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            | elgatoloco | martedė 9 maggio 2017 |  
            | marco malvaldi sempre ben trasposto   |  |  |  |  
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                        Che i romanzi"gialli"(ma con molte altre sfumature, come rilevabile sempre, addirittura nei microframmenti di ogni episodio)di Malvaldi abbiano trovato un'adeguata"messa in opera"è evidente e condiviso dallo stesso autore, ma più interessante è, forse, rilevare alcuni elementi: A)Il tratto onirico fortemente presente nella vicenda, con i continui sogni dell'ex-matematico "prestato"alla gestione del"Bar Lume"(ma anche Barlume, con gli equivoci semantici fecondi implicati nel gioco di parole) che vanno dal sogno erotico rispetto all'avvenente cameriera-amica all'incubo, senza escludere la fusione di queste diverse componenti oniriche;B)Interessante, nella recitazione dei"quattro vecchietti"notare il passaggio di consegne avutesi dopo la tragica scomaprsa di Carlo Monni e l'avvento di Alessandro Benvenuti: chapeau a Benvenuti, ottimo attore, ma la spontaneità delll'interpretazione "del Monni"(come si dice popolarmente a Firenze e in quasi tutta la Toscana)è un po'diversa con il passaggio di consegne a Benvenuti.
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                        Che i romanzi"gialli"(ma con molte altre sfumature, come rilevabile sempre, addirittura nei microframmenti di ogni episodio)di Malvaldi abbiano trovato un'adeguata"messa in opera"è evidente e condiviso dallo stesso autore, ma più interessante è, forse, rilevare alcuni elementi: A)Il tratto onirico fortemente presente nella vicenda, con i continui sogni dell'ex-matematico "prestato"alla gestione del"Bar Lume"(ma anche Barlume, con gli equivoci semantici fecondi implicati nel gioco di parole) che vanno dal sogno erotico rispetto all'avvenente cameriera-amica all'incubo, senza escludere la fusione di queste diverse componenti oniriche;B)Interessante, nella recitazione dei"quattro vecchietti"notare il passaggio di consegne avutesi dopo la tragica scomaprsa di Carlo Monni e l'avvento di Alessandro Benvenuti: chapeau a Benvenuti, ottimo attore, ma la spontaneità delll'interpretazione "del Monni"(come si dice popolarmente a Firenze e in quasi tutta la Toscana)è un po'diversa con il passaggio di consegne a Benvenuti... Una bella responsabilità, quella di supplire a un interprete, intelligente e"ruspante"a un tempo, non tanto per Benvenuti(che va benisismo, peraltro, anzi è stata la migliore soluzione possibile, almeno personalmente ritengo che sia così)ma per sceneggiatori e regista(Cappuccio), proprio perché si tratta, anzi si è trattato di un"riposizionamento"della serie TV, proposta-e coprodotta- da Sky, dunque con il grande vantaggio di scarissime interruzioni pubblicitarie, invece "dominanti"negli altri canali, da quelli più"ufficiali"e canonici a quelli più legati a realtà locali, con l'indispensabile ricorso al supporto(anzi al finanziamento determinate)pubblicitario. Di Filippo Timi e della sua ottima aderenza al personaggio e di altro ancora si è già detto in altre occasioni e, se è vero che"repetita juvant", magari, però, le ripetizioni non dovrebbero essere troppo frequenti...    El Gato 
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            | elgatoloco | sabato 24 dicembre 2016 |  
            | non solo benvenuti   |  |  |  |  
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                        Serie nuova come la precedente, con alcuni elementi in rilievo: A)la fedeltà ai romanzi di Malvaldi, pur nella diversità del medium, ovviamente(la TV non è il romanzo);B)la sintesi o meglio l'accostamento di alcuni elementi(eros-paura/sogno-realtà), che rendono la trama di tutti gli episodi blandamente"thriller", con varie considerazioni su come il sogno(o anche l'incubo del protagonista-quasi ideale coordinatore delle varie storie)possa influenzare la realtà e confrontarsi con la stessa, traendo spunto da essa(ciò è nel sogno e in ogni interpretazione dello stesso)e tornando, poi, a"rimbalzare"sulla stessa, influenzandola in qualche modo.
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                        Serie nuova come la precedente, con alcuni elementi in rilievo: A)la fedeltà ai romanzi di Malvaldi, pur nella diversità del medium, ovviamente(la TV non è il romanzo);B)la sintesi o meglio l'accostamento di alcuni elementi(eros-paura/sogno-realtà), che rendono la trama di tutti gli episodi blandamente"thriller", con varie considerazioni su come il sogno(o anche l'incubo del protagonista-quasi ideale coordinatore delle varie storie)possa influenzare la realtà e confrontarsi con la stessa, traendo spunto da essa(ciò è nel sogno e in ogni interpretazione dello stesso)e tornando, poi, a"rimbalzare"sulla stessa, influenzandola in qualche modo.Da considerare che i sogni erotici non sono mai"scandalosissimi"(la TV, pur"libera", come si diceva un tempo, non lo consentirebbe, a meno di  una trasmissione in ore decisamente tardive, molto dopo la mezzanotte)ma neppure"troppo casti"-buona ispirazione toscana insegna;C)Il"toscanesimo"marcato della serie, dove si cerca una sorta di "koinè"tra il fiorentino ed altre espressioni del toscano, in una chiave di ironia sostanzialmente bonaria, il che non significa affatto"rinunciataria"o"conciliatoria"; D)Gli/le interpreti dove, Timi a parte, c'è stato un cambio, notoriamente: da Carlo Monni(purtroppo scomparso) ad Alessandro Benvenuti. Due interpreti di spessore"stellare", come è doveroso ricordare, che comunque non sopraffanno mai gli altri, ma anzi si inseriscono pienamente nel team attoriale(o attorale, la quaestio è ancora discussa); E)La suspense, nei vari episodi, è sempre calibrata con estrema intelligenza, senza mai diventare elemento cruciale degli stessi, né tantomeno la chiave di volta, ma è giustamente presente, evitando cadute(che, vista anche l'origine letteraria dei telefilm, sarebbero improprie-Malvaldi non è la Cornwell...)nel"gore"o comunque in stili impropriamente apparentabili a quella vasta galassia che definiamo"horror", spesso senza saper definire propriamente un genere. "I delitti del BarLume"rimangono di per sè un classico, senza voler entrare, ormai, nello specifico dei singoli episodi, cosa che qui sarebbe ceramente fuori luogo.   El  Gato
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            | onufrio | martedė 29 novembre 2016 |  
            | un poker d'anziani per i gialli della pineta   |  |  |  |  
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                        Quattro bischeri pensionati che vivacchiano tutto il giorno nel Bar Lume, una sorta di "Amici miei" ma con l'interesse per le vicende di cronaca che avvengono nella cittadina toscana, indagando anche in maniera insistente e fastidiosa su dei delitti avvenuti in zona. Possiamo definirli degni eredi (anche se quasi coetanei...) di Jessica Fletcher che il povero gestore del bar, Massimo Viviani, nipote di uno dei quattro anziani, dovrà tenere a bada nelle loro continue (ma sensate) indagini alla ricerca del colpevole. La prima stagione comprende due episodi: Il Re dei Giochi e La carta più altra.
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            | elgatoloco | martedė 5 luglio 2016 |  
            | come sempre pių commedia di costume che"giallo"   |  |  |  |  
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                        Qualunque cosa si intende per"giallo"(o"noir"à la française), "I Delitti del >Barlume"sono altro o meglio forse nei romanzi di Marcovaldi sì, meno nelle trasposizioni filmiche o meglio televisive, dove prevalgono i personaggi(il gestore del"Barlume"Massimo, ex-matematico poi, appunto, "prestato al bar", i quattro inseparabili brontoloni-investigatgori, i sogni proibiti e i loro"telos"(oggetto sarebbe denigrante da dire)Tiziana, oltre alla commissaria di polizia molto"fredda", ma poi...; certo il gioco logico non manca, ma siamo lontani da Sir Conan Doyle o da Lady Agatha Christie, volutamente. C'è il"bon ton"todo toscano, l'ironia e l'umorismo(ugualmente ripartiti, se è lecito), c'è anche parecchia"loshiha"(per i non Fiorentini e non Toscani=logica, ma, da Fiorentino acquisito e non verace ho voluto provare la trasposizione fonematica-l'aspirata interconsonantica qui, a mio parere si sente.
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                        Qualunque cosa si intende per"giallo"(o"noir"à la française), "I Delitti del >Barlume"sono altro o meglio forse nei romanzi di Marcovaldi sì, meno nelle trasposizioni filmiche o meglio televisive, dove prevalgono i personaggi(il gestore del"Barlume"Massimo, ex-matematico poi, appunto, "prestato al bar", i quattro inseparabili brontoloni-investigatgori, i sogni proibiti e i loro"telos"(oggetto sarebbe denigrante da dire)Tiziana, oltre alla commissaria di polizia molto"fredda", ma poi...; certo il gioco logico non manca, ma siamo lontani da Sir Conan Doyle o da Lady Agatha Christie, volutamente. C'è il"bon ton"todo toscano, l'ironia e l'umorismo(ugualmente ripartiti, se è lecito), c'è anche parecchia"loshiha"(per i non Fiorentini e non Toscani=logica, ma, da Fiorentino acquisito e non verace ho voluto provare la trasposizione fonematica-l'aspirata interconsonantica qui, a mio parere si sente...)e che ci sia, come interprete, il grande Monni, nelle serie passate, che, pur scomparso, ci rimane nel cuore e nell'anima(Battisti-Mogol...)oppure il pur bravissimo Benvenuti, nella nuova serie, quasi"il prodotto un hambia"(un po'di matematica non guasta...ovvia), pur se Don Carlos Monni ci manca e non poco... L'ambiente, il colore, fanno"tutto"o comunque almeno moltissimo, diamine, in questo jeu pas au massacre, mais au sourire... Non do mai voti("Non giudicate, per non essere giudicati")ma"Barlume forever"!    El  Gato
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            | fabio1957 | venerdė 22 maggio 2015 |  
            | godibili   |  |  |  |  
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                        Serie di piccoli film adatti alla tv ,più che al cinema,gialli senza spargimenti di sangue, scorrevoli e semplici.bella location,dialoghi spiritosi,feroce umorismo dei gruppo degli anziani perditempo, con grande rispolvero di alessandro Benvenuti,il più bravo.Filippo Timi a suo agio nei panni dell'investigatore dilettante,sfortunato con le donne.Godibili
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