helenalongo
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giovedì 11 aprile 2013
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deliziosamente imperfetto
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Il best-seller di Alessandro D'Avenia si fa film.
Il libro made in Sicily, famoso in tutta Italia (e oltre) piomba al cinema, quasi senza preavviso e con discrezione. Ennesima pellicola tra i banchi di scuola ma con una marcia in più: dite addio alle smancerie e alle love story firmate Moccia!
L'amore impossibile c'è: Leo (Filippo Scicchitano, già visto in Scialla!) ama Beatrice (Gaia Weiss) affetta da leucemia. Malgrado tutte le premure e le attenzioni che Leo le rivolge, il destino della ragazza è segnato:il cancro divorerà il rosso dei capelli di Breatrice, lasciando un bianco e vuoto terrore.
Non si può definire "Bianca come il latte, Rossa come il sangue" un film drammatico. È piuttosto una storia di speranza, che porta alla crescita e alla maturazione di un misero ''Terzaiolo del c****", con l'aiuto di amici, genitori e speciali professori (Il Sognatore alias Luca Argentero).
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Il best-seller di Alessandro D'Avenia si fa film.
Il libro made in Sicily, famoso in tutta Italia (e oltre) piomba al cinema, quasi senza preavviso e con discrezione. Ennesima pellicola tra i banchi di scuola ma con una marcia in più: dite addio alle smancerie e alle love story firmate Moccia!
L'amore impossibile c'è: Leo (Filippo Scicchitano, già visto in Scialla!) ama Beatrice (Gaia Weiss) affetta da leucemia. Malgrado tutte le premure e le attenzioni che Leo le rivolge, il destino della ragazza è segnato:il cancro divorerà il rosso dei capelli di Breatrice, lasciando un bianco e vuoto terrore.
Non si può definire "Bianca come il latte, Rossa come il sangue" un film drammatico. È piuttosto una storia di speranza, che porta alla crescita e alla maturazione di un misero ''Terzaiolo del c****", con l'aiuto di amici, genitori e speciali professori (Il Sognatore alias Luca Argentero).
Sebbene siano presenti nel film alcune non trascurabili differenze rispetto al romanzo di D'avenia, queste rendono il complesso deliziosamente imperfetto.
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spike
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mercoledì 10 aprile 2013
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discreto
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Film girato con talento e una certa dose di furbizia. La storia non può lasciare il pubblico indifferente ma le frasi da bacio perugina stonano. Ottimo cast, gli attori giovani in Italia non mancano.
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miomodestoparere
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mercoledì 10 aprile 2013
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non male.
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Daniele Beccati
Leo è un sedicenne che come tanti ragazzi della sua età passa il tempo tra scuola,amici e calcetto!
Odia il bianco perchè secondo lui rappresenta il nulla assoluto,e ama il rosso!
Rosso come il sangue e come i capelli della tagazza che ama!
Si troverà però a capire (troppo presto per un sedicenne) che la vita non è solo amici scuola e calcetto!
Troverà,nella categoria di persone che piu odia,cioè un professore,una persona che lo consiglierà,aiuterà e spronerà a capire quel che vuole e a osare per raggiungere i suoi sogni!
Un altro film per teen ager,che dopo un avvio allegro e scanzonato,cambia decisamente.
Rimane un film per teen ager,ma rispetto agli altri ha qualcosa in piu (o in meno,dipende dai punti di vista)!
Tutto sommato non è male.
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Daniele Beccati
Leo è un sedicenne che come tanti ragazzi della sua età passa il tempo tra scuola,amici e calcetto!
Odia il bianco perchè secondo lui rappresenta il nulla assoluto,e ama il rosso!
Rosso come il sangue e come i capelli della tagazza che ama!
Si troverà però a capire (troppo presto per un sedicenne) che la vita non è solo amici scuola e calcetto!
Troverà,nella categoria di persone che piu odia,cioè un professore,una persona che lo consiglierà,aiuterà e spronerà a capire quel che vuole e a osare per raggiungere i suoi sogni!
Un altro film per teen ager,che dopo un avvio allegro e scanzonato,cambia decisamente.
Rimane un film per teen ager,ma rispetto agli altri ha qualcosa in piu (o in meno,dipende dai punti di vista)!
Tutto sommato non è male.
N.B. tra gli attori c'è Luca Argentero (che ha gia fatto altri film dignitosamente) ....uno che non vincerà mai un oscar,ma che in fondo non è nemmeno fra gli attori Italiani peggiori!
Puo darsi che "Il grande fratello" tra tanta gente squallida,stupida,ignorante e inutile abbia anche trovato un artista !!!!!
La classica eccezione che conferma l'altrettanto classica regola.
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nino pell.
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martedì 9 aprile 2013
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film intenso, emozionante, qualitativamente solido
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"Bianca come il latte, rossa come il sangue" è un film di alto spessore narrativo ed emozionale. Non ci si lasci ingannare da una buona parte del primo tempo in cui sembra di assistere ad una pellicola che parla di adolescenti in maniera comica e vivace e dove si trattano temi quali il senso di oppressione di vari giovani e il conseguente desiderio di evadere dai consueti schemi educativi restrittivi ed atavici da parte di genitori ed insegnanti. Ad incarnare perfettamente l'emblema giovanile di tale insofferenza è Leo, giovane protagonista di questo film, il quale, sia nel proprio ambiente familiare che in quello scolastico, mostra di frequente segni di anarchica frustrazione che gli rendono difficile il proprio rapporto con gli adulti.
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"Bianca come il latte, rossa come il sangue" è un film di alto spessore narrativo ed emozionale. Non ci si lasci ingannare da una buona parte del primo tempo in cui sembra di assistere ad una pellicola che parla di adolescenti in maniera comica e vivace e dove si trattano temi quali il senso di oppressione di vari giovani e il conseguente desiderio di evadere dai consueti schemi educativi restrittivi ed atavici da parte di genitori ed insegnanti. Ad incarnare perfettamente l'emblema giovanile di tale insofferenza è Leo, giovane protagonista di questo film, il quale, sia nel proprio ambiente familiare che in quello scolastico, mostra di frequente segni di anarchica frustrazione che gli rendono difficile il proprio rapporto con gli adulti. Un giorno però s'innamora di una ragazza dai capelli rossi, Beatrice, la quale frequenta una diversa classe all'interno del suo stesso Istituto Scolastico. Ad un certo punto però la giovane Beatrice si ammala di leucemia e pertanto sarà costretta a restare a casa in convalescenza in attesa di un trapianto al midollo osseo. Leo, frattanto, perdutamente innamorato, riuscirà a rapportarsi alla ragazza, facendole spesso compagnia quelle volte in cui egli si reca a casa di lei, e tale circostanza drammatica determinerà in lui un repentino e considerevole mutamento della sua personalità, proiettandolo in modo graduale ma determinante dalla frivola età dell'adolescenza ad una fase decisamente matura e responsabile della propria esistenza. Man mano che il film entra nel vivo della trama e volge verso le battute finali, esso cambia decisamente spessore narrativo, riuscendo a coinvolgere lo spettatore più sensibile, soprattutto per il perfetto e profondo significato che si riesce a cogliere dalla storia d'amore dei due protagonisti. Un amore così intenso dal quale Leo non potrà che trarne giovamento, e grazie al quale egli non solo si lascerà per sempre alle spalle la fase acerba e di passaggio tipica della sua giovane età, ma avrà la maturità e la forza necessaria per amare veramente la vita e di vederla attraverso tutti i colori di questo mondo e non solo attraverso il bianco e il rosso. Questa pellicola ha pienamente fatto centro, riuscendo a conquistare totalmente la mia sensibilità. Complimenti al regista Campiotti che è riuscito, in modo non facile, a portare con credibilità sullo schermo un romanzo di impeccabile ed emozionante valore narrativo.
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monchèri
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lunedì 8 aprile 2013
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argentero, scicchitano, i modà e l'admo vincenti!
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Ieri sera ho visto il film "Bianca come il latte e rossa come il sangue" di Giacomo Campiotti, tratto dall'omonimo best seller di Alessandro D'Avenia, con un Luca Argentero in gran spolvero, Filippo Scicchitano adolescente inquieto ma genuino (indimenticabile teenager di Scialla!) e Flavio Insinna, padre di borgata finalmente lontano dai soliti Pacchi.
Il film è girato a Torino (una rarità) e presenta la quotidianità della scuola superiore in maniera leggera (ma neanche tanto), divertente, passionale, struggente e riflessiva, con tre splendide canzoni dei Modà, che ben si adattano alla pellicola e un evidente messaggio di promozione x la donazione del midollo osseo e x l'energia pulita (con sponsor importanti come: Admo, Enel, Rai e Unicredit).
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Ieri sera ho visto il film "Bianca come il latte e rossa come il sangue" di Giacomo Campiotti, tratto dall'omonimo best seller di Alessandro D'Avenia, con un Luca Argentero in gran spolvero, Filippo Scicchitano adolescente inquieto ma genuino (indimenticabile teenager di Scialla!) e Flavio Insinna, padre di borgata finalmente lontano dai soliti Pacchi.
Il film è girato a Torino (una rarità) e presenta la quotidianità della scuola superiore in maniera leggera (ma neanche tanto), divertente, passionale, struggente e riflessiva, con tre splendide canzoni dei Modà, che ben si adattano alla pellicola e un evidente messaggio di promozione x la donazione del midollo osseo e x l'energia pulita (con sponsor importanti come: Admo, Enel, Rai e Unicredit).
Un po' fuori dalle righe rispetto al resto del cast l'interpretazione di Gaia Weiss (la protagonista dai capelli rossi), che con il suo accento un po' tedesco per me rende poco la figura della teenager francese e in un paio di passaggi ho fatto fatica a capire quello che dice.
E' un prodotto italiano pregevole, che consiglio vivamente di vedere e a cui do un bel 9. Complimenti!
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(di pressa catozzo)
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sbrillina
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lunedì 8 aprile 2013
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soldi spesi male
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Film decisamente brutto la storia è priva di senso e mi sambra che ridicolizzi un problema cosi importante come la leucemia.
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(di antoce)
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flyanto
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domenica 7 aprile 2013
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quanto basta poco per crescere in fretta
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Film tratto dall'omonimo romanzo, divenuto un best seller, di Alessandro D' Avenia, in cui si racconta di un ragazzo liceale che si innamora perdutamente di una compagna di scuola più grande di lui che ha come caratteristiche il colore bianchissimo della pelle ed i capelli rosso tiziano. Non appena riuscirà dopo varie traversie e titubanze ad avvicinarla scoprirà che la fanciulla è gravemente affetta da leucemia e da qui egli si adopererà al massimo per cercare di aiutarla, affrontando decisioni e vivendo l'intera situazione in maniera molto intensa e trasportata tali da farlo crescere e maturare velocemente. Questa delicata pellicola, che risulta nel suo complesso però un pò come un melò, è molto adatta ad un pubblico giovane ed ancora pieno di illusioni, in quanto fresca e spontanea come l'età a cui appartengono i protagonisti.
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Film tratto dall'omonimo romanzo, divenuto un best seller, di Alessandro D' Avenia, in cui si racconta di un ragazzo liceale che si innamora perdutamente di una compagna di scuola più grande di lui che ha come caratteristiche il colore bianchissimo della pelle ed i capelli rosso tiziano. Non appena riuscirà dopo varie traversie e titubanze ad avvicinarla scoprirà che la fanciulla è gravemente affetta da leucemia e da qui egli si adopererà al massimo per cercare di aiutarla, affrontando decisioni e vivendo l'intera situazione in maniera molto intensa e trasportata tali da farlo crescere e maturare velocemente. Questa delicata pellicola, che risulta nel suo complesso però un pò come un melò, è molto adatta ad un pubblico giovane ed ancora pieno di illusioni, in quanto fresca e spontanea come l'età a cui appartengono i protagonisti. La tematica del dolore che si innesta risulta efficace al fine di una presa di coscienza per il pubblico giovanile che così viene a scoprire che non tutto è roseo e scontato, nemmeno la salute, in un'età in cui tutto ciò dovrebbe invece esistere od essere richiesto quasi di diritto. Bravo, come sempre, Filippo Scicchitano nella parte del ragazzo liceale spensierato ed un pò immaturo.
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mickey97
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domenica 7 aprile 2013
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celebrazione di un dramma che insegna a vivere
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Leo è un ragazzo di sedici anni, il quale attribuisce alla vita due colori: il bianco e il rosso. Il bianco indica il vuoto, il silenzio, la solitudine e quindi la noia, che fa paura, invece il rosso rappresenta il sangue che pulsa nelle vene prima di una partita di calcetto, è il colore dei capelli di Beatrice, la ragazza di cui è follemente innamorato, alla quale non riesce a esternare i suoi sentimenti. Ma, quando lui viene a conoscenza del male che la affligge , gli crolla il mondo addosso, la sua identità comincia a disgregarsi sino a un punto tale che i genitori, non riconoscono più il proprio figlio, preoccupandosi fortemente per le condizioni in cui versa il medesimo.
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Leo è un ragazzo di sedici anni, il quale attribuisce alla vita due colori: il bianco e il rosso. Il bianco indica il vuoto, il silenzio, la solitudine e quindi la noia, che fa paura, invece il rosso rappresenta il sangue che pulsa nelle vene prima di una partita di calcetto, è il colore dei capelli di Beatrice, la ragazza di cui è follemente innamorato, alla quale non riesce a esternare i suoi sentimenti. Ma, quando lui viene a conoscenza del male che la affligge , gli crolla il mondo addosso, la sua identità comincia a disgregarsi sino a un punto tale che i genitori, non riconoscono più il proprio figlio, preoccupandosi fortemente per le condizioni in cui versa il medesimo. L'afflizione di Leo peggiora, quando assiste di persona ai terribili e devastanti effetti che la chemioterapia esercita su Beatrice, ovvero la perdita di capelli, ed è proprio la mancanza della folta chioma rossa che designa la malattia che lo fa crollare definitivamente, inducendolo a crearsi intorno a sè il vuoto, il bianco, la sua persona è bianca come le mura bianche della sua stanza, ormai lui stesso rappresenta il vuoto, racchiudendosi nella sua solitudine derivata anche dalla rottura dell'amicizia con Silvia, che è sempre stata l'amica più fedele, la confidente di ogni suo timore. Leo, sta passando un periodo infernale, attorno a lui non c'è altro che terra bruciata, l'unico suo pensiero e ne segue disperatamente il filo, è Beatrice sopratutto quando diviene totalmente consapevole di non poterla aiutare con la donazione del suo midollo osseo. La speranza di Leo non muore mai, le regala dei sorrisi, Beatrice esternamente mostra il suo divertimento, ma al suo interno tutto è buio, soffre per la sua imminente morte, e la sua parrucca, rappresenta un male, un dolore da lei indossato. I sorrisi servono per non piangere e il pianto serve allo sfogo, uno sfogo che Leo esprime con il suo professore di Italiano, l'impeccabile Luca Argentero, del tutto idealista e anticonvenzionale che si apre a Leo, riuscendo ad averne un contatto che piano piano si consolida e diviene sempre più forte. Per quanto riguarda l'amica fidata, di cui non doveva fidarsi per il numero di Beatrice, Leo riesce a perdonarne il gesto, rendendosi conto che la loro è una amicizia vera e sincera salvo qualche bugia. La bugia di Silvia che si concretizza in un falso numero di telefono lo ha fatto adirare, mentre la bugia di Beatrice, ossia quella di aver fatto il trapianto quando in realtà non c'è ne è stato alcuno, prima lo ha rallegrato ma poi reso dispiaciuto per la sua morte improvvisa, un dispiacere che tuttavia non lo fa affondare ma rimanere a galla, poichè gli fa capire che il suo vero amore è Silvia e non lei, alla cui base c'è solo passione e non il più bello dei sentimenti, ossia l'amore.
Bianca come il latte, rossa come il sangue è un dramma a dir poco brillante, splendido, intenso, colmo di emozioni e quindi commovente sino all'inverosimile, strappa lacrime, incarna perfettamente il genere drammatico e ne delinea ogni aspetto con una cura dei dettagli perfettamente minuziosa. Un cast splendido tra cui il magnifico Luca argentero, il bravissimo Filippo Scicchitano che dopo Scialla e un giorno dimostra grandissime doti di attore, Aurora Ruffino ( Questo nostro amore ) e la francese Gaia Weiss in un ruolo difficile quanto brillante nella resa complessiva. La trama ti cattura, ti rapisce, gli attori ti rendono partecipi al dramma, si piange o quanto meno senti la necessità di piangere per questa storia che brilla come l'oro. Sulle bellissime e alquanto poetiche note dei Modà, si rimane completamenti attratti dalla trama che celebra il dolore di un amore, la colpa dell'invidia e il dono di sè stessi per il bene altrui. Nella malattia si cerca un Dio, si ritrova quella fede che non si ha mai avuta eppure le preghiere non garantiscono " il restare in vita ", si viene accolti ugualmente nel regno dei cieli senza che si preghi un Dio che ti riceve per porre fine a una lunga e tormentata sofferenza che può ardere gravemente a livello interiore, più che l'esterno in cui si può mostrare il piacere per la vita, anche se dentro, ovvero nel lato nascosto alberga la paura della morte e la rabbia per una morte che così presto ti accoglie nelle sue braccia, ti avvolge nel suo manto tenebroso, in cui dominano le tenebre, da sempre prive di luce. D'altocanto, a volte è la speranza per la vita che spaventa, la troppa speranza può consumare e rovinare ogni singolo individuo che ne accenna il nutrimento, se si è certi della morte, non si ha paura, se si nutre un briciolo di speranza in condizioni sia fisiche che psiche avverse, si da luogo a un'amara illusione, perchè talvolta si è di per sè più certi di morire che speranzosi a vivere, ma la speranza è del tutto automatica, non la si può controllare e comandare, non la si può negare. La speranza non è in sè negativa, lo è in condizioni umane ostili, chi vuole sperare è libero di farlo, sperare fa sentire bene l'individuo quando è ignaro delle illusioni che ne possono derivare. Il lato positivo si deve scovare, è preferibile non trovarlo se si è certi del proprio destino, non si spera controvoglia, ma solo se si ha la possibiltà di uscire incolumi da un determinato male si può sperare veramente. La positività in sè è un conforto, è vero, ma la si deve menzionare sopratutto in altre problematiche della vita che non comprendino la morte. La stessa Beatrice dice che sperare è terribile, quando si è consci del proprio destino, e allora non rimane altro che godersi gli ultimi giorni della propria vita.
Brillante celebrazione di un dramma che insegna a vivere.
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[+] consiglio
(di manu@taurc)
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simun dla ramasa
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domenica 7 aprile 2013
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bianca come il latte rossa come il sangue
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Il film è troppo altalenante e così non riesce a trovare la sua vera natura. Troppi stereotipi ,campi semantici e la storia si fa molto prevedibile . L inizio è terrificante,tanto che ho ppensato di evadere ..poi quando Beatrice s a amammala ,migliora e si fa seguire. Peccato poteva esser molto meglio ,semplicemente se avesse trovato il suo vero essere. Bravissimi gli attori su tutti AURORA RUFFINO ..avercela 1 amica così brava e bella. Scirritano ,già apprezzato in SCIALLA , sì dimostra uno dei migliori attori giovani italiani. Simpatica partecipazione di INSINNA nei panni di 1 padre esilarante e bravo anche ARGENTERO , che ricorda 1 pò il mitico prof de L ATTIMO FUGGENTE . Troppo poco però , avrebbe potuto sfruttare al meglio le sue potenzialità .
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Il film è troppo altalenante e così non riesce a trovare la sua vera natura. Troppi stereotipi ,campi semantici e la storia si fa molto prevedibile . L inizio è terrificante,tanto che ho ppensato di evadere ..poi quando Beatrice s a amammala ,migliora e si fa seguire. Peccato poteva esser molto meglio ,semplicemente se avesse trovato il suo vero essere. Bravissimi gli attori su tutti AURORA RUFFINO ..avercela 1 amica così brava e bella. Scirritano ,già apprezzato in SCIALLA , sì dimostra uno dei migliori attori giovani italiani. Simpatica partecipazione di INSINNA nei panni di 1 padre esilarante e bravo anche ARGENTERO , che ricorda 1 pò il mitico prof de L ATTIMO FUGGENTE . Troppo poco però , avrebbe potuto sfruttare al meglio le sue potenzialità . Ve lo dice un sedicenne che conosce i problemi dell adolescenza.
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98napoli
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domenica 7 aprile 2013
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per giovani-adulti
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un film più per i giovani devo dire anche dal titolo si capirebbe mio voto e un 6
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