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stefano capasso
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lunedì 3 giugno 2019
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la possibilità del riscatto
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In un quartiere di Londra vive Skunk, ragazzina di 11 anni diabetica. La madre è andata via con un altro uomo, ma il fratello maggiore, il papà e la tata sono i suoi punti di riferimento. Accanto a lei vive, con la sua famiglia, Mike un ragazzo con problemi psichiatrici e gli Oswald, un nucleo composto dal violento papà e dalle 5 figlie. Proprio una delle figlie diventa motivo di lite con Mike e l’escalation della malattia del ragazzo che ne segue coinvolgerà l’intero microcosmo.
Rufus Norris presenta un film interessante sotto l’aspetto della narrazione non lineare e del coinvolgimento emotivo. Tutte le famiglie sono caratterizzate dalla mancanza, la figura femminile materna non c’è, oppure è troppo immersa nel dolore.
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In un quartiere di Londra vive Skunk, ragazzina di 11 anni diabetica. La madre è andata via con un altro uomo, ma il fratello maggiore, il papà e la tata sono i suoi punti di riferimento. Accanto a lei vive, con la sua famiglia, Mike un ragazzo con problemi psichiatrici e gli Oswald, un nucleo composto dal violento papà e dalle 5 figlie. Proprio una delle figlie diventa motivo di lite con Mike e l’escalation della malattia del ragazzo che ne segue coinvolgerà l’intero microcosmo.
Rufus Norris presenta un film interessante sotto l’aspetto della narrazione non lineare e del coinvolgimento emotivo. Tutte le famiglie sono caratterizzate dalla mancanza, la figura femminile materna non c’è, oppure è troppo immersa nel dolore. Ne scaturisce un quadro di relazioni squilibrate, basate sul tentativo di ognuno di compensare ciò che manca arrivando anche a degli eccessi. Pur con un andamento altamente drammatico la storia ci lascia un segno di possibilità; è possibile per ognuno trovare la possibilità di riscattarsi e fare qualcosa di buono uscendo dalla brutalità quotidiana. Rimangono le vite spezzate di famiglie problematiche, ma è sempre possibile trovare una strada per andare avanti quando si riesce a vivere nel presente
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irene
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sabato 11 giugno 2016
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bella scoperta
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Proprio bello questo film, con l'aria così leggera, inizialmente ma che poi racconta una e più storie durissime che si intrecciano. Qualcosa di diverso dalle solite storie della periferia inglese, anche se l'ambientazione è più o meno quella. Al centro questa figurina di ragazzina, simile anche fisicamente alla Scout del Buio oltre la siepe, ma figlia dei suoi tempi, coraggiosa e intrepida, incapace di chiudere gli occhi e far finta di niente. Bellissima, di una grazia estrema la scena iniziale, la piccola nell'incubatrice che subito si calma al tocco della mano del padre, guardandolo diritto negli occhi, a sancire il legame che si instaurerà fra loro.
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Proprio bello questo film, con l'aria così leggera, inizialmente ma che poi racconta una e più storie durissime che si intrecciano. Qualcosa di diverso dalle solite storie della periferia inglese, anche se l'ambientazione è più o meno quella. Al centro questa figurina di ragazzina, simile anche fisicamente alla Scout del Buio oltre la siepe, ma figlia dei suoi tempi, coraggiosa e intrepida, incapace di chiudere gli occhi e far finta di niente. Bellissima, di una grazia estrema la scena iniziale, la piccola nell'incubatrice che subito si calma al tocco della mano del padre, guardandolo diritto negli occhi, a sancire il legame che si instaurerà fra loro.
Per Mymovies (molto attenta, come spesso succede), le figlie della famiglia Oswald sono tre, non cinque e non mi sembra proprio che il padre sia un tossico, solo un uomo disperato nel tentativo di star dietro da solo a tre ragazze irrequiete.
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macte
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sabato 5 marzo 2016
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la vivace gioia di una ragazzina in un mondo duro
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Colpisce di questo film lo scontro ingiusto tra la vita di una ragazzina, spensierata giocosa e vivace, e la realtà, fatta di violenza e ingiustizia.
Accanto alla preoccupazione c'è un senso di ingiustizia durante la visione di questo film, ingiustizia che nasce dal fatto che una così bella persona, così piena di vita, debba essere soggetta a certi aspetti della vita... e, semplicemente, lei non merita questo
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ashtray_bliss
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lunedì 3 novembre 2014
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storie di periferia inglese.
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Broken è decisamente un film molto carino e particolare, a tratti sociale a tratti drammatico, a tratti leggero e divertente. Proprio come la vita, specialmente vista dagli occhi di una ragazzina in crescita in un quartiere periferico e suburbano inglese. Un quartiere apparentemente perbene ma che ospita persone spezzate broken) e piegate dalle difficoltà e avversità della vita, sempre in agguato.
Lo si segue molto volentieri, è una pellicola scorrevole e mai noiosa, che evita di stallare.
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Broken è decisamente un film molto carino e particolare, a tratti sociale a tratti drammatico, a tratti leggero e divertente. Proprio come la vita, specialmente vista dagli occhi di una ragazzina in crescita in un quartiere periferico e suburbano inglese. Un quartiere apparentemente perbene ma che ospita persone spezzate broken) e piegate dalle difficoltà e avversità della vita, sempre in agguato.
Lo si segue molto volentieri, è una pellicola scorrevole e mai noiosa, che evita di stallare. Ha quel sapore nostalgico sia nei colori che nella fotografia che riportano in mente le atmosfere anni '60-'70 cosa che me lo ha fatto apprezzare molto.
Ben costruito, e volutamente confusionario e scombinato, nel raccontare storie di persone normali ma che affrontano prolemi sociali di grosso spessore: l'abbandono di un genitore (il caso di Skunk), i padri violenti (nel caso della famiglia Oswald), le malattie psichiche che spingono ad isolamento ma che nascondono una grossa dose di violenza celata, l'emarginazione sociale, i problemi e difficoltà legate all'adolescenza e alla crescita in generale etc. Ma tutti argomenti visti e trattati in modo apparentemente leggero e superficiale, perchè volutamente cercano di snodarsi davanti agli occhi dello spettatore esattamente come vengono visti e vissuti secondo la piccola Skunk: senza eccessive dosi di drammaticità ma comunque dal impatto emotivo molto forte.
Broken non è un film originale o innovativo (a tratti ricorda FishTank) ma è comunque uno di quei lavori che ti restano dentro per molto tempo, che ti riportano indietro e ti fanno rivedere la vita dalla prospettiva di una bambina, per quanto difficile essa sia, la si affronta a testa alta. E' un film che parla di difficoltà e avversitaà sociali ma anche di sentimenti, dellàaffeto di chi ci sta attorno, del arduo cammino verso la maturità e la crescita, della perdita ma anche del ritrovamento di amore, amicizia e conforto.
Un film che racconta la vita, proprio come la conosciamo, ma con una buona dose di positività e buoni propositi, ma anche tristezza e malinconia e punte di assoluto dolore.
Ottima l'attrice che presta il volto alla piccola e deliziosa Skunk ( Puzzola) e tiene testa ad attori del calibro di Tim Roth e Cillian Murphy. Molto bella la scenografia e fotografia, con quel sapore inconfondibile vintage e retrò che riescono a evocare nelle sequenze.
Un film di qualità ma non di intrattenimento superficiale ed effimero, che ti lascia un senso di amarezza e tristezza nonchè melanconia mista a sorrisi di compiacenza anche dopo l'ultima scena.
Da vedere.
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