La telecamera inquadra una donna pronta a raccontare la sua storia. E’ Clare Poter che, insieme a suo figlio Peter e suo marito Henry, sta trascorrendo le vacanze in una spiaggia nella Francia rurale. La serenità della famiglia Poter viene interrotta da un essere misterioso che uccide brutalmente Harry e Peter e ferisce gravemente Clare. La notizia dell’aggressione di diffonde velocemente e, dopo le prime ipotesi di un attacco animale, viene accusato Talan Gwynek, un uomo rozzo della zona che sembra corrispondere alla descrizione dell’unica sopravvissuta alla strage. Ad assumere la difesa del sospettato è l’avvocatessa americana Kate Moore che, convinta della sua innocenza, tenta di dimostrare scientificamente l’incapacità fisica di Talan di compiere un crimine tanto efferato.
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La telecamera inquadra una donna pronta a raccontare la sua storia. E’ Clare Poter che, insieme a suo figlio Peter e suo marito Henry, sta trascorrendo le vacanze in una spiaggia nella Francia rurale. La serenità della famiglia Poter viene interrotta da un essere misterioso che uccide brutalmente Harry e Peter e ferisce gravemente Clare. La notizia dell’aggressione di diffonde velocemente e, dopo le prime ipotesi di un attacco animale, viene accusato Talan Gwynek, un uomo rozzo della zona che sembra corrispondere alla descrizione dell’unica sopravvissuta alla strage. Ad assumere la difesa del sospettato è l’avvocatessa americana Kate Moore che, convinta della sua innocenza, tenta di dimostrare scientificamente l’incapacità fisica di Talan di compiere un crimine tanto efferato.
Durante le sue indagini, Kate viene a conoscenza di una terribile leggenda che rischia di diffondere morte e terrore e, per di più, la donna scopre che Talan non è l’uomo che lei credeva che fosse. Sarà dunque lui l’assassino?
William Brent Bellci riprova. A due anni da Le origini del male, infatti, il regista americano torna dietro la macchina da presa per dirigere un nuovo horror, forse nella speranza di realizzare un film più convincente del primo. Se questo era il suo intento, è miseramente fallito.
La sceneggiatura de La metamorfosi del malemanca completamente di originalità e i vari tentativi di inserire al suo interno una gran quantità di luoghi comuni regalano allo spettatore numerosi episodi esilaranti di ridicolaggine involontaria.
L’unico spunto interessante sembra essere offerto dai segreti che ogni personaggio sembra nascondere e dai possibili intrecci che ne possono derivare; come si scoprirà ben presto, però, la maggior parte di essi sono irrilevanti ai fini della storia. Da questo momento in poi, la trama si fa sempre più scontata e la verità sarà evidente ben prima che si giunga alla fine del film.
Per dare un approccio più realistico, poi, il regista opta ancora una volta per la tecnica del found footage e a scene amatoriali, si intrecciano spezzoni televisivi e immagini tradizionali, con la conseguenza che il montaggio appare molto confuso e non sempre piacevole.
Il lavoro del cast è senza infamia e senza lode, con l’eccezione dell’ esordiente Brian Scott O'Connor, che interpreta egregiamente il ruolo del misterioso Talan.
La metamorfosi del male, quindi, si dimostra essere un altro flop di William Brent Bell.
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