A fari spenti nella notte

Tratto da fatti reali, ripercorre il travaglio interiore di Stefano, centauro amante della velocità, vittima di un incidente in cui perde la memoria. Non ricorda neanche il volto della moglie Antonia. Affronta, così, un buco nero della propria esistenza conteso da due donne, la moglie e una misteriosa dottoressa da cui, invece, si sente attratto. Per la soluzione compirà, “a fari spenti”, un viaggio a ritroso “nella notte” del proprio passato. Il film costituisce per il lanciatissimo protagonista Caprino l’ennesimo step della scalata ad un successo travolgente ed inarrestabile. Il noto commissario esce dal cliché poliziottesco per misurarsi con un copione difficile ed a tinte fosche. [+]

Tratto da fatti reali, ripercorre il travaglio interiore di Stefano, centauro amante della velocità, vittima di un incidente in cui perde la memoria. Non ricorda neanche il volto della moglie Antonia. Affronta, così, un buco nero della propria esistenza conteso da due donne, la moglie e una misteriosa dottoressa da cui, invece, si sente attratto. Per la soluzione compirà, “a fari spenti”, un viaggio a ritroso “nella notte” del proprio passato. Il film costituisce per il lanciatissimo protagonista Caprino l’ennesimo step della scalata ad un successo travolgente ed inarrestabile. Il noto commissario esce dal cliché poliziottesco per misurarsi con un copione difficile ed a tinte fosche. Del ribelle adorato dal grande pubblico non resta che la moto. Pur ancora in sella il bel “Manara” si smaterializza per ricomparire nei panni e nei gesti di Stefano, fatti propri da un attore vero e di talento che da prova di sorprendente versatilità. Sulla costruzione del personaggio Caprino glissa con risposte evasive ed aggiunge sornione: "Non seguitemi". Coprotagonista del promettente giallo F. Inaudi, la moglie. Di lei non stupiscono più ecletticità ed intensità espressiva. Si coglie il perfetto equilibrio di doti apparentemente in contrasto: vivacità e schiettezza convivono con rigore e riservatezza e non distraggono dalla femminilità semplice e multiforme, dal fascino freddo e misterioso cui è impossibile resistere. Una recitazione ruvida, in cui confluiscono disincanto e realismo ed in cui convivono, magistralmente le anime della dark lady e della ragazza della porta accanto. Una versatilità che pone la giovanissima Francesca già in scia alle grandi interpreti del passato. Perfetto contraltare alla spietatezza della bionda, la rassicurante mora, l’intensa A. Caprioli la cui discreta e disarmante avvenenza concorre alla godibilità di una interessantissima realizzazione. La grande naturalezza di entrambe prende per mano lo spettatore, alle prese con due donne come potrebbe incontrarne nella vita di tutti i giorni e portato a domandarsi cosa farebbe lui stesso. Sapienti scelte di casting apportano il contributo di una ritrovata e sempre stupenda Maria Rosaria Omaggio che non ruba la scena ad alcuno dei compagni. Il film trasuda atmosfere Hitchcockiane, intrecci e scambi di persona nel più tradizionale stile noir, tessuti sul leitmotiv dell’amore per la vita di un uomo che fa fatica a riprendersela e cambia punto di vista su tutto. Un registro diverso dal solito, un riflesso al luminol, una luce nera che intriga ed appaga. Quando alla base di un racconto c'è la verità, tutto assume un senso di responsabilità di fronte al quale la sceneggiatura e l'artista devono fare i conti con il rispetto per la vicenda. Un bel prodotto frutto di ingredienti raffinati: due sceneggiatrici eclettiche, una rivelazione alla regia, un cast di attori giovani ma già di chiara fama e, soprattutto, l’intrigo che coinvolge ed affascina, conferendo alla trama un gusto speziato