Ore Diciotto in punto |
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Un film di Giuseppe Gigliorosso.
Con Paride Benassai, Salvo Piparo, Roberta Murgia, Valentina Gebbia, Giuseppe Santostefano.
continua»
Drammatico,
- Italia 2014.
uscita giovedì 12 giugno 2014.
MYMONETRO
Ore Diciotto in punto
valutazione media:
3,17
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La magia dell'autoproduzione diventa favoladi R. ImpallomeniFeedback: 100 |
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sabato 14 giugno 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Ore diciotto in punto" è una favola senza tempo, di quelle favole che occorre rileggere/rivedere di tanto in tanto, per ricordare a noi stessi che le regole esistono solo nella nostra mente, che possiamo essere padroni del nostro destino, e che le seconde occasioni esistono, basta saperle cogliere e sfruttare al meglio. Nicola (un ottimo Salvo Piparo) è un barbone palermitano deciso a farla finita. Ma l'ora del suo suicidio, le fatidiche diciotto in punto del titolo, sancita anche dai documenti prodotti dal bizzarro ufficio “celeste” dedicato ai suicidi (i cui impiegati sono i magnifici Paride Benassai, Lollo Franco, Giuseppe Santostefano, Stefania Blandeburgo, Ernesto Maria Ponte e Marco Correnti) viene disattesa e apparentemente ritardata da un evento imprevisto. Il luogo e il momento della fine diventano così il luogo e il momento dell’inizio. L’incontro con Stella, interpretata da Roberta Murgia, darà il via a una serie di disvelamenti continui, di scelte alternative e di cambiamenti, nei quali metterà lo zampino la barbona Duchessa (Valentina Gebbia, che ha anche collaborato con il regista Giuseppe Gigliorosso alla stesura dei dialoghi), amica e “protettrice” di Nicola. Sullo sfondo, una vibrante Palermo arricchisce gli avvenimenti con le vertiginose e affascinati altezze di Castello Utveggio, con la lussureggiante flora dell’Orto Botanico, con le luci dei suoi storici teatri, ma anche con il degrado e le palazzine sgretolate del centro storico.
"Ore diciotto in punto" è soprattutto un film emotivo, che tocca le corde del cuore: si lascia la sala con un sorriso e con l'impressione che la bellezza possa davvero salvare il mondo. Che sia la bellezza di un prato fiorito e di una corsa da bambini, quella di un colonnato illuminato dalla luna e di una città che riposa tra cielo e mare, o quella che si sprigiona dai tasti di un pianoforte, non importa. Come ci dice la pellicola, questa bellezza è in grado di farsi comprendere da ciascuno di noi, a prescindere dall'istruzione o dalla condizione sociale.
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