Una separazione

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Un film di Asghar Farhadi. Con Sareh Bayat, Sarina Farhadi, Payman Maadi, Babak Karimi, Ali-Asghar Shahbazi.
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Titolo originale Jodaeiye Nader az Simin. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 123 min. - Iran 2011. - Sacher uscita venerdì 21 ottobre 2011. MYMONETRO Una separazione * * * 1/2 - valutazione media: 3,62 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
osteriacinematografo giovedì 29 dicembre 2011
umane ipocrisie Valutazione 3 stelle su cinque
56%
No
44%

L’opera è un ritratto dell’Iran contemporaneo, in cui la vita scorre, attraverso le vicissitudini quotidiane dei protagonisti, in modo non così dissimile da quello in cui si sviluppa in Occidente, per quelle che sono le cognizioni di chi scrive, per lo meno. C’è naturalmente una separazione alla base della storia, una separazione fra un uomo e una donna, concreta ma non definitiva, da cui poi s’ingenera l’elemento scatenante, un incidente domestico, una lite da cui scaturisce -o sembra scaturire- un delitto: una donna assiste l’anziano padre dell’ uomo; l’uomo torna a casa, trova il padre solo, legato al letto; perde il controllo e spinge la donna fuori dalla porta di casa; quest’ultima scivola per le scale, e perde così il bambino che portava in grembo. [+]

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angelo umana sabato 17 dicembre 2011
i figli ci giudicano Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

L’inquadratura che sembra racchiudere tutto il senso degli avvenimenti familiari raccontati nel film è quella finale: mentre già scorrono i titoli di coda la camera “osserva” i due genitori separandi, seduti l’una quasi di fronte all’altro nell’anticamera del giudice tutelare a cui, sola, la figlia adolescente della coppia dirà con quale dei due ha scelto di vivere. La donna lo guarda con insistenza, pare cercare un contatto, un ravvedimento da parte del marito il quale invece volge altrove lo sguardo cocciuto. Dopo tante beghe e liti – l’attenzione è tenuta viva durante tutto il film - si ha voglia di un gesto rappacificatore ma lui è accanito a restare nelle sue posizioni: vuole proseguire la lite con una coppia più povera, attribuisce alla cura di suo padre – preda dell’Alzheimer - il motivo di non volersi trasferire all’estero con moglie e figlia, ma pare venga suggerito che il maschio stia più comodo in Iran, anche se sono le donne a condurre il gioco anche un una società patriarcale. [+]

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gioinga venerdì 16 dicembre 2011
un film che sa di tragedia greca Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

 Ho appena finito di vedere una separazione. Il film mi è piaciuto, fa stare in tensione, fa riflettere, fa dubitare per tutto il tempo. Non sai mai  fino in fondo con chi schierarti e alla fine uscendo dal film, chiacchierando ognuno si è fatto un ' idea un pò diversa, anche a seconda del proprio vissuto. Mi ha ricordato molto la tragedia greca.I personaggi hanno un pò di torto e un pò di ragione, ma non è che sono cattivi, semplicemente si sono trovati in un momento della loro vita difficile ed è capitato quel che è capitato. E' un film che suscita domande, ed è anche ( o soprattutto) questo che mi piace del cinema.

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riccardo76 domenica 27 novembre 2011
una vicenda famigliare narrata come un thriller Valutazione 5 stelle su cinque
60%
No
40%

Meritatamente vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino, sia come miglior film che per i migliori attori maschili e femminili, Una Separazione  si rivela uno dei film più belli dell’anno.
 La grandezza del regista Farhadi è quella di essere riuscito a raccontare l’Iran, con i suoi problemi e le sue contraddizioni, attraverso una vicenda famigliare perlopiù ordinaria,  ma narrata alla stregua di un avvincente thriller, in modo da tenere costantemente accesa la curiosità e la tensione del pubblico.
Sin dalle prime battute lo spettatore si ritrova, così, coinvolto in questa vicenda domestica senza riuscire veramente a schierarsi dalla parte di uno dei quattro protagonisti: Nader, sua moglie  Simin, la badante Razieh ed il marito. [+]

[+] orso d'oro 2011 e oscar: miglior film straniero! (di riccardo76)
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riccardo tavani sabato 19 novembre 2011
crescere nella doppia verità Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Il dramma è subito posto, già nella prima inquadratura e nel primo brandello di dialogo. Simin e Nader, moglie e marito, sono in tribunale davanti a un giudice civile: la donna chiede di divorziare perché l'uomo non vuole lasciare con lei l'Iran. Hanno ottenuto entrambi il permesso di espatriare con la loro figlia undicenne Termeh, ma Nader non solo non vuole seguirla ma le nega il permesso di andare via con la ragazza. Ma Simin non vuole assolutamente che sua figlia cresca in Iran, e così se Nader non la seguirà all'estero e non lascerà che la figlia vada con la madre, sarà Simin ad abbandonare lui. [+]

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olgadik giovedì 17 novembre 2011
un drammatico spaccato della società iraniana Valutazione 3 stelle su cinque
56%
No
44%

Distribuito dalla Sacher film, l’ultima fatica di Asghar Farhadi (della penultima About Elly parlammo a suo tempo) è una storia ambientata in Iran, ma soprattutto ci mette dinanzi a una serie di sentimenti, contraddizioni, problemi, definibili come universali. Per la cura attenta ai singoli individui e ai “fondamentali” di qualsiasi essere umano, non si discosta dal modo di narrare del regista, ma prende in esame uno spaccato di società inusuale per lui: la numerosa e agiata classe medio-borghese. Nel modo di vivere, abitare, comunicare, essa non appare molto diversa dalla nostra, eppure via via sfumature, zone d’ombra, contrasti tra ceti diversi, tra religione tradizionale ed esigenze di vivere più liberamente, convergono, insieme ad accorte metafore (per non allarmare la censura) a fornire un quadro molto complesso. [+]

[+] brava.... (di francesco2)
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pepito1948 giovedì 17 novembre 2011
il neorealismo cifrato di farhadi Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

Tutto ha inizio in una città dell’Iran odierno, intasata di macchine, rumorosa  e pulsante di vita come qualsiasi altra affollata città del mondo, con la richiesta di separazione giudiziale di due coniugi sposati da 14 anni con una figlia adolescente a carico: lei vuole approfittare di un permesso di espatrio che impone una scelta rapida, lui non intende  lasciare il padre malato di Alzheimer né consente che la moglie porti con sé la figlia. Il giudice propende per la tesi del marito, e quindi la separazione avviene di fatto perché la donna si trasferisce da sola dalla madre, forse per convinzione forse per mettere alla prova il consorte recalcitrante. [+]

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donatella petrino martedì 15 novembre 2011
la civilta' e la dignita del popolo iraniano Valutazione 5 stelle su cinque
93%
No
7%

Vorrei prima di tutto raccontarvi che questo Film l'ho Visto insieme a mio fratello Marco al cinema ALPHAVILLE DI CB, perchè al SACHER DI ROMA di Nanni Moretti, MARCO non l'hanno fatto entrare perchè aveva una mascherina per proteggersi da infezioni, poichè il 21 agosto 2011 ha subito a PISA un trapianto di RENE e PANCREAS. IL Direttore del SACHER ha esordito dicendo che con la mascherina non sarebbe potuto entrare perchè nel cinema circolavano i soldi e che alla posta neppure l'avrebbero fatto mai entrare. Alla posta di Roma invece non solo Marco è entrato ma ha avuto anche la precedenza assoluta su quanti erano in fila. I falsi intellettuali che si riempiono la bocca di solideriatà e apertura mentale, devono assolutamente essere rivelati con verità che è anche l'argomento di questo film meraviglioso che racconta la dignità e l'esigenza di rispondere alla propria coscienza di tutto l'operato quotidiano. [+]

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chiarialessandro martedì 15 novembre 2011
povertà (di mezzi). ricchezza (di espressione) Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

 L’inizio della narrazione è sulla falsariga del titolo ma ben presto ci si rende conto del fatto che la separazione altro non è se non uno dei tanti rivoli che confluiscono in un fiume impetuoso, nelle cui acque profonde nuota una miriade di pesci pronta a gettare il suo sguardo sulle infinite sfaccettature della vita quotidiana che iniziano, sì, da una “normale” separazione la quale però altro non è se non il timone che guida la navigazione di una barca attraverso le impervietà della coscienza, della religione, della politica, della censura. Film “povero” e “concitato” con svolgimento largamente imprevedibile e recitazione sopra la norma. [+]

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vipera gentile lunedì 7 novembre 2011
l'eterno conflitto della coppia e sociale. Valutazione 3 stelle su cinque
14%
No
86%

E' ambientato in Iran e racconta l'eterno conflitto tra uomo e donna e tra classi sociali diverse; c'è tutta la frustrazione della moglie che si sente trascurata dal marito e tenta di risvegliarne i sentimenti minacciando il divorzio; e quella della coppia più bisognosa che si sente ingannata e turlupinata dal ceto benestante. Colpisce particolarmente la sottomissione alla religione islamica che induce la badante a telefonare al rabbino per chiedergli il permesso di cambiare i vestiti all'uomo anziano di cui si deve occupare. [+]

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