Fiction in due puntate. La prima puntata è ben fatta, il personaggio di Anita è ben tratteggiato. Nella seconda puntata invece il livello del film si abbassa notevolmente. Si privilegia troppo la figura di Garibaldi alle prese con la Repubblica Romana del 1849, a scapito del personaggio di Valeria Solarino. Ella peraltro recita sempre in modo più che buono. Il Garibaldi di Giorgio Pasotti, invece, è poco convincente, piatto, freddo, dalla recitazione asettica. Il finale è deludente, la morte di Anita si poteva raccontare e raffigurare in tutt’altro modo e in tutt’altri toni; è un finale che lascia l’amaro in bocca. In generale la prima puntata, con le traversie sudamericane di Anita e Giuseppe Garibaldi è migliore e più scorrevole della seconda, troppo concentrata sulle vicende belliche di Garibaldi a scapito del personaggio Anita.
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Fiction in due puntate. La prima puntata è ben fatta, il personaggio di Anita è ben tratteggiato. Nella seconda puntata invece il livello del film si abbassa notevolmente. Si privilegia troppo la figura di Garibaldi alle prese con la Repubblica Romana del 1849, a scapito del personaggio di Valeria Solarino. Ella peraltro recita sempre in modo più che buono. Il Garibaldi di Giorgio Pasotti, invece, è poco convincente, piatto, freddo, dalla recitazione asettica. Il finale è deludente, la morte di Anita si poteva raccontare e raffigurare in tutt’altro modo e in tutt’altri toni; è un finale che lascia l’amaro in bocca. In generale la prima puntata, con le traversie sudamericane di Anita e Giuseppe Garibaldi è migliore e più scorrevole della seconda, troppo concentrata sulle vicende belliche di Garibaldi a scapito del personaggio Anita. Belle apparizioni, infine, di personaggi come la Cristina di Belgiojoso (Francesca Cavallin) e un intenso Goffredo Mameli.
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