carlact94
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sabato 13 aprile 2013
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suspence e dramma il nuovo film di john real
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Negli ultimi tempi le cose stanno cambiando, sempre più sentiamo di prodotto indipendenti horror arrivare nella sale italiane. Il giovane regista siciliano Giovanni Marzagalli, in arte John Real, ci aveva già mostrato di cosa era capace con il suo primo film: “Native”
“Midawy tra la vita e la morte” : Sara ed Alex stanno attraversando un periodo molto difficile: hanno perso il figlio che aspettavano da tempo a causa di un aborto spontaneo e da quel giorno la loro vita è cambiata.
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Negli ultimi tempi le cose stanno cambiando, sempre più sentiamo di prodotto indipendenti horror arrivare nella sale italiane. Il giovane regista siciliano Giovanni Marzagalli, in arte John Real, ci aveva già mostrato di cosa era capace con il suo primo film: “Native”
“Midawy tra la vita e la morte” : Sara ed Alex stanno attraversando un periodo molto difficile: hanno perso il figlio che aspettavano da tempo a causa di un aborto spontaneo e da quel giorno la loro vita è cambiata. Proprio quando meno se lo aspetta, Sara scopre di essere incinta ma decide di aspettare il terzo mese di gravidanza prima di dirlo ad Alex per non rischiare di illuderlo nuovamente. Alex, soffocato dalle difficoltà sul lavoro, decide di organizzare un fine settimana tra i boschi insieme ad un gruppo di amici. Sara per non deluderlo, decide di prendervi parte, continuando a nascondergli la gravidanza. Ma tra presenze inquietanti e fenomeni EVP capiranno presto che quel posto non è per nulla tranquillo come immaginavano: qualcosa “a metà strada” tra il nostro mondo e l’aldilà renderà il loro weekend indimenticabile..
Girato quasi tutto nel bosco, alterna riprese professionali a quelle della videocamera del gruppo di amici “Midway tra la vita e la morte” è un film ricco di suspence, con una musica d’atmosfera perfettamente azzeccata.
In questo film Real svolge un operazione interessante, mescolando così due generi che si scontrano in maniera continuativa creando così alti e bassi che portano lo spettatore ad essere immerso totalmente in un vortice di emozioni che rendono così l'opera forte e sicura. La storia drammatica di Sara ed Alex, interpretati dai due attori Elaine Bonsangue e Matteo Tosi, risulta così essere la chiave che rende originale una storia che dalla copertina sembrava esser già vista. Entrambi regalano al pubblico momenti di forte emozione.
Possiamo dire allora che questo giovane regista sta continuando ad intraprendere una strada che sempre più sembra quella giusta per i giovani filmakers italiani, non ci resta che aspettare il seguito di questo film che resta incompiuto.
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lorenzo.muscoso
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domenica 14 aprile 2013
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midway - una grande sensazione di umanità
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Midway - Una grande sensazione di umanità Giovedì, un giorno non facile per le uscite cinematografiche, eppure Midway ha vinto la sfida, riuscendo a registrare il più alto numero di presenze.Il regista e parte del cast, si sono presentati al Multiplex in modo semplice e comune, salutando amici e conoscenti e dopo i vari shoot fotografici hanno assistito alla proiezione del film. Nessun Red Carpet e glamour lussuoso, ma solo grande umanità e umiltà, perchè la vera ricchezza non è estetica boriosa e autocelebrativa che i media sono soliti a mostrare, ma quella più intima e profonda che convive con l’animo artistico, il cui valore spesso non è compreso o semplicemente confuso.
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Midway - Una grande sensazione di umanità Giovedì, un giorno non facile per le uscite cinematografiche, eppure Midway ha vinto la sfida, riuscendo a registrare il più alto numero di presenze.Il regista e parte del cast, si sono presentati al Multiplex in modo semplice e comune, salutando amici e conoscenti e dopo i vari shoot fotografici hanno assistito alla proiezione del film. Nessun Red Carpet e glamour lussuoso, ma solo grande umanità e umiltà, perchè la vera ricchezza non è estetica boriosa e autocelebrativa che i media sono soliti a mostrare, ma quella più intima e profonda che convive con l’animo artistico, il cui valore spesso non è compreso o semplicemente confuso. La genialità dell’uomo non ha bisogno di cose preziose per creare un capolavoro d’arte. “Midway” è la sineddoche di qualcosa di più importante, il pensiero di un uomo che vive di sentimenti ed emozioni, che li rappresenta in contesti visivi sperimentali e fa del mistero, la fonte di ogni vera arte e di ogni scienza. Allora perchè privarsi di certi scenari, quando questi possono essere utili a descrivere dinamiche personali e relazioni umane? Adriana Marzagalli, la sceneggiatrice del film, narra la storia di un amore incompreso e spaurito, vacuo, come spesso accade nel legame tra padre e figli. Matteo Tosi, nel ruolo di Alex, nella sua struttura algida e razionale, ne è l’espressione più evidente, e solo attraverso la sintesi del dramma, riuscirà a prenderne coscienza. Sara, interpretata da Elaine Bonsangue, soffre, la sua anima vacilla tra la paura dell’incomprensione e il coraggio di essere madre. L’attrice ne crea abilmente l’identità figurativa esaltandone le caratteristiche emotive e allo stesso ne turba le sensazioni, in un crescendo di autorivelazione. Antonella Salvucci, nel ruolo di Veronica è la macchietta che innesca una costante ironia essenziale allo sviluppo del ritmo narrativo, attraverso aforismi coinvolgenti che divertono il pubblico e lo accomuna ai vari personaggi. Ella instaura un simpatico alterco con Riccardo Flammini (Mattia), un personaggio che risponde adeguatamente alle dinamiche comportamentali che si vanno stratificando. Interessanti le varie presenze sceniche quelle di, Lara Brucci nel ruolo di Flavia, fidanzata gelosa e antipatica, che sostiene il tessuto di credibilità necessario al plot narrativo, Elisa Franco, nelle apparizioni soprannaturali e nelle sembianze orrificanti malfatte e Tania Bambaci che da una certa compattezza al gruppo. Notevoli anche le varie location naturalistiche curate da Maria Marzagalli sostanziali e necessarie al completamento scenografico della storia. In definitiva, “Midway” si presenta come un qualcosa d’indefinito e spamodico, una dimensione angusta di relazioni sfumate arbitrate con eleganza e pathos da John Real, secondo prospettive registiche, ripartite in una deformità pulsionale e sconfinante, poichè i turbamenti sono espressioni innate nel sentimento dell’uomo e come tali possono essere definite, perchè << L'essere che non conosce questa emozione, che è incapace di fermarsi per lo stupore e restare avvolto dal timore reverenziale, è come un morto>>, Albert Einstein. (© Copyright 2013 Creative Commons - Riproduzione concessa
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