eleonora panzeri
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sabato 23 novembre 2013
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gli angeli controllano e non proteggono
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L’idea su cui viene costituito il film è interessante e molto originale; la libertà di scegliere chi essere e cosa fare sembra a volte non dipendere solo da noi. I guardiani del destino oppure se si vuole gli angeli, vigilano sulle vite di tutti per fare rispettare il piano divino già previsto, lasciando al caso poco o niente. I protagonisti, il giovane e ambizioso aspirante politico David Norris e l’affascinante e promettente ballerina Elise, si incontrano e subito si innamorano. La loro storia non era però contemplata, sembra infatti che il prezzo della fama sia la rinuncia all’amore. Il giovane Norris apprendendo della presenza di questi “vigilanti” presuntuosi decide di ribellarsi e di non essere disposto a rinunciare alla sua anima gemella, lottando con tutte le sue forze contro una vita priva di libero arbitrio.
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L’idea su cui viene costituito il film è interessante e molto originale; la libertà di scegliere chi essere e cosa fare sembra a volte non dipendere solo da noi. I guardiani del destino oppure se si vuole gli angeli, vigilano sulle vite di tutti per fare rispettare il piano divino già previsto, lasciando al caso poco o niente. I protagonisti, il giovane e ambizioso aspirante politico David Norris e l’affascinante e promettente ballerina Elise, si incontrano e subito si innamorano. La loro storia non era però contemplata, sembra infatti che il prezzo della fama sia la rinuncia all’amore. Il giovane Norris apprendendo della presenza di questi “vigilanti” presuntuosi decide di ribellarsi e di non essere disposto a rinunciare alla sua anima gemella, lottando con tutte le sue forze contro una vita priva di libero arbitrio. Il film tuttavia presenta delle parti abbastanza surreali e ridicole,come la presenza di "guardiani/agenti” più simili all'agente Smith di Matrix che ad angeli, che lasciano giustamente perplesso lo stesso Norris come lo spettatore, mentre come un corpo Cia parlano di autorizzazioni, si passano misteriose buste e discutono di procedure di reset. Il finale inoltre brucia la poesia della storia, viene liquidato in poche scene caotiche, dove la fiducia di Elise in David Norris risulta eccessiva trattandosi in fin dei conti di un uomo visto poche volte, che in tre secondi le spiega una realtà complessa fatta di controllori e libri del destino. Un film che si lascia guadare ma non convince fino in fondo.
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de lorean
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domenica 10 febbraio 2013
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angels in black
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Carino questo film, dove gli angeli in giacca, cravatta e cappello controllano il nostro destino.
Ma non riescono a controllare quello del protagonista ostinato a non perdere la donna che ama....
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onufrio
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martedì 22 gennaio 2013
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tutti gli uomini del "presidente"
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Chi sia questo fantomatico e misterioso "Presidente" che coordina le vite di tutti i cittadini rimane un enigma, il candidato senatore di New York,David Norris (M.Damon), un giorno per sbaglio scopre questo mistero: degli uomini ,chiamati Guardiani del destino, controllano attraverso un libro con una mappa digitale,qualsiasi cosa faccia ogni cittadino per rispettare lo schema del Presidente,il tutto per il bene del Mondo,fra gli schemi del Presidente c'è anche la netta opposizione all'unione sentimentale fra il politico e la ballerina (impersonata da una Emily Blunt forse alla sua migliore interpretazione in carriera sin qui); David farà di tutto per ritrovare la sua amata, sfidando tutte le regole imposte dall'alto, e grazie anche e soprattutto ad un aiuto di uno dei guardiani che potremo forse definire il suo "Guardiano Custode" (A.
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Chi sia questo fantomatico e misterioso "Presidente" che coordina le vite di tutti i cittadini rimane un enigma, il candidato senatore di New York,David Norris (M.Damon), un giorno per sbaglio scopre questo mistero: degli uomini ,chiamati Guardiani del destino, controllano attraverso un libro con una mappa digitale,qualsiasi cosa faccia ogni cittadino per rispettare lo schema del Presidente,il tutto per il bene del Mondo,fra gli schemi del Presidente c'è anche la netta opposizione all'unione sentimentale fra il politico e la ballerina (impersonata da una Emily Blunt forse alla sua migliore interpretazione in carriera sin qui); David farà di tutto per ritrovare la sua amata, sfidando tutte le regole imposte dall'alto, e grazie anche e soprattutto ad un aiuto di uno dei guardiani che potremo forse definire il suo "Guardiano Custode" (A.Mackie).
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hitman1
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domenica 7 ottobre 2012
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i guardiani del destino
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Il rampante David Norris è un giovane politico in ascesa che incontra la giovane ballerina Elise Sellas la quale, quasi "per caso", lo aiuta in uno dei suoi discorsi pubblici meglio riusciti. Da quel momento in poi inizia la sfida tra il protagonista, un Matt Damon impeccabile, alla ricerca perpetua del possibile amore della sua vita (una Emily Blunt che qui fa il suo onesto lavoro senza sbavature); e il Destino che per loro ha altri piani e cerca di impedire che i due si incontrino ancora. Qui abbiamo rappresentata una trinità composta dal Destino, che non ha fiducia negli uomini e predispone di un piano per tutti noi; dal Caso, quello con la C maiuscola, che interviene a sorprendere l'uomo ma anche il destino stesso; ed infine l'Essere Umano, sopraffatto dai suoi impulsi e che, a quanto pare, tende all'autodistruzione.
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Il rampante David Norris è un giovane politico in ascesa che incontra la giovane ballerina Elise Sellas la quale, quasi "per caso", lo aiuta in uno dei suoi discorsi pubblici meglio riusciti. Da quel momento in poi inizia la sfida tra il protagonista, un Matt Damon impeccabile, alla ricerca perpetua del possibile amore della sua vita (una Emily Blunt che qui fa il suo onesto lavoro senza sbavature); e il Destino che per loro ha altri piani e cerca di impedire che i due si incontrino ancora. Qui abbiamo rappresentata una trinità composta dal Destino, che non ha fiducia negli uomini e predispone di un piano per tutti noi; dal Caso, quello con la C maiuscola, che interviene a sorprendere l'uomo ma anche il destino stesso; ed infine l'Essere Umano, sopraffatto dai suoi impulsi e che, a quanto pare, tende all'autodistruzione. Tratto da un breve racconto partorito dal genio di Philip K. Dick, "I Guardiani del Destino" vede il debutto alla regia di George Nolfi, già sceneggiatore di "The Bourne Ultimatum" e co-sceneggiatore di "Ocean's Twelve", il quale traduce bene il tema narrativo in linguaggio cinematografico da cui ne deriva un godibilissimo mix di sci-fi e love story. Seppur non originale nè tantomeno innovativo, il film sembra riuscito nelle intenzioni del regista e nell'happy ending; si segue con interesse ed empatia verso i protagonisti perchè in fondo noi tutti vorremmo che alla fine dei giochi l'amore vinca su tutto.
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salvo996
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sabato 21 luglio 2012
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l'idea è buona, il film meno
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Film troppo mieloso. L'idea del film è molto interessante e potrebbe dare il via ad un sacco di situazioni e storie decisamente avvincenti, ma questo film è incentrato solo su una storia d'amore!!!!!!!!! Non si può sprecare così!!!!
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(di liuk80)
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owlofminerva
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venerdì 9 marzo 2012
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la storia è la stessa e l'argomento si ripete
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La storia è la stessa e l’argomento si ripete: ciò che è in atto è ciò che deve essere. L’unica modalità lecita è il “necessario”. Quello che è accaduto e che accadrà è preordinato e quindi il “possibile” deve coincidere con il necessario. Questa volta a dirlo non è Diodoro Crono ma Nolfi che nel trasporre un racconto di Dick mostra una realtà nascosta agli uomini, un gioco di forze superiori incontrollabili, il bisogno di sfuggirvi e un uomo che, per amore, tenta di rubare il fuoco divino, riuscire a sfondare il sistema della predestinazione e consegnare agli uomini la libertà di scelta.
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La storia è la stessa e l’argomento si ripete: ciò che è in atto è ciò che deve essere. L’unica modalità lecita è il “necessario”. Quello che è accaduto e che accadrà è preordinato e quindi il “possibile” deve coincidere con il necessario. Questa volta a dirlo non è Diodoro Crono ma Nolfi che nel trasporre un racconto di Dick mostra una realtà nascosta agli uomini, un gioco di forze superiori incontrollabili, il bisogno di sfuggirvi e un uomo che, per amore, tenta di rubare il fuoco divino, riuscire a sfondare il sistema della predestinazione e consegnare agli uomini la libertà di scelta. Il tentativo di accelerazione prometeica sfocia nella prevedibilità degli episodi, nella schematicità e nella povertà di contenuti che tradisce le attese. Le gesta sono di un comune mortale con il “vizio” della politica che si ribella al piano del burattinaio, rivendicando il libero arbitrio, per un amore incontenibile esploso dopo quattro minuti di conversazione con una sconosciuta nella toilette degli uomini. La pellicola è pervasa di un romanticismo poco raffinato e inefficace a emozionare i meno avvezzi alle commedie: gli sguardi magnetici degli innamorati, travolti dal destino, rallentano le scene e stroncano l’azione adrenalinica. La squadra di men in black, che rimanda agli agenti di matrix, è pronta a sviare le deviazioni dal disegno, vigilando sui tracciati delle marionette a cui la libertà ha procurato i periodi più barbari della storia: medioevo, guerre mondiali, olocausto. La cinica squadretta anni 50 che esegue gli ordini del Presidente si diverte a relegare gli uomini alla condizione di stupidità salvo l’azione fuori programma di qualche temerario. Ma la ribellione non è solo una prerogativa umana e a quanto pare è ben tollerata. L’uso dello spazio in cui i guardiani si muovono attraverso il classico delle porte e che si oppone allo spazio fisico di New York riesce nella prima parte a stuzzicare lo spettatore ma poi lo lascia in balia della banalità. Il burattinaio si arrenderà al burattino o lo riporterà nel seminato perché una eccezione al destino legittima la regola generale del libero arbitrio? Accettare il fato o rischiare tutto per stare con lei? Una commedia fantascientifica sicuramente semplice, serena e scorrevole ma destinata a scorrere velocemente dalla memoria e ad essere resettata senza scampo. In fondo alla pellicola non guasterebbe l’intervento della squadra degli aggiustamenti.
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arby :d
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lunedì 30 gennaio 2012
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amaro, inaspettato, assolutamente fantastico
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Ok, non so cosa scrivere. Ma non credo ci sia bisogno di scrivere qualcosa per quanto mi riguarda, basta guardare le cinque stelline qui sopra. Quello che però mi sento di dire, anche se credo che chiunque stia leggendo questa recensione lo intuisca, è che mi è piaciuto. Molto. L'idea è buona, ed è trasportata bene sullo schermo. Ma manca qualcosa? Chi è, questo misterioso " presidente ", colui che si cela sotto molte forme ed è padrone del destino? Chi sono veramente questi guardiani? Angeli, demoni, mostri o persone normali? Il film mi è parso abbastanza breve, forse troppo. Avrei preferito una storia più articolata, magari sapere qualcosa di più su questi mistici guardiani e sui loro poteri, o sulla famiglia di Norris.
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Ok, non so cosa scrivere. Ma non credo ci sia bisogno di scrivere qualcosa per quanto mi riguarda, basta guardare le cinque stelline qui sopra. Quello che però mi sento di dire, anche se credo che chiunque stia leggendo questa recensione lo intuisca, è che mi è piaciuto. Molto. L'idea è buona, ed è trasportata bene sullo schermo. Ma manca qualcosa? Chi è, questo misterioso " presidente ", colui che si cela sotto molte forme ed è padrone del destino? Chi sono veramente questi guardiani? Angeli, demoni, mostri o persone normali? Il film mi è parso abbastanza breve, forse troppo. Avrei preferito una storia più articolata, magari sapere qualcosa di più su questi mistici guardiani e sui loro poteri, o sulla famiglia di Norris. Ma pensandoci bene, forse, va bene così. é proprio questo senso di incompleto, questa sensazione amara, come di un film spezzato a metà, che me lo ha fatto amare di più. Una pellicola inaspettata, veloce, che vola via in un battito di ciglia e che ti lascia con un centinaio di domande nella testa, domande a cui non ci sarà mai risposta, molto probabilmente. E ora che ci penso, mentre scrivo questa cosa, forse preferisco che sia così. Che non ci siano risposte chiare, esplicite, uguali per tutti, ma che tutto sia lasciato alla LIBERA interpretazione dello spettatore.
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tom87
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venerdì 13 gennaio 2012
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il valore di un uomo e del suo destino...
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Lo sceneggiatore Nolfi esordisce nella regia con questo film tratto da un racconto di P. K. Dick “Squadra riparazioni”.
E’ un’opera inventiva aperta ad una fantascienza adulta e riflessiva che pur tra approssimazioni, semplificazioni narrative e forzature, si cala con dignità in una materia complessa e colora di sfumature filosofiche scene e atmosfere.
David Norris, aspirante senatore, scoprirà che uomini misteriosi cospirano per separare lui e la donna dei suoi sogni nel rispetto di un piano che è stato stabilito per loro. Un piano che prevede lui diventare presidente degli USA e Elise una famosa coreografa: ma questo sarà possibile solo se resterebbero separati.
La trama avvincente, il montaggio frenetico, la sobria regia, contribuiscono a rendere centrale la figura di David caricandolo di significazioni: David rispecchia l’atteggiamento ideale dell’umanità nel suo rapporto con chi o cosa preordinerebbe destini, l’atto di lottare costantemente per la conquista e la difesa dei diritti più vitali.
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Lo sceneggiatore Nolfi esordisce nella regia con questo film tratto da un racconto di P. K. Dick “Squadra riparazioni”.
E’ un’opera inventiva aperta ad una fantascienza adulta e riflessiva che pur tra approssimazioni, semplificazioni narrative e forzature, si cala con dignità in una materia complessa e colora di sfumature filosofiche scene e atmosfere.
David Norris, aspirante senatore, scoprirà che uomini misteriosi cospirano per separare lui e la donna dei suoi sogni nel rispetto di un piano che è stato stabilito per loro. Un piano che prevede lui diventare presidente degli USA e Elise una famosa coreografa: ma questo sarà possibile solo se resterebbero separati.
La trama avvincente, il montaggio frenetico, la sobria regia, contribuiscono a rendere centrale la figura di David caricandolo di significazioni: David rispecchia l’atteggiamento ideale dell’umanità nel suo rapporto con chi o cosa preordinerebbe destini, l’atto di lottare costantemente per la conquista e la difesa dei diritti più vitali. Non importa se il libero arbitrio esista oppure no, ciò che conta è aspirarci sempre.
E’ ciò che fa David e che ha fatto l’America nella sua storia, fondandosi su democrazia e libertà. Il parallelismo tra la fuga di David e la cultura e i valori di un’America, che ha saputo costruirsi tra pregi e difetti il proprio destino, è resa evidente attraverso una serie di felici allusioni narrative (tra tutte l’efficace scelta di inserirlo nel sistema politico) e visive (la scalata ai piani alti nell’edificio del Presidente).
In David, inoltre, si riflette un’umanità che vuol progredire. C’è una visione ottimistica del futuro, e riverbera anche le speranze dell’attuale popolo americano.
L’individualismo vincente del protagonista, dunque, è il cuore della pellicola, al pari della storia d’amore con Elise.
E non è neanche un caso che lui sia senatore. Il sistema politico, come il corso degli eventi, soffoca la sua voglia impulsiva di autenticità. Egli arriva a ribellarsi quando vede cadere il diritto a scegliere. E’ un prigioniero cui tutti dicono cosa fare: dal discorso agli elettori, alla propria vita. Fino a quando non si decide ad inseguire con convinzione l’Amore, quello vero, più forte di ogni potere. Il film trae partito dalla maturazione del protagonista e dalle idee sul libero arbitrio. Se al mondo è stata tolta la libertà nelle scelte importanti, e Qualcuno fa pedalare l’uomo su una bici con le rotelle, guidandolo personalmente sulla via della sopravvivenza; col mutamento di David (nel finale non più “immaturo” e “miope”) l’ordine cambia e diventa ora condizionato a libere adesioni di volontà diverse.
Il bacio tra il protagonista e Elise sul tetto del palazzo è il bisogno di fiducia che reclama l’uomo. E in questo il film regala speranze e opportunità, perché David comprenderà che tutti quegli anni lontano dall’amata sono in realtà serviti per un momento unico. Un momento dove l’uomo diventa veramente padrone di sé e capace di disegnarsi autonomamente un piano per la propria esistenza. E, finalmente, potrà essere lasciato solo a pedalare una bici senza le rotelle...
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vavanzi
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sabato 7 gennaio 2012
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classica americanata
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un film senza arte nè parte tratto da raccontino minore e insulso del solito Philip K. Dick
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dario
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martedì 27 dicembre 2011
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debole
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Un film per anime belle e ingenue. Consola, ma c'è troppo zucchero nel solito caffè ed è mascolato male. Farraginoso, indeciso, tirato per i capelli. Recitazione funzionale al buon soggetto svolto male.
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