tamburel
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domenica 7 marzo 2021
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scadente
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martedì 26 gennaio 2021
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tratto da un racconto
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perché non si dice che è tratto da un romanzo di Joe R. Lansdale???
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wolvie
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giovedì 6 agosto 2020
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espiazione in texas
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Sempre Lansdale, sempre Texas, sempre fine anni '80, direi anche, sempre Jim Mickle con il sodale Nick Damici a realizzare per immagini i romanzi di Joe R. Lansdale, infatti, il film fa coppia con le tre stagioni della serie tv " Hap & Leonard", distillato delle stesse menti creative.
Richard Dane, padre di famiglia ed onestissimo artigiano, si ritrova catapultato in un incubo quando un ladro gli entra in casa e accidentalmente Richard lo uccide con un colpo di pistola (chi in Texas non ne possiede una ?).
L' ex detenuto Ben, inizia a stalkerare la famiglia di Richard, credendo che il ladro ucciso sia suo figlio.
Nel tentativo di proteggere i suoi cari, Richard scopre che la polizia gli ha mentito, il morto non è il figlio di Ben, che grazie a Richard viene salvato da un finto incidente mortale inscenato dai poliziotti.
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Sempre Lansdale, sempre Texas, sempre fine anni '80, direi anche, sempre Jim Mickle con il sodale Nick Damici a realizzare per immagini i romanzi di Joe R. Lansdale, infatti, il film fa coppia con le tre stagioni della serie tv " Hap & Leonard", distillato delle stesse menti creative.
Richard Dane, padre di famiglia ed onestissimo artigiano, si ritrova catapultato in un incubo quando un ladro gli entra in casa e accidentalmente Richard lo uccide con un colpo di pistola (chi in Texas non ne possiede una ?).
L' ex detenuto Ben, inizia a stalkerare la famiglia di Richard, credendo che il ladro ucciso sia suo figlio.
Nel tentativo di proteggere i suoi cari, Richard scopre che la polizia gli ha mentito, il morto non è il figlio di Ben, che grazie a Richard viene salvato da un finto incidente mortale inscenato dai poliziotti.
Ben e Richard con l' aiuto dell' eccentrico investigatore privato e "vaccaro" Jim Bob Luke (apparso anche nei racconti dedicati a Hap & Leonard), ex commilitone di Ben nella guerra in Corea, faranno luce su un torbido miasma fatto di: informatori protetti dalla polizia che realizzano snuff film in vhs con giovani vittime brutalmente assassinate, capitanati dal reale figlio di Ben, che deciderà di "occuparsi" della prole in maniera non proprio ortodossa. Richard dal canto suo dovrà immergersi nel mondo violento dei giustizieri diventandone protagonista, per ritrovare la pace e la serenità.
Film più che discreto, western travestito da noir atipico, che trova due facce gustose per i ruoli di Ben e Luke, rispettivamente Sam Shepard e Don Johnson.
Gli schemi registici sono gli stessi di " Hap & Leonard " con alcune sequenze (ben fatte) sovrapponibili: il rallenti dei tre protagonisti con armi in pugno prima della resa dei conti.
La famiglia, a dir poco disfunzionale, emerge spesso dalle righe di Lansdale, che sa ricomporre il valore, il sacrificio e il contrappasso dei padri mancati afflitti dalle loro colpe.
Intrattenimento caloroso come un buon bicchiere di Southern Comfort.
Colonna sonora quasi "carpenteriana" 80s style.
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dandy
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lunedì 29 ottobre 2018
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il freddo nell'anima.
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Tratto dal romanzo omonimo di Joe R.Lansdale(che appare nel ruolo del prete al funerale).Troppo risaputo nei temi(il marcio della provincia e nelle sue istituzioni,la critica alla famiglia,il signor nessuno catapultato in un incubo più grande di lui,gli errori che ricadono si propri figli o viceversa) per poter essere qualcosa di più di un film di genere come molti altri,ma comunque girato con indubbia bravura.C'è una bella tensione nella prima parte,e la violenza viene lasciata esplodere solo nel finale.Non mancano lampi di umorismo nero, e il momento in cui i protagoisti scoprono cosa c'è sulla VHS è inquietante.Come di consueto le inverosimiglianze si sprecano ma è una caratteristica comune in questo genere di prodotto.
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Tratto dal romanzo omonimo di Joe R.Lansdale(che appare nel ruolo del prete al funerale).Troppo risaputo nei temi(il marcio della provincia e nelle sue istituzioni,la critica alla famiglia,il signor nessuno catapultato in un incubo più grande di lui,gli errori che ricadono si propri figli o viceversa) per poter essere qualcosa di più di un film di genere come molti altri,ma comunque girato con indubbia bravura.C'è una bella tensione nella prima parte,e la violenza viene lasciata esplodere solo nel finale.Non mancano lampi di umorismo nero, e il momento in cui i protagoisti scoprono cosa c'è sulla VHS è inquietante.Come di consueto le inverosimiglianze si sprecano ma è una caratteristica comune in questo genere di prodotto.Serie b confezionata con cura.Ben diretto il terzetto di protagonisti(Hall si è distinto in serie tv come "Six Feet Under" e "Dexter").Sprecata Vinessa Shaw nel solito ruolo di madre-moglie in sordina,ruolo che bisognerebbe cominciare a ridimensionare o proprio escludere da queste storie....Nick Damici,che interpreta il commissario Ray Price,è anche co-sceneggiatore.
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giuseppetoro
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venerdì 9 febbraio 2018
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bel thriller
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Un inizio da tensione e paura che può avere una persona quando sai che ti entra un ladro in casa....thriller bello
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gufetta76
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domenica 2 luglio 2017
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un'occasione persa
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La storia potrebbe essere carina, purtroppo non reggono i personaggi. Un uomo come Richard non può avere un'evoluzione di quel tipo e neanche quello di Ben.L'unico personaggio che funziona e' il detective. Peccato, gli attori sono sprecati! La regia fa veramente pena e certe inquadrature sono talmente imbarazzanti anche per una profana come me.
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lgiulianini
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mercoledì 4 gennaio 2017
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i fulmini dell'america profonda.
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Cold in July è un film che si riconnette al filone ormai nutrito che rappresenta le ansie, le frustrazioni, le ambizioni irrisolte e soprattutto la violenza latente ma esplosiva di quella che si definisce “deep america”, l'america lontana dalle grandi luci delle ancor più grandi megalopoli (peraltro brutali anch'esse!), e dove non è poi così strano vedere il corniciaio Richard, prototipo del tranquillo americano buon padre di famiglia, già vittima di un tentativo di furto, imbracciato il fucile a pompa, partecipare ad una mattanza di lì a poco tempo, a ciò trascinato da un turbine di intrighi e regolamenti di conti lontani, cui pure lui, iniziale vittima, finisce per partecipare con piena consapevolezza.
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Cold in July è un film che si riconnette al filone ormai nutrito che rappresenta le ansie, le frustrazioni, le ambizioni irrisolte e soprattutto la violenza latente ma esplosiva di quella che si definisce “deep america”, l'america lontana dalle grandi luci delle ancor più grandi megalopoli (peraltro brutali anch'esse!), e dove non è poi così strano vedere il corniciaio Richard, prototipo del tranquillo americano buon padre di famiglia, già vittima di un tentativo di furto, imbracciato il fucile a pompa, partecipare ad una mattanza di lì a poco tempo, a ciò trascinato da un turbine di intrighi e regolamenti di conti lontani, cui pure lui, iniziale vittima, finisce per partecipare con piena consapevolezza.
Cold in July mi ricorda per certi versi “Joe”, il bel lavoro di Green, ove il protagonista pur sforzandosi di “normalizzare” la sua vita, si trova obbligato da un contesto brutale a dover (ri)abbracciare le armi per affermare il diritto ad un equilibrio altrimenti irraggiungibile.
In questo film il corniciao Richard uccide un ladro penetrato in casa sua con la sua pistola (ogni “tranquillo americano” ne ha una, la usa al limite tremando, ma la usa). Il ladro viene identificato dalla polizia come un giovane ricercato, ed appurata frettolosamente la legittima difesa, il ladro viene seppellito in fretta e furia, il caso archiviato e per Richard dovrebbe ricominciare la normale routine.
Succede l'esatto contrario. Infatti il ladruncolo viene identificato dalla polizia come il figlio di Ben Russel, un criminale in libertà vigilata, un osso durissimo interpretato dall'ottimo Sam Shepard, che a questo punto comincia a perseguitare Richard e famigliola, non commettendo di fatto nulla di violento, ma instaurando un pesante clima di intimidazione e minaccia tale da precipitare Richerd e famiglia in un clima di terrore.
Ma la polizia, che si scoprirà tutt'altro che immacolata, riesce a catturarlo, per cui il tempo cattivo per Richard dovrebbe essere finito. Accade l'esatto contrario. Si scopre un clima di intrighi, una realtà fatta di macchinazioni e coperture insospettabili, legami, congiunzioni e disgiunzioni che è bene non rivelare, e lasciare allo spettatore il piacere di godersi in una serie di colpi di scena e rivelazioni veramente di grande interesse narrativo e cinematografico che fanno onore alla messa in scena.
A mio parere Richard parteciperà all'atto finale di “giustizia all'americana” di Ben e dell'amico Jim interpretato dall'ottimo Don Jhonson, perché di fatto condivide il valore di fondo: in America la violenza va punita con altrettanta violenza, “il cane è meglio sopprimerlo che incatenarlo”, alla mazza da baseball si risponde col fucile a pompa, e così sia. Perchè ogni buon americano ha una guerra alle spalle, Ben e Jim sono reduci della guerra di Corea e si vede chiaramente, quando si scatenano i due vecchietti sono una furia.
E Richard pare il giovane inesperto, pacifico quasi per dovere, che appena gli si presenta l'occasione, pur tra qualche fugace tormento (Michael C. Hall mi è parso il meno convincente dei tre protagonisti), si lancia anche lui nel conflitto, ben convinto e motivato a parteciparvi. Perché l'America vera è così, pronta alla violenza di cui è permeata tutta la sua storia, e l'ottimo lavoro di Mickle sta lì insieme ai lavori di tanti altri giovani emergenti a dimostrarlo pienamente.
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biso 93
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mercoledì 2 novembre 2016
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confusione
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Cold in july e' un film del 2014 diretto da Jim Mickle ed interpretato da Michael C.Hall, Sam Shepard e Don Johnson. Cold in july e' un thriller che parte bene e senza troppi fronzoli, catapultando un tranquillo corniciaio di periferia in una situazione tesa e difficile, da cui scaturiranno delle conseguenze inaspettate. Si perche' dopo una buona partenza il film prende una piega differente, una brusca sterzata mal gestita, frettolosa e poco credibile. Da qui in poi il film diventa una sorta di "giustizia" all' americana in cui si pratica l'occhio per occhio, in cui si spara a cazzo, in cui si cerca una redenzione dal passato. Di per se tutto cio' potrebbe anche essere una trovata interessante ma il tutto e' gestito veramente male risultando un mix confuso, con buchi enormi di sceneggiatura enormi, poco equilibrato e poco credibile.
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Cold in july e' un film del 2014 diretto da Jim Mickle ed interpretato da Michael C.Hall, Sam Shepard e Don Johnson. Cold in july e' un thriller che parte bene e senza troppi fronzoli, catapultando un tranquillo corniciaio di periferia in una situazione tesa e difficile, da cui scaturiranno delle conseguenze inaspettate. Si perche' dopo una buona partenza il film prende una piega differente, una brusca sterzata mal gestita, frettolosa e poco credibile. Da qui in poi il film diventa una sorta di "giustizia" all' americana in cui si pratica l'occhio per occhio, in cui si spara a cazzo, in cui si cerca una redenzione dal passato. Di per se tutto cio' potrebbe anche essere una trovata interessante ma il tutto e' gestito veramente male risultando un mix confuso, con buchi enormi di sceneggiatura enormi, poco equilibrato e poco credibile. Gli interpreti hanno reso bene i loro personaggi, dandogli spessore e profondita' ma le loro azioni risultano praticamente senza un minimo di senso. Non e' un totale disastro poiche' l'intrattenimento c'e, ma il tutto si chiude con numerose domande e pochissime risposte. Piccola nota di merito per le musiche davvero suggestive ma fuori contesto.
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dario
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giovedì 11 agosto 2016
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farraginoso
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E' un buon film, diretto e interpretato bene, ma purtroppo rovinato da una confusione narrativa notevole. Non mancano situazioni improbabili (un corniciaio che diventa un macellaio nel giro di 24 ore) e non manca neppure l'immancabile finale truculento. Non annoia. Il regista meritava una migliore sceneggiatura.
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filippo catani
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mercoledì 13 aprile 2016
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un thriller insulso
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Texas 1989. Un uomo uccide per legittima difesa un malvivente entrato nottetempo in casa sua per derubarlo. L'uomo però dovrà fare i conti con il padre del ladro deciso a vendicarsi ma le cose prenderanno presto una piega inaspettata.
Tratto dal romanzo di Lansdale, questo film dopo una buona partenza scade nella sciatteria più completa. A parte gli sviluppi della trama che, per chi è avvezzo al genere, verranno intuiti a stretto giro di posta, è proprio il film in sè a non girare. Pure il personaggio del detective scapestrato finisce per risultare una macchietta e niente più fino al banale e scontato regolamento di conti finale che sfocia nell'happy ending del bravo texano armato.
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Texas 1989. Un uomo uccide per legittima difesa un malvivente entrato nottetempo in casa sua per derubarlo. L'uomo però dovrà fare i conti con il padre del ladro deciso a vendicarsi ma le cose prenderanno presto una piega inaspettata.
Tratto dal romanzo di Lansdale, questo film dopo una buona partenza scade nella sciatteria più completa. A parte gli sviluppi della trama che, per chi è avvezzo al genere, verranno intuiti a stretto giro di posta, è proprio il film in sè a non girare. Pure il personaggio del detective scapestrato finisce per risultare una macchietta e niente più fino al banale e scontato regolamento di conti finale che sfocia nell'happy ending del bravo texano armato. Una pellicola da cancellare velocemente dalla mente.
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