loro modo di fare ,semplice e senza pregiudizi.La sceneggiatura che intreccia i vari personaggi scorre via in un monologo al femminile dove tra mogli e figlie il confronto con colpi di scena mettono a nudo le realtà individuali con tutti i loro problemi esistenziali,senza tralasciare simpatici siparietti tra sorellastre con battute e situazione anche un po' demenziali.
Cast nutritissimo con la brava Virna Lisi che nel suo ultimo film detta i tempi nei dialoghi dando spazio a tutte le altre di esprimersi come loro consuetudine.
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Gradevole commedia che vuole dare una visione grottesca di quello che nel dopo guerra i divi Italiani seminavano nel mondo ,in quel periodo erano i più ricercati per la loro bravura ma soprattutto per il loro modo di fare ,semplice e senza pregiudizi.La sceneggiatura che intreccia i vari personaggi scorre via in un monologo al femminile dove tra mogli e figlie il confronto con colpi di scena mettono a nudo le realtà individuali con tutti i loro problemi esistenziali,senza tralasciare simpatici siparietti tra sorellastre con battute e situazione anche un po' demenziali.
Cast nutritissimo con la brava Virna Lisi che nel suo ultimo film detta i tempi nei dialoghi dando spazio a tutte le altre di esprimersi come loro consuetudine.
Il bel Saverio personalmente poteva ricordare Mastroianni,Gasman,De Sica padre è così via ,ma poteva anche impersonare il semplice Italiano nel suo piccolo mondo individuale.
La Comencini potenzialmente può dare molto di più attraverso una maggiore personalità e originalità per adesso a dir la verità un po' scarsa soprattutto nei contenuti troppo ripetitivi ma comunque rimane una delle più brave registe Italiane .
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ferry49
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domenica 22 marzo 2015
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supervalutato
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Solito spottone (per non dire polpettone) ambientato in Puglia (e quindi sovvenzionato dalla Apulia Film Commission con soldi pubblici) mirato più a pubblicizzare i piatti tipici (riso, patate e cozze, orecchiette e rape, zuppe di pesce e peccato aver tralasciato le melanzane ripiene) che a lasciare un segno cinematografico.
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