antonello chichiricco
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giovedì 27 febbraio 2014
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amanti di pietra e gladiatori pompeiani
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Amanti di pietra e gladiatori pompeiani
Prima o poi c’era da aspettarselo. Ecco infatti dopo diversi decenni un altro film sulla catastrofica eruzione del 79 d.c. di Pompei. In realtà il tragico evento storico fa più che altro da sfondo ad una sofferta storia d’amore fra due giovani, un celta e una giovane patrizia pompeiana, ma rappresenta comunque un ghiotto pretesto per abbondanti pirotecnici effetti speciali che finiscono per esondare su tutto. Possiamo quindi perdonare al film alcune inesattezze storico-scientifiche. La repressione romana contro la rivolta delle popolazioni celtiche (con massacri reciproci), già anticipata da Claudio, fu del 60 d.
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Amanti di pietra e gladiatori pompeiani
Prima o poi c’era da aspettarselo. Ecco infatti dopo diversi decenni un altro film sulla catastrofica eruzione del 79 d.c. di Pompei. In realtà il tragico evento storico fa più che altro da sfondo ad una sofferta storia d’amore fra due giovani, un celta e una giovane patrizia pompeiana, ma rappresenta comunque un ghiotto pretesto per abbondanti pirotecnici effetti speciali che finiscono per esondare su tutto. Possiamo quindi perdonare al film alcune inesattezze storico-scientifiche. La repressione romana contro la rivolta delle popolazioni celtiche (con massacri reciproci), già anticipata da Claudio, fu del 60 d.c. (e non del 62 d.c.) e si accanì contro i poteri forti religiosi e legislativi (i Druidi) più che contro la gente comune. L’imperatore Tito non era poi così balordo e meschino come viene descritto. La scelta di certo efficace e romantica dei due amanti pietrificati non trova riscontro con la realtà. I calchi in gesso delle povere vittime colte nelle pose più drammaticamente quotidiane sono conseguenza della pioggia di ceneri e non del flusso piroclastico, micidiale miscela di magma, pomici, gas, cristalli fusi, che piomba giù dal cratere a velocità fra i 150 e i 300 km l’ora con temperature fino a 1200 gradi centigradi travolgendo tutto e vaporizzando all’istante qualunque forma vivente.
Di contro va riconosciuto alla scenografia, ai costumi dei civili e agli armamenti dei soldati e dei gladiatori un certo scrupolo filologico e discreta verosimiglianza con le iconografie dell’epoca. Stessa cosa per il grande anfiteatro (20.000 posti) tuttora ben conservato. Fedele alla testimonianza di Plinio il Giovane l’illusione di molti di salvarsi via mare, con le acque che si ritirano e il successivo maremoto. Anche il profilo del Vesuvio più alto e con i due pendii che prima del cataclisma si univano a cono sembrerebbe attendibile, così come le pause di alcune ore nell’eruzione durata ben due giorni, pause fatali a chi rientrò nelle case.
A proposito di gladiatori è innegabile che il film, forte del successo mondiale del gladiatorismo (scuole, associazioni, giochi) nato dall’omonimo best seller di Ridley Scott, strizzi l’occhio e punti molto su questo revival.
La pellicola è di produzione tedesco-americana con cast anglo-australiano. Fra i due giovani attori protagonisti (che si scambiano si e no 30 parole in tutto), Kit Harington (Milo) e Emily Browning (Cassia) abbastanza monoespressivi, preferisco l’intensa maschera di Adewale Akkinuoye Agbaje (Attico). Dialoghi un cincinello retorici e didascalici. Anderson in questo suo pseudo kolossal non tradisce la sua estrazione videoghemistica e il suo amore per l’effetto tout court ma riesce comunque a imbastire un godibile fumettone da non prendere tuttavia troppo sul serio.
Antonello Chichiricco
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gionni5
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giovedì 27 febbraio 2014
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positivo!!!
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Un film interessante, forse ha qualcosa in meno nella parte iniziale quando alcuni eventi sembrano ricordare un po la storia del Gladiatore,
ma dopo circa una ventina di minuti la sensazione svanisce.
Certo il voto sarebbe potuto essere più alto ma alcune forzature sembrano esasperare la storia, comunque nel complesso un bel film.
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balto_doddy
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lunedì 24 febbraio 2014
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pompei: tanto materiale e pochi risultati
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La più nota eruzione vulcanica del Vesuvio e della storia - avvenuta nel lontano 79 d.C. - trasposta sul grande schermo dal regista dei noti Resident Evil e Mortal Kombat. La storia inizia con una breve presentazione del protagonista Celta, ancora bambino, mostrando il suo cammino dalle province dell'impero romano verso Pompei ed il suo destino. Il destino vuole che Cassia, figlia del mercante Severo, torni in anticipo da Roma per le Vinalia. Così, i due giovani vengono a conoscersi ed innamorarsi l'uno dell'altra, fra vari ostacoli come il Senatore Corvo ed il Vesuvio stesso...
Il soggetto è buono, se non fosse per la stesura della sceneggiatura. Un film storico del genere, di cui si conosce già il finale, dovrebbe essere arricchito da personaggi più interessanti, misteriosi, e più curati sul lato psicologico.
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La più nota eruzione vulcanica del Vesuvio e della storia - avvenuta nel lontano 79 d.C. - trasposta sul grande schermo dal regista dei noti Resident Evil e Mortal Kombat. La storia inizia con una breve presentazione del protagonista Celta, ancora bambino, mostrando il suo cammino dalle province dell'impero romano verso Pompei ed il suo destino. Il destino vuole che Cassia, figlia del mercante Severo, torni in anticipo da Roma per le Vinalia. Così, i due giovani vengono a conoscersi ed innamorarsi l'uno dell'altra, fra vari ostacoli come il Senatore Corvo ed il Vesuvio stesso...
Il soggetto è buono, se non fosse per la stesura della sceneggiatura. Un film storico del genere, di cui si conosce già il finale, dovrebbe essere arricchito da personaggi più interessanti, misteriosi, e più curati sul lato psicologico. Il regista invece ci pone davanti tutta la storia fin dai primi dieci minuti. Il bambino Celta, ultimo discendente della sua famiglia, viene costretto in schiavitù, per diventare un gladiatore pieno di rancore verso l'Impero Romano ed il Senatore Corvo, che casualmente incontra a Pompei, dove viene condotto per lo spettacolo durante le Vinalia. Le sue intenzione allora saranno ben chiare.
La fuga verso la salvezza della gente di Pompei e dei due innamorati forse voleva ricalcare quella dei naufraghi del Titanic, e l'ambientazione generale quella del Gladiatore, ma si da solo spazio alla tragedia ed alla crudeltà dei romani. Si poteva attingere a molto altro. Non vi è nemmeno cenno della pausa del vulcano, che poi riprende durante la notte, travolgendo la città nel sonno.
Solo una cosa poteva rendere più interessante il film: la storia fra i giovani Milo e Cassia, che risulta molto affrettata e scarna, sia per la mancanza di tempo dei due, sia per l'inconsistenza del personaggio del gladiatore.
Per concludere, film pretenzioso con un buon soggetto, prevedibile dall'inizio alla fine, e personaggi per lo più inconsistenti. Non è male, ma poteva risultare migliore.
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flyanto
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lunedì 24 febbraio 2014
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l'eruzione del vesuvio vista come una punizione da
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Film in cui si racconta della celebre eruzione del Vesuvio avvenuta a Pompei nell'anno 79 d.C. che distrusse interamente la città ed uccise quasi totalmente tutta la popolazione. In questo contesto si assiste ad alcune vicende che vedono come protagonisti dei gladiatori impegnati nei combattimenti all'interno dell' arena al fine di divertire il popolo romano libero, la sete di potere e la mancanza di scrupoli da parte di alcuni individui appartenenti alle alte classi politiche e la storia d'amore tra un affascinante gladiatore prigioniero di nome Milo e la bella figlia di un ricco possidente, di nome Cassia.
Il film di Paul W.S.
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Film in cui si racconta della celebre eruzione del Vesuvio avvenuta a Pompei nell'anno 79 d.C. che distrusse interamente la città ed uccise quasi totalmente tutta la popolazione. In questo contesto si assiste ad alcune vicende che vedono come protagonisti dei gladiatori impegnati nei combattimenti all'interno dell' arena al fine di divertire il popolo romano libero, la sete di potere e la mancanza di scrupoli da parte di alcuni individui appartenenti alle alte classi politiche e la storia d'amore tra un affascinante gladiatore prigioniero di nome Milo e la bella figlia di un ricco possidente, di nome Cassia.
Il film di Paul W.S. Anderson, pur essendo ambientato e pur presentando allo spettatore eventi risalenti alla storia dell'antica Roma, non vuole e non ha assolutamente la pretesa di essere una testimonianza storica affidabile, quanto un pretesto per raccontare soltanto una vicenda ideale in cui dominano principalmente le lotte, gli intrighi ed il sentimento dell'amore tra i due protagonisti proncipali. Pertanto non bisogna assolutamente ricercare la veridicità storica in esso bensì solo il puro e spettacolare divertissement. Considerata in quest'ottica, la pellicola funziona alla grande e, sebbene la prima parte risulti essere molto più simile ad uno sceneggiato in costume, la seconda, in cui è rappresentata appunto l'eruzione del Vesuvio, risulta assai più interessante, inquietante e di sicuro effetto. La resa in 3D dell'eruzione rende ancor meglio l'idea e, sebbene tutto ciò che è presentato agli occhi dello spettatore sia opera delle abili tecniche realizzate grazie all'aiuto del computer, in ogni caso l'effetto di meraviglia e di stravolgimento è quanto mai reso efficace al punto di rendere il film interessante.
Altro non vi è da aggiungere se non evidenziare l'avvenenza fisica e particolarmente proprompente dei vari protagonisti, dal gladiatore Milo (già ampiamente ammirato nella serie televisiva "Il Trono di Spade") interpretato da Kit Harington a quella di tutti gli altri gladiatori, sia di colore che non, e della bella patrizia, interpretata dalla delicata e signorile Emily Browning. Tutto al fine di rendere l'opera esteticamente perfetta e godibile per gli occhi.
Nel suo genere fantastico e di effetto, direi, ampiamente riuscito come, del resto, i precedenti del regista appartenenti alla saga di "Resident Evil", ma nulla di più.
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marezia
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domenica 23 febbraio 2014
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kolossal digitale ai tempi del 3d
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INGIUDICABILE dal punto di vista tecnico perché, dove la storia è al servizio del 3D (e non viceversa), si perde l'emotività dell'intreccio ma una cosa è certa: il fatto che Pompei stia cadendo sotto l'incuria dello Stato che in alcune zone d'Italia preferisce delegare il controllo del territorio ad altri poteri e sappiamo quali... fa in modo (almeno alle persone intelligenti) che un film come questo faccia rabbia. Se Pompei fosse negli Stati Uniti,ora sarebbe un'attrazione turistica MONDIALE come tante altre d'altronde ma ora dobbiamo aspettare Paul W. S. Anderson perché faccia il giro del mondo. Potessimo almeno chiedergli un contributo come una sorta di diritto d'autore ma, a che cosa servirebbero questi soldi per quanto copiosi fossero? A NIENTE.
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INGIUDICABILE dal punto di vista tecnico perché, dove la storia è al servizio del 3D (e non viceversa), si perde l'emotività dell'intreccio ma una cosa è certa: il fatto che Pompei stia cadendo sotto l'incuria dello Stato che in alcune zone d'Italia preferisce delegare il controllo del territorio ad altri poteri e sappiamo quali... fa in modo (almeno alle persone intelligenti) che un film come questo faccia rabbia. Se Pompei fosse negli Stati Uniti,ora sarebbe un'attrazione turistica MONDIALE come tante altre d'altronde ma ora dobbiamo aspettare Paul W. S. Anderson perché faccia il giro del mondo. Potessimo almeno chiedergli un contributo come una sorta di diritto d'autore ma, a che cosa servirebbero questi soldi per quanto copiosi fossero? A NIENTE. Amen.
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il critico
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domenica 23 febbraio 2014
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pompei
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L'ultimo film del regista Paul W.S Anderson,il quale non è proprio ben visto dalla critica e pubblico infatti è "famoso" per aver diretto la saga di Resident Evil (tranne il secondo e il terzo),viene forse anche finalmente un film sull'eruzione più famosa di tutti i tempi che ha portato alla distruzione della città di Pompei ma va detto che se da questo film si cerca una rappresentazione scientificamente accurata dell'evento bisogna guardare altrove.Comunque la trama è abbastanza semplice,un ragazzino vede un "senatore" romano sterminare la sua famiglia,lui in seguito diventa un ottimo gladiatore che viene portato (guarda caso) a Pompei dove si innamora della giovane Cassia ma rincontra anche il "diavolo".
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L'ultimo film del regista Paul W.S Anderson,il quale non è proprio ben visto dalla critica e pubblico infatti è "famoso" per aver diretto la saga di Resident Evil (tranne il secondo e il terzo),viene forse anche finalmente un film sull'eruzione più famosa di tutti i tempi che ha portato alla distruzione della città di Pompei ma va detto che se da questo film si cerca una rappresentazione scientificamente accurata dell'evento bisogna guardare altrove.Comunque la trama è abbastanza semplice,un ragazzino vede un "senatore" romano sterminare la sua famiglia,lui in seguito diventa un ottimo gladiatore che viene portato (guarda caso) a Pompei dove si innamora della giovane Cassia ma rincontra anche il "diavolo".Il film può sembrare (ma è) un Gladiatore con un vulcano in mezzo ma comunque la narrativa più o meno"funziona",anche se gli svolgimenti sono prevedibili e ci sono molti clichè del genere,come recitazione mi aspettavo peggio anche se Kiefer Sutherland (24) anche se probabilmente è stato il più bravo dell'intero cast forse è un po',come dire strano trovarlo nei panni di un Senatore romano ma chi se ne frega!!Le musiche sono anonime tranne qualcuna che suona copiata da qualche parte.Naturalmente per un disaster movie la parte migliore è quella dove inizia il "disastro",che come già detto non è andata per niente così ma vabbè,purtroppo proprio l'aspetto più importante in un film del genere,gli effetti visivi,sono appena sufficienti che ti fanno sembrare ovvio l'uso del green screen (in alcuni film neanche te ne accorgi ma qui....) cioè "Dante's Peak" del 1997 è visivamente migliore di questo film nonchè più vicino alla realtà.Quindi per vedere questo film bisogna chiudere il cervello e godersi lo spettacolo senza farsi troppe domande,allora "Pompei" si può rivelare leggero e divertente ma se vuoi qualcosa di più rimarrai deluso.
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domenico maria
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domenica 23 febbraio 2014
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hollywood e roma
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Negli speciali di Quo Vadis(1951),di Ben Hur(1959) e, con diverse angolazioni Cleopatra(1963), torna, nelle edizioni in DVD e Blu Ray con BONUS, un concetto guida. Gli americani, dopo la sofferta vittoria in guerra nel '45,consideravano se stessi,(già fin dalla Dichiarazione di Indipendenza del 1776), eredi dello spirito romano-repubblicano contro l'imperialismo . Il mondo romano li ha sempre attratti potentemente, fin dall'epoca del muto(il Ben Hur del 1923).A coloro che credevano che il peplum,quello di alto livello, fosse sepolto con Cleopatra, il successo planetario del "Gladiatore", ci racconta come è impossibile cambiare il dna di un popolo, di una nazione, di un modello culturale ultracontestato ma di diffusione planetaria.
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Negli speciali di Quo Vadis(1951),di Ben Hur(1959) e, con diverse angolazioni Cleopatra(1963), torna, nelle edizioni in DVD e Blu Ray con BONUS, un concetto guida. Gli americani, dopo la sofferta vittoria in guerra nel '45,consideravano se stessi,(già fin dalla Dichiarazione di Indipendenza del 1776), eredi dello spirito romano-repubblicano contro l'imperialismo . Il mondo romano li ha sempre attratti potentemente, fin dall'epoca del muto(il Ben Hur del 1923).A coloro che credevano che il peplum,quello di alto livello, fosse sepolto con Cleopatra, il successo planetario del "Gladiatore", ci racconta come è impossibile cambiare il dna di un popolo, di una nazione, di un modello culturale ultracontestato ma di diffusione planetaria. In sala c'erano una sessantina di persone. Per i primi 40' ho avuto la spiacevole sensazione di qualcosa che non decollava; la recitazione mi pareva appiccicaticcia e decisamente poco convincente(un doppiaggio mal assortito?).E mi tornavano in mente le immagini ora splendidamente restaurate di Quo Vadis e Ben Hur, con tanta luce, con tanto colore anche negli interni(merito del sole italiano di allora e delle superbe maestranze di Cinecittà nel '50 e '58?).Nel 61 si tentò di girare "Cleopatra" in Inghilterra, ma finì in un disastro, a discapito dei milioni di dollari...il clima...la luce, e tanti altri fattori. Si arriva a Roma, primavera '62, e tutto cambia; certo, sprechi folli e deliranti, capricci schizofrenici dei protagonisti; ma il DVD sta lì a ricordarci e mostrarci lo splendore delle ricostruzioni,dei costumi, e del sole italiano. E mi chiedo; perché questa antica Roma sempre cupa, ferrigna, sanguinaria e feroce? Perché anche negli interni questi colori cupi e scuri? Perché questa visione ossessiva a senso unico. In quel mondo, ad esempio nella Campania Felix di Pompei, non sorgeva quasi mai il sole? Cosa c'è di furbo, astuto, che porta soldi e incassi, a presentare tutto cupo, tetro e feroce? E ancora nei ricordi; la follia delirante di Peter Ustinov avvolto da drappi luminosi, multicolori, e da una corte scintillante di cromie, o le tante scene di Giuda e Messalla in Ben Hur, crudeli e feroci, ma sempre o quasi inondate di luce. Cosa c'è dietro? Ignoranza, distorsione deliberata, calcolo. Questo "nerume" lo avevo già notato nel "Gladiatore", ma a essere sincero, in dosi più sopportabili, come anche nelle serie di Roma della HBO, pure se girate, almeno la prima, a Cinecittà. Comunque, tutte queste considerazioni critiche comincano ad allontanarsi quando si arriva al combattimento nella arena di Pompei del protagonista e del grande Attico. Da quel momento il film prende quota; forse gli effetti speciali, forse una maggiore tensione, il montaggio più efficace, forse una recitazione più viva, insomma, da questo momento la pellicola diventa stimolante e, almeno a livello di "emozioni primarie", diciamo che ci siamo. Certamente la ricostruzione della catastrofe è dilatata "ad usum cinemam", probabilmente esagerata. Ma leggendo il resoconto di Plinio, e collegando immaginazione a realismo, dovette accadere davvero una mezza fine del mondo. L'autore venne preso per pazzo per 18 secoli. Oggi si chiamano "Eruzioni Pliniane"(Meglio tardi che mai; comunque tristissimo!). Pensiero finale. Uscendo dal cinema, in quegli anni '50, sentivi che quelle pellicole, a modo loro, educavano, illudevano di far star meglio. Questa? Una buona storia di amicizia virile, una d'amore, riuscita a metà. Forse.
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angelo bottiroli - giornalista
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domenica 23 febbraio 2014
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un ottimo film
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Mi tocca essere nuovamente in disaccordo con alcuni critici cinematografici che hanno ignobilmente stroncato questo film del regista Paul William Scott Anderson autore delle serie cinematografica di Resident Evil e dell’ultima versione de “I tre moschettieri”.
Il regista che è sicuramente molto abile ad usare gli effetti speciali qui si sbizzarrisce rievocando la maxi eruzione del Vesuvio che nel 79 d.c. distrusse Pompei.
Chi ha visitato Pompei come il sottoscritto ed ha visto i corpi delle persone, si rende conto che effettivamente deve essere accaduto qualcosa di molto simile a ciò che vediamo nella versione cinematografica.
Il film trae spunto da un uomo e una donna che si stavano baciando e sono stati sommersi dalla lava.
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Mi tocca essere nuovamente in disaccordo con alcuni critici cinematografici che hanno ignobilmente stroncato questo film del regista Paul William Scott Anderson autore delle serie cinematografica di Resident Evil e dell’ultima versione de “I tre moschettieri”.
Il regista che è sicuramente molto abile ad usare gli effetti speciali qui si sbizzarrisce rievocando la maxi eruzione del Vesuvio che nel 79 d.c. distrusse Pompei.
Chi ha visitato Pompei come il sottoscritto ed ha visto i corpi delle persone, si rende conto che effettivamente deve essere accaduto qualcosa di molto simile a ciò che vediamo nella versione cinematografica.
Il film trae spunto da un uomo e una donna che si stavano baciando e sono stati sommersi dalla lava.
Una storia d’amore quella del regista abilmente inventata che “prende” lo spettatore, ma questa è soltanto una parte del film che ruota attorno quelle che erano le tradizione romane: i gladiatori, l’arena, i cavalli, la corruzione dei senatori, la potenza di Roma e la vita già di allora che ricorda spesso quella della società odierna.
Kit Harington al suo primo film come protagonista è credibile nel ruolo dello schiavo-gladiatore; nel cast troviamo attori che abbiamo già visto in altri film come la protagonista femminile Emily Browning (Sucker Punch), Carrie-Annie Moss (la Trinity di Matrix) e molti altri. Tutti recitano all’altezza.
Il film è molto appassionante con una trama senza un attimo di respiro, le scenografie sono ottime, ma di grande livello e molto maestosa è la colonna sonora.
Siamo di fronte indubbiamente ad un ottimo film, assolutamente da vedere.
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(di alfonso dangelo)
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vichingo della giustizia
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venerdì 21 febbraio 2014
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immersione nella storia..
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Un film che ti coinvolge dalla prima scena all'ultima,che ti permette di entrare nella storia del tempo,ti avvolge ed emoziona,nelle varie scene,spesso violente,ma suggestive.Può anche sembrare uno stile "gladiatore" ma diverso e bello.
[+] banale fino all'inverosimile
(di notturno)
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alexr
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venerdì 21 febbraio 2014
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un gladiatore e la sua vendetta
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Sicuramente quello che salva questo film è la storia, che si svolge su un arco narrativo creato dal regista Anderson, come a scuola di cinema ed in perfetto stile industria del cinema americano. Succede sempre quello che ti aspetti ed al momento che lo pensi, lo spettatore viene accompagnato in questo racconto epico. Non posso definirlo un film catastrofico ma un grande esempio di ricostrudione storica con la computer grafica. Non si può nemmeno definire un surrogato del Gladiatore di R.C. ma sicuramente affascina la tenacia e la determinazione del giovane Milo. L'attore Kit Harington , che ho seguito in Trono di spade in questo film dimostra la sua grande capacita di recitazione e fisica.
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Sicuramente quello che salva questo film è la storia, che si svolge su un arco narrativo creato dal regista Anderson, come a scuola di cinema ed in perfetto stile industria del cinema americano. Succede sempre quello che ti aspetti ed al momento che lo pensi, lo spettatore viene accompagnato in questo racconto epico. Non posso definirlo un film catastrofico ma un grande esempio di ricostrudione storica con la computer grafica. Non si può nemmeno definire un surrogato del Gladiatore di R.C. ma sicuramente affascina la tenacia e la determinazione del giovane Milo. L'attore Kit Harington , che ho seguito in Trono di spade in questo film dimostra la sua grande capacita di recitazione e fisica. E' uno di quei pochi film dove il protagonista non delude mail lo spettatore, un vero gladiatore accompagnato per una parte da Attico, il re indiscusso dell'arena, Adewale Akinnuoye-Agbaje, che a mio avviso non è stato fantastico. Non sono pienamente e convinto dal ruolo di cassia, Emily Browning, non credo sia il suo genere ne abbia la caratteristiche somatiche adatte. Il film ha un inizio ed un evolversi della storia molto lento, sia per la presentazione dei personaggi sia per i luoghi e le dinamiche politiche del tempo. Impeccabili i costumi , e la scenografia, a mio avviso veramente le fondamenta che reggono questo film, il tutto e curato nei minimi dettagli in tutte le scene per tutti gli ambienti...Ho notato solo due errori di taglio nel montaggio nella casa di Cassia, quando l'ancella le pettina i capelli. Anche i movimenti della macchina da presa ed il susseguirsi delle scene, sono molto " telefonate ed a volte scontate ", ritengo sia un buon film ben fatto, non grado sarà ricordato come il Gladiatore, ma quello che mi è piaciuto di piu è il realismo delle scene. Una BELLISSIMA fotografia, di GLEN Mac Pherson. Concludo dicendo che è un film da vedere, per gli amanti del genere, narrativo, rievocativo, catastrofico.
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