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sara
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mercoledì 20 gennaio 2016
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inutile
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Non perdete tempo a guardarlo. Il ritmo lentissimo e ripetitivo toglie ogni interesse allo spettatore.
Alla fine non lascia proprio nulla.
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apropositodicinema
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martedì 19 gennaio 2016
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piccolo capolavoro
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Un piccolo capolavoro visionario in cui a parlare sono solamente le immagini, mentre i dialoghi sono ridotti all'osso (e i pochi che ci sono risultano quasi incomprensibili).
Glazer ha dimostrato non poco talento nel saper concepire un'opera visivamente magnifica, fuori dagli schemi, decisamente poco adatta al grande pubblico, ma, allo stesso tempo, capace di ragionare sulla diversità e sui rapporti umani (e non) e di far provare allo sp[+]
Un piccolo capolavoro visionario in cui a parlare sono solamente le immagini, mentre i dialoghi sono ridotti all'osso (e i pochi che ci sono risultano quasi incomprensibili).
Glazer ha dimostrato non poco talento nel saper concepire un'opera visivamente magnifica, fuori dagli schemi, decisamente poco adatta al grande pubblico, ma, allo stesso tempo, capace di ragionare sulla diversità e sui rapporti umani (e non) e di far provare allo spettatore quel senso di alienazione che caratterizza tutto il film.
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elpaso11
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giovedì 9 aprile 2015
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sommo, un film per pochi
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Cari italiani, cari critici, "esperti" di cinema, "conoscitori", "appassionati", questa è una sconfitta. Under the Skin è chiaramente e indubbiamente un gran film. Mi dispiace, in questi casi, di appartenere a questa nazione, uno schifo! Vergognatevi, questo film cari bambini miei non è adatto per un pubblico ignorante, spiritualmente involuto, che non si avvicina e non tende alla metafisica, all'astratto, al visionario, al trascendentale, al Bello il quale possiede e si manifesta in un numero infinitamente grande di forme, suoni, emozioni, colori, immagini etc. L'ignoranza come sempre fa da padrona. L'omologazione della razza umana, il desiderio, l'alieno, l'alienante; qualcosa che va oltre.
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Cari italiani, cari critici, "esperti" di cinema, "conoscitori", "appassionati", questa è una sconfitta. Under the Skin è chiaramente e indubbiamente un gran film. Mi dispiace, in questi casi, di appartenere a questa nazione, uno schifo! Vergognatevi, questo film cari bambini miei non è adatto per un pubblico ignorante, spiritualmente involuto, che non si avvicina e non tende alla metafisica, all'astratto, al visionario, al trascendentale, al Bello il quale possiede e si manifesta in un numero infinitamente grande di forme, suoni, emozioni, colori, immagini etc. L'ignoranza come sempre fa da padrona. L'omologazione della razza umana, il desiderio, l'alieno, l'alienante; qualcosa che va oltre. Questo è Under the Skin, una pellicola di un'originalità sconvolgente in senso assolutamente positivo, un film unico, di una profondità non immediata per lo spettatore. Vi do solo alcuni dati da alcuni siti di critica francesi e statunitensi: allocine.fr presenta una valutazione complessiva della critica di 4/5. Rottentomatoes.com dà l'85%, Metacritic.com dà un 78%. Rogerebert.com dà 4/4. Non è questione di essere critici americani e dare una valutazione a un film americano; perché anche i francesi sono d'accordo con gli americani nell'affermare che Under the Skin è un ottimo e brillante film. UN FILM ECCELSO, UN FILM DI DISARMANTE BELLEZZA E COMPLESSITA'.
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[+] un film per pochi, pochissimi
(di kronos)
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kronos
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domenica 1 febbraio 2015
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zzzzzzzzzzzz
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Scarlett che vaga alla ricerca di carne (più o meno) fresca, e poi vaga, vaga, continua a vagare, qualche spunto pseudo-surrealista a condire il piatto ... poi via a farsi una bella dormita.
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(di elpaso11)
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lukino1974
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mercoledì 28 gennaio 2015
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inguardabile
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Davvero un film bruttissimo,una delle rare volte che non sono riuscito ad arrivare alla fine.
1 ora di film tutto uguale,Scarlett che gira per la città con il furgone,rimorchia il disagiato di turno e lo porta in un casale isolato dove andrà incontro al suo triste destino. Trovo perfino difficile mettere giù 2 parole in quanto il film è davvero inguardabile,nn comprendo come si possa produrre un film tanto brutto e tanto meno come Scarlett abbia potuto accettare di farne parte...
ORRIBILE
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taxidriver
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martedì 21 ottobre 2014
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under the film, there is little to see
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Mmmh... questo film mi ha fatto mugugnare!
L'interpretazione della Johansson è buona, ed è proprio su lei che si regge tutto il film, ma quello che manca è proprio il film.
Manca una storia coinvolgente, nonostante una sceneggiatura originale che però non viene ben sviluppata.
La regia, però, è molto bella, capace di creare atmosfere oniriche e allucinate, in una sorta di iperrealismo che cozza contro immagini fantascientifiche molto suggestive. Ma tutto questo non basta. Scelta felice di ambientare questa torbida storia nelle Highlands scozzesi, un paradiso che tuttavia appare freddo e distante, fatta eccezione per la semplice umanità di alcuni personaggi, come immigrati dell'est o poveri cristi col volto sfigurato.
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Mmmh... questo film mi ha fatto mugugnare!
L'interpretazione della Johansson è buona, ed è proprio su lei che si regge tutto il film, ma quello che manca è proprio il film.
Manca una storia coinvolgente, nonostante una sceneggiatura originale che però non viene ben sviluppata.
La regia, però, è molto bella, capace di creare atmosfere oniriche e allucinate, in una sorta di iperrealismo che cozza contro immagini fantascientifiche molto suggestive. Ma tutto questo non basta. Scelta felice di ambientare questa torbida storia nelle Highlands scozzesi, un paradiso che tuttavia appare freddo e distante, fatta eccezione per la semplice umanità di alcuni personaggi, come immigrati dell'est o poveri cristi col volto sfigurato.
La storia, però, avrebbe dovuto coinvolgere di più, mentre appare piatta e monotona.
Glazer, poi, a volte indugia un po' troppo nelle atmosfere e nei silenzi, pur regalandoci scene molto belle, che tuttavia alla lunga finiscono per risultare noiose e artefatte.
Un film che non riesce a sfruttare in profondità il valore potenziale offerto dalla sceneggiatura, ed è un vero peccato perchè avrebbe potuto essere un piccolo capolavoro, invece si accontenta di essere solo un buon prodotto artigianale.
* * 1/2
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liuk!
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venerdì 17 ottobre 2014
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zero
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Metto una stellina perchè non è presente lo zero assoluto, che meglio rappresenta questa pellicola. Lento, noioso, senza senso, ripetitivo, visionario.. usate un po' gli aggettivi che volete per descrive questo film. Nel caso abbiate ancora voglia di vederlo, forse perchè volete vedere Scarlett nuda, sappiate che andate incontro ad una delle peggiori oreemezza della vostra vita.
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mauro lanari
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lunedì 13 ottobre 2014
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l'aliena che venne dalla terra.
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Nel 1992 Gray pubblicò il bestseller "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere", il libro di terapia coniugale e di coppia più venduto nella storia (oltre 50 milioni di copie). Glazer ne riprende l'assunto, in gran parte vero, della guerra dei sessi alieni l'uno all'altro, e non lo fa in stile black comedy alla Danny DeVito (1989), bensì inscenando la metafora alla lettera come una "Guerra dei mondi" fantascientifica.
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Nel 1992 Gray pubblicò il bestseller "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere", il libro di terapia coniugale e di coppia più venduto nella storia (oltre 50 milioni di copie). Glazer ne riprende l'assunto, in gran parte vero, della guerra dei sessi alieni l'uno all'altro, e non lo fa in stile black comedy alla Danny DeVito (1989), bensì inscenando la metafora alla lettera come una "Guerra dei mondi" fantascientifica. La forma espressiva da lui adottata è quella a noi già nota per la sua attività da filmaker dei videoclip di Radiohead, UNKLE, Massive Attack: suggestioni impressionistiche ed evocative al posto di narrazione fluida e lineare, tempi rarefatti, approccio fra il cerbrale e il cervellotico. In "Under the Skin" la Johansson più si spoglia e più è inguardabile, però ha il pregio di Schwarzy nella saga di "Terminator": qui la sua inespressività è funzionale al ruolo. E il lungometraggio, come riporta Rotten Tomatoes, è "un'inquietante esperienza visiva [e sonora]", ipnotico per chi non cede all'ipnoinduzione. L'atmosfera allucinata, un po' primo Lynch e un po' primo Cronenberg, con cui Glazer materializza il proprio simbolismo è indimenticabile: la mantide religiosa che cattura le prede sprofondandole e segregandole nel liquame della seduzione carnale, il loro svuotamento organico con la pelle che alla fine implode, la vulnerabilità di lei all'emozioni umane, la sua prima stilla di sangue causata dalle spine d'una rosa donatale, la pietas per un giovane affetto da neurofibromatosi sino all'inevitabile ribaltamento dei rapporti di forza tra vittima e carnefice, e la purezza della neve che diventa utopia. Misantropo, misogino e misandrico quanto l'ultima opera di Vinterberg "Il sospetto" (2012), ideologicamente un po' superficiale, filmicamente a sprazzi fascinoso.
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astromelia
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sabato 4 ottobre 2014
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disgustoso
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non ho altri aggettivi..................
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cristina t. chiochia
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mercoledì 1 ottobre 2014
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un film letterario alla kerouac
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Un film molto ben construito dai colori freddi e tinte ghiacciate dove una stupenda scarlett johansson, spesso nuda, percorre la storia con una bravura ed una intensità soprendente. Non sembrano essere passati questi dieci anni da quando questo regista ha cominciato a sviluppare sperimentazioni e stili del tutto nuovi con il genere fantastico. In Sotto la pelle,tratto dal romanzo diMichel Faber tutto ruota attorno alla protagonista, una superba Scarlett Johansson,vittima della trasformazione di alieno che vuole fare esperienza di sè attraverso il corpo umano che viene spogliato, violato, accolto, rifiutato e corrotto.Un film poetico dove la poesia sta però nel suo trattare la storia con poche parole ma gesti ed atteggiamenti attoriali bellissimi.
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Un film molto ben construito dai colori freddi e tinte ghiacciate dove una stupenda scarlett johansson, spesso nuda, percorre la storia con una bravura ed una intensità soprendente. Non sembrano essere passati questi dieci anni da quando questo regista ha cominciato a sviluppare sperimentazioni e stili del tutto nuovi con il genere fantastico. In Sotto la pelle,tratto dal romanzo diMichel Faber tutto ruota attorno alla protagonista, una superba Scarlett Johansson,vittima della trasformazione di alieno che vuole fare esperienza di sè attraverso il corpo umano che viene spogliato, violato, accolto, rifiutato e corrotto.Un film poetico dove la poesia sta però nel suo trattare la storia con poche parole ma gesti ed atteggiamenti attoriali bellissimi. Dove la realtà diventa diventa un viaggio di conoscenza alla Kerouac, facendone esperienza. Un “on the road” visionario, è vero, ma sicuramente con un taglio letterario-estetico affascinante. Puo' piacere o non piacere il genere. Ma è da vedere.
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