Proviamo a ricercare la risposta guardando questo film di Veronesi (pronto sempre a mirare al cuore degli italiani) i cui protagonisti sono Francesco e Claudia due vecchi e cari amici interpretati rispettivamente da Fabio De Luigi e Letizia Casta.
Già il nome è tutto un programma per lui: Francesco. Come il Santo di Assisi, Francesco è praticamente un santo; pronto a sentire la voce di chi gli sta vicino, mansueto, finto autoritario ma che alla fine poi cede…insomma, le caratteristiche già note dei personaggi di De Luigi.
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Proviamo a ricercare la risposta guardando questo film di Veronesi (pronto sempre a mirare al cuore degli italiani) i cui protagonisti sono Francesco e Claudia due vecchi e cari amici interpretati rispettivamente da Fabio De Luigi e Letizia Casta.
Già il nome è tutto un programma per lui: Francesco. Come il Santo di Assisi, Francesco è praticamente un santo; pronto a sentire la voce di chi gli sta vicino, mansueto, finto autoritario ma che alla fine poi cede…insomma, le caratteristiche già note dei personaggi di De Luigi.
Lei, Claudia, invece sembra quasi abusarne dell’amicizia per fare ciò che vuole senza responsabilità e con la massima spensieratezza; non si accorge nemmeno di quanto lui sia innamorato di lei.
E’ la prova evidente di quanto l’amicizia sia più forte dell’amore…se c’è amore nell’amicizia. Potrebbe avere un suono distorto questa considerazione ma è così: la coppia si finge di volersi “solamente” bene ma in realtà si ama. Francesco pensa di innamorarsi e stare bene con una sua collega avvocato Lia (una sempreverde e sensuale Valentina Lodovini) mentre Claudia cerca storie che si rivelano sin da subito deboli e sottili come il rapido flirt avuto col collega Giovanni (Adriano Giallini).
In realtà il bacio tra i due amici sancisce che forse il loro rapporto va ben oltre alla semplice amicizia. Ma quindi si può avere una donna per amica? Scopritelo vedendo questa piacevole pellicola.
Il film apparentemente banale mi ha emozionato e non lo ritengo inutile: il tema è poco affrontato dalla cinematografia italiana.
Discreto il ruolo di attore di De Luigi che cresce sempre di più e si stacca (finalmente) da quell’interpretazione mediocre dei primi film e da quella stupida e demenziale da “scemo del villaggio” di Mai dire Gol. Anzi, ho trovato particolarmente carina e divertente la sua ironia quando deve superare il metal detector dell’aeroporto…”Avete mai visto un aereo dirottato da un ginocchio?! Avete mai visto uno che arriva e minaccia 'Mani in alto: sono armato, ho dell'acciaio nel ginocchio!', ma che ragionamento è?!”.
Ho apprezzato il fatto che la scena finale richiami quella iniziale (la ripresa con lo smartphone) come se facesse da cornice e desse un filo conduttore a tutta la trama.
Per concludere do anche un giudizio positivo a tutto il cast che Veronesi ha scelto tra cui alcuni per i personaggi secondari come Cecilia, la donna condannata per aver evirato il marito, interpretata discretamente da Geppy Cucciari, e l’amica surfista (attrice e comica Virginia Raffaele) che parla ad una velocità di 100000000 parole al secondo senza far capire nulla al povero Francesco.
Cosa mi è piaciuto:
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Il significato del film (morale concreta e delicata)
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divertente la scena dell’aeroporto (finale film)
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il cast
Cosa non mi è piaciuto:
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mi aspettavo un finale diverso con un ritorno della coppia dopo i 7 anni
Consigliata la visione a tutti
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