rasputin87
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giovedì 17 marzo 2011
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titolo azzeccato
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Amanti dell'esorcismo e derivati astenetevi. Di tutto ciò non c'è traccia nella pellicola, anzi forse no. Il rito in questione riguarda anthony hopkins, che mediante questo riesce quasi a distruggere metodicamente in un paio, o forse più, di anni quanto di buono era riuscito a fare nella propria vita e nella storia della cinematografia. Per carità il film impaurisce, e non poco se si riesce (magari) a pensare che per realizzarlo sono stati spesi addirittura dei soldi, quando sarebbe bastato un semplice documentario sul vaticano per far restare lo spettatore con la mandibola storta. Un momento bassissimo per il cinema, un (ormai non più) momento terribile per mr.hopkins, ma una soddisfazione immensa per questo pseudo-sito che dimostra in tutto il suo splendore la capacità di forviare gli utenti usando un metro di giudizio basato sulla pura e semplice demenza.
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Amanti dell'esorcismo e derivati astenetevi. Di tutto ciò non c'è traccia nella pellicola, anzi forse no. Il rito in questione riguarda anthony hopkins, che mediante questo riesce quasi a distruggere metodicamente in un paio, o forse più, di anni quanto di buono era riuscito a fare nella propria vita e nella storia della cinematografia. Per carità il film impaurisce, e non poco se si riesce (magari) a pensare che per realizzarlo sono stati spesi addirittura dei soldi, quando sarebbe bastato un semplice documentario sul vaticano per far restare lo spettatore con la mandibola storta. Un momento bassissimo per il cinema, un (ormai non più) momento terribile per mr.hopkins, ma una soddisfazione immensa per questo pseudo-sito che dimostra in tutto il suo splendore la capacità di forviare gli utenti usando un metro di giudizio basato sulla pura e semplice demenza. Una metafora azzeccata sui problemi del mondo contemporaneo sarebbe la seguente: "Troppi cani all'osso". A buon intenditor.
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pinodeluca
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giovedì 17 marzo 2011
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il rito - niente di nuovo, solo e sempre hopkins
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Se qualcuno credeva di assistere a mirabilie horror o triller ad alta tensione, rimane deluso da una pellicola per molti versi
legata alla sola presenza "inquietante" di Hopkins, alla sua performance istrionesca e sempre suggestiva.
Che poi il tema delle presenze demoniache sia attuale e sotto costante "attenzione" da parte della
Santa Sede cattolica romana, non stupisce in questi anni di depressione economica mondiale senza alcuna
luce all'orizzonte. Se anche il protagonista principale (e con lui dunque il regista) non fa che ripetere che non
sa bene a cosa credere esattamente e che solo la "carne martoriata dalle unghie" del dubbio lo costringe a
combattere il male nella ricerca della verità, il tema è alquanto antico e logoro.
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Se qualcuno credeva di assistere a mirabilie horror o triller ad alta tensione, rimane deluso da una pellicola per molti versi
legata alla sola presenza "inquietante" di Hopkins, alla sua performance istrionesca e sempre suggestiva.
Che poi il tema delle presenze demoniache sia attuale e sotto costante "attenzione" da parte della
Santa Sede cattolica romana, non stupisce in questi anni di depressione economica mondiale senza alcuna
luce all'orizzonte. Se anche il protagonista principale (e con lui dunque il regista) non fa che ripetere che non
sa bene a cosa credere esattamente e che solo la "carne martoriata dalle unghie" del dubbio lo costringe a
combattere il male nella ricerca della verità, il tema è alquanto antico e logoro. Il sottile filo tra psicanalisi e
trionfo del male è pure male accennato: sembra che talune personalità e profili di salute mentale possono
essere "male interpretati" o discrezionalmente e soggettivamente definiti: ombre che non giovano
assolutamente alla dignità di talune branche medico-scientifiche.
Pacchiana è la rappresentazione dell'entità diabolica sotto forma di animali dalle pupille incandescenti o di
chiodi di ferro vomitati a iosa; e se non fosse per alcuni sfondi di una Roma sempre accattivante (oltre che
nel confine Vaticano) fin nei suoi colli e sobborghi più pittorescamente luridi e infestati dai gatti, la
sceneggiatura si ridurrebbe a sogno onirico perfettamente riproducibile in qualche metro quadrato di studio
di ripresa.
In conclusione: perchè la Cucinotta si è infilata in una simile produzione senza profferire parola? Per vedere
recitare il protagonista Hopkins, il sempre "malefico" Hauer o perchè colpita dal fatto che un esperto esorcista (secondo quanto recitano le didascalie finali) vive nei pressi di Firenze?
Belle e brave Braga e Gastini; quest'ultima nella sua drammatica interpretazione fa intravedere potenzialità espressive di alta classe.
Ultima annotazione: era proprio necessario riferire che il film si riferisce a fatti realmente accaduti?
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pesatore
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giovedì 17 marzo 2011
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stupendo
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è un gran bel film mi è piaciuto molto poi un grandissimo attore stai attaccato alla poltrona per tutto il tempo del film dopo molto tempo si è visto un bel film con una sceneggiatura.
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ingdottalex
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giovedì 17 marzo 2011
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poteva essere molto ma molto meglio
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Sinceramente: lasciamo perdere completamente gli attori italiani che in un contesto come questo lasciano al quanto a desiderare..Anthony Hopkins, mi è piaciuto come spesso accade; ma il fatto che ci fossero attori doppiati e no, dà prorpio il senso di finzione, di doppiaggio; si perde compeltamente il coinvolgimento..
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gallo1
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mercoledì 16 marzo 2011
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pretese di realtà frustrate dal finale
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Durante la prima mezz'ora di proiezione ero decisamente affascinato. La vicenda è presentata con un tocco di originalità, ben strutturata e soprattutto verosimile. Non sono un esperto di demonologia, ma qualcosa ho letto: e devo dire che nella prima parte del film non ci sono imprecisioni; le regole per effettuare un esorcismo sono puntuali, dette con semplicità e affatto cariche di quel pathos che spesso riduce i prodotti sull'argomento a suspance e terrore fini a loro stessi. Anche l'introduzione di Padre Lucas (Hopkins) è altrettanto ben fatta, come del resto le prime scene in cui i due protagonisti (Lucas e Kovak) sono alle prese con indemoniati.
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Durante la prima mezz'ora di proiezione ero decisamente affascinato. La vicenda è presentata con un tocco di originalità, ben strutturata e soprattutto verosimile. Non sono un esperto di demonologia, ma qualcosa ho letto: e devo dire che nella prima parte del film non ci sono imprecisioni; le regole per effettuare un esorcismo sono puntuali, dette con semplicità e affatto cariche di quel pathos che spesso riduce i prodotti sull'argomento a suspance e terrore fini a loro stessi. Anche l'introduzione di Padre Lucas (Hopkins) è altrettanto ben fatta, come del resto le prime scene in cui i due protagonisti (Lucas e Kovak) sono alle prese con indemoniati. Scollinata l'ora (approssimativamente col ricovero di Rosaria) si cambia completamente registro e incominciano i difetti. Notevoli. Tutto ciò che era stato costruito misuratamente è travolto dall'esagerazione degli esorcismi, tutte le regole da seguire stravolte nell'esecuzione dei riti (chiunque guarda negli occhi il posseduto, la giornalista assiste senza alcuna preparazione all'esorcismo di Baal senza colpo ferire, lo stesso Baal viene esorcizzato da un novellino in pochi attimi solo perchè questi è stato folgorato sulla via di Damasco...); pare che nel momento in cui dal creare la suspance si dovesse passare ala realizzazione dell'orrore gli sceneggiatori si siano fatti un po' prendere la mano.
Il voto realistico, comunque, per me, è un 2 e mezzo: la scelta degli attori e la recitazione sono di alto livello (ottimi Gastini e, come sempre, Hopkins), le locations adeguate, - soprattutto la casa di padre Lucas ("infestata" da gatti e rospi, animali legati a Baal), alcuni dettagli interessanti (l'insistenza sulle dita smaltate, il braccialetto che ricorre).
Peccato, viste le premesse, poteva essere un ottimo contributo a quest'affascinante filone cinematografico in un periodo in cui vette elevate sembrano distanti da tempo...
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barbara simoncini
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mercoledì 16 marzo 2011
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sempre il solito?
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Film apparentemente ascrivibile al solito filone horror-demoniaco se lo si guarda con le solite aspettative da genere splatter e senza riflettere su alcune tematiche molto vive e discusse in seno alla Chiesa cattolica: la fede dei sacerdoti e la pratica degli esorcismi. Pur essendo un film destinato comunque al grande pubblico non sfugge certo a chi di teologia se ne intende un pò l'annoso problema sulla personalità cioè sull'essere creatura del Male e sulla visone di questo visto in chiave più filosofica ed ermenutica tipica delle nuove correnti di pensiero esistenti in seno al clero cattolico (che, di fatto, negano l'esistenza di Satana). Dunque si asiste alla diatriba tra due prospettive che vedono il Male ( e dunque DIo stesso)come elementi reali nella vita quotidiana e, di nuovo, il Male (e dunque DIo) come concetti astratti creati dalla psiche umana.
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Film apparentemente ascrivibile al solito filone horror-demoniaco se lo si guarda con le solite aspettative da genere splatter e senza riflettere su alcune tematiche molto vive e discusse in seno alla Chiesa cattolica: la fede dei sacerdoti e la pratica degli esorcismi. Pur essendo un film destinato comunque al grande pubblico non sfugge certo a chi di teologia se ne intende un pò l'annoso problema sulla personalità cioè sull'essere creatura del Male e sulla visone di questo visto in chiave più filosofica ed ermenutica tipica delle nuove correnti di pensiero esistenti in seno al clero cattolico (che, di fatto, negano l'esistenza di Satana). Dunque si asiste alla diatriba tra due prospettive che vedono il Male ( e dunque DIo stesso)come elementi reali nella vita quotidiana e, di nuovo, il Male (e dunque DIo) come concetti astratti creati dalla psiche umana. l'abilità del regista sta nel rendere queste due prospettive in modo chiaro nonostante lo spazio e il contesto e non lasciarsi lusingare da effettacci inverosimili. Per chi crede, anche poco,è un film ben fatto dove spiccano attori dalla bravura ormai acclamata dalla critica come Hopkins ma anche la giovane posseduta che ha reso magistralmente uno degli aspetti più inquietanti della questione. Le parti poco chiare, inoltre, non sono tali per incuria del regista ma proprio per rendere l'ambiguità profonda del rapporto che, alla resa dei conti, ha ogni individuo moderno nei confronti della fede e di Dio e, dunque, del male.
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wideway
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martedì 15 marzo 2011
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pro cristianesimo.
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Ottima rappresentazione di un soggetto proposto parecchie volte, ma mai tanto realisticamente e "religiosamente" in questa chiave, volta a portare alla luce la componente piu' importante del rito di esorcismo: la Fede. Pienamente d'accordo con la scelta di non etichettarlo come film horror, perche' non lo e' affatto. Il regista, volutamente, sceglie di non attirare l'attenzione dello spettatore calcando la mano con effetti speciali particolari o con eccesso nei toni dei dialoghi, bensì adotta la scelta vincente di puntare tutto sulla psicologia dei personaggi.
Magistrale prova di Anthony Hopkins che supera se stesso nell'interpreazione di un personaggio capace di reggere il confronto, se non di vincerlo, con quello di Hannibal Lectar che in passato ha calamitato la nostra attenzione.
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amata70
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martedì 15 marzo 2011
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il rito:bello!!!
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Veramente bello e se si considera che è tratto da una storia vera,ti fà venire i brividi!Io che amo i film di orrore desideravo scene più cruente e spaventose,ma nel complesso,anthony hopkins ha fatto di questo film un capolavoro!!!spero che con l'uscita del dvd inseriscano scene inedite e SPAVENTOSE!!!!
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zahira
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lunedì 14 marzo 2011
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il futuro prete scettico
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Il film e'costruito abbastanza bene,non e'la solita storia di esorcismi con effetti speciali,si incentra sulla figura del giovane futuro prete scettico,che non sente ancora la fede...ottima l'interpretazione di Hopkins indemoniato,abbastanza scontato e banale il finale.
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ginger snaps
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lunedì 14 marzo 2011
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esiste il diavolo?
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devi stare attento Michael ,scegliere di non credere nel diavolo non ti proteggerà da lui.............. questa mi sembra tra le frasi del film quella più significativa. Sembrerebbe che anche questa pellicola si sia ispirata a dei fatti realmente accaduti. Ma gli scettici imperversano e di possessioni non ne vogliono sentire neanche parlare. A proposito di questo e forse perchè mi tocca i temi religiosi, di questo lungometraggio ne resto colpita. Non solo per la maestria nel raccontarla dal bravo regista Mikael Hafstrom, ma sopratutto per la meravigliosa interpretazione di Anthony Hopkins nel ruolo di Padre Lucas , la presenza di un bravo Rutger Hauer nel ruolo del padre di Michael , il sacerdote scettico , nonche la rivelazione Colin O' Dongue che interpreta proprio Michael, Alice Braga la giornalista , Marta Gastini nella posseduta e il minuscolo ruolo di Maria Grazia Cucinotta.
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devi stare attento Michael ,scegliere di non credere nel diavolo non ti proteggerà da lui.............. questa mi sembra tra le frasi del film quella più significativa. Sembrerebbe che anche questa pellicola si sia ispirata a dei fatti realmente accaduti. Ma gli scettici imperversano e di possessioni non ne vogliono sentire neanche parlare. A proposito di questo e forse perchè mi tocca i temi religiosi, di questo lungometraggio ne resto colpita. Non solo per la maestria nel raccontarla dal bravo regista Mikael Hafstrom, ma sopratutto per la meravigliosa interpretazione di Anthony Hopkins nel ruolo di Padre Lucas , la presenza di un bravo Rutger Hauer nel ruolo del padre di Michael , il sacerdote scettico , nonche la rivelazione Colin O' Dongue che interpreta proprio Michael, Alice Braga la giornalista , Marta Gastini nella posseduta e il minuscolo ruolo di Maria Grazia Cucinotta. Non ci sono dei ruoli che emergono più del grande Hopkins, che con la sua personalità offuscherebbe chiunque. In ogni caso in questo film il tema viene raccontato senza le inutile teatralità a cui siamo abituati e ne risulta un lavoro molto rispettoso per le menti deboli. Non lo definirei un horror, ma un buon triller che porta lo spettatore a riflettere sulla possibilità oppure no delle possessioni. Non ci sono dei grandi colpi di scena, ma neppure lo definirei scontato. La presenza del maligno viene raccontata e mostrata a tratti e credo che questo sia davvero molto intelligente. Purtroppo questi protagonisti come di consueto ne rimangono vittime consapevoli e combattono fino alla fine. Perfino lo scettico. Finale non a sorpresa, si esce con un strano sapore in bocca e che forse il diavolo si nasconde in ogni dove................
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