steffa
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martedì 23 gennaio 2024
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pastrocchio
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un grande pastrocchio, si salva soltanto la canzone delle sigle finali
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susyf
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martedì 2 agosto 2016
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nymphomaniac volume 2: il racconto continua
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Joe continua il suo racconto, il suo dramma nel non provare più alcun appagamento dal sesso e la ricerca di nuove esperienze che le consentano di raggiungere nuovamente l'orgasmo. Jerome,infatti, la lascia libera nel vivere esperienze sessuali anche con altri uomini e così le vivrà con due uomini di colore, si darà al sesso sadomaso ed inseguito a quello con una donna. Il suo isolamento continua e si acuisce sempre più anche perchè la sua ricerca del piacere la porta all'essere abbandonata dal marito e dal figlio, neanche per lui infatti riesce ad andare oltre questa sua ossessione. Viene umiliata, usata e ferita a causa delle conseguenze della ninfomania ma è completamente schiava di se stessa e pur frequentando un centro di riabilitazione non riesce a liberarsi della sua dipendenza.
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Joe continua il suo racconto, il suo dramma nel non provare più alcun appagamento dal sesso e la ricerca di nuove esperienze che le consentano di raggiungere nuovamente l'orgasmo. Jerome,infatti, la lascia libera nel vivere esperienze sessuali anche con altri uomini e così le vivrà con due uomini di colore, si darà al sesso sadomaso ed inseguito a quello con una donna. Il suo isolamento continua e si acuisce sempre più anche perchè la sua ricerca del piacere la porta all'essere abbandonata dal marito e dal figlio, neanche per lui infatti riesce ad andare oltre questa sua ossessione. Viene umiliata, usata e ferita a causa delle conseguenze della ninfomania ma è completamente schiava di se stessa e pur frequentando un centro di riabilitazione non riesce a liberarsi della sua dipendenza. Seligman la continua ad ascoltare e concluso il racconto riassume la vita di Joe trovando le giustificazioni a tutte le sue azioni e minimizzando i fatti anche più terribili. Joe però si rende conto di quanto tutta la sua vita sia stata all'insegna della solitudine, infelicità ed egoismo e vuole cambiare promette a se stessa e a Seligman che lo farà e che combatterà contro se stessa per farlo e se necessario anche contro gli altri con tutta la forza che ha. Seligman la lascia poi riposare ma poco dopo entra nella sua camera per sperimentare l'esperienza sessuale che mai aveva vissuto prima d'ora. Alla fine del secondo capitolo scopriamo quindi chi è Joe, cosa ha vissuto e chi ha intenzione di diventare ma scopriamo anche Seligman uomo che ha vissuto una vita sui libri che della vita vera sa ben poco e che vede tutto con estrema superficialità e falso intellettualismo non si rende conto della sofferenza provata da Joe, della disperazione sua e di quella di chi le è stato vicino e a sottolinearlo è il fatto che proprio quando Joe vuole cambiare e diventare una persona migliore Seligman pensa soltanto a usarla per provare ''curiosità'' intellettuale. Lars Von Trier dirige un film raffinato, unico e la cui impronta si vede dai dialoghi semplici ma mai banali e da un umorismo molto amaro, ci vuole insegnare l'egoismo del nostro tempo e per farlo utilizza gli emarginati della società quelli di cui nessuno parla per falso pudore e ipocrisia ma che sono vicini a noi più che mai e l'origine del loro male non è nient'altro che da cercare nelle caratteristiche della nostra società. Ma il regista ci fa riflettere anche sull' importanza di analisi delle vicende umane e della vita da una parte troviamo Joe che è guidata solo dall' istinto e dall'altra Seligman solo dalla ragione entrambi però sono dei falliti umanamente a causa di questa loro estrema radicalizzazione nell'affrontare le vicende che li coinvolgono.
Da vedere assolutamente per riflettere e scoprire che in fondo Lars Von Trier è molto più moralizzante di quanto si possa pensare.
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madonna francesca
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sabato 5 dicembre 2015
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this film is not a masterpiece.
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Ho visto sia il volume I sia il volume II e definirli dei capolavori è un reato. La storia è banale e le riprese altrettanto. Apprezzo l'introduzione della musica e delle belle sinfonie, ma questo NON deve essere un pretesto per far passare questo film come assoluto capolavoro.
Attendo il volume II per mia curiosità, non perché mi siano piaciuti i precedenti.
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raysugark
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lunedì 2 novembre 2015
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nymphomaniac volume 2
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Il secondo volume di Nymphomaniac si presenta ancora più cruento e più esplicito rispetto al primo volume. La pellicola rappresenta più in profondità la rabbia e la disperazione di Joe dopo essersi separato da Jerome e da suo figlio. Joe andando da K cerca di riprovare le stesse grandi sensazioni di lussuria, anche se a lei personalmente non gli porta a uscire dalla sua disperazione. Le parti fondamentali della pellicola sono le memorie di suo padre, colui che passeggiava con Joe da bambina attorno a un parco, dove cadono le foglie dagli alberi.
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Il secondo volume di Nymphomaniac si presenta ancora più cruento e più esplicito rispetto al primo volume. La pellicola rappresenta più in profondità la rabbia e la disperazione di Joe dopo essersi separato da Jerome e da suo figlio. Joe andando da K cerca di riprovare le stesse grandi sensazioni di lussuria, anche se a lei personalmente non gli porta a uscire dalla sua disperazione. Le parti fondamentali della pellicola sono le memorie di suo padre, colui che passeggiava con Joe da bambina attorno a un parco, dove cadono le foglie dagli alberi.
Anche se il secondo volume della pellicola è più pesante rispetto al primo volume, sono state tagliate diverse scene per contenuti espliciti come il pezzo stomachevole dell'aborto.
Lars Von Trier è riuscito completare un vero capolavoro in due volumi, sulla profonda riflessione della lussuria e allo stesso tempo sui temi che vanno oltre alla lussuria per farne un paragone.
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cinemalove
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mercoledì 8 aprile 2015
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von trier vol 2
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Si capisce nettamente quanto, più si scorra di capitolo in capitolo, Von Trier metta sullo schermo le sue fantasie abbassando la qualità del film e accentuando la sadicità delle situazioni. Le "depurazioni" a cui si sottopone Joe, l'inclinazione a voler provare ancora di più, sempre di più.. quella sensazione di insoddisfazione che sembrerebbe combattere sul finale, un finale che non ti aspetti. La figura dominante in entrambi i volumi è proprio Seligman, uomo teoligicamente forte, ben lontano dal cedere alle debolezze umane come da lui spiegato. Uomo puro, neutrale, in grado di avere un punto di vista arbitrario. Contarddice con l'azione finale e quindi con la sua morte, la forza psicologica su quella fisica, in pratica Trier annulla il personaggio togliendogli la credibilità guadagnata, anche dalla stessa protagonista.
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Si capisce nettamente quanto, più si scorra di capitolo in capitolo, Von Trier metta sullo schermo le sue fantasie abbassando la qualità del film e accentuando la sadicità delle situazioni. Le "depurazioni" a cui si sottopone Joe, l'inclinazione a voler provare ancora di più, sempre di più.. quella sensazione di insoddisfazione che sembrerebbe combattere sul finale, un finale che non ti aspetti. La figura dominante in entrambi i volumi è proprio Seligman, uomo teoligicamente forte, ben lontano dal cedere alle debolezze umane come da lui spiegato. Uomo puro, neutrale, in grado di avere un punto di vista arbitrario. Contarddice con l'azione finale e quindi con la sua morte, la forza psicologica su quella fisica, in pratica Trier annulla il personaggio togliendogli la credibilità guadagnata, anche dalla stessa protagonista. Una specie di monito, un avviso che nessuno può decidere di non cadere nella debolezza, nell'istinto, ma che è intrinseco in ognuno di noi il passo falso e che prima o poi arriva per tutti. La qualità della pellicola sembra diradarsi con l'aumentare dell'età di Joe e Jerome, metaforicamente parlando voluto o meno, funziona.
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ropiecin2
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lunedì 19 gennaio 2015
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film che vuole scandalizzare.. e ci riesce!
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questo è un film diverso, unico (per fortuna!) che racconta in modo scandaloso le perversioni sessuali di una ninfomane, e ci riesce benissimo!
se l'intento del regista era di far parlare di se, ha raggiunto perfettamente il suo obiettivo, ma questo film può esser tutto tranne che un film piacevole, sensualità e piacere sono completamente assenti, solo squallore e tristezza.
se vogliamo andare più a fondo, sprofondiamo nel nulla, in scene di sesso estremo, che nulla comunicano di costruttivo, che possono andar bene solo per menti bacate e perverse
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kondor17
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sabato 27 dicembre 2014
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il vizio abbruttisce
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Nel complesso 3 stelle per.questo film in due parti di Lars Von Trier, con il quale il regista nordico conclude la trilogia, iniziata con Antichrist e proseguita magistralmente con Melancholia. Film temerario questo, che affonda i denti nella carne della dipendenza, della disperazione fino alla totale autodistruzione. Crudo ed esplicito come pochi nel grande schermo, cerca insistentemente di dare delle risposte - tramite Skaargard - e delle giustificazioni ai singoli i dubbi che, finita la descrizione del fatto, assalgono la penitente. La ninfomania non è una colpa, come non è colpevole il pedofilo che si trattiene dall'importunare (il 95% di loro è così). Non è colpevole chi si masturba e il piacere in sé non è peccato.
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Nel complesso 3 stelle per.questo film in due parti di Lars Von Trier, con il quale il regista nordico conclude la trilogia, iniziata con Antichrist e proseguita magistralmente con Melancholia. Film temerario questo, che affonda i denti nella carne della dipendenza, della disperazione fino alla totale autodistruzione. Crudo ed esplicito come pochi nel grande schermo, cerca insistentemente di dare delle risposte - tramite Skaargard - e delle giustificazioni ai singoli i dubbi che, finita la descrizione del fatto, assalgono la penitente. La ninfomania non è una colpa, come non è colpevole il pedofilo che si trattiene dall'importunare (il 95% di loro è così). Non è colpevole chi si masturba e il piacere in sé non è peccato. Il "desiderare la donna o l'uomo d'altri" non ti manda più all'inferno, se non confessato, e i processi alle.intenzioni, ai pensieri e ai sogni appartengono al medioevo. Ognuno può cadere in fallo ma a ognuno deve essere data la possibilità di redimersi ma L'uomo è fallace la donna è tentatrice. Ľuomo, a parte i pedofili, non viene messo alla pubblica gogna in caso di promiscuità.
Dicevo temerario perché si vede che Lars non ha esperienza di tali pratiche e quindi è un film che a tratti suona falso e stonato, soprattutto eccessivamente moralista. Completamente cannato il finale, secondo me.
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etabeta
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lunedì 10 novembre 2014
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un aborto
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Questo solo sono in grado di poter dire sul vol 2, che a differenza del vol.1 non sono riuscito a vederlo nemmeni tutto
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eva.00
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domenica 31 agosto 2014
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la psicologia di una ninfomane
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Intrigante, crudo ma molto interessante. Interessante come viene esposta la psicologia della protagonista: cinica, dura, quasi inumana. Il suo bisogno sessuale è l'unica cosa che conta, l'unica cosa che la fa vivere e che le dà soddifazione, abbandona persino suo figlio per raggiungere i suoi effimeri piaceri: nonostante questo, lei ne è totalmente consapevole e fiera di essere quella che è. Il film affronta il tema della ninfomania come nessuno aveva fatto prima... Una dipendenza, come la droga, che risucchia radicalmente la vita della donna, riducendola ad essere guidata e motivata solamente dai propri istinti, quasi animaleschi.
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odisseus
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lunedì 26 maggio 2014
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film di sesso che non parla di sesso. da vedere!
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"Forse l'unica differenza fra me e gli altri è che io ho preteso di più dal tramonto... Colori più spettacolari quando il sole arriva all'orizzonte. Forse è questo il mio unico peccato."
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"Forse l'unica differenza fra me e gli altri è che io ho preteso di più dal tramonto... Colori più spettacolari quando il sole arriva all'orizzonte. Forse è questo il mio unico peccato."
[PREMESSA FONDAMENTALE: questo film non parla di SESSO ma di SOLITUDINE.]
Un film (come prevedibile censurato in Italia) che accompagna Joe, la protagonista, lungo un percorso che potrà sembrare in discesa, ma in realtà è tutto in salita. Una salita da quel 3+2 che le segnerà la vita, un' esperienza rovinosa di cui non pentirsi, ma contro cui (cercare di) combattere, nonostante i perbenismi giudicanti e falsamente moralisti di una società misogina. Una società che finge di comprendere il disagio sfilacciato nelle perversioni(lo sono?) di Joe e di aiutarla ma in realtà non fa che affossarla e sopraffarla nel momento in cui ella decide di riprendersi i diritti che aveva cercato e mai ottenuto. Nel momento in cui Joe chiude gli occhi, all' alba che piccola si insinua oltre la finestra, decisa e risoluta a cambiar verso, è proprio lì' che si rende conto di essere realmente sola e che la sua "salvezza" non è da demandare ad una psicoterapeuta nè a nessun altro che non sia sè stessa. Perchè il vero cambiamento è quello lento, che matura e cresce dentro di noi; quello che approfonda le sue radici nelle esperienze vere, vissute e ricercate, non quello imposto e calato dall' alto. In questo senso il cammino labirintico di Joe ha un senso tutt' altro che perverso e deviato... Lei è come l' albero che, isolato e deviato, cresce sulla cima di una roccia silenziosa, lì ad osservare le cose dall' alto eppure con le radici fortemente incanalate in profondità, nella terra.
Solo alla fine della sua ricerca Joe trova veramente se stessa, come forse non avrebbe potuto se non attraverso quel percorso incerto. Acquisisce consapevolezza di sè in una società in cui "non trova posto e nè può accettare la società stessa".
Un film che dice molto, decisamente più positivo di Dogville(da rivedere) e Antichrist, per quanto ai più sembrerà un film sconcio e perverso, banale. Figo il richiamo(anche se rischia di essere autoreferenziale) al prologo di Antichrist che t' inganna!
Lars von trier ci apre gli occhi, e attraverso di essi, la mente, facendoci osservare realmente e concretamente le cose come sono dall' altra parte dello sguardo di chi ci parla, immergendoci nel suo vissuto, scandito in due volumi che ti tengono incollato allo schermo nella speranza che i titoli di coda arrivino il più tardi possibile. Bel film!
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