enzo70
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venerdì 6 marzo 2015
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del tutto sconsigliato
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Pannofino è un grande doppiatore e un attore simpatico. E il film riprende il romando di Piero Chiara, il pretore di Luvio, insomma gli ingredienti per fare un film non dico buono, ma almeno decente, c’erano. E invece è un disastro assoluto, un film che non capisci come possa essere stato pensato, diretto e prodotto. Le capacità caricaturali di Pannofino vengono estese al punto da farlo sembrare Bombolo, sembra un film da cabaret, tipo la riedizione delle comiche o di sturmtruppen, ma poi ti rendi conto che l’idea era di fare un film con una storia. Il risultato è un film senza testa né coda che insulta il povero spettatore che ha la disavventura di incrociarlo.
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Pannofino è un grande doppiatore e un attore simpatico. E il film riprende il romando di Piero Chiara, il pretore di Luvio, insomma gli ingredienti per fare un film non dico buono, ma almeno decente, c’erano. E invece è un disastro assoluto, un film che non capisci come possa essere stato pensato, diretto e prodotto. Le capacità caricaturali di Pannofino vengono estese al punto da farlo sembrare Bombolo, sembra un film da cabaret, tipo la riedizione delle comiche o di sturmtruppen, ma poi ti rendi conto che l’idea era di fare un film con una storia. Il risultato è un film senza testa né coda che insulta il povero spettatore che ha la disavventura di incrociarlo.
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ultimoboyscout
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venerdì 30 gennaio 2015
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una storia tutta luinese.
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Il film è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Piero Chiara, pubblicato da Mondadori nel 1973. Lo stesso Chiara aveva lavorato ad una trasposizione cinematografica ma non venne trovato nessuno disposto a realizzarla. Solo nel 2013, nell'anno del centenario della nascita dello scrittore, grazie all'intervento della luinese Sarah Maestri, concittadina di Chiara, si è trovato l'accordo per la produzione. Regia e sceneggiatura sono affidate a Giulio Base, i protagonisti sono la stessa Maestri e Francesco Pannofino, ovvero la moglie trascurata e il pretore fedifrago. La vicenda si svolge proprio a Luino, sulle sponde del Lago Maggiore, negli anni Trenta, nel pieno del periodo Fascista. Augusto Vanghetta è il potente pretore che non ha certo l'aspetto del seduttore e dello sciupafemmine ma sfrutta alla grande la sua professione per concretizzare l'amplesso.
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Il film è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Piero Chiara, pubblicato da Mondadori nel 1973. Lo stesso Chiara aveva lavorato ad una trasposizione cinematografica ma non venne trovato nessuno disposto a realizzarla. Solo nel 2013, nell'anno del centenario della nascita dello scrittore, grazie all'intervento della luinese Sarah Maestri, concittadina di Chiara, si è trovato l'accordo per la produzione. Regia e sceneggiatura sono affidate a Giulio Base, i protagonisti sono la stessa Maestri e Francesco Pannofino, ovvero la moglie trascurata e il pretore fedifrago. La vicenda si svolge proprio a Luino, sulle sponde del Lago Maggiore, negli anni Trenta, nel pieno del periodo Fascista. Augusto Vanghetta è il potente pretore che non ha certo l'aspetto del seduttore e dello sciupafemmine ma sfrutta alla grande la sua professione per concretizzare l'amplesso. Nel frattempo, legami familiari, insuccessi in qualità di scrittore di commedie teatrali e la presenza del proprio assistente Mario, faranno scivolare il pretore in una parabola discendente vorticosa. Pannofino è bravo, forse non ha ancora raggiunto i gradi del protagonista (lo è assolutamente, invece, come doppiatore) e nella sua interpretazione risulta decisamente pesante, fin troppo trash in un film in cui il grottesco la fa da padrone. Si tratta di una farsa in stile anni '70, una commediola sexy in cui ad essere belli sono solo i paesaggi ma che, persino quelli, sembrano trovarsi li per caso e fini a se stessi. Si respira per tutto il film un'aria di grande pressappochismo e di sagra paesana incredibilmente (e volutamente) macchiettistica.
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beatrice1989
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lunedì 8 settembre 2014
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deludente
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La trama è bella ma la recitazione e il film decisamente deludente. Da un romanzo ben riuscito si poteva, a mio parere, estrapolare un film migliore, senza cadere nella banalità e nella mediocrità.
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selfecce
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giovedì 17 aprile 2014
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rivederlo giova
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mi sono rivisto il film nella quiete di una sala semivuota. Se da un lato di delude un po', ciò ti consente di apprezzare finanche le minime sfumature della pellicola. E devo concludere che nessun personaggio si salva dalla scure della civiltà, nemmeno la tenera Sarah Maestri, che la fa pagare ferocemente al marito che tanto le ha messo le corna. Non parliamo del Landriani, rivoltante trasformista e arrivista che - dopo essere arrivato - trascura l'amore. Il Vanghetta nell'ultima parte fa alti e bassi: seppur ubriaco, porta la moglie moribonda all'ospedale, salvo poi ironizzare sul figliolo "povero orfanino".
A latere, peccato che si sia lasciato così poco spazio a Carlo Gabardini, perfetto avvocato incapace che vince grazie alle corna che il pretore gli mette.
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mi sono rivisto il film nella quiete di una sala semivuota. Se da un lato di delude un po', ciò ti consente di apprezzare finanche le minime sfumature della pellicola. E devo concludere che nessun personaggio si salva dalla scure della civiltà, nemmeno la tenera Sarah Maestri, che la fa pagare ferocemente al marito che tanto le ha messo le corna. Non parliamo del Landriani, rivoltante trasformista e arrivista che - dopo essere arrivato - trascura l'amore. Il Vanghetta nell'ultima parte fa alti e bassi: seppur ubriaco, porta la moglie moribonda all'ospedale, salvo poi ironizzare sul figliolo "povero orfanino".
A latere, peccato che si sia lasciato così poco spazio a Carlo Gabardini, perfetto avvocato incapace che vince grazie alle corna che il pretore gli mette.
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margiesmith
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lunedì 7 aprile 2014
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e' risorta la commedia all'italiana?
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Un film unico nel panorama, che quasi ci riporta ai fasti del grande cinema italiano degli anni '60 e '70, quando le commedie erano davvero agro-dolci e non solo demenziali come quelle fatte oggi.
Bravissimi gli attori, con Pannofino in testa che esagera i toni, come probabilmente è giusto fare con personaggi del genere.
La regia è sopraffina, il gusto dell'inquadratura è ricercato, la fotografia scintillante. Azzeccati i costumi e molto pertinenti all'epoca tutte le location. Un complimento particolare al musicista.
Da vedere e da consigliare a tutti, specialmente agli studenti: hanno moltissimo da imparare guardando un film del genere.
[+] certo!
(di santarello)
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margiesmith
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lunedì 7 aprile 2014
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bellissimo
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margiesmith
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lunedì 7 aprile 2014
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un film che osa e diverte
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Unico nel panorama italiano, offre da ridere e spunti per riflettere. Non conoscevo il romanzo, ma ho trovato una storia che ti aggancia e non ti molla più. Gli attori sono sublimi, seppure il protagonista rischi molto nei toni e nei (pochi) sottotoni. Bravissimi i due giovani e tutto il resto del cast. La regia è sopraffina, il gusto dell'inquadratura è ricercato, la fotografia è scintillante. I costumi mi appaiono azzeccati come pure le scenografie. Belel anche le musiche che sembrano proprio tratte da un filmato d'epoca. Lo consiglio a tutti, soprattutto ai ragazzi delle scuole, c'è molto da imparare.
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superesperto
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domenica 6 aprile 2014
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semplicemente stupendo
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Un film capolavoro. Semplicemente fantastico. Rispecchia perfettamente l'Italia ai tempi del fascismo. Sono molto contento di averlo visto e credo che sarà un insegnamento per le nuove generazioni.Regia fantastica,attori sublimi,sceneggiatura unica. UN GRANDE FILM!!!
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santarello
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domenica 6 aprile 2014
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il surreale è l'essenza del film
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ebbene sì, il film mi è piaciuto sì tanto che sono tornato a vederlo! E visto un commento caustico apparso qui sotto, mi tocca puntualizzare un paio di cose.
"A parte Pannofino e la Caprioglio, sono tutti sconosciuti": posto che essere sconosciuti non è mai un demerito (anzi, spesso è un valore aggiunto, come nel caso di Mattia Zaccaro Garau, l'unico tra i "big" effettivamente poco noto), come cavolo si può definire "sconosciuti" Sarah Maestri, Eliana Miglio, Max Cavallari, Carlo Gabardini? Basta googolare un tantino per accorgersi dell'assurdità di un tale assurto.
"La prima nota stonata è che al primo Sabato di programmazione la sala era completamente vuota.
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ebbene sì, il film mi è piaciuto sì tanto che sono tornato a vederlo! E visto un commento caustico apparso qui sotto, mi tocca puntualizzare un paio di cose.
"A parte Pannofino e la Caprioglio, sono tutti sconosciuti": posto che essere sconosciuti non è mai un demerito (anzi, spesso è un valore aggiunto, come nel caso di Mattia Zaccaro Garau, l'unico tra i "big" effettivamente poco noto), come cavolo si può definire "sconosciuti" Sarah Maestri, Eliana Miglio, Max Cavallari, Carlo Gabardini? Basta googolare un tantino per accorgersi dell'assurdità di un tale assurto.
"La prima nota stonata è che al primo Sabato di programmazione la sala era completamente vuota. Totale spettatori sei." ... e allora? Il film ha una distribuzione non proprio eccelsa e non è stato propagandato a tappeto, è forse un buon motivo per criticarlo?
"Le scene un po' troppo surreali volevano essere spiritose ma apparivano ridicole." esatto! La surrealtà e la ridicolaggine sono la dimensione essenziale dell'agire lussurioso del pretore. E gli conferiscono quel sapiente mix di dramma e commedia che la regìa ha cercato (con successo) di infondere nella sceneggiatura.
"Attori che non sanno recitare , registi che non sanno dirigere, scenografi un po' sopra le righe." - analisi pesante senza argomentazioni, che io detesto in quanto non aiuta l'eventuale lettore a capire perché il film sia così orrendo ed impedisce ad altri di replicare analiticamente. Ergo mi limito a dire che gli attori, le figurazioni, le comparse, il cast artistico e tecnico tutto hanno dato del loro meglio nel realizzare un compito difficile come una commedia in costume degli anni 30, da un romanzo breve ma complesso come Il pretore di Cuvio. E rinnovo l'invito ad andare al cinema!
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alessandro dessy
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domenica 6 aprile 2014
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banalità
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Mi è sembrato la fiera della banalità. Attori che non sanno recitare , registi che non sanno dirigere, scenografi un po' sopra le righe. Forse salvere unicamentei la Caprioglio che ha dato una performance accettabile.
[+] ti accontento subito
(di santarello)
[ - ] ti accontento subito
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