Sucker Punch |
|||||||||||||
Un film di Zack Snyder.
Con Abbie Cornish, Oscar Isaac, Daniel Bristol, Malcolm Scott, Lee Tomaschefski.
continua»
Azione,
durata 105 min.
- USA, Canada 2011.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 25 marzo 2011.
MYMONETRO
Sucker Punch
valutazione media:
3,27
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sucker Punchdi slowfilm.splinder.comFeedback: 11234 | altri commenti e recensioni di slowfilm.splinder.com |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
sabato 9 aprile 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Come un tuffo nell’immaginario (anche erotico) di Marilyn Manson. Con tutto quello che implica in termini di riciclaggio e cattiveria plastificata. È il tratto costante di Sucker Punch, che più nel dettaglio prende da videogame, manga come Sailor Moon, favole come Alice nel Paese delle Meraviglie (con tanto di attraversamento dello specchio), clip musicali, psicodrammi e tant’altro. Mescola il tutto con la beata strafottenza di Snyder e ne esce qualcosa che con ogni probabilità o non si ama o non si odia (ho sempre desiderato usare al contrario questa terribile frase fatta). Ricomincio dall’inizio. Sucker Punch parte con l’ennesima rivisitazione di Sweet Dreams (dicevamo, mr. Marilyn), cantata dalla protagonista Emily Browning. Se in Watchmen l’incipit era la cosa più riuscita e scorreva sull’immensa The Times They Are a-Changin’, qui il regista lascia subito intendere che non andrà per il sottile (cioè, ci andrà ancora meno del solito), fa partire la resistibile cover e si abbandona ai suoi cinque minuti di ralenti con grandangoli, colori digitali, punti di vista artificiali, tutto. Il resto del film ripropone questo "tutto" acustico e visivo in lunghe scene puramente action, ognuna dotata di un pompatissimo tema musicale (quasi tutte cover, in accordo con la natura del cinema patchwork e citazionista) secondo quella progressione per tappe e livelli che ultimamente aveva già adottato Scott Pilgrim. Queste scene autosufficienti si alternano con i frammenti che tirano avanti la narrazione, in una versione più semplice e meno chiacchierata dell’inscatolamento di realtà di Inception. Su un canovaccio tutto sommato terribilmente triste quanto previsto e prevedibile si innestano scontri di enormi samurai, zombie nazisti, draghi e altre bestie, con le nostre eroine pallide in gonnellina, treccine e pose plastiche. Nella reiterata carneficina quel che spicca è l’assoluta mancanza di sangue, essendo fatte le varie creature di luce, di vapore, di qualsiasi cosa non sia rosso e rischi di portare la censura a limitare la diffusione del film: un espediente sempre più diffuso e sempre più irritante. Sucker Punch, concludendo, si lascia ammirare nei suoi eccessi pirotecnici e coreografici, tanto trash e spudorati da assumere un certo fascino e una propria riconoscibilità; resta il fatto che i fuochi d’artificio dopo un po' annoiano, e in mancanza di un controller il film finisce col giocare solo per se stesso.
[+] lascia un commento a slowfilm.splinder.com »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di slowfilm.splinder.com:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||