tiziana2013
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mercoledì 3 luglio 2013
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un buon thriller
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Si sa che il thriller / horror e’ un genere poco praticato dal cinema italiano, soprattutto dopo l’era di Dario Argento e Lamberto Bava, tuttavia qualcosa fa pensare, vedendo Multiplex, che questo genere possa rinascere, ovviamente con caratteristiche diverse, dettate dai tempi. Multiplex e’ un thriller/horror diverso. La trama si puo’ riassumere cosi’, brevemente. Sei ragazzi decidono di fermarsi all’interno della gigantesca multisala dove da poco hanno assistito alla proiezione di un thriller (il cult movie Fatal Frames di Festa), per gioco, per sfidare la guardia paranoica del cinema, per dare un brivido alla routine quotidiana.
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Si sa che il thriller / horror e’ un genere poco praticato dal cinema italiano, soprattutto dopo l’era di Dario Argento e Lamberto Bava, tuttavia qualcosa fa pensare, vedendo Multiplex, che questo genere possa rinascere, ovviamente con caratteristiche diverse, dettate dai tempi. Multiplex e’ un thriller/horror diverso. La trama si puo’ riassumere cosi’, brevemente. Sei ragazzi decidono di fermarsi all’interno della gigantesca multisala dove da poco hanno assistito alla proiezione di un thriller (il cult movie Fatal Frames di Festa), per gioco, per sfidare la guardia paranoica del cinema, per dare un brivido alla routine quotidiana. Ma cio’ che all’inizio e’ solo un gioco divertente, ben presto si trasforma in un vero incubo. I ragazzi, uno dopo l’altro, vengono uccisi.. Da premettere alcune cose fondamentali. Il film si avvale di una splendida colonna sonora firmata da Claudio Simonetti, l’autore, fra l’altro, dell’ormai celeberrima colonna sonora dell’argentiano ‘’Profondo Rosso’’ e di una impeccabile fotografia..luci ed inquadrature….. Questi elementi contribuiscono ad alimentare l’ansia crescente che accompagna lo svilupparsi della storia…che sfocia in un finale, se non originalissimo, comunque aperto e che rende possibile l’idea di un sequel. Multiplex e’ un film che non si avvale di costosi effetti speciali o di scene cruente esagerate e gratuite come si potrebbe pensare riferendosi al genere. Ha un buon ritmo ed ha il pregio di un linguaggio scarno ed essenziale, che da una parte riflette il linguaggio giovanile e dall’altra e’ connotato da frasi incisive ed insolite che restano nella memoria dello spettatore.Un altro elemento da non sottovalutare e’ la recitazione dei protagonisti ( i ragazzi, la guardia, ma anche la donna /ostaggio) una recitazione sicura e, particolare ancor piu’ importante, piena di entusiasmo e divertimento, cosa assai rara nei film ‘’giovanilistici’’ degli ultimi tempi, in cui tutto e asservito agli incassi.Ma qui il discorso diventerebbe polemico e per questo inopportuno. Multiplex e’ un film che non annoia, che scorre fluentemente nei novanta minuti della sua durata e che riserva qualche sorpresa. Forse la psicologia dei personaggi resta un po’ in superficie ma non sono forse le opere a contare piu’ delle intenzioni anche nella realta’? I personaggi si disvelano nel loro agire..e va bene cosi’.Calvagna e’ riuscito a creare una storia snella, un po’ ‘’americana’’ con uno sguardo lievemente ironico, ben diretta e nella quale gli attori, fra i quali citiamo Lavinia Guglielman e Francesca Romana Verzaro, si muovono con estrema disinvoltura recitativa. Bravi tutti. Bravo Calvagna che aspettiamo presto ad un’altra prova, magari con un budget meno ristretto
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marcustyler
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martedì 2 luglio 2013
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non male...
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Siamo abituati a vedere ormai di tutto di più...soprattutto essendo figli un po' della cultura americana. Per apprezzare questo film, è necessario fare un salto indietro e tornare al buon cinema di genere all'italiana...Ricordo che quando uscirono i thriller all'italiana o i poliziotteschi...tutti gridavamo allo scandalo...perchè venivamo del cinema italiano di un certo tipo, quello degli anni '60 passando per PETRI, ROSI...per citarne solo due...
Senza scomodare i grandi maestri del cinema di genere italiano, Calvagna prova coraggiosamente (viste anche le ristrettezze economiche, che non voglione essere scusanti) a riportare un certo tipo di cinema ormai sconosciuto in Italia, dove la commedia alla "canale 5"la fa da padrona.
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Siamo abituati a vedere ormai di tutto di più...soprattutto essendo figli un po' della cultura americana. Per apprezzare questo film, è necessario fare un salto indietro e tornare al buon cinema di genere all'italiana...Ricordo che quando uscirono i thriller all'italiana o i poliziotteschi...tutti gridavamo allo scandalo...perchè venivamo del cinema italiano di un certo tipo, quello degli anni '60 passando per PETRI, ROSI...per citarne solo due...
Senza scomodare i grandi maestri del cinema di genere italiano, Calvagna prova coraggiosamente (viste anche le ristrettezze economiche, che non voglione essere scusanti) a riportare un certo tipo di cinema ormai sconosciuto in Italia, dove la commedia alla "canale 5"la fa da padrona... Beh, apprezziamo lo sforzo del regista romano, e nonostante gli inevitabili difetti di un prodotto complicato da portare a casa, ne apprezziamo trovate (su tutte un paio di omicidi ad hoc!!) e anche qualche dialogo "fuori dal linguaggio comune". Gli attori, tutti giovanissimi e alle prime armi, sebbene acerbi, migliorano col migliorare della pellicola, che accellera nel momento in cui inizia la caccia all'uomo...
Si puo' dire tutto, si puo' parlare dei difetti, ma Calvagna mostra coraggio e voglia di fare cinema. Sarei curioso di vedere all'opera Calvagna, in un contesto "economico migliore"...
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