enzo70
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lunedì 11 luglio 2016
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viva il gusto ... della vita
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Hallstrom dimostrò con Chocolat di avere gusto per il gusto. E dopo 14 anni ripropone un film per certi versi simile che ha il merito di andare oltre il modello originale. Perché alla bella storia di una cioccolateria francese aggiunge i colori e gli odori dell’India. Una famiglia di ristoratori emigra in Europa a seguito dell’incendio del ristorante di famiglia a Mumbay. E dopo una prima esperienza in Inghilterra decide di trasferirsi in Francia, perché oltremanica le verdure non hanno sapore! Per un caso la famiglia si ferma a Lumiere, una piccola cittadini nota per un ristorante stellato, di proprietà di una donna raffinata; e sempre per caso si trovano ad aprire un ristorante indiano proprio di fronte al ristorante stellato.
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Hallstrom dimostrò con Chocolat di avere gusto per il gusto. E dopo 14 anni ripropone un film per certi versi simile che ha il merito di andare oltre il modello originale. Perché alla bella storia di una cioccolateria francese aggiunge i colori e gli odori dell’India. Una famiglia di ristoratori emigra in Europa a seguito dell’incendio del ristorante di famiglia a Mumbay. E dopo una prima esperienza in Inghilterra decide di trasferirsi in Francia, perché oltremanica le verdure non hanno sapore! Per un caso la famiglia si ferma a Lumiere, una piccola cittadini nota per un ristorante stellato, di proprietà di una donna raffinata; e sempre per caso si trovano ad aprire un ristorante indiano proprio di fronte al ristorante stellato. Inizia un lungo duello tra il padre di Hassan, lo chef protagonista del film, e la proprietaria del ristorante. Tutto finirà bene, ma non date niente per scontato, perché Hallstrom conosce, e bene, il suo mestiere. Un film estremamente piacevole, molto ben diretto e ben interpretato da tutti i protagonisti.
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luigi chierico
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lunedì 1 febbraio 2016
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delizioso
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Da diversi anni veniamo bombardati da programmi pro e contro l’alimentazione, diete d’ogni genere, Master chef da tutto il mondo e così il regista Lasse Hallström si è sentito in dovere di tornare in cucina, non più per la Chocolat, ma per il piacere degli occhi, lasciando il piacere del palato alla bravissima a e sempre simpatica attrice Helen Mirren,premio Oscar, che deve fare di Hassan Haji, un indiano in Francia, un prestigioso cuoco in grado di arrivare alle stelle. Il film, sebbene a Saint-Antonin-Noble-Val si svolga la guerra tra le due cucine quella francese e quella indiana, è molto delizioso, e non solo per le pietanze che si vedono portare ai tavoli dei ristoranti, dai meno ai più famosi della Francia,quella dei formaggi, dello champagne, delle ostriche e soprattutto degli escargot à la Bourguignonne.
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Da diversi anni veniamo bombardati da programmi pro e contro l’alimentazione, diete d’ogni genere, Master chef da tutto il mondo e così il regista Lasse Hallström si è sentito in dovere di tornare in cucina, non più per la Chocolat, ma per il piacere degli occhi, lasciando il piacere del palato alla bravissima a e sempre simpatica attrice Helen Mirren,premio Oscar, che deve fare di Hassan Haji, un indiano in Francia, un prestigioso cuoco in grado di arrivare alle stelle. Il film, sebbene a Saint-Antonin-Noble-Val si svolga la guerra tra le due cucine quella francese e quella indiana, è molto delizioso, e non solo per le pietanze che si vedono portare ai tavoli dei ristoranti, dai meno ai più famosi della Francia,quella dei formaggi, dello champagne, delle ostriche e soprattutto degli escargot à la Bourguignonne. Un meraviglioso posto in cui regna invece sovrana la pace e il silenzio interrotto dal passaggio del fiume in cui scorre l’acqua, solo e sempre acqua, ma mai la stessa, un luogo con tanto verde e tanti fiori in cui non può che fiorire l’amore sia tra i giovani che i meno giovani. Uno spettacolo per gli occhi anche questi panorami che lasciano assaporare meglio le tante portate delle pietanze cucinate da Hassan Haji ben interpretato da Manish Daya, affiancato in arte culinaria dalla signora Mallory, col sorriso ed il garbo di Helen Mirren. Un film leggero, piacevole, una vera carezza per l’anima, mai volgare, spiritoso, gustoso, direi per restare in tema di cucina. La guerra che divide i due ristoratori attraverso la gentilezza, non con la lotta, si trasforma in scambio di cortesie, in un rapporto da conflittuale in amichevole, e così l’armonia porta all’amore. Al di là del merito artistico delle tre stelle, è un film tutto da gustare, proprio come si può gustare un pollo al curry in tutta la sua raffinatezza. Se andrete nel sud della Francia visitate il borgo medievale di Saint-Antonin-Noble-VaL, un caratteristico borgo lussureggiante,non vi incontrerete né Helen Mirren né madame Mllory ma ricordandovi di questo delizioso film tra tanti fiori rinvigorirà l’amore ed il piacere della buona cucina.chibar22@libero.it
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aristoteles
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martedì 27 ottobre 2015
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sapore di cuore
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6,5 pieno traducendolo con voti.
Tuttavia concordo con la recensione, veramente troppo simile a Chocolat,ed aggiungo,un gradino inferiore.
Buoni sentimenti sempre al centro del film,ma questa volta si eccede troppe volte in buonismo.
Al posto del vento fiabesco della precedente opera qui c'è la voce della moglie scomparsa.
Il connubio Cibo-Sentimenti funziona ancora decentemente bene ma i personaggi non sono molto effervescenti,tranne quelli piu' maturi,nettamente al di sopra degli altri.
Indubbiamente il cast di Chocolat era di un altro spessore.
L'ambientazione e la fotografia sono ottime ed il richiamo alla natura e alla semplicità aiutano la sceneggiatura che però in molte situazioni cade nel tranello del "già visto" e dello scontato.
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6,5 pieno traducendolo con voti.
Tuttavia concordo con la recensione, veramente troppo simile a Chocolat,ed aggiungo,un gradino inferiore.
Buoni sentimenti sempre al centro del film,ma questa volta si eccede troppe volte in buonismo.
Al posto del vento fiabesco della precedente opera qui c'è la voce della moglie scomparsa.
Il connubio Cibo-Sentimenti funziona ancora decentemente bene ma i personaggi non sono molto effervescenti,tranne quelli piu' maturi,nettamente al di sopra degli altri.
Indubbiamente il cast di Chocolat era di un altro spessore.
L'ambientazione e la fotografia sono ottime ed il richiamo alla natura e alla semplicità aiutano la sceneggiatura che però in molte situazioni cade nel tranello del "già visto" e dello scontato.
La storia d'amore a venire,per esempio,si intuisce appena si rompono i freni della vettura su cui viaggia la famiglia indiana,ma anche la rivalità tra i due ristoranti e conseguenti dinamiche,non stupisce.
Comunque,ripeto, un buon prodotto finale che a tratti procura anche un discreto appetito.
Hallstrom tuttavia sta finendo gli argomenti e i piatti,dopo la cioccolata e le spezie,che si lancerà sulle bevande? Vino,vendemmia e uva??
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liuk!
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giovedì 20 agosto 2015
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con chocolat??
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Cosa c'entri questo film con Chocolat non mi è dato sapere (mi rifaccio alla recensione ufficiale), ma posso dire che è un lavoro originale, simpatico e ben recitato. Da vedere.
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rampante
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mercoledì 18 febbraio 2015
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il vicino
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La famiglia Kadam, dopo che un tragico incidente l'ha privata dalla madre, emigra dall'India al villaggio francese di Saint Antonin dove il bravo ma testardo Papa apre un locale di cucina hindu "Maison Mumbai" proprio di fronte a un ristorante classico e sofisticato di Madama Mallory
Madama Mallory non prende bene l'iniziativa e tenta in tutti i modi di eliminare il rivale ma poi capisce che una sana collaborazione può portare a frutti migliori e tutto finisce con tanto amore tra gustose ricette ed un pizzico di curry
una gustosa commedia dello chef dalla semplicità disarmante ma vincente veramente divertente
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alexander 1986
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sabato 7 febbraio 2015
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un curry poco saporito.
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Dopo una grave tragedia, Hassan (Manish Dayal) e la sua famiglia si trasferiscono dall'India all'Europa in cerca di fortuna. Arrivano in una piccola cittadina francese, dove provano ad affermarsi come ristoratori sfruttando lo straordinario talento di Hassan. La loro cultura culinaria esotica per i palati locali stravolgono in modo positivo la vita del paese. Ma deve scontrarsi con la corrente opposta e conservatrice, rappresentata dal prestigioso ristorante guidato da Madame Mallory (Helen Mirren).
Commediola garbata e semplice, dai contenuti abbastanza prevedibili: gli opposti che si attraggono, la bellezza del diverso, l'esaltazione del cibo come arte e punto di incontro tra individui e popoli.
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Dopo una grave tragedia, Hassan (Manish Dayal) e la sua famiglia si trasferiscono dall'India all'Europa in cerca di fortuna. Arrivano in una piccola cittadina francese, dove provano ad affermarsi come ristoratori sfruttando lo straordinario talento di Hassan. La loro cultura culinaria esotica per i palati locali stravolgono in modo positivo la vita del paese. Ma deve scontrarsi con la corrente opposta e conservatrice, rappresentata dal prestigioso ristorante guidato da Madame Mallory (Helen Mirren).
Commediola garbata e semplice, dai contenuti abbastanza prevedibili: gli opposti che si attraggono, la bellezza del diverso, l'esaltazione del cibo come arte e punto di incontro tra individui e popoli. In questo film di Hallstrom tutto va come dovrebbe andare, dall'inizio fino ai titoli di coda. Non entusiasma ma in fin dei conti neppure annoia. Poco edificante l'insistenza sulla figura della Mirren come donna-immagine in campagna pubblicitaria. Lei è bravissima come sempre, tuttavia sarebbe stato più giusto gratificare i giovani protagonisti.
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astromelia
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domenica 1 febbraio 2015
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romanzato ma bello
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questo è un film senza pretese,semplice e capibile,che ti solleva per due ore dalla routine,contribuisce alla serenità e alla speranza,ai buoni sentimenti,nonostante le scaramucce della trama,ottimamente interpretato e con una bellissima fotografia,insomma piacevole sotto tutti i punti di vista,in più solletica il palato la visione di quei piatti colorati ed elaborati,ottimo
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dromex
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lunedì 20 ottobre 2014
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non solo un nuovo chocolat!
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in questo film Lasse Hallstroem ha voluto far rivivere un nuovo Chocolat dopo 4 anni, questa volta con un riferimento alla Cucina Indiana.
Mentre in Chocolat il ruolo principale (prevedibilmente e correttamente) che stravolge la vita del paese era dato dal cioccolato, qui lo stesso ruolo "vitale" nasce dalle spezie indiane.
I paragoni sono molti e potrei continuare ma in "Amore, cucina e curry" c'è un elemento in più che non fa solo tornare a casa dopo aver visto un gradevole film romantico e culinario.
"Amore, cucina e curry" vuole con gran forza comunicare che l'amore in ciò che si fa non è sempre pari al risultato che si raggiunge.
Hassan infatti riesce a decollare professionalmente e divenire un riferimento culinario per tutti gli chef in Francia e nel mondo ma è sempre più solo e triste.
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in questo film Lasse Hallstroem ha voluto far rivivere un nuovo Chocolat dopo 4 anni, questa volta con un riferimento alla Cucina Indiana.
Mentre in Chocolat il ruolo principale (prevedibilmente e correttamente) che stravolge la vita del paese era dato dal cioccolato, qui lo stesso ruolo "vitale" nasce dalle spezie indiane.
I paragoni sono molti e potrei continuare ma in "Amore, cucina e curry" c'è un elemento in più che non fa solo tornare a casa dopo aver visto un gradevole film romantico e culinario.
"Amore, cucina e curry" vuole con gran forza comunicare che l'amore in ciò che si fa non è sempre pari al risultato che si raggiunge.
Hassan infatti riesce a decollare professionalmente e divenire un riferimento culinario per tutti gli chef in Francia e nel mondo ma è sempre più solo e triste.
Questo non è poco: il lavoro di oggi ci offre carriere che costano il progressivo allontanamento da famiglia e affetti veri, che causa crisi familiari, figli con genitori assenti. Ne vale realmente la pena?!
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flyanto
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mercoledì 15 ottobre 2014
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l'iniziale burrascoso incontro tra due differenti
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Film in cui si racconta di una famiglia di indiani che si trasferisce in un paesino della Francia dall' India e che qui riesce ad aprire un ristorante di cucina indiana grazie all'abilità culinaria che ha il figlio maggiore. Trovandosi il ristorante proprio di fronte a quello locale, peraltro decorato con una stella Michelin, gestito da una vedova di mezz'età (Helen Mirren), sola, acida e molto diffidente, i rapporti tra i nuovi arrivati e la suddetta signora non saranno molto buoni all'inizio in quanto la donna cercherà in tutti i modi di ostacolare loro l'attività. Dopo numerose ripicche e dispetti le due parti riusciranno a trovare finalmente una forma di convivenza civile per entrambe ed il ragazzo indiano con la passione della cucina verrà addirittura assunto nel ristorante francese della donna dove imparerà ancor meglio il mestiere e diventare persino un rinomato chef internazionale.
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Film in cui si racconta di una famiglia di indiani che si trasferisce in un paesino della Francia dall' India e che qui riesce ad aprire un ristorante di cucina indiana grazie all'abilità culinaria che ha il figlio maggiore. Trovandosi il ristorante proprio di fronte a quello locale, peraltro decorato con una stella Michelin, gestito da una vedova di mezz'età (Helen Mirren), sola, acida e molto diffidente, i rapporti tra i nuovi arrivati e la suddetta signora non saranno molto buoni all'inizio in quanto la donna cercherà in tutti i modi di ostacolare loro l'attività. Dopo numerose ripicche e dispetti le due parti riusciranno a trovare finalmente una forma di convivenza civile per entrambe ed il ragazzo indiano con la passione della cucina verrà addirittura assunto nel ristorante francese della donna dove imparerà ancor meglio il mestiere e diventare persino un rinomato chef internazionale.
Quest'ultima opera di Lasse Hallstrom ricorda molto la sua precedente "Chocolat", dove la vicenda era sempre ambientata in un paesino della provincia francese e dove la protagonista principale era costretta a sopportare l'iniziale diffidenza ed ostruzionismo da parte degli abitanti locali. Inoltre, come in "Chocolat", la cucina detiene sempre un ruolo principale e, direi, cardine della storia e viene esaltata per il fascino che essa in generale esercita su chi vi si dedica con amore e dedizione e come anche "collante" tra individui sul principio assai ostili e poi addolcitisi grazie alla stessa passione per il cibo e per l'arte a prepararlo. In "Amore, Cucina & Curry" ovviamente sono a confronto due popolazioni differenti ed i loro differenti modi di cucinare, mentre in "Chocolat" solo la diversa area di provenienza e l'introduzione di un prodotto nuovo e sconosciuto come, appunto, il cioccolato, ma questo è poco importante ai fini di ciò che Hallstrom ha voluto ed anche qui vuole dimostrare sul potere, cioè, che può avere un' attività quando vi ci si dedica con passione e dedizione estrema.
Insomma, un ennesimo elogio al cibo, alla sua pratica ed al suo amore sincero da parte del regista svedese che ancora una volta è riuscito a costruire una storia, sicuramente poco realistica nel suo contenuto, ma molto gradevole da seguire e dunque pienamente apprezzabile.
Molto buona e quanto mai credibile l'interpretazione di Helen Mirren nella parte dell'antipatica vedova ed anche quella di Om Puri, capostipite della famiglia indiana trasferitasi, che ben incarna il proprio ruolo di emigrante ed onesto lavoratore.
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flyanto
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mercoledì 15 ottobre 2014
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quando due cucine opposte s'incontrano
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Film in cui si racconta di una famiglia di indiani che si trasferisce in un paesino della Francia dall' India e che qui riesce ad aprire un ristorante di cucina indiana grazie all'abilità cullinaria che ha il figlio maggiore. Trovandosi il ristorante proprio di fronte a quello locale, peraltro decorato con una stella Michelin, gestito da una vedova di mezz'età (Helen Mirren), sola, acida e molto diffidente, i rapporti tra i nuovi arrivati e la suddetta signora non saranno molto buoni all'inizio in quanto la donna cercherà in tutti i modi di ostacolare loro l'attività. Dopo numerose ripicche e dispetti le due parti riusciranno a trovare finalmente una forma di convivenza civile per entrambe ed il ragazzo indiano con la passione della cucina verrà addirittura assunto nel ristorante francese della donna dove imparerà ancor meglio il mestiere e diventando persino un rinomato chef internazionale.
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Film in cui si racconta di una famiglia di indiani che si trasferisce in un paesino della Francia dall' India e che qui riesce ad aprire un ristorante di cucina indiana grazie all'abilità cullinaria che ha il figlio maggiore. Trovandosi il ristorante proprio di fronte a quello locale, peraltro decorato con una stella Michelin, gestito da una vedova di mezz'età (Helen Mirren), sola, acida e molto diffidente, i rapporti tra i nuovi arrivati e la suddetta signora non saranno molto buoni all'inizio in quanto la donna cercherà in tutti i modi di ostacolare loro l'attività. Dopo numerose ripicche e dispetti le due parti riusciranno a trovare finalmente una forma di convivenza civile per entrambe ed il ragazzo indiano con la passione della cucina verrà addirittura assunto nel ristorante francese della donna dove imparerà ancor meglio il mestiere e diventando persino un rinomato chef internazionale.
Quest'ultima opera di Lasse Hallstrom ricorda molto la sua precedente "Chocolat", dove la vicenda era sempre ambientata in un paesino della provincia francese e dove la protagonista principale era costretta a sopportare l'iniziale diffidenza ed ostruzionismo da parte degli abitanti locali. Inoltre, come in "Chocolat", la cucina detiene sempre un ruolo principale e, direi, cardine della storia e viene esaltata per il fascino che essa in generale esercita su chi vi si dedica con amore e dedizione e come anche "collante" tra individui sul principio assai ostili e poi addolcitisi grazie alla stessa passione per il cibo e per l'arte a prepararlo. In "Amore, Cucina & Curry" ovviamente sono a confronto due popolazikoni differenti ed i loro differnti modi di cucinare, mentre in "Chocolat" solo la diversa area di provenienza e l'introduzione di un prodotto nuovo e sconosciuto come, appunto, il cioccolato, ma questo è poco importante ai fini di ciò che Hallstrom ha voluto ed anche qui vuole dimostrare sul potere che può avere un' attività quando vi ci si dedica con passione e dedizione estrema.
Insomma, un ennesimo elogio al cibo, alla sua pratica ed al suo amore sincero da parte del regista svedese che ancora una volta è riuscito a costruire una storia, sicuramente poco realistica nel suo contenuto, ma molto gradevole da seguire e dunque pienamente apprezzabile.
Molto buona e quanto mai credibile l'interpretazione di Helen Mirren nella parte dell'antipatica vedova ed anche quella di Om Puri, capostipite della famiglia indiana trsferita, che ben incarna il proprio ruolo di emigrante ed onesto lavoratore.
Nella sua semplicità un film altamente "delizioso" e sicuramente consigliabile.
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