Miss Julie

Liv Ullmann, grande attrice ed ispiratrice, nonchè ex-compagna, dell'ancor più talentuoso regista Ingmar Bergman, in "Miss Julie" diventa anche regista e, direi, con notevole successo. Rifacendosi all'omonimo testo  dello scrittore svedese Johan August Strindberg, Liv Ullmann presenta sullo schermo la sfortunata storia d'amore di una giovane e bella aristocratica, appunto la Miss Julie del titolo, e del devoto servitore di suo padre.

La vicenda è ambientata in Irlanda nel 1890 e durante la tanto festeggiata notte di mezza estate, caratterizzata da balli, canti e grandi bevute che durano tutta la notte, la giovane Julie, assente ovviamente il barone padre, si lascia andare un pò troppo alle libagioni perdendo un poco il proprio controllo. Vista ballare ed appartarsi con lo stalliere diviene oggetto di critiche tra i villani della zona ma ella non vi presta attenzione ed, anzi, continua la sua opera di seduzione, una volta rientrata a casa, con il devoto servitore del proprio padre. Questi, già legato sentimentalmente alla cuoca, all'inizio cerca in tutti i modi di respingerla, ma in seguito alle innumerevoli, continue ed esplicite avances da parte di Julie, alla fine le cede consumando quello che per lei si verifica essere il suo primo rapporto sessuale. Da qui, il "rinsavimento" da parte della ragazza ed il conseguente senso di colpa che la porteranno a ritrattare quasi tutto il suo agire ed a litigare animatamente col servitore che, nel frattempo, un pò per difesa un pò per effettive ragioni pratiche, vorrebbe allontanarsi dalla casa ed iniziare una nuova vita all'estero, ovviamente solo o, comunque, senza contemplare la presenza della ragazza. La delusione e la vergogna profonda provata da Julie, anche nei confronti del tanto amato padre vedovo, la condurranno inevitabilmente a ricercare la propria morte.

Un dramma alquanto intenso (come, del resto, tutte le opere di Strindberg) e profondamente drammatico ma quanto mai vero ed attuale per la dinamica esposta concernente i rapporti tra uomini e donne: Strindberg, ed in questa quanto mai fedele pellicola anche Liv Ullmann, analizza molto dettagliatamente il rapporto che si instaura solitamente tra due individui di sesso opposto, presentando la donna (come sempre) come un essere altamente capriccioso, lunatico e quanto mai indecifrabile nei suoi comportamenti e nel contempo come puro oggetto di desiderio e di ardente passione e, pertanto, di fortissima tentazione per il maschio che,  invece, viene descritto come un essere più razionale e, al caso, istintivo. E questo contrapporsi delle due differenti nature, viene efficacemente descritto nel corso del lungo ed efficace dialogo che si verifica dopo l' amplesso tra i due protagonisti, dimostrando quanto mai siano distanti le due parti, sia per natura propria che, in questo caso, anche per distanza sociale.  

Insomma, in questo film, che in realtà appare più come una raffinata e riuscita pièce teatrale, Liv Ullmann riesce appieno nella sua nuova esperienza di regista, costruendo un'opera lineare,  ben diretta ed interpretata e, soprattutto, non tradendo il contenuto dell' autore originale.

Riguardo gli attori, occorre assolutamente menzionale e lodare Jessica Chastain, nella parte di Miss Julie, che risulta di gran lunga la migliore di tutti, ma bisogna anche non tralasciare Colin Farrell, nel ruolo del servitore, e Samantha Morton, in quellio della pratica cuoca Kathleen. E',imoltre, interessante sottolineare anche il fatto che il film sia stato lasciato fortunatamente in lingua originale (ovviamente, sottotitolato in italiano) cosicchè si ha la possibilità di seguire la reale dizione ed intonazione degli attori, compresa quella irlandese di Farrell. 

Altamente consigliabile ma per gli appassionati del genere.